28 Aprile Festa di Flora

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    28 Aprile Festa della Dea Flora
    Questo post fa parte del Calendario Festività Pagane





    Flora è la dea romana e italica della fioritura dei cereali e delle altre piante utili all'alimentazione, compresi vigneti e alberi da frutto. Col tempo venne intesa come dea della primavera.


    Il 28 Aprile cade la Festa dedicata alla Dea della primavera Flora.
    Flora è la dea romana delle fioriture. Presiedeva al risveglio primaverile e, in senso più ampio, a tutto ciò che deve sbocciare, quae rebus florescendis praest: la gioventù, i sensi amorosi, le belle speranze. Aveva un carattere gioioso e ridente con un’inclinazione per la sensualità e il piacere.

    Sicuramente era originata da una divinità campestre venerata dalle antiche popolazioni italiche (probabilmente sabine) prima della conquista romana anche se la versione di Ovidio la collega con la ninfa greca Chloris, prima rapita e poi sposata da Zefiro, che le attribuì la divinità e il governo dei Fiori.
    (Perché nei miti classici gli Dei devono sempre rapire le donne per averle? In queste violenze si legge sempre la tendenza patriarcale ellenica e post-ellenica che cerca di limitare l'energia femminile creativa e indipendente della Grande Dea pre-ellenica).

    La magia dei sette fiori degli Dei

    "In epoca romana si praticava una “magia attribuita ai fiori degli Dei che venivano offerti a persone particolari e con riti pure speciali. I «fiori degli dei» avevano una magia tipica poiché la mitologia ritiene che essi nascessero dal sangue degli déi caduto sulla terra. Questi fiori sono sette e precisamente la rosa rossa, l’anemone nato dal sangue di Adone. la viola germogliata dalle tre gocce di sangue di Afrodite cadute dal cielo, il giacinto generato dal figlio di Diomede, il giglio simbolo di purezza e generato da Diana, il narciso nato dal giovane che disdegnò l'amore d'Eco e venne punito da Afrodite, il garofano rosa che sarebbe spuntato sulla terra per volontà della dea Matuta protettrice delle nascite. In seguito, quando il Cristianesimo prese il sopravvento sulle credenze pagane. il garofano rosa simboleggiò le lacrime della Madonna e da qui derive la sua qualità di consolatore delle madri.
    I «fiori degli dei» venivano un tempo portati in processione e poi bruciati sul fuoco di Vesta quando diventavano secchi. II cerimoniale persistette, seppure con forme diverse, anche nel Medioevo.”


    I FLOREALIA

    Flora fu sempre estremamente popolare: i romani le tributarono molti onori tra cui un tempio sul Palatino e degli specifici ludi, i Florealia, ovvero le feste che decorrevano dal 28 di aprile al 3 di maggio e la cui prima celebrazione risale al 238 a.C., come responso della consultazione dei Libri Sibillini a causa di una carestia.

    I Florealia venivano celebrati con cerimonie sfrenate e orgiastiche di tema pastorale. Durante questa festa era ammessa una maggior lascivia, con profusione di scherzi e grandi bevute. Nei primi cinque giorni si eseguivano i ludi scaenici (rappresentazioni teatrali) e nell'ultimo giochi del Circo. Le donne erano vestite con colori sgargianti, mentre gli uomini decoravano il capo di ghirlande di fiori. Le attrici delle rappresentazioni di mimo di spogliavano dietro richiesta degli spettatori. Dopo le rappresentazioni teatrali, le celebrazioni si trasferivano al Circo Massimo: qui si dava la caccia ad animali domestici come capre e lepri; secondo Ovidio per analogia con i campi coltivati protetti da Flora, ma Varrone sottolinea come gli animali cacciati in questa occasione fossero erbivori.
    Infine alcuni semi venivano sparsi in offerta propiziatoria.


     
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