Ayahuasca

La mia esperienza

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  1. Alyax
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    Ho appena finito di leggere tutta l'esperienza e anche i commenti sottostanti, ammetto però di aver tralasciato qualche parte come la spiegazione dei punti che ti eri scritto in un fogliettino, mi è bastato leggere i punti poichè le spiegazioni che hai dato sono personali pur alcune avendo nota di realtà condivisa da tutti.
    Voglio ringraziarti per aver spiegato l'esperienza in modo dettagliato e dato una luce di speranza a chi vuole provare, ad esempio io vorrò provare in futuro l'Ayahuasca perchè ne sento il bisogno anche se attualmente non sono pronto.
    Ho una domanda, che è derivata da una mia grande paura, cioè la possibiltà che "prenda male" nel senso ho moltissima paura di non cogliere l'effetto positivo e finire in bad trip, riporto questa paura a causa di effetti negativi con la marijuana (ho fumato in casa da solo e sono andato in paranoia, il tempo non passava più ed ero preso da malessere mentale).
    Ringrazio nuovamente.!
     
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  2. RedJackson
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    Innanzitutto come credo, anche se non ricordo, di aver scritto, ci vuole assolutamente una guida che abbia esperienza della cosa... non basta farsela come una canna e via. Il Bad trip arriva se resisti in qualche maniera all'effetto della pianta. Il mio umile consiglio è di partire con l'idea che comunque vedrai la parte migliore ma anche la parte peggiore di te! Io ho visto la frettolosità e magari un modo di ragionare più chiuso. Ma volente o nolente una volta assunta il viaggio va' fatto quindi se parti male, prima vomiti e vai al bagno di corsa e poi ti fai un viaggio non del tutto piacevole!
    Ricorda che non è una droga è una pianta insegnate con una sua volontà ed una fortissima energia dentro, e che tu vedrai solo quello che hai bisogno di vedere per migliorarti!
    Quello che cerco di dire, è che le cose che non vogliamo vedere ce le teniamo a volte in profondità, e non sono piacevoli, ma vanno guardate e risolte prima o poi!
     
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  3. Alyax
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    CITAZIONE (RedJackson @ 10/9/2015, 22:48) 
    Innanzitutto come credo, anche se non ricordo, di aver scritto, ci vuole assolutamente una guida che abbia esperienza della cosa... non basta farsela come una canna e via. Il Bad trip arriva se resisti in qualche maniera all'effetto della pianta.
    Quello che cerco di dire, è che le cose che non vogliamo vedere ce le teniamo a volte in profondità, e non sono piacevoli, ma vanno guardate e risolte prima o poi!

    Assolutamente con una guida, non mi appresterei nemmeno a provare se non avessi qualcuno di fianco a me che sappia come agire e accompagnarmi, oltretutto perchè una pianta così potente suppongo non sia da assumere da soli.

    CITAZIONE (RedJackson @ 10/9/2015, 22:48) 
    Il mio umile consiglio è di partire con l'idea che comunque vedrai la parte migliore ma anche la parte peggiore di te! Io ho visto la frettolosità e magari un modo di ragionare più chiuso. Ma volente o nolente una volta assunta il viaggio va' fatto quindi se parti male, prima vomiti e vai al bagno di corsa e poi ti fai un viaggio non del tutto piacevole!
    Ricorda che non è una droga è una pianta insegnate con una sua volontà ed una fortissima energia dentro, e che tu vedrai solo quello che hai bisogno di vedere per migliorarti!

    In questo momento mi sembra presto, ho la scuola di mezzo, problemi di famiglia e tutte altre piccolezze che mi rendono un po irrequieto, vorrei agire quando avrò un po di calma interiore per far si che i risvolti siano positivi, ma che comunque in futuro farò, perchè io stesso mi rendo conto di spingere diverse cose nel profondo e fatico a coglierle nella quotidianeità poichè sono nascoste.
    Cito anche il mio desiderio di fare un'ipnosi regressiva per lavorare meglio su di me.

    Grazie ancora !
     
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  4. Driade Druido Derwydd
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    Io avrei troppa paura del fatto di recepire qualcosa che non è sensorialmente sotto il controllo cognitivo come già bagaglio classico rassicurante delle mie esperienze. Avrei davvero troppa paura di esser costretto ad esperire, senza voler esperire, sensazioni irreali e totalmente diverse dalla realtà data come quella che i nostri sensi sono abituati ad avere come oggetto d'esperienza. Ho troppa paura delle allucinazioni indotte dall'ayahuasca per aver mai il coraggio di provare qualcosa di simile (anche e se come in questo caso -ovviamente- legale). Bisogna aver un coraggio non da poco per voler provare emozioni del genere. Sinceramente non ci tengo e non ci ho mai tenuto, e credo non ci terrò mai: ne ho il terrore.
     
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  5. Tremotino8
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    QUOTE (Driade Druido Derwydd @ 7/5/2017, 22:52) 
    Io avrei troppa paura del fatto di recepire qualcosa che non è sensorialmente sotto il controllo cognitivo come già bagaglio classico rassicurante delle mie esperienze. Avrei davvero troppa paura di esser costretto ad esperire, senza voler esperire, sensazioni irreali e totalmente diverse dalla realtà data come quella che i nostri sensi sono abituati ad avere come oggetto d'esperienza. Ho troppa paura delle allucinazioni indotte dall'ayahuasca per aver mai il coraggio di provare qualcosa di simile (anche e se come in questo caso -ovviamente- legale). Bisogna aver un coraggio non da poco per voler provare emozioni del genere. Sinceramente non ci tengo e non ci ho mai tenuto, e credo non ci terrò mai: ne ho il terrore.

    La paura è il primo nemico da affrontare per gli indiani Yaki. Se non si sconfigge quella, non si va avanti.
     
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  6. GodRa
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    Bella esperienza Red/Sabu.
    Ultimamente ne ho sentito parlare parecchio...ma sempre da gente che con l'esoterismo/occultismo non c'entra nulla...ed un'esperienza ricreativa non è cio che cerco.
    Moooooooooolti anni fa ebbi una mezza dozzina di esperienze con l'lsd25 in spiaggia d'inverno. Ero un ragazzino....ma tutt'ora sto rosicando perchè ho "visto" cose che solo in questi ultimi due anni sto capendo, aggrappandomi ai ricordi sempre piu' vaghi di quelle esperienze.

    Rifarei un'esperienza di questo tipo,piuttosto. Ma(oltre al fatto che non sono piu' in grado di procurarmi l'occorrente)devo lavorare molto su me stesso per controllare piccoli spostamenti del punto d'unione all'interno di un'esperienza cosi' totalizzante
     
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  7. Driade Druido Derwydd
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    QUOTE (Tremotino8 @ 8/5/2017, 00:59) 
    QUOTE (Driade Druido Derwydd @ 7/5/2017, 22:52) 
    Io avrei troppa paura del fatto di recepire qualcosa che non è sensorialmente sotto il controllo cognitivo come già bagaglio classico rassicurante delle mie esperienze. Avrei davvero troppa paura di esser costretto ad esperire, senza voler esperire, sensazioni irreali e totalmente diverse dalla realtà data come quella che i nostri sensi sono abituati ad avere come oggetto d'esperienza. Ho troppa paura delle allucinazioni indotte dall'ayahuasca per aver mai il coraggio di provare qualcosa di simile (anche e se come in questo caso -ovviamente- legale). Bisogna aver un coraggio non da poco per voler provare emozioni del genere. Sinceramente non ci tengo e non ci ho mai tenuto, e credo non ci terrò mai: ne ho il terrore.

    La paura è il primo nemico da affrontare per gli indiani Yaki. Se non si sconfigge quella, non si va avanti.

    Si però il loro contesto psicologico e sociale è diverso dal nostro, anche nei nostri contadi europei i contadini fino a circa un secolo fa conoscevano radici allucinogene, e talvolta le utilizzavano, questo però inserito nel nostro contesto sociale può davvero farti male: quanta gente "ci rimane" per l'uso di sostanze psicotrope? Prima era diverso, il mondo chiedeva meno da te, e i contadini da migliaia di anni facevano una vita basata su di un concetto circolare del tempo ed una tradizione basata sulla ripetizione della consuetudine; e tutto questo poteva non essere un problema. Io oggi avrei davvero grandi timori. Però qui si aprono strade per altri discorsi e mi fermo, perché si smette di parlare di Ayahuasca e si arriva a parlare di altro; prego d'esser scusato a riguardo.
     
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  8. Tremotino8
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    QUOTE (Driade Druido Derwydd @ 8/5/2017, 14:39) 
    QUOTE (Tremotino8 @ 8/5/2017, 00:59) 
    La paura è il primo nemico da affrontare per gli indiani Yaki. Se non si sconfigge quella, non si va avanti.

    Si però il loro contesto psicologico e sociale è diverso dal nostro, anche nei nostri contadi europei i contadini fino a circa un secolo fa conoscevano radici allucinogene, e talvolta le utilizzavano, questo però inserito nel nostro contesto sociale può davvero farti male: quanta gente "ci rimane" per l'uso di sostanze psicotrope? Prima era diverso, il mondo chiedeva meno da te, e i contadini da migliaia di anni facevano una vita basata su di un concetto circolare del tempo ed una tradizione basata sulla ripetizione della consuetudine; e tutto questo poteva non essere un problema. Io oggi avrei davvero grandi timori. Però qui si aprono strade per altri discorsi e mi fermo, perché si smette di parlare di Ayahuasca e si arriva a parlare di altro; prego d'esser scusato a riguardo.

    Gli indiani sanno fumare e ingerire le sostanze psicotrope, è da millenni radicato nella loro cultura, gli occidentali no. Quando è uscito il libro di Castaneda, parecchi esoteristi occidentali sono finiti per diventare dei drogati, perché cercavano di interpretarlo con la visione occidentale e non erano preparati per fruirne. Resta il fatto che la paura rimane dovunque la stessa. Se si ha paura, ayahuasca è meglio non provare, la manifesterebbe nelle visioni. Personalmente sono contrario all'uso di certe sostanze, ci sono altre vie. Ma per gli indiani Yaki è un passo indispensabile, probabilmente perché non conoscono le alternative.

    Edited by Tremotino8 - 11/5/2017, 03:38
     
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  9. RedJackson
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    Strano Tremotino, te pensa che viene usata apposta per capirsi, quindi affrontare le proprie paure! ^^ una pianta insegnate è diversa da una droga...
    A livello storico la propensione per la droga è presente in tutto il mondo, già i romani usavano alcune sostanze nell'esercito. Tanto per parlare di occidente. Assenzio? Molti non lo sanno, ma quando ci fu la scoperta della radioattività, morirono un sacco di persone, o ebbero gravissimi problemi di salute, facevano anche gli spazzolini radioattivi. Fatevi un salto su focus o qualche rivista storico/scientifica ^^.
    Mode... ora l'ayahuaska è stata semiliberalizzata per via di interessi a livello di industrie farmaceutiche, ma in Italia era già arrivata negli anni 60... festini, venne presa come fattore sociale (moda), e usata su larga scala... con le dovute conseguenze. Non è una canna.
    Certo, dopotutto al di là di molti occidentali, ma forse è meglio parlare di umani, qualcuno che usa certe cose per cercare risposte, c'è. Non è nemmeno pensabile se non con grande presunzione, che intere culture e popolazioni di cultura sciamanica e antichissime, usino certe sostanze da millenni perché probabilmente lo trovano un passo necessario, e non abbiano cercato alternative.

    Vedi Tremotino, e rispondo a te come ad altri, io sono curioso di natura... ma gli stessi spiriti mi chiesero durante questa cerimonia, di aprire le vedute e imparare il più possibile di tutto. Io ho la mia strada... e la seguo più fedelmente possibile, ciò non implica che io non debba conoscere altro. ^^

    Ci sono altri modi? Sarei curioso di chiedertene uno. Dopotutto se non si conosce qualcosa come lo si può capire?
    Io a distanza di ormai un bel po' ( 2 anni), sono quasi pronto per riprovare l'esperienza. Credo che la rifarò. ^^
     
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  10. Thot & Sophia
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    CITAZIONE (Tremotino8 @ 11/5/2017, 03:17) 
    Gli indiani sanno fumare e ingerire le sostanze psicotrope, è da millenni radicato nella loro cultura, gli occidentali no. Quando è uscito il libro di Castaneda, parecchi esoteristi occidentali sono finiti per diventare dei drogati, perché cercavano di interpretarlo con la visione occidentale e non erano preparati per fruirne. Resta il fatto che la paura rimane dovunque la stessa. Se si ha paura, ayahuasca è meglio non provare, la manifesterebbe nelle visioni. Personalmente sono contrario all'uso di certe sostanze, ci sono altre vie. Ma per gli indiani Yaki è un passo indispensabile, probabilmente perché non conoscono le alternative.

    Di che estrazione sociale? Le congreghe post-pagane e di stregheria che nella campagne Europee, passando per il medioevo arrivano fino all'altro ieri (cioè alla generazione dei nostri bisnonni), conoscevano bene le virtù e le proprietà delle piante e di altre sostanze naturali: ed anche l'uso e l'esistenza di quelle allucinogene; siano state esse radici, erbe o funghi. Non a caso in Europa, anche a livello borghese od aristocratico (pensa all'infinità di intellettuali, medici o uomini importanti che nell'800 e per tutta la bell'epoque erano tossicodipendenti, senza che questo li facesse ostracizzare), non vi è stata mai una demonizzazione delle sostanze psicotrope, anche se a livello culturale è sempre stata l'alchool quella più diffusa, solo dalla prima guerra mondiale in poi si è cominciata la sempre più violenta persecuzione dell'uso di certe sostanze; che oggi le rende proibite. Questo non è un elogio alcuno nei riguardi della psicotropìa od una apologia alcuna, che non voglio fare e ne farei mai, è semplicemente una riflessione storica. Io non dubito che dalla controriforma all'illuminismo il clero abbia distrutto e bruciato le più congreghe possibili, e con il cadere di esse sia caduta anche una certa conoscenza pratica dell'uso di certe cose, però resta il fatto che di 90enni, sperduti nei paesini più rurali, che hanno fatto parte di congreghe post-pagane e di stregheria, ve ne sono ancora oggi a testimoniare qualcosa di questo mondo che fu: in cui questa conoscenza, seppure perseguitata ed in decadenza, non era di certo sparita.
     
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  11. Tremotino8
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    QUOTE (Sabu-Rai @ 11/5/2017, 09:07) 
    Strano Tremotino, te pensa che viene usata apposta per capirsi, quindi affrontare le proprie paure! ^^ una pianta insegnate è diversa da una droga...
    A livello storico la propensione per la droga è presente in tutto il mondo, già i romani usavano alcune sostanze nell'esercito. Tanto per parlare di occidente. Assenzio? Molti non lo sanno, ma quando ci fu la scoperta della radioattività, morirono un sacco di persone, o ebbero gravissimi problemi di salute, facevano anche gli spazzolini radioattivi. Fatevi un salto su focus o qualche rivista storico/scientifica ^^.
    Mode... ora l'ayahuaska è stata semiliberalizzata per via di interessi a livello di industrie farmaceutiche, ma in Italia era già arrivata negli anni 60... festini, venne presa come fattore sociale (moda), e usata su larga scala... con le dovute conseguenze. Non è una canna.
    Certo, dopotutto al di là di molti occidentali, ma forse è meglio parlare di umani, qualcuno che usa certe cose per cercare risposte, c'è. Non è nemmeno pensabile se non con grande presunzione, che intere culture e popolazioni di cultura sciamanica e antichissime, usino certe sostanze da millenni perché probabilmente lo trovano un passo necessario, e non abbiano cercato alternative.

    Vedi Tremotino, e rispondo a te come ad altri, io sono curioso di natura... ma gli stessi spiriti mi chiesero durante questa cerimonia, di aprire le vedute e imparare il più possibile di tutto. Io ho la mia strada... e la seguo più fedelmente possibile, ciò non implica che io non debba conoscere altro. ^^

    Ci sono altri modi? Sarei curioso di chiedertene uno. Dopotutto se non si conosce qualcosa come lo si può capire?
    Io a distanza di ormai un bel po' ( 2 anni), sono quasi pronto per riprovare l'esperienza. Credo che la rifarò. ^^

    Considera che ogni sostanza psicotropa ha un proprio olli, proprio spirito insegnante specifico. E se l'incontro tra voi è stato gradito, probabilmente lo spirito di ayahuaska è affine al tuo. A differenza di datura inoxia ad esempio, che terrorizzava Don Juan. Mentre l'opposto accadeva a Castaneda col humito. Penso che lo spirito di ayahuaska abbia un carattere più abbordabile di datura e humito e dia meno problemi, però non escludo possa avere un effetto negativo su una persona pervasa dalla paura. Non a caso è meglio provarla con una guida, un esperto accanto, che spieghi passo per passo come fare in modo giusto e infonda la sicurezza necessaria. Un'altro modo è interagire direttamente con gli spiriti delle sostanze attingendo dal loro olli, canalizzando i loro flussi. L'effetto è analogo al consumo di sostanza con una differenza - si ha il controllo completo. Per gli Yaki bisogna arrivare a questo livello, quando non si avrà più bisogno di ingerire o fumare le sostanze. Si può provare all'inizio alcune volte per capire e sintonizzarsi con l'energia, ma poi bisogna cavarsela senza l'uso di sostanze. È la via più difficile, ma fattibile e meno nociva per un'occidentale.
     
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  12. RedJackson
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    Considerato che non sono nessuno, e che la mia esperienza relativamente a determinate piante è poca, nel mio piccolo ho potuto fare l'esperienza diretta e una volta, affiancato da chi è realmente uno sciamano, ho potuto fare da "guida". Il viaggio è personale si sta attenti che non entri altro di meno gradito...
    Lasciando perdere per un secondo COME venga utilizzata in diverse parti l'ayahuaska, cosa di cui potrei parlare solo per sentito dire e non è giusto, la suddetta pianta ha il compito di ridurre ai minimi termini il "velo" che divide i due mondi ed entrare così in comunicazione con il mondo spirituale... motivo per cui lo sciamano che guida l'esperienza deve tenere lontano intrusi poco graditi.
    Grazie a questo procedimento e l'assunzione così si potranno ricevere indicazioni sul proprio percorso e miglioramento proprio dal mondo spirituale, e venire in contatto con la propria natura. Quindi non si parla dello spirito protettore della pianta ma di ben altro...

    Non escludendo il resto che hai detto, a me hanno detto che quello che sta sopra sta sotto... quello che è dentro è fuori! Quindi mi chiedo se non con effetto placebo, come si faccia a entrare in comunicazione con qualcosa di esterno se non parte da dentro. Indovina... come mai si assumono alcune piante?

    Poi sei libero di pensarla come vuoi! ^^
     
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  13. Tremotino8
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    Il problema delle sostanze psicotrope Sabu, che l'altra parte del velo potrebbe essere illusoria, una dimensione non corrisposta alla realtà, ma frutto della mente condizionata dalla sostanza. Per trovare se stessi può andare pure bene, ma per avere un'impatto concreto sulla realtà vedo questa grossa pecca e vedo anche il motivo del successo dei conquistadores sugli Indiani del Messico. Poi un conto sono le piante, un altro conto le piante con proprietà allucinogene.
     
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  14. yamato san
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    CITAZIONE (Tremotino8 @ 11/5/2017, 21:01) 
    Il problema delle sostanze psicotrope Sabu, che l'altra parte del velo potrebbe essere illusoria, una dimensione non corrisposta alla realtà, ma frutto della mente condizionata dalla sostanza. Per trovare se stessi può andare pure bene, ma per avere un'impatto concreto sulla realtà vedo questa grossa pecca e vedo anche il motivo del successo dei conquistadores sugli Indiani del Messico. Poi un conto sono le piante, un altro conto le piante con proprietà allucinogene.

    Il problema delle sostanze psicotrope? Sostanze illusorie? Un conto sono le piante? Un altro conto le piante con proprietà allucinogene? Ma di cosa stai discutendo? Hai compreso l'argomento ? Credo che tu ti stia confondendo con qualche trip andato male..Se tu avessi fatto l'ayahuasca sotto la guida di un esperto non ti saresti pronunciato come hai invece fatto...ho personalmente vissuto questa esperienza quasi vent'anni fa, e ne ho discusso raccontandone l'esperienza a Mato e la rifarò solo tra qualche mese, guidato da un praticante serio, Mato per l'appunto. ( consentimi in simpatico, non un esperto in chiappomanzia 😂 ) se non riesci a collocare il ruolo delle piante maestre arrivando addirittura a snaturarne e denigrarne la funzione che indipendentemente dall'essere europei o nativi americani piuttosto che altro e della funzione che svolgono nel percorso di appunto alcune linee di pensiero azione sciamanico, evita almeno conclusioni che sono arroganti bacchettone ed offensive nei confronti di chi al contrario di te ne ha compreso il messaggio.
    Grazie...
     
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  15. RedJackson
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    Sono talmente illusorie che chi si prende la responsabilità di tenere la cerimonia, vive il viaggio dei partecipanti, e non si fa nulla di psicotrope ^^.

    Come ho scritto all'inizio, è difficile spiegare qualcosa a qualcuno che non ha provato. Lasciami quindi alle mie "illusioni" psicotrope, e non solo alle mie, io ti lascio all'illusione di sapere di cosa parli ^^.
     
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49 replies since 18/8/2015, 21:28   2354 views
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