Elenco simbolismo Erbe e Animali per i celti.

Seminario sui celti

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    Elenco simbolismo Erbe e Animali per i celti.
    Questo post fa parte del Seminario Sui Celti

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    Salve utenti dell'antro, siamo arrivati a quest'ultimo articolo del Seminario sui celti. Grazie a tutti coloro che sono rimasti con noi fino a qui...
    Spero che la storia dei celti vi abbia appassionato, con questo ultimo articolo andremo ad analizzare il simbolismo delle erbe e gli animali piu importanti, che caratterizzavano la cultura Celtica, e le figure che ricoprivano...
    Questo articolo vuole essere piu che altro un appendice del Seminario.
    Buona lettura ^^



    Le Erbe



    Abete bianco – Ailm – Abies Alba.

    L’abete è l’albero della fertilità e della nascita.

    Agrifoglio – Tinne – Ilex Aquifolium.
    L’agrifoglio è una pianta che veniva usata per costruire armi come lance e scudi. Usato nelle arti magiche, scacciava le energie negative e in medicina le sue bacche venivano utilizzate come purgante e lassativo, mentre le foglie venivano utilizzate in modo vario contro dolori reumatici, febbri, tossi, bronchiti.

    Betulla – Beth – Betula Pendula.
    La betulla è un’albero a foglie decidue di colorazione argentea simile a quella della luna. Associata ad entità femminili contro la potenza maschile, è molto
    probabile che la betulla venisse utilizzata dai Celti per mettersi in contatto con i Sidhe (creature fatate femminili), potenti forze dell’aldilà.
    La betulla è molto probabilmente associata alla festa di Imbolc o della purificazione. I Druidi facevano uso probabilmente di allucinogeni quali l’amanita muscaria; la betulla invece è un antidoto contro l’avvelenamento da parte di alcune specie fungine, fra cui la stessa amanita muscaria. Non solo la betulla veniva usata in medicina, ma anche in moltissimi altri modi, quali ad esempio la costruzione di oggetti in legno utili per la pulitura del cuoio o la produzione di birra dalla corteccia, o la formazione di ghirlande come pegno d’amore, quando addiritttura non si piantava un albero vicino alla casa degli sposi per propiziare la
    fortuna nel matrimonio. La betulla, infine, è anche una lettera dell’alfabeto oghamico, che generalmente è la lingua con cui i druidi lanciavano gli incantesimi.

    Biancospino – Huath – Crataegus Oxycantha.
    Il biancospino è una delle piante care alla grande dea per le sue potenze elementari e caotiche che vengono padroneggiate dai druidi ed è considerato dalle fate la loro dimora preferita.

    Celidonia – Thona – Chelidonium Majus.
    La celidonia è un’erba curativa utilizzata dai druidi. È un’erba che viene utilizzata soprattutto per gli occhi; infatti è anche chiamata erba degli occhi. Veniva utilizzata anche – per esempio – come erba diuretica e narcotica.

    Edera – Gort – Hedera Helix.
    È una pianta sempreverde e allucinogena; infatti i druidi la utilizzavano mischiata a vino e birra per creare le loro visioni. Pur essendo velenosa, poteva essere usata sulle persone ponendola sulla testa per guarire dalla follia e questo è solo uno dei rimedi medici dell’antichità.

    Erica – Ur – Calluna Vulgaris.
    Pianta associata all’aldilà e all’immortalità. Le api prediligono i fiori di questa pianta producendone miele squisito. Si dice che i Celti dormendo su un talamo di questa pianta scoprissero tutti i segreti dell’altro mondo.

    Frassino – Nion – Fraxinus Excelsior.
    Il frassino è l’albero considerato simbolo del bene e del male. Questo albero ha funzioni divinatorie e curative. I guerrieri celti costruivano le armi come lance e giavellotti in legno e veniva usato proprio questo albero in quanto resistente.

    Giusquiamo – Beleonuntiam – Hyoscyamus Niger.
    Erba sacra a Belenos. Il Giusquiamo è noto per le sue proprietà allucinogene. Pianta molto velenosa in dosi eccessive per il suo potere annebbiante della mente, forniva possibilità divinatorie. Essendo utilizzato come sonnifero o calmante, veniva chiamato erba del sonno.

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    Melo – Quert – Malus Sylvestris.
    Il melo è l’albero della conoscenza e della magia. Anche quest’albero è legato al mondo soprannaturale dei Sidhe. La famosa isola delle mele, cioè Avalon, è l’isola in cui è stato trasportato re Artù dopo la sua dipartita dal mondo reale.
    La mela è anche utilizzata come dono dalle creature dell’aldilà, ha un grande potere curativo e i Celti ne avevano gran considerazione.

    Nocciolo – Coll – Corylus Avellana.
    Albero della conoscenza, delle scienze e delle arti. I druidi per invocare i loro incantesimi utilizzavano bastoni di nocciolo proprio per onorare gli dèi che avevano molta considerazione per quest’albero. Il suo frutto veniva usato dai druidi per ispirarsi.

    Olmo – Leim – Ulmus Glabra.
    L’olmo è associato alla dea e come albero parte del simbolismo femminile ha un ruolo privilegiato in questa società al pari di altre piante associate al medesimo simbolismo.


    Ontano – Fearn – Alnus Glutinosa.
    L’ontano è un albero che è associato all’acqua. Essi costituiscono insieme gli elementi druidici per eccellenza. Il rapporto pianta – acqua, infatti, aiuta corpo e spirito eliminando le energie negative. Per quanto riguarda il mondo dei Sidhe, tale rapporto è fondamentale come mezzo per mettere in comunicazone questo mondo con l’altro e vi è anche un importante nesso con i guerrieri, che costruivano gli scudi con questo legno.
    La lettera oghamica dell’ontano è di colore rosso che è proprio della corteccia, la quale veniva usata per la colorazione (appunto rossa) della lana.
    La popolazione di Vercingetorige era Alvaricum, ossia “popolo della terra dell’ontano”.

    Ovulo malefico – Viell – Amanita Muscaria.
    Oltre alla divinazione interpretativa dei segni, c’è quella dovuta alle piante di tipo allucinogeno. Poiché la divinazione poteva avvenire anche tramite masticazione di cibo, come per esempio la carne, i druidi non disprezzavano alcune erbe che facevano al caso loro e tra esse il fungo oggi conosciuto come Ovulo malefico o Amanita muscaria. Per quanto sembri strano che i druidi se ne cibassero a
    causa della sua tossicità, pare che presso alcuni popoli, dopo aver eliminato gli effetti nocivi con un opportuno trattamento, venisse effettivamente mangiata.

    Pioppo – Eadha – Populus Tremula.
    I Pioppi sono gli alberi per il passaggio tra questo mondo e l’aldilà. I druidi misuravano le tombe con questo legno, su cui venivano incise misteriose lettere ogham che avevano la facoltà di favorire il trapasso.
    Sono tre i tipi di pioppo, dice Plinio: bianco, nero e libico.

    Quercia – Duir – Quercus Robur.
    La quercia è associata ad una delle feste celtiche, quella del 1° agosto, e quindi anche al cielo e al sole. È proprio grazie ad essa che divinavano, in quanto possiede come parassita il vischio, pianta sacra ai druidi.
    I Celti utilizzavano le ghiande, insieme alla corteccia, per curare le emorragie, la febbre e la dissenteria.

    Salice – Saille – Salix Alba.
    Il salice è un albero legato alla grande dea, ma anche alla luna ed al sole ed è usato come albero magico.

    Sambuco – Ruis – Sambucus Nigra.
    Albero sacro importante perché dedicato agli esseri dell’altro mondo; piantato per propiziarne i favori e non suscitare le ire degli spiriti. Simbolo di morte e di sventura, non se ne bruciava e neanche ci si fabbricavano culle, per evitare che fate cattive pizzicassero i ragazzi. I druidi usavano la linfa per entrare in contatto con i Sidhe e anticamente ci si curavano le malattie della pelle.

    Samolo – Samolus – Samolus Valerandi.
    Plinio il Vecchio spiegava alcuni rituali dei Celti per la raccolta di questa pianta, ma anche di altre. Bisognava digiunare per un atto di purificazione nel gesto di entrare in contatto con la natura. Chi compie questo atto della raccolta deve farlo con la mano sinistra e non si deve voltare indietro né deve posare per nessun motivo il raccolto in un luogo diverso da quello a cui è destinato. Questa
    pianta serve per preservare gli animali da ogni malattia. Tutti questi riti vanno sotto il nome di “Magia Vegetale”.

    Selago – Lycopodium Selago – Juniperus Sabina.
    Per cogliere “la pianta chiamata Selago – informa Plinio il Vecchio – non si fa uso del ferro, si passa la mano destra sul lato sinistro dell’abito come per rubare; è
    necessario essere vestiti di bianco, avere piedi lavati e nudi, e aver fatto prima una offerta di pane e di vino. I druidi raccomandavano di usare il succo di questa
    pianta contro i difetti della vista e la utilizzavano nella sua totalità per allontanare la cattiva sorte.



    Sorbo Selvatico – Luis – Sorbus Aucuparia.
    I Druidi, i dotti scienziati del tempo, stupiscono i nostri autori classici per le loro grandi conoscenze. Per i Druidi, in effetti, le conoscenze della natura e delle manifestazioni del divino sono fondamentali.


    Alberi particolarmente cari ai druidi per le capacità magiche ed incantatrici che possiedono sono il sorbo selvatico, il tasso ed il nocciolo.



    I druidi irlandesi, infatti, prediligevano l’uso del legno del sorbo e del nocciolo per le loro “bacchette del potere” su cui incidevano dei simboli, mentre usavano il sorbo rosso per creare della nebbia ed altro.
    Tra i cibi degli dèi, sono citate le sorbe, oltre alle mele ed alle noci, e dice una leggenda che il sorbo ha il potere di far tornare giovani a patto che si mangino tre sorbe, “numero cardine della spiritualità celtica”.
    Da un’altra leggenda, si evince che le sorbe possono allungare la vita di un uomo e possono rimarginare le ferite, mentre un’altra ancora ci informa che un mortale, nutrendosi di sorbe, acquista attributi divini, come ad esempio l’immortalità.

    Tasso – Idho – Taxus Baccata.
    Il tasso è l’albero della morte per il contenuto di veleno delle sue parti. Dei bastoncini con scritture oghamiche venivano gettati a terra e i
    druidi, leggendo i simboli, profetizzavano.

    Trifoglio – Seamarog – Trifolium Pratense.
    Pianta sacra ai Tuatha de Danann, difendeva dalla cattiva sorte e apportava sapienza e saggezza.

    Verbena – Ferfaen/Crub-An-Leoghain – Verbena Officinalis.
    Questa pianta – dice sempre Plinio il Vecchio nella sua Historia Naturalis – viene raccolta all’alba dopo un sacrificio espiatorio o propiziatorio. Veniva sfregata sul corpo esaudendo ogni desiderio. Levava la febbre e veniva usata come antidoto per il morso dei serpenti.
    I druidi usavano questa pianta per profetizzare ed essa era importante per gli incantesimi che bisognava saper enunciare con il giusto ritmo e la giusta cadenza per evitare che perdessero la loro efficacia e che la pianta fallisse il suo scopo.

    Vischio – Druidh Lus – Viscum Album.
    I Druidi erano gli uomini del sapere, per cui dovevano conoscere ogni cosa sulle erbe officinali, sia nocive che curative. I due importanti vegetali dei druidi sono senz’altro il vischio e la quercia, ma lo è ancor di più il vischio di rovere, che si trova raramente e quindi viene usato per cerimonie religiose particolari.

    Preparano secondo i riti ai piedi dell’albero un sacrificio e un festino religioso e conducono due torelli bianchi dalle corna legate per la prima volta. Un sacerdote vestito di bianco sale sull’albero, taglia il vischio con una lama d’oro a forma di serpe e lo riceve su un saio bianco. Immolano quindi le vittime pregando il dio di rendere il dono propizio a coloro a cui l’ha accordato. Credono che il vischio, macerato in forma di bevanda, doni la fertilità a ogni animale sterile e che sia un rimedio contro tutti i mali. Tutto questo avviene il “sesto giorno di luna”, quando questa ha già una grande forza pur senza esser al culmine del suo corso. È importante precisare il simbolismo che richiama il bianco, la luna e
    il sole. Più specificamente, il bianco richiama la purezza ed il falcetto
    d’oro i due corpi celesti.
    Il vischio, cioè la Druidh Lus o Erba del Druido, veniva usato per l’epilessia e per le ulcere ma, a parte l’aspetto medico, serviva anche, insieme alla quercia, per l’elezione di un capo.



    Vite – Muin – Vitis Vinifera.
    Tale pianta mediterranea era nota anche ai Celti, che ne conoscevano il succo, o vino, di cui veniva fatto uso soprattutto nelle cerimonie. Non si trattava, quindi, di un utilizzo smodato, ma in tali cerimonie esso veniva impiegato per alterare gli stati di coscienza.


    Gli Animali







    Aquila.
    Animale raffigurato sulle monete galliche e iniziatore dei saggi.

    Cavallo.
    Animale simbolo di regalità. È riconducibile come simbolo alla
    classe aristocratica.

    Cervo.
    Animale sacro per i Celti, perché uno dei loro dèi è raffigurato con le corna di questo animale. Simboleggia la luce e l’eterno ringiovanimento.

    Cinghiale.
    Questo animale rappresenta la spiritualità e cioè la classe sacerdotale.

    Cornacchia.
    Animale che simboleggia la fedeltà allo sposo, poiché quando muore il compagno non si accoppia di nuovo.

    Corvo.
    Animale legato al dio Lug, considerato profetico e quindi legato alla divinazione.

    Gufo.
    Nel simbolismo celtico, è l’animale che rappresenta l’adulterio.

    Maiale.
    Animale simbolo di abbondanza e fecondità; associato ai guerrieri per la sua voracità. Animale anche portafortuna.

    Oca.
    Animale che rappresenta per i Celti il messaggero del mondo che si trova al di là di questo mondo.

    Orso.
    Questo animale è simbolo di virtù guerriera e infatti la sua denominazione in celtico è artos, in irlandese art e in bretone arzh, che poi è anche quella del mitico sovrano Artù (Artoris).

    Serpente.
    In molte culture il serpente (e più tardi il drago) è simbolo dello spirito della terra e delle forze naturali di crescita, decadimento e rinnovamento.

    Toro.

    “Secondo il rito apprestano un banchetto sacro e un sacrificio sotto l’albero e vi conducono due tori di colore bianco alle cui corna pongono legami per la prima volta. Poi il sacerdote, vestito di una veste candida sale sull’albero, stacca il vischio con un falcetto d’oro e lo ripone in un panno candido. Infine immolano le vittime e pregano il dio di rendere propizio il dono a coloro ai quali lo ha dato. Credono che un decotto di vischio doni la fecondità a qualunque animale sterile e sia un rimedio contro tutti i mali”.



    Ci sono altri animali nella mitologia celtica, quali per esempio il
    lupo, e la lontra, che seguono e accompagnano il dio Cernunnos insieme con l’orso. Un altro animale della mitologia celtica è il cane che l’eroe Cu – Chulain uccide in uno dei suoi primi atti, poi c’è di nuovo la lontra, che viene uccisa sempre dallo stesso eroe prima di morire a sua volta colpito con una fionda.
    Un altro animale celtico è infine la lepre, che viene catturata quale simbolo di virilità ed è usata come dono alle donne durante la festa di Ostara.

    Fonti bibliografiche:

    Le Erbe officinali antica medicina dei Celti da Plinio a Dianchet, Aosta, Keltia 1999, pp. 132 – 133.
    Da Gli animali magici, L. Rangoni, Milano, Xenia 2005, p. 19.


     
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    C'est la vie

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    Davvero molto interessante. Complimenti.
     
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  3. AshepAmlach
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    Molto intrigante,grazie mille B&W per questa discussione,ti chiederei solo gentilmente di non scrivere alcune parti in giallo che per quanto belle siano ,sono complicate da leggere se non si possono evidenziare con il tasto destro.
    Spero non ti offenda per questa osservAzione ,ma non ne ho potuto far a meno.
     
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  4. StregaSky
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    Complimenti per il testo davvero molto interessante, comunque confermo che la verbena è curativa contro la febbre, la mia piantina mi ha aiutata moltissimo in questi giorni di raffreddore estremo, una bella tisana (un po' amara come la cicoria), e la febbre si è abbassata o almeno sfogata del tutto.
     
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  5. Admerals
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    Il SImbolismo delgli Animali secondo i Celti A e B tratto dal libro Iniziazione ai Culti Celtici


    A:


    Allodola

    Per i Celti gli uccelli in grado di volare sono sacri e non si possono mangiare ne fare loro del male, questo è ritenuto uno dei più sacri ed importante uccello tra tutti gli altri, infatti è ritenuto un simbolo di rapidità, di protezione e di fortuna, inoltre è un simbolo solare e faceva il nido con le foglie dell'albero di quercia molto sacro anch'esso presso i Celti.
    I Celti riproducevano una zampa di Allodola e lo utilizzavano come talismano che forniva vittoria sugli spiriti malvagi e sulle avversità a chi lo possedeva.
    L'agilità che dimostra questo volatile nell'innalzarsi molto rapidamente in cielo e con altrettanta movenza di ricadere verso il terreno, faceva si di credere che era collegato al cielo e alla terra facendo così da tramite tra i due poli dell'esistenza e chi aveva la fortuna di udire il suo canto, avrebbe ricevuto la gioia di vivere.




    Anatra

    Questo volatile è collegato a due Dèe, Morrigan e Sequana ed inoltre ad essa veniva associato come simbolismo il cigno.




    Anguilla

    l'Anguilla è un simbolo di dissimulazione e molte Divinità Femminili si trasformano in questo animale agendo così senza essere viste, c'è la Dèa Irlandese Badb che per vendicarsi del rifiuto dell'Eroe Cù Chulainn, provò a fermarlo avvinhiandosi ad una delle gambe dell'eroe mentre era in atto una battaglia, oltre a lei ci fu la Dèa morrigan che volle vendicarsi di lui trasformandosi anche essa in una Anguilla.




    Api

    Questi animali sono i Messaggeri degli Dèi e fin dall'antichità erano sacri a vari culti Politeisti, per i Celti esse erano il Simbolo del Sacerdozio sia maschile che femminile (Infatti Druido era sia in uso per le Donne che per gli Uomini senza Distinzione), essi sono i portatori del fioco sacro, rappresentano la conoscenza segreta di altre dimensioni, nonché la saggezza e l'immortalità dell'anima.
    E' l'Ape che attraverso il miele fornisce l'ingrediente usato per preparare le diverse bevande si di uso comune che di uso rituale e come esempio possiamo usare l'Idormele chiamata anche "Bevanda degli Dèi".
    Questo nettare veniva mescolato ad acqua di fonte e una volta che aveva fermentato diveniva "Liquore dell'immortalità", usato in due feste magiche che sono Imbolc e Shamain.




    Aquila

    Questo maestoso animale era un simbolo di luce legato al Dio Lugh Il Luminoso, Regina tra i volatili sempre raffigurata tra le montagne Celtiche, essa rappresenta la Verità nonché il rinnovamento, le sue piume servivano per eseguire i viaggi Sciamanici.




    Ariete

    Considerato fecondatore e portatore di morte, questo perché la sua simbologia lo collega al regno sotterraneo dell'oltretomba, esso è in grado di fecondare e distruggere, Sempre a fianco degli Dèi della guerra anche se veniva collegato soprattutto al Dio Cernunnos la divinità con le corna di cervo in compagnia di un serpente con appunto, testa di ariete, questo animale in tempi passati era consacrato alla Dèa Belsama e al Dio Belin.


    B:


    Bue


    Questo animale è in qualche modo legato al Toro e quindi alla sua costellazione, inoltre è associato alla Dèa Gallica Damona la Mucca Divina compagna del Dio Apollo Borvo, essi avevano il compito di proteggere le sorgenti e le Acque Te
     
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4 replies since 20/6/2012, 11:10   11598 views
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