Mostri Giapponesi

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  1. Kyhodo
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    Buonasera a tutti!
    Finalmente mi ripresento dopo qualche giorno di assenza. Come promesso in un altro post, qui parlerò di qualche creatura del "Piccolo Popolo" giapponese. Ma questo Popolo è molto diverso da quello occidentale: in questo mondo un oggetto o un animale ottengono il potere di evolversi in creature mostruose se superano una certa età, un certo peso o una certa dimensione; in cui i cani-procioni sono i detentori dell'arte della metamorfosi e le volpi hanno abitudini e cerimonie simili a quelle degli esseri umani; un mondo in cui una lanterna stregata può farti perdere la vita, o in cui puoi morire dal terrore anche solo per aver visto il volto ghignante di una vecchia che lava i fagioli in un fiume; un mondo in cui ci si chiede costantemente se ciò che abbiamo visto è reale o il frutto della nostra fervida immaginazione, della nostra paura del buio, della nostra repulsione per lo sporco, della nostra diffidenza per il diverso.

    KAPPA

    Durante una notte piovosa, verso le nove di sera, un chugen (classe intermedia fra samurai e servitore) stava camminando lungo il canale di Benkei, quando udì qualcuno chiamarlo proprio dal suo interno. Temendo che si trattasse di un bambino caduto in acqua, guardò in basso e si sporse con le braccia nel tentativo di afferrarlo e salvarlo. Con sua grande sorpresa lo trovò estremamente pesante, e in breve, uno strattone dopo l'altro, fu trascinato lui stesso in acqua.
    Il chugen capì subito che c'era qualcosa di strano nella forza di chi lo aveva fatto cadere, è riuscito a liberarsi dalla stretta con grande fatica scappò verso casa. Un odore pungente era rimasto attaccato ai suoi abiti, e molti gli dissero che probabilmente era stato aggredito da un Kappa, chiamato anche kawataro (Taro del fiume, dove "Taro" è un termine generico che potrebbe essere tradotto in italiano con "coso"). Ciò che fa di solito è trascinare in acqua bambini e bestiame, farli annegare e svuotarli delle interiora attraverso lo sfintere
    Un Kappa venne catturato nel periodo Tewa nella baia di Mito, intrappolato in una rete per la pesca: era poco più alto di un metro e pesava sui 40-50 chili. Emanava inoltre un puzzo insopportabilmente acre che rimase attaccato per giorni agli uomini che lo catturarono.

    TANUKI

    Il Tanuki è un animale leggendario simile a un tasso e a un procione. Sono maestri del travestimento e del mutaforma, ma la particolarità più nota di queste creatura sono i loro testicoli insolitamente grandi, tanto da portarseli sulle spalle e usarli come tamburi (e diversi altri usi).
    A notte fonda può capitare di udire un singolare suono di tamburo, a cui è stato dato il nome di Tanukibayashi ("accompagnamento musicale dei Tanuki"). A Tokyo è considerato come una Bancho Nanafushigi (le Sette Meraviglie della Città), ma c'è ancora chi si meraviglia ad ascoltare quella strana melodia. Comunque, nel testo "Yokaidangi" di Kunio Yanagida, l'autore afferma che questo suono è provocato invece dal loro picchiettarsi la pancia (haratsutsumi).
    Tempo fa, nella zona di Kyoto, viveva un eremita esperto suonatore di koto (uno strumento simile alla lira), che durante le notti di luna piena amava farsi accompagnare nelle sue melodie dallo haratsutsumi dei Tanuki. Gli animali infilavano la coda tra le zampe posteriori e si battevano allegramente la pancia. Una leggenda narra che i Tanuki si battono la pancia (o i testicoli, se volete) quando vogliono stregare qualche ignaro essere umano. Hanno avuto spesso dei rapporti con gli umani, a volte instaurando anche un'amicizia.

    RYU

    Il Ryu è un mostro che arriva direttamente dalla grande Cina, e il suo nome significa "dragone" (unitile dirvi che mostro sia, avete penso già capito). Ma, più che un mostro, è considerato come una vera e propria divinità, alla quale è stato dato il nome di Ryujin (Dio Dragone). Si dice che sia una varietà del Kaijin (Divinità del Mare) o del Suijin (Divinità dell'Acqua). I pescatori lo venerano come una divinità e durante il giorno della festa a lui dedicata gettano in mare oggetti in oro e gli offrono del sake consacrato.
    Quando in Cina si verifica una tromba d'aria, si dice che il Ryujin sta salendo in cielo. C'è una vecchia storia che racconta del Ryu, che si tramanda da tempi immemori. Un uomo alquanto ignorante si recò alla spiaggia e cominciò a fissare il mare che si estendeva dinnanzi a lui. All'improvviso apparve il Dio Dragone che gli donò una bottiglia contenente dell'acqua magica. L'uomo conservò la bottiglia nel suo magazzino, e di tanto in tanto ne offriva un poco ai malati bisognosi del suo villaggio. Un giorno la moglie trovò la bottiglia e, vedendola sporca e incrostata, decise di disfarsene rompendola. Quando l'uomo venne a saperlo, prese i frammenti della bottiglia e li gettò in riva al lago. Dal giorno successivo in poi, l'uomo si recò nuovamente alla spiaggia a scrutare il mare. Riapparve il Ryujin che, dopo aver sentito le sue ragioni, gli spiegò che l'erba sulla quale aveva gettato i cocci era ora in grado di guarire le malattie. L'uomo tornò sulla riva del lago, e vide che era cresciuta un erba che non aveva mai visto prima: si trattava di assenzio selvatico, e la usò per guarire le malattie del villaggio.
    Secondo un altro vecchio racconto, nonostante le continue preghiere la pioggia non cadeva, così la gente disperata decise di attingere l'acqua dalle zone profonde in cui si celava il Ryujin, versandola poi nei bacini idrici e nei luoghi dell'Ujigami (divinità shintoista tutelare della famiglia). Ciò fece infuriare il Dio Dragone, che impedì alla pioggia di cadere.

    Fonti: "Enciclopedia dei Mostri Giapponesi ", Shigeru Mizuki
     
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