La Sardegna e Atlantide: mito o realtà?

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  1. Lady Lu
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    LA SARDEGNA E ATLANTIDE: mito o realtà?



    Gli antichi Greci scrivevano
    "I domini di Atlantide arrivavano alla Libia fino all'egitto e all'europa fino alla Tirrenide"
    "Forco, re della Tirrenide affogò durante un Combattimento con Atlante"



    Quanto verrà riportato non vuole provare niente, verranno solo riferite alcune stranezze e ci si soffermerà su un aspetto curioso della geografia della Sardegna, a voi trarre le vostre conclusioni e magari scoprire che le piramidi sono presenti anche in Europa.

    In Sardegna è possibile osservare come le colline sparse per chilometri e chilometri, dal Campidano alla Marmilla e alla Trexenta, vaste pianure della Sardinia del Sud hanno quasi tutte una sorta di piattaforma fatta di massi giganteschi squadrati e regolari. Le piattaforme sono oggi sotto uno strato più o meno alto di terra che fa da cocuzzolo in cima alle colline.
    Potrebbero essere opera della Natura, che nell’Isola si è spesso sbizzarrita a creare forme di ogni tipo con il granito, il calcare e il basalto abbondanti in ogni zona.
    Negli anni però si è sempre più creduto a qualcosa di artificiale, anche perché nel frattempo alcuni di questi massi sono precipitati a causa delle ultime abbondanti piogge degli ultimi anni. Qualcuno ha pure pensato di ammassarli, forse per farne materiale da lavoro per la sempre maggiore richiesta da parte delle imprese dell’Edilizia stanche del cemento che ha orrendamente trasformato i paesi e le città negli ultimi cinquant’anni.
    Come si può notare dalla foto, si tratta di blocchi squadrati e delle stesse dimensioni. E’ un assurdo. Come se un’antica civiltà avesse costruito enormi terrazzamenti poi sepolti dal tempo o da chissà quale cataclisma naturale.

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    "Forco, re di Tirrenide, morì affogato durante un combattimento con Atlante". Così racconta la mitologia greca. Si tratta quindi di un continente sommerso dalla stessa catastrofe descritta nel Krizia da Platone? La Tirrenide era un continente che comprendeva la Sardinia e la Corsica.

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    Una carta della presunta Tirrenide realizzata dall'orientalista tedesco Heinrich-Julius von Klaproth (1783-1835).



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    Questa è una foto tratta da Google Earth nella quale è visibile il contorno sommerso di questo mitologico continente. Se pensiamo all’aumento di livello del Mediterraneo degli ultimi 15.000 anni, forse abbiamo la soluzione della sommersione fangosa delle collinette marmillesi. Proviamo a prendere in prestito la scala dei livelli marini fino ai giorni nostri da "Shardana i Custodi del Tempo".

    - 13000 a.C. Epoca denominata Antichissimo Dryas (Ondata di freddo). Il livello del mare scese di circa 10 m.
    - 12000 a.C. Primo Scioglimento. Gli Iceberg in quantità impressionante andarono alla deriva, facendo aumentare il livello del mare. Il lago Livingston si riversò nell’Atlantico facendo salire ulteriormente il livello dei mari. In 300 anni questi si innalzarono di 13-14 m.
    - 11000 a.C. Nuovo Antico Dryas (Ondata di freddo) e glaciazione.
    - 9500 a.C. Riscaldamento con crescita dei mari di 7,5 m. in 160 anni (50 m. in meno rispetto al livello dell’età moderna). Collassarono il Lago Glaciale del Baltico e il Lago Agassiz (Canada) riversandosi nel Golfo del Messico.
    - 6400 a.C. Il Nuovo Dryas (Glaciazione). Il livello dei mari scese di 6 m.
    - 6000 a.C. Scioglimento della Laurentide. (calotta glaciale a Nord-Est del Canada). I livelli marini salirono di 25 m. Terzo Diluvio?
    - 5000-3500 a.C. Ultimo Diluvio (quello Biblico?). Il Mediterraneo si riversò nel Mar Nero. I Mari raggiunsero il livello odierno. Questo fu il Diluvio scoperto da Sir Leonard Woolley ad Ur. Fu anche il Diluvio che sommerse la civiltà nuragica? Abbiamo uno e più motivi per crederlo.

    Fino al 9500 a.C. i mari erano 50 m. più bassi rispetto ad oggi. Se l’affondamento dei due continenti a cui si riferiscono i greci (che l’appresero dagli Egizi) avvenne in questa data, se queste civiltà sono quello che ci lascia intendere Platone o qualcosa di più, perché enormi terrazzamenti non potrebbero essere stati sommersi dal mare e dal fango, riemergendo pian piano dall’acqua, ma con il fango ancora presente a nasconderli in parte?
    Sembrerebbe proprio quello che si vede nella foto seguente.

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    Dalla foto risultano strane forme di colline a forma di… Piramidi!
    Esistono dei dati a cui fare riferimento. I mari si ritrassero lentamente, di anno in anno con varie, più recenti glaciazioni. Anche le de-glaciazioni si ripetevano regolarmente, con conseguenti diluvi e inondazioni, ma al nostro tempo risulta un abbassamento relativo del mare rispetto alla situazione del 9500 a.C. In poche parole, sembrerebbe che il continente Tirrenide oggi sia in parte riemerso lasciando scoperte la Corsica e la Sardinia, ma in parte coperte di fango.
    Un’altra elemento tipico di quest’isola ci ha lasciato dei grossi interrogativi sulla loro datazione. In Sardinia esistono delle misteriose Torri chiamate Nuraghes o Nuraxis, o Nurakes dagli abitanti. Un numero impressionante, con una stima approssimativa di 15000 circa, incredibile per un’isola relativamente piccola. Alcuni sono crollati se non per le intemperie, di sicuro per mano dell’uomo. Quello che però lascia perplessi è che nessun nuraghe risulta integro. A tutti manca la copertura. Assurdo che fra migliaia di esemplari intatti per il resto, non ve ne sia uno con la sua originale copertura. Perché? Uno smantellamento sistematico da parte di un popolo nemico è impensabile. Alcune di queste torri sono ancora oggi in siti difficilmente raggiungibili, in mezzo a foreste inesplorate e inaccessibili fra gli aspri monti di Barbagia, la “Terra di Mezzo” dei Sardi antichi. Imprendibile persino per i Romani.

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    Cosa c’era sulla sommità della torre? Cosa le ha spazzate via in modo così simultaneo? L’unica spiegazione è un cataclisma naturale di una forza smisurata, quale il Diluvio descritto da Sumeri e altre civiltà. Casualmente il nome NUR.AKE è un nome sumero/akkadico, il quale Significa "di luce.torre", quindi torri della luce o torri di luce. Il nome glielo diedero i Shardana (“popolo del mare”, popolo antichissimo e misterioso) oppure esiste qualche altra ipotesi?
    Il mistero su queste torri si infittisce di anno in anno e di anno in anno la Scienza Ufficiale è costretta ad aumentare la datazione a ritroso nel tempo. Vent’anni fa si parlava ancora del VI-VII sec. a.C. oggi siamo già al XVII sec. Si può pensare che siano anche anteriori in quanto gli antichi non ne parlano, a parte i Greci per attribuirli a Dedalo.
    Anni fa si parlava molto di Atlantide in Sardinia, grazie anche a un libro del giornalista Sergio Frau (romano ma di origine sarda) pubblicato nell’estate 2002.

    Ma Atlantide NON era la Sardinia.

    In quel libro di parlava di tsunami che devastò la Sardinia da Sud (Cagliari) a Nord (la Jara). Scartiamo subito l’ipotesi di uno tsunami in grado di far scomparire un continente nel 1200 a.C. I testi di storia ne avrebbero parlato. Difatti si trova ampiamente documentato un altro tsunami che devastò Creta nel 1600 a.C. quindi molto prima. I conti non tornano.
    I Popoli del Mare sono identificati con gli Atlantidi che combatterono contro Atene. Ma l’Invasione del 1200 a.C. pare risparmiasse proprio Atene fra tutte le città greche. I Greci confermano questo fatto, sostenendo che gli Eraclidi sarebbero tornati e avrebbero distrutto ogni città greca risparmiando appunto Atene che diede loro ospitalità quando erano perseguitati in patria e prima di partire per la Sardinia. Invece Platone dice che fu Atene a fermare l’invasione degli Atlantidi, decretando la loro sconfitta. Allora i conti non tornano.
    Platone sosteneva nelle sue due opere Krizia e Timeo che Atlantide si trovava oltre le Colonne d’Eracle. La teoria di Frau (diventata anche oggetto di un vertice Unesco con la partecipazione di archeologi di fama internazionale) cercava di dimostrare che le colonne d’ d'Ercole si trovavano, ai tempi di Platone, nel canale di Sicilia. Questo portava a identificare la Grande Isola Sarda con la stessa Atlantide. Peccato che ciò non possa essere esatto.
    Purtroppo questo è inesatto per una serie di motivi.

    Innanzitutto la teoria che fosse stato il direttore della biblioteca di Alessandria, Eratostene, a spostare le colonne dove si trovano attualmente (Gibilterra), perché le conquiste di Alessandro allargarono il mondo conosciuto, non tiene. Anche perché nella "Vita di Alessandro" si legge che "Nearco, ammiraglio cartaginese fece visita ad Alessandro a Babilonia e Alessandro espresse il desiderio di circumnavigare la Libia (Africa) con lui, rientrando nel Mare Mediterraneo dalle Colonne d’Ercole." Quindi le Colonne erano già dove sono oggi: a Gibilterra. E la Sardinia è al di qua delle Colonne di Gibilterra.

    Inoltre Platone scrive a riguardo della Tirrenide “Questa città (Atlante) estendeva i suoi domini, al di qua delle colonne, alla Libia (Africa) fino all’Egitto e all’Europa fino alla Tirrenia". Per cui la Tirrenide (Sardinia) si trovava al di qua delle colonne e non poteva essere Atlantide. Né con le colonne a Gibilterra, né tanto meno con le colonne nel canale di Sicilia.

    Atlantide sprofondò e sparì. La Sardinia, è ancora qui. Si potrebbe dire che è riemersa. Infatti, un fenomeno del genere, molto ridotto, è realmente accaduto nel 1200 a.C., un sollevamento del livello del mare di circa 2,5 m. è realmente e geologicamente documentato. Fu quello che sommerse in parte le antiche città shardana, come Nora, Tharros, Antas, Nabui, Korra, ma anche Mozia, Palermo, Marsala città shakalasa in Sicilia e altre città del Mare degli Eraclidi. Da qui a parlare di tsunami però ce ne vuole. Se poi si ipotizza che tale tsunami fosse quello che provocò la fuga dei popoli mediterranei verso l’Oriente (l’invasione dei Popoli del Mare del 1200 a.C.) i conti tornano ancora meno. Come avrebbero infatti potuto fuggire da una catastrofe del genere? Uno tsunami non lascia intatte né case, né tanto meno imbarcazioni di alcun genere.

    Non bisogna poi trascurare il fatto che le dimensioni di Atlantide descritte da Platone non sono quelle della Sardinia, né della Tirrenide (come appare dalla foto in alto tratta da Google). Platone scrive nel Timeo: "Questo continente, Atlantide, era più grande della Libya e dell’Asia messe insieme". Non solo la Tirrenide è molto più piccola, ma un continente del genere non ci stava proprio dentro il Mediterraneo.

    Novemila anni prima sarebbero avvenuti questi fatti, secondo quanto scritto nel Krizia. Frau sostiene trattarsi di anni lunari, quindi di mesi. Come se al tempo di Platone non si conoscesse il calendario diviso in giorni, mesi e anni!
    Inoltre la posizione delle Colonne a Gibilterra è sostenuta dallo stesso Platone. Nel Krizia infatti si legge che i gemelli nati da Posidone erano dieci, a coppie di due. Il primo nato della prima coppia aveva nome Atlante e a lui toccò il regno sull’isola capitale. "Il suo gemello, nato dopo di lui, a cui toccò l’estrema parte dell’Isola verso le Colonne d’Eracle che ora in quel tratto è detta gadirica, ebbe il nome greco di Eumelo, che nella loro lingua si dice Gadiro e dal suo nome potè nominarsi quella contrada". La regione Gadirica era conosciuta da Greci e Romani presso Gibilterra, appunto.

    La pianura identificata con il Campidano era lunga, sempre secondo il Krizia, tremila stadi da una parte e da duemila dal mare fino al centro della città. Uno stadio greco corrisponde a 177,60 m. e se lo moltiplichiamo per 3000 otteniamo 532.800 m. e cioè 532,8 km e 355,2 km. Una pianura grande tre volte la Sardegna stessa. Questa pianura era cintata da una fossa lunga diecimila stadi. Qui è lo stesso Platone a dire che stenta a crederci. Stiamo parlando infatti di una fossa lunga 1.776 km. Quindi aveva ragione Platone a dubitare!

    A questo punto si può affermare che non c’è bisogno di scomodare Atlantide per trovare un antico continente leggendario dell’età dell’oro. Se andiamo a vedere la Marmidha, pianura interna al Campidano stesso, vediamo che l’impressione che una sommersione delle terre ci sia davvero stata, non certo nel 1200 a.C. però. Forse proprio in quella data fatidica ormai accettata anche dalla scienza come fine di un’antica civiltà, data che coincide con quella citata da Platone. La Tirrenide era il regno di Forco, padre di Medusa e di tanti numerosi personaggi citati dai Greci.
    Gli stessi Greci raccontavano che "Forco morì annegato durante un combattimento con Atlante", quindi più chiaro di così.
    Al centro del Mediterraneo vi era più di 11.000 anni fa un continente oggi in parte sommerso: la Tirrenide, le cui parti emerse sono la Sardinia e la Corsica. Questo continente era la Terra abitata da un popolo ormai scomparso, il popolo che costruì i primi nuraghe.

    Fonti
    Shardana Jenesi degli Urim
    edicolaweb.net
     
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