Il Dio e la Dea

O( e )O(

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    Antriani Fidelis
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    Se intendi rispettarli e basta no, non ne hanno bisogno
    Se intendi invece onorarli si. È come uno scambio, un dare e avere. A loro serve il tuo onore verso di loro per accrescere in loro la potenza dell’eggregore, e a te (in senso lato) in quanto devota servono per ottenere i tuoi desideri tramite le preghiere
    Dunque come con il Dio cattolico per intenderci: lui felice di avere un devoto che crede in lui e lo venera perché gli aumenta l’energia dell’eggregore
    Tu vai a messa(dunque partecipo ad un rito accendendo candele, usando l’acqua, bruciando incensi) e lo onori chiedendo una grazia
    Se non dai non ricevi..come con ogni essere vivente
     
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  2. CandyCherry
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    CITAZIONE (Darklava @ 1/11/2019, 18:48) 
    Se intendi rispettarli e basta no, non ne hanno bisogno
    Se intendi invece onorarli si. È come uno scambio, un dare e avere. A loro serve il tuo onore verso di loro per accrescere in loro la potenza dell’eggregore, e a te (in senso lato) in quanto devota servono per ottenere i tuoi desideri tramite le preghiere
    Dunque come con il Dio cattolico per intenderci: lui felice di avere un devoto che crede in lui e lo venera perché gli aumenta l’energia dell’eggregore
    Tu vai a messa(dunque partecipo ad un rito accendendo candele, usando l’acqua, bruciando incensi) e lo onori chiedendo una grazia
    Se non dai non ricevi..come con ogni essere vivente

    Intanto, grazie per avermi risposto. Mi è chiaro quello che mi stai dicendo, ma non so... essendo cresciuta con un'input puramente cristiano (e sempre ripudiato), soffrivo da morire la messa. Magari se fossi sacerdotessa di me stessa la cosa cambierebbe, ma non sono ancora convinta di voler appoggiare questo culto.
    Forse penso ancora troppo che gli Dei siano più simili all'umano di quanto in realtà non siano e non riesco a distaccare l'immagine di un normale comportamento umano da quello che potrebbe avere un Dio verso i suoi adepti.
     
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    Ti capisco, io non appartengo a nessuna religione, di conseguenza non venero alcun Dio ne alcuna Dea, perciò non “chiedo “ grazie ad alcuno , ne invoco il loro aiuto nei riti, ne li evoco poiché ovviamente “non mi conoscono”
     
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  4. Esoterico
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    Interessante topic quello che non capisco è cone abbiamo fatto ad allontanarci dagli dei della natura e rivolgerci a divinità anche lontane da noi.
     
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    Salve 😊.
    Ho notato che, qui, forse si ha un po' divagato... desidererei riportare l'argomento del post su toni più "soft" e "leggeri", essendo anche e soprattutto questo un corso basilare sulla Wicca...
    Direi di cominciare proprio dalle Divinità nella Wicca.
    La Wicca riconosce un potere divino supremo dal quale è sorto l'intero Universo. Il potere supremo risulta personificato in due esseri, La Dea e il Dio, ed è proprio attraverso le loro Divinità che i Wiccan si collegano a questa forza.
    Nel pensiero Wiccan, le Divinità non esistevano prima che i nostri antenati spirituali li riconoscessero. Tuttavia, esistevano le energie a esse connesse, le energie che ci hanno creato. I primi fedeli riconobbero queste forze come il Dio e la Dea, assegnando loro la forma più ovvia con la quale poter relazionarsi: la forma umana. I Wiccan di oggi attribuiscono quindi sembianze umane agli Dei, consci del fatto che essi sono gli stessi dall'antichità, e li onorano in relazione allo stretto legame che la Wicca ha con la Natura. Infatti, dato che molto in Natura viene suddiviso in sessi, similmente vengono concepite le Divinità che la incarnano.
    Ogni Divinità che è stata venerata su questo pianeta esiste nell'archetipo della Dea e del Dio. I complessi Pantheon di Divinità che sono sorti in molte parti del mondo sono semplicemente generati dai loro differenti aspetti: ogni Dea risiede nel concetto della Dea, ogni Dio in quello del Dio.
    Ognuno di noi può comunicare con il Dio e la Dea senza intermediari, poiché una parte di loro è in noi e una parte in noi è in loro. I Wiccan hanno un rapporto diretto con gli Dei e non nutrono nei loro confronti alcun timore reverenziale, ma rispetto e fiducia.
    Quando si parla di Divino femminile e Divino maschile non si intende donna e uomo, bensì forme di energia. La Dea e il Dio sono raffigurazioni di queste forze, i volti che diamo alle energie per personificarle. Il femminile non è completo senza il maschile; insieme, questi poli di energia formano un intero.

    La Dea.
    La Dea è la Madre universale, nella Wicca viene considerata la Terra stessa.
    La Dea è una triplice divinità, conosciuta pertanto anche come Triplice Dea.
    Nella Wicca, le sono riconosciuti quindi tre aspetti, e, anche se la Dea è conosciuta con molti nomi e le vengono associate numerose rappresentazioni, ciascuno rientra in una delle tre seguenti categorie: Fanciulla, Madre e Anziana, simboleggiate dalla Luna Crescente, Piena e Calante. Sotto le sembianze della Fanciulla, rappresenta la spensieratezza giovanile: è la Vergine, la donna che non necessita di essere fecondata da un uomo al quale appartiene; come Madre, ci porta le forze creative della vita e il sereno nutrimento: è la Madre-Amante, la donna che ha conosciuto la sessualità e porta nel suo grembo il seme del suo uomo, il quale feconda la donna e la Terra che è sterile senza di lui, il Dio, che è necessario affinché la Dea possa trasformarsi da Vergine a Madre di tutti i viventi; l'Anziana, la somma degli altri due aspetti, la chiusura del Cerchio, è la Custode della Giustizia, colei che controlla i piatti della bilancia del karma, e, come Madre Oscura, ci accompagna per mano quando giunge il tempo del trapasso nell'altra vita, e il suo abbraccio è la morte.
    Tutte le nascite, le morti e le rinascite originano dalla Dea.

    Il Dio.
    Nel Sole che splende, che sorge e tramonta in un ciclo infinito, che governa le nostre vite e senza il quale non potremmo esistere, dato che esso è fonte di vita, noi vediamo il Dio.
    Il Dio è la scintilla che mette in moto il processo della creazione accendendo la forza vitale della Dea.
    Il Dio è riconosciuto nel suo triplice aspetto di Giovane Cervo, Padre (Dio Cornuto) e Anziano Onnisciente.
    Attraverso i Sabbat, il Dio compie il suo "viaggio" annuale. A Primavera, il Dio è il simbolo della giovinezza, i piaceri dell'adolescenza. È in sintonia con gli animali, è il Nuovo Sole, il Giovane Signore. A Beltane, il Dio si evolve dal suo stato "animalesco", puramente istintivo, grazie alla celebrazione delle nozze con la Dea e al suo amore per lei. Ora nn è più figlio ma amante; è il seme che rende verde la Terra, il Padre, ed egli diverrà, in nome dell'amore per la Dea, il Re Sole durante la festività di Litha. Il declino avrà inizio durante la festività di Lughnasadh, e a Samhain ci si congederà dal Dio, seppur temporaneamente, in quanto, nonostante la morte del Re Sole e l'inverno che è sopraggiunto, il Dio si prepara a rinascere dalla Dea a Yule.
    Il Dio è associato al Sole perché, come esso, nasce, cresce, risplende all'apice delle forze, e declina per poi risorgere in un ciclo continuo.
    Il Dio della Wicca non è un Dio distante, astratto, cerebrale... ma il Dio della forza che eternamente cresce e si rinnova.
     
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