LE FATE

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    Chi sono le fate

    Le fate sono una delle più popolari figure dell'immaginario collettivo fiabesco. Secondo alcune leggende discendono dagli angeli che non presero posizione nella lotta tra gli dei e i demoni, secondo altri erano i figli non benedetti degli umani, e destinati pertanto a vivere nell'ombra.
    L'immaginario collettivo ce le rende donne, bellissime, talvolta perfide, con qualcosa di animalesco, piccolissime (si parla di Piccolo Popolo) o di statura normale, con colori spesso non umani addosso: verde, viola, blu. Ma le fate sono entrate anche nei media moderni, portando con loro il proprio mistero.



    Le fate Irlandesi

    L'Irlanda è il Paese delle fate per eccellenza: l'isola di smeraldo ha tantissime tradizioni e leggende sulle fate che ancora oggi, in un Paese dove, a parte Dublino, non ci sono grandissime città, hanno un grandissimo peso.
    Ma anche Inghilterra e Scozia, con le splendide immensità verdi e i ruderi celtici, hanno un grande tradizione nel campo delle fate. Tra le più celebri ricordiamo Maab, la regina delle fate e dea celtica,
    Bridget, regina delle fate d'Irlanda e poi presa di pari passo dalla Chiesa cattolica come santa, Morrigan, temibile fata una e trina, e la terrificante Banshee, la fata della morte, molto amata dall'immaginario anche horror. Questo senza contare tutte le fate presenti in storie e fiabe più o meno lunghe.

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    Le fate nella Letteratura

    Sulle fate esiste soprattutto una vasta letteratura popolare, di origine orale. Ma negli ultimi due secoli sono usciti molti libri sull'argomento. I racconti delle fate di Charles Perrault, sono state fra le prime fate a comparire sulla carta stampata, in un contesto fiabesco e di intrattenimento. Il regno incantato, scritto negli anni Trenta, è stato un primo studio scientifico sull'organizzazione sociale delle fate. Giungiamo poi al monumentale Fate, di Brian Froud, uscito nel 1979, e diventato oggetto di culto per la mia generazione, con i genitori che lo trovavano troppo orrido in certi punti.
    Recentemente, le fate sono tornate al centro di romanzi come la saga di Avalon di Marion Zimmer Bradley o La pietra del vecchio pescatore, rilettura moderna della saga di Morrigan. C'è da aspettarsi una prossima loro rivalutazione.


    Le fate al Cinema

    Al cinema le fate sono state soprattutto amate dai cartoni animati e dai film fiaba. Ricordiamo:

    La Fata dell'Est nel film Il mago di Oz.

    La Fata della famiglia, la Fata della Notte, la Fata della Luce, la Fata dei Vizi, nel film Il giardino della felicità, liberamente ispirato a L'uccellino azzurro.
    Fata Morgana (Helen Mirren) nel bellissimo Excalibur di John Boorman e Morgana interpretata da Helena Bonham Carter nello sceneggiato Merlino.
    La Fata Mahb, sempre nello sceneggiato Merlino, interpretata da Miranda Richardson.

    Le fate deliziose e piccole del film Fairy tale, una storia vera, uno dei più recenti film fiaba.



    Le fate nei cartoni animati

    Le fate hanno avuto grande spazio soprattutto nei cartoni animati di Walt Disney, ma anche in qualcuno di quelli di altro genere. Ecco alcune fate a cartoni:

    Smemorina, la fata pasticciona, madrina di Cenerentola nel film omonimo.

    La Regina delle Nevi, che nel film russo domina su tutti i ghiacciai.

    Flora, Fauna e Serenella, le tre sorelle pacioccone de La Bella Addormentata.

    La bellissima fata che, travestita da mendicante, punisce la Bestia ne La Bella e la Bestia.
    La Fata delle Nevi, personaggio fondamentale della fantasia giapponese, così come compare nel film La fata di neve (una fanciulla coraggiosa), in Lamù (una sexy e glaciale principessa), in Jeeg robot (una cattiva infelice ed affascinante).

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    Le Fate Famose

    Fate famose.
    Quali sono le fate protagoniste delle leggende più famose? Parecchie.

    Nel Vercellese, un gruppo di fate voleva rivelare agli abitanti dove si trovasse l'oro, ma furono derise per il loro aspetto e tolsero ogni ricchezza.

    Vicino a Teramo, una fata custodisce un tesoro così bene che nessuno ha ancora scoperto dove si trova.

    La Banshee, la fata irlandese, viene sentita urlare vicino alle case dove sta per morire qualcuno.

    Nel 1917, in Inghilterra, due bambine fotografarono delle fate nello Yorkshire: le foto per molti sono un abile falso, per altri un documento eccezionale. La storia è stata raccontata nel film Fairies.

    L'isola di Avalon, terra delle fate, secondo alcuni si troverebbe in un'altra dimensione, pronta a ricomparire in qualsiasi momento.

    Le Fate oggi

    Le fate oggi godono di ancora una buona stampa? Beh, abbastanza: il fantasy le considera creature di prima importanza o quasi, i bambini e non solo loro continuano a leggere fiabe ed altre storie con loro protagoniste, le antiche leggende vengono raccolte e commentate. Non si può non sentire l'influenza di queste splendide creature, che riemergono dalle leggende in tutto il loro splendore.

    Edited by Black&White - 25/1/2018, 14:42
     
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  2. Marduk il Saggio
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    una curiosita che differenza ce tra FATA e NINFA a me hanno detto che sono due esseri identici...
    ma io non credo...
     
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  3. internetdj
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    Nate nella mitologia greca e nella mitologia romana, le ninfe sono divinità minori che personificano le forze della natura e vivono sui monti, nelle grotte e nelle sorgenti, nei boschi e negli specchi d'acqua, nei fiumi e nel mare. Nell'immaginario collettivo sono fanciulle bellissime, appassionate di musica e danza. Non sono però immortali, ma hanno lunga vita. Il loro cultonell'antichità era strettamente associato al culto di Pan, loro amante, guida e compagno. Pertanto non vi è molta differenza con le fate
     
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  4. __Piper__
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    1917: le fate appaiono a Cottingley, in Inghilterra e vengono fotografate. La stampa laica e positivista - a partire dal noto "Strand Magazine" - le prende assolutamente sul serio. Un movimento culturale legato a molte cause "progressiste", la Società Teosofica, prende le fate e le fotografie sotto la sua protezione. Il principale difensore della veridicità delle foto delle fate di Cottingley è addirittura il portavoce letterario del positivismo, Sir Arthur Conan Doyle, il creatore con il personaggio di Sherlock Holmes del prototipo dell'uomo che, grazie alla scienza, risolve i problemi, svela i misteri, secondo la logica implacabile del metodo deduttivo. Nei panni dell'investigatore non chiede al lettore di credere passivamente alle sue parole; al contrario, invoca il metodo positivo e la scienza per convincere il pubblico che ci si trova di fronte a "nuove forme di vita" che trovano perfettamente posto nello schema generale dell'evoluzionismo darwiniano. Nasce così The Coming of the Fairies ("Il ritorno delle fate"), pubblicato a Londra nel 1922 ed edito in Italia da SugarCo Edizioni. Veniamo ora ad un breve riassunto dei fatti narrati nel testo in questione. Nel 1917 nella contea di Cottingley, un piccolo villaggio dell'Inghilterra, due cugine, Elsie e Frances asseriscono di vedere ogni giorno, durante i loro giochi nei boschi, fate e gnomi, che partecipano ai loro passatempi. Incontrando lo scetticismo del padre, che non crede ai racconti delle due ragazzine, Elsie, lo supplica di prestarle la sua macchina fotografica, una Midg, per immortalare le fantastiche creature e dimostrare al genitore che quanto asserisce è vero. Così, nel luglio 1917, Elsie scatta la prima fotografia alla cuginetta Frances, in cui si vede chiaramente un gruppo di fate che danzano dinnanzi alla bimba, ognuna contraddistinta da un suo particolare colore, rosa, verde, lavanda e malva. Le bambine corrono immediatamente a casa, pregando il padre di sviluppare subito la lastra. La reazione dell'adulto è di immenso stupore, si ritrova tra le mani la prova inconfutabile non solo della veridicità dei racconti delle fanciulle, ma anche dell'esistenza di quelle fantastiche creature che credeva ormai relegate ai racconti della sua infanzia. Viene scattata anche una seconda fotografia, nel settembre 1917, che ritrae Elsie mentre gioca con uno gnomo, invitandolo a salire sul suo ginocchio. Nel maggio 1920 Sir Arthur Conan Doyle viene a conoscenza delle due lastre e, insieme al signor Edward Gardner, noto esponente della Società Teosofica, inizia una serie di indagini per appurare la veridicità delle fotografie. Tutti gli esami condotti dagli esperti portano alla conclusione che le lastre non sono frutto di alcun fotomontaggio o trucco. Viene quindi pubblicato il primo articolo sulla rivista "Strand" nel Natale 1920, e tutto il pubblico viene a conoscenza dell'incredibile scoperta, aprendo un dibattito sull'esistenza e spiegazione scientifica di queste fantastiche creature. Non ritengo importante né interessante dilungarmi su queste argomentazioni di carattere scientifico. Ciò che invece mi ha più impressionata nella lettura del libro, è lo spirito di fondo, l'entusiasmo con cui il noto intellettuale, maggiore sostenitore del positivismo, si batte per dimostrare l'esistenza di creature che animavano le favole che la madre gli raccontava da piccolo. In fondo solo i più puri di cuore, i bambini appunto, riescono a vedere quanto è invisibile agli occhi disillusi degli adulti!
     
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  5. __Piper__
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    ho trovato alcune cose carine sulle fate.. molto interessanti per chi le studia.. mi ha sempre affascinato il mondo magico.. specialmente le fate..


    Nessuno meglio delle fate è capace di arredare una casa in modo confortevole:quelli che sono stati invitati nei loro palazzi e castelli, o che sono riusciti a entrarci di soppiatto, raccontano che mobili lussuosi e tende di seta abbelliscono salotti e saloni, camere da letto e immense stanze da pranzo, dove spesso suona un'orchestra invisibile.
    Eppure, a guardarle dall'esterno, nessuno direbbe che le case delle fate siano così sontuose: infatti somigliano a capanne cadenti o a modeste fattorie, ma solo in apparenza, perché a farle sembrare tali è ovviamente un loro incantesimo.Ancor più spesso, però, le fate scelgono di costruire le loro case nelle viscere della terra. E allora solo l'imboccatura di una grotta o una fessura nel terreno segnalano l'esistenza delle magnifiche dimore sotterranee.In Italia ci sono moltissimi posti dove abitano le fate: per esempio il Colle di Roccasale, vicino all'Aquila.Si racconta che al suo interno vi sia un castello incanta dove vivono le fate, per uscire, si servono di due antichi pozzi scavati tra le rovine di una fortezza."Buche delle Fate" si chiamano anche le antiche aperture nelle pareti di tufo o di roccia che si vedono nei dintorni di molti paesi del Lazio.

    Terrapieni, forti e colli antichi sono le dimore tradizionali delle Fate. La parola gaelica che indica le Fate è Sidhe (Shee), che significa popolo delle colline. Alberi di biancospino su una collina sono un indizio sicuro della presenza delle fate. Questi alberi, infatti, sono sacri per le fate. Di notte le colline abitate dalla Fate si vedono spesso risplendere di miriadi di luci scintillanti. Talvolta la collina si solleva su pilastri, rivelando le luci vivide delle Fate che lentamente si allontanano in processione verso un'altra collina. Il periodo di Lammas e specialmente il 7 agosto, è l'epoca in cui tradizionalmente ciò avviene. E' invece dopo Ognissanti il periodo in cui preferiscono cambiare dimora gli Uomini della Collina, chiamati anche Porcari, il più temuto dei popoli elfici dell'Isola di Man. Chi è saggio, nelle notti dopo Ognissanti non se ne va a zonzo. I Porcari usano sentieri e vie molto battuti, che di solito corrono in linea retta da una collina all'altra; secoli di spostamenti di questo tipo hanno formato un'invisibile rete elfica che si stende su tutto il paese. Millennio dopo millennio agli incroci di questi sentieri si è formato un accumulo di forza residua: questi crocevia sono spesso vicini a luoghi di riunione degli uomini.

    E' senza dubbio sconsigliabile agli intrusi invadere le colline delle Fate (o altri luoghi di cui vivono), ma niente vieta un'osservazione discreta: benevolo può essere ricompensato. Se le Fate sono riluttanti a uscire dalla loro collina, si può scoprire l'entrata camminando nove volte intorno alla collina con la luna piena. La via d'ingresso verrà allora rivelata. Nelle notti di luna piena osservando la vetta del monte Bianco la si vede risplendere di bagliori dorati: sono le Fate che giocano con palline d'oro, di berillo e d'acquamarina. Le pareti delle caverne scelte dalle Fate per dimora trasudano gocce dorate e l'intera cima del monte Bianco è d'oro purissimo celato dai ghiacci perenni.Le Fate non lasciano nulla d'intentato per proteggere le loro dimore e il loro oro.I cercatori di tesori che scavano nelle colline delle Fate sono messi sull'avviso da strane voci, da rumori sinistri e da tempeste violente. Se questi avvertimenti vengono ignorati, l'unico guadagno saranno cattiva fortuna, disastri e addirittura la morte.

    Riportato su Miscellanea di vecchie leggende del luglio 1911, c'è il racconto di un contadino di Orkney che, pur avvertito di non scavare in un monticello del suo campo sotto pena di perdere sei mucche e di aver sei funerali in casa, continuò il saccheggio e perse sia il bestiame sia la famiglia.

    E' chiaro che non si può invadere o dissacrare per futili motivi il luogo scelto dalle Fate per vivere. E' imprudente chi decide di costruire sul terreno delle Fate; infatti questo piccolo popolo è capacissimo di spostare case, chiese e addirittura castelli, se ne contesta la posizione. Le case incautamente costruite lungo un sentiero delle Fate vengono disturbate.

    GLI ANIMALI DELLE FATE

    Può succedere, che uno splendido cervo dalle corna d'oro si faccia inseguire a lungo da un cacciatore, che si troverà nel bosco e vedrà apparire una dama bellissima.
    Altre volte, invece, sarà un uccello tutto bianco, oppure una farfalla o addirittura un magnifico unicorno ad attirare un uomo o una ragazza verso la signora della foresta che vuole incontrarli.Servitori e amici delle fate, gli animali hanno con loro un legame profondo:
    non per niente molte di esse a volte sono costrette in certi mesi dell'anno a trasformarsi in bestie.E quando diventano topi, serpi, rospi, cerbiatte, pesci, lucertole perdono i loro consueti poteri correndo gli stessi rischi di un animale autentico.Gli uomini che le salvano da queste trappole: fucili oppure dal morso di una volpe guadagnano la loro eterna gratitudine e grandi ricompense.Una antica leggenda dice che alcune Fate usano trasformarsi in animali grazie a un abito fatto con le piume o della pellicce della bestia prescelta, quando poi si spogliano della veste magica riprendono il loro aspetto normale.

    Il mondo del fantastico, non sapendo mai esattamente dove finisce e dove comincia,sorprendentemente ricco oltreche di Fate,gnomi, Folletti ed altre Entità Fatate, anche di molti esseri simili agli animali che, per via della loro formao dellaloro dimensione, o per gli atteggiamenti che assumono, oppure ancora per il ruolo che rivestono in storie e leggende, posso-essere definiti "Animali Fatati".Tra tutti gli animali fatati la figura del gatto assume un eco particolare nel corso della storia, gli egizi raffiguarvano la loro dea con sembianze feline, onoravano e idolatravano questo animale. Ben presto il periodo di gloria dei gatti fu destinato a tramontare e nei loro occhi dove,un tempo era visto il riflesso dello sguardo degli, dei furono temuti come se fosse l'espressione stessa del demonio deificato o perseguitato, idolatrato o massacrato, esso non ha mai suscitato indifferenza. Forse e' per questo motivo che viene definito l'animale piu' misterioso tra tutti e' come se fosse un ponte, una sorta di anello di congiunzione tra la nostra dimensione e la dimensione del fato, chi possiede uno di questi animali mi puo' capire...... Sui gatti c'è una bellissima leggenda lomborda che narra di una fanciulla che ricevette meravigliose informazioni sul mondo delle Fate dormendo una notte accanto vecchia e saggia gatta.

    La stessa gatta le apparve in dopo averle detto che il proprio compito sulla terra stava per finire e che presto sarebbe tornata nel regno delle Fate da cui proveniva, le disse che le Fate che si incarnano in corpi umani, quando hanno imparato a non essere niente, nel senso di non avere più bisogni, passioni o desideri, in realta hanno imparato ad essere tutto e, quindi, diviene per loro possibile tornare a casa, nel mondo gioioso e fatato dal quale sono partite per vivere l'avventura "umana". Le disse anche che tre erano le cose assolutamente necessarie compiere il destino loro riservato e che queste tre cose erano la forza, la tenacia e la giustizia. La gatta ripetè numerose volte queste tre parole e poi svanì.


    L'OSCURITà DELLE FATE


    La luce della luna delle fate e' dominata da Waning. E' la regina delle fate nere.In Scozia è conosciuta come Nicnivin Quiene della corte di Unseelie. In Germania è Berchta, conduce i cani selvaggi nella caccia selvaggia. In Spagna è la regina dell' Estantigus, "regina della notte, dato che la notte appartiene a me." Il suo dominio è la notte.Regola il dusk e nerezza eccessiva, ombre e tonalità. L'alimentazione della regina scura emana la forma il lato scuro della luna. Segreta e oscura..maga dell'illusione. Frequenta i boschi oscuri, i cimiteri delle anime dannate. I morti sono ambasciatori alla corte di questa regina fata scura, tutte le cose devono morire essere sepolte canta nel loro inno. Essa trasforma la carne in magia..il letame in magia, scoria in oro brillante, disperazione nera in gioia cristallina. La vita si sviluppa dalla morte, la buona latta si sviluppa da quelle cose che denominiamo il Male. Il cry del banshee prevede il cambiamento, non morte. Chi l'abbraccia se non e' da essa ben voluto viene trasformato in qualcosa di tremendo.Trasforma una bella donna o un bell'uomo in qualcosa di oscuro non percepibile a gli occhi, ma soltanto ai suoi. Nel folclore irlandese le "hags" erano una volta le donne saggie potenti, il loro compito era quello di costruire le armi antiche e magiche.

    Abitavano nelle montagne "sacred" dell'Irlanda. Per nutrirsi di energia pura si alimentano con la nerezza dei semi di germinano. Il fairyland è la terra del paradosso: alla luce troverete l'oscurita' ma mai completa. Non troverete la malvagità assoluta qui presso il regno della regina scura , dato che è una regina della natura, una forza della natura, formata dalla terra sognante.La stessa gatta le apparve in dopo averle detto che il proprio compito sulla terra stava per finire e che presto sarebbe tornata nel regno delle Fate da cui proveniva, le disse che le Fate che si incarnano in corpi umani, quando hanno imparato a non essere niente, nel senso di non avere più bisogni, passioni o desideri, in realta hanno imparato ad essere tutto e, quindi, diviene per loro possibile tornare a casa, nel mondo gioioso e fatato dal quale sono partite per vivere l'avventura "umana". Le disse anche che tre erano le cose assolutamente necessarie compiere il destino loro riservato e che queste tre cose erano la forza, la tenacia e la giustizia. La gatta ripetè numerose volte queste tre parole e poi svanì.



    GRAZIE AD animaturchese










    uando nasce un essere umano, le fate lo vanno a trovare.

    A seconda del mese in cui sei nato, ci sarà una Fata appartenente a uno dei quattro elementi: Fuoco, Acqua, Terra Aria.Scopri chi è la tua Fata protettrice!!

    Fate protettrici dei nati sotto il segno dell'Ariete

    Elemento Aria.Naga Tamarinda

    The Fairy of Chemistry : Alchimista per passione e curiosità, ha sviluppato una notevole abilità nello scoprire misture utilizzando elementi che la natura circostante le fornisce. Scoprendo che il fiore che gli umani chiamano "Belladonna" pestato con un mortaio diventa un potentissimo veleno, si è applicata anche nell'arte dell'Avvelenamento di oggetti.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno del Toro

    Elemento Terra.Shanna

    The Fairy of Cure : Dedita alla protezione a alla guarigione, con la sua arte e' capace di curare ogni ferita, anche le più gravi. Non si tratta di un'arte magica ma dell'applicazione della Medicina praticata dagli umani e dagli elfi.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno dei Gemelli

    Elemento Aria.Hyndin

    The Fairy of Nature : La fatina indecisa per eccellenza, affascinata ed attratta dagli uomini ma sempre legata alla fauna; essa e' capace di analizzare le tracce degli animali e , una volta raggiunti, addomesticarli.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno del Cancro

    Elemento Acqua.Neyla

    The Fairy of Magic : Una delle poche fate che basa la sua magia sull'utilizzo di svariati reagenti esistenti in natura. Essendo essi molto rari e' spesso costretta a fornirsi dagli umani stessi.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno del Leone

    Elemento fuoco.Lyomael

    The Fairy of Theves : La fatina curiosa per eccellenza: essa non ha freni morali, si diverte a frugare nelle sacche e nelle abitazioni altrui; spesso lo fa con innocenza ma a volte si dimentica di restituire la refurtiva.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno della Vergine

    Elemento Terra.Aztheca

    The Fairy of Fashion : Molto legata al vezzo tipico degli umani e degli elfi, lei ha imparato a tessere e cucire abiti di tutti i tipi e di tutti i colori.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno della Bilancia

    Elemento Aria.Shaina

    The Fairy of Woods : Elfi ed Umani, prima ancora dei metalli, hanno scoperto svariati modi d'utilizzo del legno delle piante. Lei e' capace di costruire oggetti di uso comune e in alcuni casi anche armi.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno dello Scorpione

    Elemento Acqua.Morwen

    The Fairy of War : La fatina guerriera ha appreso dagli umani l'arte del combattimento per aiutarli nella lotta alla sopravvivenza.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno del Sagittario

    Elemento Fuoco.Mayla

    The Fairy of Seas : Il mare e' la sua casa. Ha imparato dagli uomini la tecnica di caccia ittica, la pesca, e spesso anche le loro imbarcazioni per spostarsi.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno del Capricorno

    Elemento Terra.Mayden

    The Fairy of Metal : Il grande sviluppo delle civiltà e' basato sull'utilizzo di minerali; questa fata ha appreso dagli uomini l'arte di trovarli, fonderli e produrre moltissimi oggetti.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno dell'Acquario

    Elemento Aria.Sylesia

    The Fairy of Literature : Affascinata dal passato e dagli scritti delle varie civiltà e' molto acculturata; il suo compito e' quello di trascrivere pergamene, in alcuni casi, anche magiche.


    Fate protettrici dei nati sotto il segno dei Pesci

    Elemento Acqua.Mishra

    The Fairy of Music : Il canto di una fata e' dolce ed armonioso ma, se accompagnato da uno strumento musicale, diventa ancor più lieto. Questa fatina, con la sua musica, riesce a tranquillizzare o irritare ogni essere vivente.

     
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  6. McMile91
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    Wow........... quante cose interessanti!!! grazie di averle postate...
    molte cose non le sapevo...
     
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  7. __Piper__
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    è un piacere McMile91... appena ne trovereo altre le mettiamo.. una sera mi dedicherò a metterle... :D
     
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  8. __Piper__
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    FATE DELL'ARIA

    Sono rappresentate come "creature alate" che spesso prendono le sembianze di splendide farfalle o di coloratissimi uccelli. Tutte le Fate che caratterizzano questo elemento hanno le ali, il loro compito è il più svariato: dal produrre la più dolce brezza al più violento uragano.

    Le Fate dell'aria sono le più evolute tutte le altre, perché in esse si possono trovare i quattro elementi: le ali, simbolo dell'aria; le gambe della terra; lo scintillio del fuoco ed infine la fluidità simbolo dell'acqua. Esse hanno la capacità di produrre dalla più dolce brezza al più violento uragano. Amano gli uomini creativi e, sotto forma di muse, donano loro l'ispirazione. Tra le più conosciute ricordiamo: le Sylphs e le Comeles.




    Sylphs Sono conosciute anche come Spose del Vento. Bellissime, molto simili alle ninfe, nelle leggende sono descritte come entità fatate con la capacità di trasformarsi da leggiadre fanciulle in terribili arpie dalla bocca sdentata. Parlano la lingua degli uccelli e la loro residenza tipica è sulla cima delle montagne.
    Nessuno può tenere loro testa quando si arrabbiano, almeno quattro volte l’anno, all'inizio delle quattro stagioni, si scatenano in sfrenate corse, facendo roteare l'aria in pericolosi mulinelli, facendo scatenare uragani e piovaschi tremendi.




    Comeles Sono le responsabili di fenomeni atmosferici come nebbia e foschia.
    Una volta l'anno, in autunno, escono dalle loro grotte per celebrare "La sera del Destino", rito durante il quale si dice giocassero con il destino e la ragione degli uomini.



    FATE DELL'ACQUA


    L'acqua è elemento di rigenerazione e purificazione, e molti miti la vedono come protagonista dell'origine della vita.

    L'acqua poteva anche guarire, e spesso era a lei e alle entità che la rappresentavano che le popolazioni antiche si rivolgevano per ottenere la grazia della guarigione e, nonostante la nuova religione abbia più volte combattuto i culti dell'acqua, la devozione popolare ha sempre continuato ad attribuire un valore sacro a tale elemento.

    Le fate che rappresentano quest’elemento vivono tra le acque dei fiumi e delle sorgenti, in limpidi laghi e nelle profondità dei mari donando gioia agli umani con canti ammaliatori e seducenti danze. Tra le più conosciute ricordiamo:




    Ninfe Sono giovani fanciulle che amano filare e tessere sulle sponde dei fiumi, ma anche danzare, cantare e nuotare nei limpidi laghetti alpini e nei torrenti.
    Le Ninfe emergono dall'acqua solo quando nessuno può vederle ma quando decidono di attirare a se qualche umano piacente, cantando soavemente trascinano nell'acqua chiunque vi ponga piede. Si presentano sotto forma di giovani fanciulle delicate e luminose e amano immergersi nelle fresche acque di laghi e torrenti di montagna. Creature sensualissime alle quali è quasi impossibile resistere. Se i catturati sono giovani e belli sono portati in meravigliosi castelli di corallo e di madreperla dove la vita è talmente felice da indurre gli uomini a non desiderare più di tornare a vivere sulla terra.
    Se però i giovani tornano nel mondo dei comuni mortali, non di rado muoiono presto poiché chi ha avuto la fortuna di guardare gli occhi di una Ninfa non può più vivere lontano da quello sguardo.




    Nereidi Le nereidi, ninfe del mar Mediterraneo, erano le cinquanta avvenenti figlie di Nereo, vecchissimo dio marino, e della sua sposa, Doride. Vivevano nelle profondità marine, ma spesso salivano in superficie per aiutare marinai e viaggiatori, cavalcando delfini e altri animali marini.
    Le più famose erano Teti, madre dell'eroe greco Achille, Galatea, amata dal ciclope Polifemo, e Anfitrite, sposa del dio del mare Poseidone, accanto al quale è spesso raffigurata nei gruppi scultorei, su un cocchio trainato da tritoni. Altre ninfe delle acque erano le oceanine, figlie di Oceano, il grande fiume che scorre attorno alla Terra. Ninfa marina era Calipso, l'amante di Ulisse di cui canta Omero, che trattenne per sette anni l'eroe presso di sé e che lo liberò solo perché costretta da un ordine di Zeus, ma si lasciò morire di dolore per la sua partenza.




    Naiadi Erano dette naiadi le ninfe delle sorgenti, dei fiumi e dei laghi. Dotate di facoltà guaritrici e profetiche, erano considerate le nutrici della vegetazione e del bestiame, ed erano assai care a Pan e a Dioniso.
    Delle naiadi facevano parte le potameidi, ninfe dei fiumi, le pegee, ninfe delle fonti, e le limnadi, ninfe delle acque stagnanti. Proprio a causa dello stretto rapporto con alcune forme misteriose degli esseri presenti in natura, il termine "naiade", così come "ninfa", passò in seguito nella terminologia scientifica a indicare gli stadi giovanili nella vita degli insetti.




    Esperidi Anche le tre esperidi conosciute come Egle, Aretusa e Ipertusa, figlie del titano Atlante o d’Espero, la stella della sera erano Ninfe.
    Con l’aiuto di un drago, custodivano un albero dalle mele d'oro, che la dea Era aveva ricevuto in dono da Gea, la madre Terra.
    Una delle dodici fatiche di Eracle consistette nel rubare quelle mele.




    Camene Nella mitologia romana le ninfe delle acque, talvolta identificate con le Muse, erano dette camene. Esse possedevano il dono della profezia. Secondo il mito, una di loro, Egeria, fu consigliera di Numa Pompilio, secondo re di Roma, nella sua attività di legislatore.




    Ondine Creature assai simili alle Ninfe, vivono sperdute in mari ed Oceani, negli sperduti laghetti di montagna, o nei piccoli torrenti.
    Possono apparire agli uomini alle prime luci dell'alba o alle tarde ore del tramonto, sotto forma di sirene, oppure assumono l'aspetto di bianca spuma o di piccola corrente.
    Una leggenda narra che nel Lago di Carezza (BZ) vivessero delle ondine molto timide, e un giorno, dopo un temporale sul lago apparve l'arcobaleno ed una delle Ondine se ne innamorò tanto da indurlo a raggiungerle nelle acque del Lago. Quando l'arcobaleno s’immerse, l'Ondina lo abbracciò e li pare sia rimasto per sempre diffondendo nell'acqua i suoi meravigliosi colori.




    Silfidi Queste fate conoscono il futuro e il passato, ma non il presente. Si nutrono di rugiada e miele e traggono forza dalla luce dell'Aurora. Si narra fosse loro potere trascinare e fa annegare nell'acqua i viandanti scortesi.
    Vivono per lo più celate nei cespugli di rose bianche, avvolte in vesti argentate, cantando dolcissime nenie. Non è difficile scorgerle danzare leggiadre nelle giornate di pioggia ma una volta accortesi di essere state scoperte scompaiono improvvisamente assieme al loro cespuglio di rose selvatiche.




    Pelne Vengono anch'esse rappresentate come creature dell'acqua trasformate da un sortilegio in verdi colombe che volano vicino a terra e non si allontanano mai dai rivi ai quali appartenevano.
    Se inseguite raggiungono le prime rocce e si tramutano in giovani e bellissime donne dalla voce melodiosa e dallo sguardo luminoso ed affascinante. In questa forma rivolgono volentieri la parola agli uomini dispensando consigli.


    FATE DELLA TERRA


    Rappresentano la forza e la natura, risiedono tra rocce e caverne o nei meandri della terra.

    Hanno il compito di mantenere integra la struttura fisica del terreno. Essendo legate alla terra erano solite regalare oro o altri metalli preziosi agli umani.




    Lusuri Le piccole luci colorate, a volte simili a lucciole e a volte "grandi come mastelli", erano chiamate Lusuri, e si racconta fossero delle trasformazioni delle entità fatate. Si credeva infatti che gli abitanti dei mondi sottili sapessero trasformarsi in luci e che, in tali sembianze, andassero a visitare quegli umani che, per qualche motivo, erano ritenuti interessanti. A volte erano le persone buffe o maldestre che, proprio grazie a queste qualità, divertivano a tal punto i Lusuri che li si poteva vedere muoversi all'impazzata come se fossero scossi da risa irrefrenabili; altre volte erano le persone particolarmente sensibili che ricevevano, da queste visite, fortuna e gioia.

    Ancora oggi può accadere che gli Esseri Fatati si manifestino in forma di piccole o grandi luci, a volte bianche ed a volte colorate nei modi più diversi, nel mondo degli uomini. Ma gli uomini moderni, che non sono più in grado di conoscere e riconoscere la causa occulta di tali manifestazioni, di fronte a questi fenomeni, o danno di essi una spiegazione scientifica, ed in tal caso generalmente li definiscono fulmini globulari o fenomeni luminosi d'origine elettrica oppure, specialmente quando le luci sono particolarmente grandi e si muovono rapidamente nel cielo, li ritengono dischi volanti, UFO ed astronavi extraterrestri.




    Driadi e Amadriadi Conosciute anche come fate degli alberi, non a caso gli è stato dato questo nome, perchè tali fate si possono trovare solo vicino al loro albero. Secondo antichissimi miti, ogni driade nasceva con un albero da custodire e viveva nell'albero stesso (nel qual caso era detta amadriade), oppure nelle sue immediate vicinanze.
    Sono entità molto timide che non si staccano mai dal loro albero, se non per pochi passi. Se per qualsiasi motivo l'albero dovesse morire le Driadi ne seguono il destino mentre le Amadriadi possono allontanarsi.
    Quando sei in un bosco e hai la sensazione di essere spiato o seguito potrebbe essere che queste timide fate ti stiano osservando. Se poi vengono sorprese spariscono all’improvviso lasciando ai tuoi piedi una ghianda o un sasso dalla strana forma in regalo e come portafortuna.



    FATE DEL FUOCO

    Il fuoco e un elemento naturale che viene associato a fenomeni fatati.
    Durante i riti magici, nei equinozi e nei solstizi venivano accesi dei focolari nei boschi e si ballava intorno al fuoco.
    Queste fate dimorano tra le fiamme di un fuoco o tra le scintille dei lampi.
    Se mai ti dovessi trovare a tu per tu con una di loro ricordati di trattarla bene e mostrargli gratitudine, esse sono mutevoli di natura e qualora dovessero sentirsi offese possono diventare terribilmente ostili. Tra le più conosciute menzioniamo le Fiammelle e le Salamandre.





    Fiammelle Si presentano come sfere infuocate e sono in grado di mutare le proprie dimensioni. Fra tutte le Fate sono le più forti ed energiche; senza di loro, infatti, il fuoco non potrebbe esistere.




    Salamandre Sono completamente differenti dalle creature con lo stesso nome.
    Le si descrive come creature agili e snelle, che abitano in prossimità dei vulcani in attività hanno l'aspetto di lingue di fuoco o di sfere luminose vaganti nell'aria. Essendo intimamente legate al fuoco è possibile contattare le Salamandre in zone vulcaniche o in località desertiche.


     
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  9. Morgwen )o(
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    Origine e significato del termine



    Diverse sono le derivazioni dell’etimologia Fata.
    Deriva dall’ antico fauonoe o fatuoe, che nella mitologia pagana indicava la compagna dei fauni, anche dal termine fatica, che nel medioevo fu sinonimo di donna selvatica, in pratica, donna dei boschi, degli elementi e del mondo naturale e dal latino tardo fataorum, neutro plurale di fatum, ovvero fato, con riferimento alle dee che controllavano e governavano gli eventi umani (le Fatae).
    In Scozia si traduce Sith o Sithide ed è il genitivo di Sithde che significa “Un essere fatato femminile” (la forma maschile è Siochar); in Irlanda, invece,se si tradurrebbe come Sidhe, quindi sarebbe il Popolo dei Sidhe o dei Feerie (Il Popolo delle colline o popolo delle Fate).

    Aspetto e Caratteristiche



    Siamo abituati ad attribuire alla Fata l’aspetto di un piccola donna luminosa, con le ali colorate,vestita di foglie e rami.

    Secondo le tradizioni antiche,però, la Fata è ben diversa da quella a cui siamo a conoscenza,
    si tratta di esseri composti dall’energia che ci circonda, presenti in questo mondo dapprima che arrivasse l’uomo, dotati di grande saggezza e intelligenza, in stretto contatto con la Natura e che possono variare il loro aspetto e la loro forma a loro piacimento. Fate ed elementi sono da sempre in simbiosi , la natura stessa delle fate deriva dagli elementi da cui traggono le proprie facolta' e le caratteristiche del carattere.
    A volte usano materializzarsi per entrare in relazione con gli umani.

    Vivono immerse nella Natura, dato che è ad essa che sono legate, le si può ritrovare nei boschi, nelle sorgenti, sugli alberi e nei corsi d’acqua e nel mare. Le Fate amano divertirsi in compagnia: ballare, suonare, cantare, mangiare e chiacchierare. Esse amano la compagnia dei loro simili o degli esseri umani dal cuore puro e sincero.
    normalmente si esprimono, come tutto il piccolo popolo, attraverso un linguaggio non razionale detto "crepuscolare" tipico dell'emisfero cerebrale destro. Questo tipo di comunicazione consiste in un flusso di emozioni e sensazioni che si instaura tra il veggente e l'esserino con cui è in contatto, il più delle volte questo flusso è accompagnato da immagini per lo più simboliche.


    Gli Scherzi delle Fate e il Terrore Fatato



    Non è facile incontrare una fata, ne tantomeno entrare in contatto con essa.
    Stando ai libri e ad altre fonti a mia disposizione solitamente le fate tendono a fare degli scherzi,
    sia perché comunque hanno un’indole prevalentemente scherzosa e allegra,
    ma soprattutto per mettere alla prova chi vuole conoscere il loro mondo e i loro segreti,
    capendo, attraverso “prove” alle quali l’interessato verrà sottoposto, il carattere e cosa spinge quella persona ad avvicinarsi a loro.
    Se la persona interessata ha un animo puro, non è spinto dalla curiosità ed è determinato ad entrare nel mondo delle Fate riuscirà a superare i così detti “Scherzi delle Fate” e il “Terrore Fatato”, accaparrandosi la loro fiducia e simpatia.

    Questi metodi vengono usati da subito perché la prima cosa che le Fate cercheranno di fare sarà quella di allontanarci da loro.


    La Barriera o Muro delle Fate:
    la persona che si avvicina al luogo in cui sono presenti delle fate percepirà davanti a se un vero e proprio muro che gli sbarrerà la strada.

    Il Vento delle Fate:
    si tratta di folate di vento, con una forza variabile, che si manifesta quando le fate sono a noi vicine.
    Questo vento può spostare gli oggetti o addirittura scaraventare una persona in luoghi opposti e distanti da quello in cui si trovano le fate.

    L’Erba Fatata o Erba della Fame:
    calpestando una zolla erbosa che le fate hanno impregnato con un elementare, quest’ultimo prenderà temporaneamente possesso della persona attraverso i chakra e provocherà in essa una fame implacabile e l’elementale se ne andrà dal corpo della persona quando sarà sazio.

    Un altro scherzo che le Fate fanno agli esseri umani che, per volontà o meno, si trovano vicino a un luogo fatato, consiste nel “cambiare” il luogo in cui esso si trova, inducendolo a cambiare strada o farlo girare a lungo intorno allo stesso posto senza riuscire a trovare la strada di ritorno nonostante la persona conosca bene il posto.

    Il Terrore Fatato:
    si tratta di sensazioni che l’uomo ha quando si trova in luoghi in cui sono presenti le fate.
    Improvvisamente la persona si sente oppressa, ha una paura irrazionale che porta ad allontanarsi velocemente dal luogo.


    Mezzi per proteggersi dagli scherzi fatati e dal piccolo popolo stesso



    - Rivoltare i vestiti
    - Dormire con le scarpe con le punte rivoltate in direzione opposta rispetto al letto
    - Fare un nodo con qualcosa che indossiamo o portare con sè un lucchetto
    - Un nastro rosso attaccato a persone o animali o alla porta d'ingresso
    - Il ferro, in particolre un chiodo arrugginito, ma anche l'acciaio sotto ogni forma.
    - I chiodi piantati nella sponda anteriore del letto tengono lontani gli elfi dalle donne durante il parto e dai loro bambini.
    - Le campane
    - Bruciare alcune erbe, come l'iperico

    Edited by Morgwen )o( - 2/4/2010, 13:28
     
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  10. sh@dow
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    quella del terrore fatatato è interessante...ma mi è nuova!
     
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  11. Panterina
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    Mi affascinano molto le fatine...nella mia città, a Palermo, c'è un posto che si chiama"Cortile delle sette fate"...
    "A Palermo c'è il cosiddetto "cortiggiu di li setti fati", ovvero "cortile delle sette fate". Si narra che presso tale cortile alcune notti compaiano sette stupende fate. Esse rapiscono una persona temporaneamente, facendole provare esperienza fantastiche. All'alba riportano il fortunato all'interno del cortile e scompaiono."
    Prima o poi ci devo passare!:)
     
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  12. mr.Ortega
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    conosco un rituale per attirarle che però non ho mai avuto occasione di provare perciò non posso garantirne l'efficacia.

    consiste nel mettere in un aiuola del giardino del cibo (come biscotti, latte, cioccolato) dei fiori e dei campanellini.

    questo dovrebbe attirarle, ma ripeto che non l'ho mai testato!
     
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  13. Sameru
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    Tanet sarebbe stupendo se funzionasse...ma mettiamo caso uno le attirasse...come se ne accorge che ci sono? e poi se uno le volesse catturare? a meno che non mi siano ora qui intorno mentre ti scrivo...è possibile secondo voi?
     
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  14. Sameru
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    scusate ma dove si chiede come si va in "modalità" astrale? :??: :ghost:
     
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  15. Sameru
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    ti ringrazio e mi scuso per il disturbo ^^
     
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28 replies since 15/2/2005, 14:14   6852 views
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