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A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,
io dirò un giorno i vostri ascosi nascimenti:
A, nero vello al corpo delle mosche lucenti
che ronzano al di sopra dei crudeli fetori,golfi d'ombra;
E, candori di vapori e di tende,
lance di ghiaccio, bianchi re, brividi di umbelle;
I, porpore, rigurgito di sangue, labbra belle
Che ridono di collera, di ebbrezze penitenti;
U, cicli, vibrazioni sacre dei mari verdi,
quiete di bestie ai campi, e quiete di ampie rughe
che l'alchimia imprime alle fronti studiose.
O, la suprema Tromba piena di stridi strani,
silenzi attraversati dagli Angeli e dai Mondi:
- O, l'Omega, ed il raggio violetto dei Suoi Occhi!
Vocali - Arthur Rimbaud. -
StellAzzurra.
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Leggendo...ho trovato questa poesia d'ispirazione per l'Antro...
"Costruitevi con la fantasia
una capanna nel deserto,
prima di erigere una casa
all'interno delle mura cittadine.
Nel loro timore, i vostri avi si sono riuniti
in una troppo stretta vicinanza.
E questo timore durerà ancora per un poco.
Ancora per un poco le vostre pareti
si ergeranno tra campi e focolari.
Ma voi, figli dello spazio,
voi inquieti nella quiete,
non lasciatevi domare,
né mettere in trappola.
La vostra casa non sia un' àncora,
ma un albero maestro.
Poiché ciò che in voi è illimitato
vive nella dimora del cielo,
la cui porta è la nebbia mattutina,
e le cui finestre sono i canti e i silenzi
della notte."
tratto da Il Profeta di Kahlil Gibran. -
StellAzzurra.
User deleted
Aggiungo qualche altra poesia dello stesso autore, poiché irresistibile.... K. Gibran è un poeta che conosco da tempo e mi ha colpita molto per il carattere profondissimo e dal valore fortemente iniziatico della sua opera...
L'Essenza è Spirituale
"L'essenza di ogni cosa sulla terra,
visibile e invisibile,
è spirituale.
All'ingresso nella città invisibile,
il mio corpo è coperto dallo spirito.
Chi cerca di separare il corpo dallo spirito
o lo spirito dal corpo,
allontana il cuore dalla verità.
Il fiore e la fragranza sono tutt'uno;
è cieco
chi nega il colore e l'immagine del fiore,
affermando che possiede solo
una fragranza vibrante nell'etere.
E' come l'uomo con un difetto di olfatto
per cui i fiori non sono altro
che forme e colori senza fragranza.
Tutta la creazione esiste dentro di te,
e tutto ciò che è in te
esiste nella creazione.
Sei in contatto senza confini
con le cose più segrete
e, quel che più conta, la lontananza
non basta a separarti da ciò che è lontano.
Tutte le cose,
dalla più umile alla più alta,
dalla più piccola alla più grande,
esistono dentro di te in modo uguale.
In un solo atomo si trovano
tutti gli elementi della terra.
Una goccia d'acqua
contiene tutti i segreti degli oceani.
In un moto della mente si concentra
ogni moto di ogni legge dell'esistenza."
tratto da Spiritual Sayings - K. Gibran
Il Linguaggio della Natura
"L'Eterna Saggezza
spesso
ci parla
in lingua misteriosa;
anima e natura
conversano
mentre l'uomo rimane confuso
e muto."
"La natura
ci viene incontro a braccia aperte
e ci invita a godere della sua bellezza;
ma a noi incute spavento
il suo silenzio
e accorriamo nelle città affollate
dove ci accalchiamo come pecore
in fuga
da un lupo feroce."
tratti da The Voice of the Master - K. Gibran. -
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"Il mare dà respiro al nostro cuore, donandoci spiritualità, quando guardiamo la sua vastità azzurra, che si ricongiunge all’azzurro del cielo.
Il mare in magia rappresenta il potere femminile dell’acqua e della Luna.".....
"Incanto di magia naturale
Pioggia che bagni la terra;
Vento che muovi le nuvole;
Fuoco del Sole che caldo splende;
Terra bagnata dove tutto cresce;
Ascoltate il mio canto, meraviglia d’amore,
perché mi porti gioia nel cuore.
E quando la Luna sorgerà,
e con le stelle le notte illuminerà,
per incanto la mia magia si avvererà!
Questa è la mia volontà, e così sia."
Un bagno di pace di S.C."piccole onde d'acqua sulla scia...
petalo di fiore vola via.....silenzioso come le acque del mare....sereno e senza preoccupazione"Attached Image. -
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"Stare in riva al mare, guardare le sue onde, sentire il suo respiro fluente, fa sorgere in noi emozioni magiche, come la chiarezza mentale e l’introspezione; ci accresce spiritualmente e ci guarisce, cullandoci d’amore con la sua vastità azzurra, che ci porta benessere, felicità, pace e misticismo." da "La mia magia" . -
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Sonetto 116 (di William Shakespeare)
Non sia mai ch’io ponga impedimenti
all’unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l’altro s’allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato!. -
RedJackson.
User deleted
Spostato . -
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“Accade che le affinità d'anima
non giungano ai gesti e alle parole ma
rimangano effuse come un magnetismo.
É raro ma accade. Può darsi
che sia vera soltanto la lontananza,
vero l'oblio, vera la foglia secca
più del fresco germoglio.
Tanto e altro può darsi o dirsi.
Comprendo la tua caparbia volontà di
essere sempre assente perché
solo così si manifesta la tua magia.
Innumeri le astuzie che intendo.
Insisto nel ricercarti nel fuscello
e mai nell'albero spiegato, mai nel pieno,
sempre nel vuoto: in quello che
anche al trapano resiste.
Era o non era la volontà dei numi
che presidiano il tuo lontano focolare,
strani multiformi multanimi animali domestici;
fors'era così come mi pareva
o non era. Ignoro se
la mia inesistenza appaga il tuo destino,
se la tua colma il mio che ne trabocca,
se l'innocenza é una colpa oppure
si coglie sulla soglia dei tuoi lari.
Di me, di te tutto conosco,
tutto ignoro.”
Eugenio MontaleAttached Image. -
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Nulla rimane a lungo nascosto
"i vizi, se nascosti, talvolta giovano all'uomo, ma con il passare del tempo appare la verità"
Fedro - favole
IL LUPO SAZIO E LA PECORA. (Esopo - favole)
Quello era davvero un gran giorno per un lupo rinomato in tutto il contado per la sua insaziabile fame. Infatti, senza neppure alzare un dito egli era riuscito a procurarsi ottime prede trovate casualmente a terra perché colpite da qualche cacciatore e si era preparato un pranzo degno di Re! Il lupo, dopo avere abbondantemente mangiato, si inoltrò nella foresta per fare due passi. Fu così che incontrò una mansueta pecorella la quale, terrorizzata dal temibile animale notoriamente suo nemico, non riuscì neppure a muoversi, paralizzata dallo spavento. Il lupo, più per istinto che per altre ragioni, afferrò la preda tenendola stretta, stretta. Ma solo dopo averla catturata si rese conto di essere talmente sazio da non avere più alcun appetito. Occorreva trovare una valida giustificazione per poter liberare quella pecora senza fare brutta figura.
" Ho deciso" Disse quindi il lupo "di lasciarti andare a condizione che tu sappia espormi tre desideri con intelligenza. La pecorella sconcertata, dopo aver pensato un istante rispose: "Bè, anzitutto avrei voluto non averti mai incontrato. Seconda cosa, se proprio ciò doveva avvenire, avrei voluto trovarti cieco. Ma visto che nessuno di questi due desideri è stato esaudito, adesso vorrei che tu e tutta la tua razza siate maledetti e facciate una brutta fine perché mi avete reso la vita impossibile e avete mangiato centinaia di mie compagne che non vi avevano fatto alcun male!"
Inaspettatamente il lupo, invece di adirarsi come prevedibile, dichiarò:
"Apprezzo la tua sincerità. Hai avuto molto coraggio a dirmi ciò che realmente pensavi per questo ti lascerò libera!" Così dicendo liberò la pecorella e, con un cenno di saluto, la invitò ad allontanarsi.. -
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" Il nostro mondo è in crisi a causa delle ferite che ha aperto dentro di noi, e che noi poi abbiamo inflitto l'una sull'altra e sulla Terra, quando abbiamo perso di vista il Sacro. " Phyllis Curott
"tu sei la dea/dio. Il nostro cerchio è aperto mai spezzato. Felici ci incontriamo, felici ci lasciamo e felici ci ritroviamo."
cfr: "L’arte della magia” di Phyllis Curott. -
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“La forza creatrice della natura vince l’istinto distruttore dell’uomo.” Jules Verne
“La scienza non esclude gli errori; anzi, talora sono proprio questi a portare alla verità.”Jules Verne-frasicelebri. -
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"Con superbia si intende la pretesa di meritare per se stessi, con ogni mezzo, una posizione di privilegio sempre maggiore rispetto agli altri. Questi devono riconoscere e dimostrare di accettare la loro inferiorità correlata alla superiorità indiscutibile e schiacciante del superbo."
di Cesare Ripa nella sua Iconologia del 1611:
"Donna bella et altera, vestita nobilmente di rosso, coronata d'oro,
di gemme in gran copia, nella destra mano tiene un pavone et nel-
la sinistra un specchio, nel quale miri et contempli sé stessa. (P. 507)"
“Molto presto nella vita, dovetti scegliere tra l’onesta arroganza e l’ipocrita umiltà. Io scelsi l’onesta arroganza e non ho mai avuto il motivo di cambiare.”
FRANK LLOYD WRIGHT
“Gli uomini davvero inferiori sono solamente coloro che credono di essere superiori agli altri.”
DANIELE GASPARRI
“- Non sono narcisista né egoista; se fossi vissuto nell'antica Grecia non sarei stato Narciso.
- E chi saresti stato?
- Giove.”
WOODY ALLEN. -
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Sonetto XCI
C’è chi vanta antenati, chi talenti,
chi patrimoni e chi possa di mani,
chi – vesanìa vanesia – vestimenti,
chi cavalli, chi poi falconi e cani.
Ogni tempra coltiva i suoi diletti
e ne procura gioie superiori;
io nei parziali trovo gli imperfetti,
se nell’ottimo inuno i miei migliori:
il tuo amore val meglio d’un blasone,
più ricco e fiero che monete e manti,
più grato di cavallo e di falcone –
accanto a te, conviene che mi vanti,
risicando però che tu mi tolga
quel che mi dai, e male me ne incolga.
(William Shakespeare). -
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"“Mostra men di quel che hai;
“parla men di quel che sai;
“presta men di quel che puoi;
“va’ a cavallo più che a piedi;
“sanne più di quanto credi;
“metti tanto, togli poco,
“resta a casa accanto al fuoco:
“ne trarrai, se t’accontenti,
“per due dieci più di venti”."
da Re Lear -William Shakespeare. -
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Da “Re Lear” - Shakespeare
dialogo:
Matto - Sai, amico, qual è la differenza,
che c’è tra un matto amaro e uno dolce?
Lear - No, dimmela, ragazzo.
Matto - “Quel signore che ti dié
“il consiglio di dar via
“le tue terre, per follia
“venga a far coppia con me:
“è la parte adatta a te.
“Ecco allor due matti a paro:
“matto dolce e matto amaro:
“uno, in veste di buffone, è qui,
“l’altro… eccolo lì”.
Lear - Che!, ragazzaccio, tu mi dài del matto?
Matto - Gli altri titoli tuoi li hai dati via
tutti quanti: con questo ci sei nato.
Kent - Tutto matto costui non è, signore.
Matto - No, in coscienza; non lo permetterebbero
lorsignori gli altolocati e i grandi:
se dovessi far io della pazzia
un monopolio mio, tutti costoro
ne vorrebbero anch’essi la lor parte;
anche le dame… non mi lascerebbero
avere la pazzia tutta per me;
verrebbero a strapparmela coi denti
per avere ciascuna la sua parte.........