25 Dicembre Festa di Dagda

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    25 Dicembre Festa di Dagda
    Questo post fa parte del Calendario Festività Pagane

    The_Dagda



    Il 25 dicembre si festeggia oltre che il Sol Invictus il Dio dei Druidi Dagda.

    Dagda Descrizione

    L’appellativo deriva da dago-devos, cioè il dio “buono” o il “molto divino”. E’ il dio dei druidi, domina gli elementi, è signore delle scienze e di ogni sapere, del tempo e del non-tempo, è anche un dio guerriero, pur non essendo il dio della guerra, e sua è la Sovranità. Suo altro nome è Eochaid Ollaithir, “Padre Potente”. La sua dimora si trova nel palazzo del fiume Boyne, da cui viene spodestato da suo figlio Mac Oc.
    Il Dagda ha questo figlio dalla relazione con sua figlia Brigit, la grande dea del pantheon celtico.

    In un certo senso Dagda è lo Zeus celtico, lo Juppiter indicato dagli autori classici, grazie alla sua universalità. L’unione con Brigit è doppiamente incestuosa e adulterina, in quanto la dea è anche moglie di suo fratello Elcmar (o Ogme). Questa promiscuità dei rapporti amorosi tra gli dei celtici non indica, come gli scrittori cristiani potevano supporre, un perverso senso morale, bensì l’incessante mescolarsi e trasformarsi della realtà, l’assenza di vere separazioni all’interno della realtà fenomenica e il continuo trasmutarsi delle cose, in quanto l’uno e il molteplice sono la stessa cosa.
    Gli attributi del Dagda sono la mazza, che da una parte uccide e dall’altra dà la vita (da intendersi come la morte in questo mondo e la vita nell’Altro Mondo), il Calderone della Rinascita, dell’inesauribile nutrimento e dell’immortalità e la ruota cosmica, benché questo attributo lo si trovi collegato solamente ai due avatar del Dagda, cioè il gallico Taranis e il druida mitico Mog Ruith.


    dagda-harp



    Nella mitologia il Dagda (sempre chiamato "il" Dagda) fu uno dei grandi capi dei Tuatha De Dannan, ma, per i Celti, egli era molto più che questo. Egli era il re dei Tuatha, il padre di Tous (Eochaid Ollathair), il signore della perfetta conoscenza (Ruad Rofhessa); era il Dagda, il "buon dio". Seguendo la tradizione delle divinità celtiche, egli era il maestro di tutti i doni. Per ciò, come gli altri dei celtici, egli possedeva degli attributi particolari. Egli era dio della terra, dunque simbolo della fertilità e dio della saggezza, maestro della scienza druidica. La sua personalità era ricca di contrasti che lo rendevano singolarmente attraente e accessibile. Si è soliti rappresentarlo sotto i tratti di un uomo grasso e brutto; egli si vestiva come un villano, con una tunica corta con un cappuccio e portava dei sandali. Si dice che la sua tunica era talvolta così corta che gli si potevano vedere le natiche come testimonianza delle sue prodezze sessuali, alle quali i Celti davano molta importanza.

    Egli suonava l'arpa magistralmente e la sua musica accompagnava i cambiamenti delle stagioni. Egli poteva suonare tre melodie speciali: una che faceva dormire, una che faceva ridere e la terza che faceva piangere.
    Il Dagda possedeva due oggetti magici: una mazza e un calderone. La mazza simbolizzava il suo potere di dio della vita e della morte. Egli aveva bisogno di otto uomini per portarla e quando la trainava dietro di lui la mazza creava un profondo solco sul suolo. Con l'estremità più grande egli poteva uccidere nove uomini in un sol colpo, con l'altra estremità egli poteva riportarli in vita. Il suo calderone non si svuotava mai; colui che lo utilizzava per ristorarsi trovava sempre cibo. Esso simboleggiava la vita e l'ospitalità dei Celti. La mazza e il calderone si ritrovano in numerosissimi miti celtici, nelle leggende arturiane essi sono diventati la lancia e il santo Graal.
    Ogni 1° novembre, durante la festa di Samhain, il Dagda si univa con la Dea Morrigan, la dea della morte. Sempre lo stesso giorno, il Dagda si accoppiava con la dea Boann. Da questa unione nacque Aengus Mac in Og, il "giovane dio" che si ritrova in numerosissime leggende.


    Inno a Dagda

    Grande Padre Dagda, portatore di abbondanza,
    dispensatore di ricchezza, Signore del Calderone Inesauribile,
    a Te il saluto del devoto! Padre degli Dei,
    nel tuo sacro Calderone non manca mai il cibo
    più gustoso per colui che è degno,
    il Tuo nome è evocato nei banchetti e nei convivii,
    o Grande Padre, poiché Tu ami l’allegra compagnia,
    le tavolate chiassose, il buon desinare ed il dolce idromele.
    E la Tua insuperabile Arpa suona melodie struggenti
    e ballate piene di ardore quando attorno a Te si canta e si danza!
    A Te, dagda, noi rendiamo omaggio,
    Grande Padre saggio e generoso, confidando nella Tua divina protezione,
    nel Tuo paterno amore, e mai dubitando della
    Tua bontà e della prodigalità con cui riversi i tuoi doni sui tuoi figli.
    Per Te imbandiamo la mensa,
    per Te riempiamo le coppe, a Te dedichiamo la gioia della vita gioconda,
    i canti e le risa, poiché è la gioia il tributo che Tu prediligi, o Immenso!


    Fonti:
    http://lastregadelbosco.blogspot.it/
    http://guide.supereva.it/druidismo

    Edited by Black&White - 25/12/2012, 16:38
     
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0 replies since 1/12/2012, 07:17   1110 views
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