I Nuraghi

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    I NURAGHI



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    l nuraghe (pl. nuraghi, nuraghe/-s o runaghe/-s in sardo logudorese, nuraci/-s o nuraxi/-s in sardo campidanese, nuragu/-i in sassarese, naracu/-i in gallurese) è un tipo di costruzione megalitica di forma tronco conica presente con diversa densità su tutto il territorio della Sardegna.[1] Monumenti rappresentativi della Civiltà nuragica, furono costruiti nel II millennio a.C. a partire dal 1800 a.C. fino al 1100 a.C.[2]
    Unici nel loro genere, costituiscono le costruzioni megalitiche più grandi e meglio conservate che si possano trovare oggi in Europa e sono considerati come distintivi della Sardegna.
    Nel 1997 l'unesco li ha resi patrimonio mondiale dell'umanità.

    LA LORO FUNZIONE (IPOTESI):

    Sulla loro funzione archeologi e storici non sono concordi nel ritenere che fossero unicamente degli edifici a carattere civile-militare, destinati al controllo e alla difesa del territorio e delle risorse in esso presenti. Molti dubbi non sono stati chiariti e c'è chi si interroga ancora sulle tecniche di costruzione utilizzate per edificarli. Non è agevole indicare la loro precisa funzione dal momento che esistono nuraghi costruiti in pianura, sulla sommità di colli, ma anche nei fianchi riparati e non panoramici dei monti. Si pensa che quelli collocati sulle vette dei colli, a torre semplice, fossero torri di avvistamento in contatto visivo l'un l'altra, mentre i grandi complessi, a più torri attorno ad un mastio centrale ed un cortile, avessero funzioni differenziate, sempre riferite - secondo varie ipotesi - al costituire centro della comunità. Tra i tanti usi ipotizzati, c'è quello di fortezza, di parlamento (o comunque sede delle decisioni comunitarie), di tempio o di sancta sanctorum, residenza del capo del villaggio, o varie combinazioni fra queste possibilità come l'esempio della reggia nuragica di Su Nuraxi che dispone di un cortile, un pozzo ed una cisterna interni, strutture che hanno fatto supporre ad un castello realizzato per resistere anche ad assedi. L'ipotesi che vedeva i nuraghi come edifici costruiti a scopo militare, un tempo predominante, sembra aver perso lustro negli ultimi anni in favore di una più probabile destinazione religiosa, ma il dibattito divide tuttora gli specialisti. Il linguista sardo Massimo Pittau è uno dei maggiori sostenitori dell'ipotesi esclusivamente votiva e religiosa del nuraghe; c'è chi sostiene che la funzione di palazzo spiegherebbe molti quesiti ancora privi di risposta e, secondo questa tesi, il nuraghe fu un luogo distintivo di una singola comunità che con esso affermava il proprio diritto di proprietà sulle terre intorno e simboleggiava il proprio benessere economico e la propria ricchezza. Le loro molteplici funzioni giustificherebbero quindi anche la localizzazione di un migliaio di strutture lungo la costa: forse erano anche utilizzate come torri di avvistamento, primo sbarramento (difensivo?) e nel contempo luogo di controllo degli approdi e di accoglienza per i mercanti che solcavano i mari. Naturalmente, si deve vedere la funzione del nuraghe come qualche cosa che si è modificato nel tempo.

    Nuraghe_S_Barbara_(Macomer)



    DESCRIZIONE:

    La massima parte dei nuraghi è formata da singole costruzioni monotorre munite di una scala interna che porta al tetto, oppure al secondo piano, anch'esso coperto a volta raggiungendo talvolta i 20 metri. Furono costruiti in posizione dominante, su un cucuzzolo, ai bordi di un altopiano o all'imboccatura di una valle o in prossimità di approdi lungo le coste, ma frequentemente sorgono anche nel mezzo di pianure. Le mura che le compongono sono sempre poderose e possono arrivare ad uno spessore di quattro o cinque metri, con un diametro esterno fino a trenta-cinquanta metri alla base, diminuendo poi con l'aumentare dell'altezza, formando un tronco di cono la cui inclinazione è più accentuata nelle torri più antiche. La particolare forma è dovuta alla singolare tecnica di costruzione che prevede solide fondazioni con grossi blocchi di pietra squadrati e sovrapposti a secco, in maniera circolare, senza utilizzo di leganti e tenuti insieme dal loro stesso peso. Man mano che si procede in altezza, i filari si restringono progressivamente e diminuisce anche la proporzione dei massi, ora sempre più piccoli e meglio lavorati, fino a raggiungere la definizione di "tecnica isodoma". La parte superiore era occupata da una terrazza alla quale si accedeva tramite una scala elicoidale, illuminata nel percorso ascendente da feritoie ricavate nelle spesse mura. Dalla base della torre questa girava internamente tra la struttura portante esterna e quella interna delle camere voltate, sovrapposte una sull'altra, alle quali dava accesso per poi proseguire verso la sommità. La porta di ingresso si apre preferenzialmente a mezzogiorno ed immette in un corridoio ai cui lati si aprono sovente delle nicchie e che conduce ad una camera rotonda, la cui volta è formata da anelli di pietre che si restringono progressivamente, andando a chiudersi secondo la tecnica della volta a tholos. Questo tipo di cupola non richiede né leganti, né centine di supporto durante l'edificazione.

    3248-ricostruzione_virtuale_del_nuraghe_arrubiu


    "esempio di un nuraghe all'epoca della sua costruzione"



    TIPOLOGIE:

    Durante i vari scavi, gli archeologi hanno trovato una vasta gamma di nuraghi... tra cui:

    Nuraghes a corridoio
    Chiamati impropriamente "pseudo-nuraghi" o "protonuraghi", i nuraghes a corridoio differiscono in maniera significativa dai nuraghi classici; di aspetto più tozzo e di planimetria generalmente irregolare, al loro interno non ospitano la grande camera circolare tipica del nuraghe, ma uno o più corridoi, e qualche rara celletta coperta a "falsa-volta".
    Nuraghes di tipo misto
    Questa tipologia si distingue per il rifascio effettuato in epoche successive, si suppone dovuto ad un cambio di progettazione dei nuraghes a corridoio, o per altre esigenze.
    Nuraghes monotorre a tholos
    Sono i più semplici ed i più numerosi (quasi la totalità dei nuraghi) ed hanno un'entrata architravata che introduce ad un corridoio nel quale si trova almeno una nicchia, e che conduce successivamente alla sala principale, di forma circolare, a copertura ogivale (tholos).
    Nuraghes a tancato
    Costituiscono l'evoluzione dei nuraghes monotorre: alla torre principale viene aggiunta un'altra torre ed entrambe condividono un cortile talvolta fornito di un pozzo. In momenti successivi vengono aggiunte altre torri fino a farne dei complessi polilobati.
    Nuraghes polilobati e regge nuragiche
    Sono quelli più rari: elaborati, sembrano vere e proprie fortezze con varie torri unite tra loro da bastioni che avessero la funzione di proteggere quella centrale. Secondo la teoria militare, dalla torre arroccata su una cima isolata, semplice vedetta situata al confine del territorio di pertinenza della singola tribù, o a presidio dei punti strategici più rilevanti come le vie d'accesso alle vallate, i sentieri che salivano agli altopiani, i corsi d'acqua, i guadi, le fonti, etc., si giunse successivamente alle complesse costruzioni, comprendenti fino a 17 torri come nel nuraghe Arrubiu ad Orroli, e dalle mura spesse alcuni metri, ubicate al centro dell'area di comune interesse, forse utilizzata come residenza fortificata dell'autorità politica, civile e militare (probabilmente anche religiosa) della regione.
    Questi "castelli" megalitici costituivano delle vere e proprie regge, ed erano circondati da altre cinte murarie più esterne, talora fornite anch'esse di torri (i cosiddetti antemurali), che circondavano i bastioni a costituire una vera e propria ulteriore linea avanzata di difesa.
    Villaggi nuragici
    Alcuni nuraghi sorgono isolati, altri sono invece circondati o collegati tra di loro da un sistema di muri di cinta che racchiudono i resti di capanne, tanto da assumere l'aspetto di un villaggio. Infatti le popolazioni nuragiche spesso risiedevano in questi villaggi addossati alle torri principali e ai bastioni. Questi insediamenti erano costituiti da un insieme di capanne più o meno semplici, la vita quotidiana si svolgeva dunque all'interno di queste modeste dimore di pietra, con il tetto in genere realizzato con tronchi e rami, spesso intonacate all'interno con del fango o argilla, e talora isolate con sughero. Non tutti i villaggi sono nuragici. Il villaggio di Su Nuraxi di Barumini, ad esempio, è successivo al nuraghe e costruito anzi con pezzi che - inizialmente - erano elementi costitutivi del nuraghe.
    Nell'ultima fase della civiltà nuragica si sviluppa un tipo di capanna più evoluta, indicativo di una maggiore articolazione delle attività: si tratta della capanna a settori, che talora assume anche le dimensioni di un vero e proprio isolato, cioè divisa in piccoli ambienti affacciati su un cortiletto e dotata spesso anche di un forno per la panificazione.
    Fra gli edifici pubblici che caratterizzavano i villaggi, si segnalano soprattutto le cosiddette capanne delle riunioni, provviste di un sedile in pietra alla base e destinate presumibilmente alle assemblee dei notabili del villaggio.

    VIDEO:
    Video

    FONTI: wikipedia
    ho cercato anche in altri siti ma riportavano lo stesso testo di wikipedia oppure non erano completi come la mitica wiki XD
     
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  2. *Lady Lilith*
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    Vorrei aggiungere che c'è un'altra teoria sulla possibile funzione dei Nuraghi: quella di Antenne. La leggenda narra che in tempi remoti, l'antica civiltà sarda costruì i Nuraghi, e salendo sulla cima di essi, grazie ad un casco particolare, riuscissero a scambiare messaggi con popoli di altri mondi. In particolare con gli Uomini Blu, che fecero loro visita sulla terra. Questo avvenimento venne scolpito nella roccia per ricordare alle generazioni future quanto avvenuto. Per maggiori informazioni, potete leggere l'articolo intero qui :) : http://www.segnidalcielo.it/2012/05/09/il-...-altri-mondi-2/
     
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  3. green forest
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    non conoscevo quest'altra teoria =) non avevo mai sentito parlare neppure degli uomini blu =)
     
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  4. *Lady Lilith*
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    Bhè per Uomini Blu ovviamente non si intendono quelli del deserto... XD Ad essere sincera, ho provato a chiedere a mia madre di storie che poteva aver raccontato la bisnonna, ma di solito si raccontavano robe sui fantasmi e cose così...Non ha saputo dirmi nulla, forse perchè sono storie così vecchie che pian piano sono state dimenticate...Però potrebbe essere attendibile come teoria, perchè anche in altre culture sono apparsi gli uomini blu (o per lo meno celestini XD ) :
    http://swami60.tripod.com/vishnu/vishnu2.jpg

    Qui li chiamano IS OMINIS ASULLUS http://laportadellestelle.blogspot.it/2011...sullus-gli.html
    La cosa sicura è che i nostri antenati la sapevano molto più lunga di quanto possiamo immaginare, e forse ipotizzare qualche idea bizzarra non può far altro che aprire di più la nostra visuale verso le antiche conoscenze perdute.La Sardegna più di tutte è una delle regioni che è riuscita a mantenere le antiche tradizioni, i riti pagani, anche se trasformati in maschere carnevalesche o preghiere per togliere su ojo malu (l'occhio cattivo), ancora oggi sono messaggi forti che vengono dagli antenati. E ancora di più lo sono questi luoghi di potere, come i Nuraghi, le tombe dei giganti, le domus de janas, e in generale tutto quello che riguarda l'età Nuragica! :) Chissà, magari un giorno scopriremo davvero a cosa servivano i Nuraghi..Magari erano semplicemente degli edifici multifunzionali! XD
     
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  5. green forest
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    io sapevo del popolo sardo...i Shardana, chiamati anche popoli del mare...magari questa cosa dei popoli blu con la pelle azurrina era solo un modo per identificare i popoli Shardana del mare...
    come i pellerossa per gli indiani d'america =)
     
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4 replies since 27/6/2013, 12:33   1266 views
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