Is brebus

Parole magiche sarde

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  1. Lady Lu
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    Oggi vorrei parlarvi un po’ di magia praticata in Sardegna: is brebus (o berbus o berbos o verbos o sas paraulas). Il discorso sarà incentrato su cosa siano e non su quali siano.
    Tantissime persone parlavano e parlano anche oggi dei brebus con tanto mistero, come si trattasse di qualcosa di sacrilego e diabolico, un vero e proprio tabù. Costoro, probabilmente, non sanno assolutamente di cosa parlano.
    La maggioranza dei sardi crede fermamente nella loro potenza anche i più scettici, anche coloro che non hanno idea di cosa siano in realtà. Qualcuno di voi potrebbe domandarsi di che tipo di magia si tratti, bianca, nera, rossa, verde? Potrei dirvi che la maggior parte vengono utilizzati per fare del bene alle persone, per cui potremmo parlare di magia bianca, però credo che i brebus percorrano tutti i colori dell’arcobaleno in ogni sfumatura; il tutto dipende da cosa si vuole ottenere con essi. Andiamo con ordine.

    Cosa sono is brebus o berbus?


    Berbu era in Sardo antico il vocabolo ordinario per ‘parola’ ,oggi si usa solo al plurale (Logudorese: sos berbos; campidanese: is brebus). Ne ritroviamo traccia negli antichi testi giudicali, in cui "torrare berbos" significava rispondere.
    Nei tempi attuali, considerati moderni, i brebus vengono considerati parole magiche, gli scongiuri, le frasi capaci di guarire malattie o preservare gli uomini dai malefici e dai fastidi.
    Perchè lo scongiuro si chiami brebu, non è del tutto chiaro. Come scrive Antonangelo Liori "è certo che alla parola è attribuito in Sardegna un grandissimo significato. Nei paesi dell'interno vengono trasferite anche le proprietà immobiliari con una semplice "parola" (bastat su foeddu, si dice: "Basta la parola"): si fa ricorso all'atto pubblico solo quando è necessario per presentare domanda di miglioramento fondiario o per accedere al credito."

    Il termine sardo per parola è fueddu, allega, peraula, ma brebu ha un significato decisamente più forte e significa "verbo", cioè parola attiva, parola che genera cose, che produce effetti. (Anche nella Bibbia si legge “In principio era il Verbo…”).
    Probabilmente la definizione di brebu per lo scongiuro è dovuta all'avvento del cattolicesimo, ma le origini delle magiche parole sarde non lo sono di certo ed infatti i sardi distinguevano attentamente tra brebus e preghiere.

    Si tratta quindi di riti e preghiere antichissime certamente anteriori ai saraceni, ai latini ed ai cartaginesi che i sardi hanno saputo conservare gelosamente attraverso tante vicende e tante mescolanze di popoli. La fede cristiana che certamente ha aggiunto ai berbos il segno della croce li domina. Il tempo ha spesso alterato le parole ma il rito è rimasto.
    Per cui non sono diabolici come si vuol far credere!

    Nella maggior parte dei casi i brebus andavano, e vanno ancora, recitati all'interno di un ben articolato rituale, composto da parti, molte di chiara influenza cattolica e altre di origine assolutamente pagana.
    E' interessante notare come anche nei brebus dove vengono nominati Dio e i santi, questi vengono interpretati abbastanza liberamente e Dio viene concepito come una delle tante entità che popolano l'universo sardo.

    Ma perché tutti ne parlano ma non tutti li conoscono? Conoscerli è davvero molto difficile, perlomeno conoscere quelli “veri”. Questo perché vengono da sempre custoditi gelosamente, non vengono facilmente divulgati, o per la segretezza che tali pratiche richiedono, o per il senso di colpa indotto dal cattolicesimo.
    Chi li sa è temuto e rispettato e secondo quanto si racconta non può tramandarli a persone di età maggiore della sua ma solo a persone più giovani altrimenti chi cede "la parola" perde la facoltà terapeutica e miracolosa che passa così a colui che la riceve. Nel logudoro le parole efficaci vengono trasmesse preferibilente a parenti e nella notte di San Giovanni.
    Un'altra regola relativa all'efficacia del "verbo" sancisce che è assolutamente proibito ricevere un compenso di qualsiasi natura per l'esecuzione di un brebu perchè ciò ne vanificherebbe gli effetti.
    Sembrerebbero esistere però diverse testimonianze che smentiscono tale regola e pare che debba essere la persona che riceve i benefici di un'azione magica a ripagare spontaneamente la persona pratica, non con denaro ma con doni della Terra.

    Queste pratiche di medicina tradizionale sono ancora oggi largamente utilizzate.
    Sono avvolte da un alone di mistero che le rende estremamente affascinanti, grazie anche al fatto che sia chi ne usufruisce che chi le utilizza, tende a nasconderlo.

    Però ancora non sembra chiaro cosa siano i famosi brebus. Sono dei riti veri e propri, nei quali vengono impiegate erbe, acqua, sale e altri oggetti diversi a seconda dell’intento e durante i quali vengono pronunciate delle parole in lingua sarda (che variano nelle diverse zone) e che sono in rima. Fondamentale è poi il segno della croce e la recita di preghiere cristiane. Devono svolgersi in precisi giorni della settimana, in determinati momenti della giornata e tenendo spesso conto delle fasi lunari. Potrebbero sembrare un "misto" di magia pagana e preghiere cristiane, si forse è questo che sono, ma funzionano? Si, funzionano eccome e alcuni sono molto potenti (ovviamente molto dipende dal praticante).
    Trovare i verbos privi del rituale completo non è così difficile, però la semplice pronuncia di parole di per sé, senza tutto il rituale, non è sufficiente a far ottenere gli effetti sperati.
    Sono quindi una specie di potenza suggestiva per cui l’uomo, armandosi della più ferrea volontà, costringe la natura ad obbedirgli.

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    Per cosa vengono utilizzati?


    Sono molteplici le specie di brebus e la maggior parte di essi sono legati alla vita nei campi, all’agricoltura, all’allevamento, alla cura della propria salute e alla vita domestica. I più comuni sono contro il malocchio, per legare l’aquila (impedirgli di uccidere gli agnelli), per distruggere i vermi degli animali, per distruggere le cavallette, i bruchi, le cimici, gli insetti e tutti gli animali nocivi per le piantagioni, per gli alberi, per le granaglie, per le case, ed anche per curare il mal di pancia, stiramenti muscolari, per fare dei legamenti e per allontanare persone e tantissimi altri, potrei fare un elenco lunghissimo.

    Come vi dicevo sono recitati per procurare bene alle altre persone ma questo non esclude che possano essere impiegati per scopi completamente opposti ed essere quindi dei malefici.

    Malefici


    Sostanzialmente possiamo distinguere i malefici in: malocchio, chiamato comunemente in sardo “ogu pigau” , e le fatture, ossia le terribili “mazzinas”.
    Per quanto concerne il malocchio, come fa intendere la parola, l’effetto deleterio viene causato dallo sguardo, mezzo attraverso il quale si esternano le forze interiori.
    Di norma il malocchio può essere lanciato da chiunque (ghettai ogu), donna o uomo, ma in passato si ritenevano particolarmente temibili i preti, gli storpi, i guerci e gli orbi da un occhio.Il motore che lo attiva è il desiderio, l’ammirazione o l’invidia per le altrui cose. Particolarità “de sa pigada de ogu” è che può essere lanciato anche inconsapevolmente, sia che il desiderio o l’ammirazione venga esternato sia quando esso rimanga un pensiero intimo dell’individuo.
    I rimedi possono variare da paese a paese e in passato non vi era luogo in cui non ci fosse almeno una persona in grado di praticare, più o meno segretamente, i rituali per eliminare i malefici. Segretamente perché si trattava di una pratica ritenuta blasfema dalla curia, anche se questo non vietava alla popolazione di farvi ricorso all’occorrenza.

    Le vittime più colpite sono i bambini ed i sintomi più comuni vengono descritti come svenimenti, un forte mal di testa o febbre alta. Per proteggere i bambini solitamente gli si mette qualche indumento al rovescio, gli si nasconde qualche foglia di prezzemolo nelle fasce o si lega al polso un nastrino verde. Utilissimi anche pendagli con un pezzo di “corru abbrebau” o “su pinnadeddu” o “sabegia”. Il primo è un pezzo di corno di cervo trattato con particolari brebus mentre il secondo è una pietra nera (giavazzo, onice o ossidiana) utilizzata per assorbire gli effetti negativi de sa “pigada de ogu”.

    Nel caso in cui il malocchio abbia già fatto effetto, le cure possono essere molteplici. La più conosciuta prende diversi nomi: s’aqua de s’ogu, aqua licornia, aqua medallia o semplicemente mexina de s’ogu(medicina dell’occhio), l’unica definizione che si riscontri diffusa in tutta la Sardegna. Le varianti sono tantissime.
    Non scriverò qui né le varianti né altri rimedi perché questo è un discorso più generale.

    I brebus vengono utilizzati anche nel caso in cui qualcuno sia stato colpito da una maìa, comunemente nota con il nome di “mazzina”. Si tratta di uno strumento usato dalle fattucchiere o bruscias, per far del male a distanza ad altre persone. Il principio di funzionamento è identico a quello utilizzato con le famose bamboline voodoo, quindi siamo in presenza di quella che viene definita “magia simpatica“, in cui l’effetto magico viene raggiunto utilizzando una rappresentazione simbolica della persona a cui si vuole nuocere.
    Ma diversamente dalle bamboline voodoo, le mazzine non hanno solo una forma antropomorfa. Possono essere create utilizzando piccoli animali, come lucertole, oppure pacchetti con spilli e oggetti della vittima; oggetti che hanno il solo scopo di accrescere il potere di chi fa il maleficio, perchè come in tutti gli incantesimi, il motore che li fa agire è la volontà di chi opera.
    Grazie anche alle invocazioni di particolari entità malefiche, la fattucchiera è in grado di trasferire questi feticci in posti apparentemente assurdi, per lo più all’interno dell’abitazione della vittima, assurdi per il semplice motivo che sono state trovate mazzine all’interno di muri, sotto pavimenti, all’interno di cuscini o mobili in cui nessuno avrebbe potuto inserirle.
    Molto spesso le fatture vengono fatte su oggetti appartenenti al malcapitato di turno, come catenine o gioielli vari ma non è raro che venga addirittura fatta ingerire con il cibo.
    L’eliminazione del l’effetto di una fattura non è affatto una procedura semplice.
    Occorre per prima cosa trovare fisicamente gli oggetti nefasti, i quali in un secondo tempo vengono neutralizzati, talvolta facendo tornare indietro verso la “mazzinera” il male procurato.
    E’ di fondamentale importanza che la mazzina non venga semplicemente bruciata o buttata. In tali casi le conseguenze sarebbero nefaste in quanto il maleficio non potrebbe più essere rimosso.


    Fonti
    contusu.it


    Edited by Black&White - 29/8/2018, 18:41
     
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  2. sakurakoko
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    Complimenti, dettagliato e ben esposto, brava

    Edited by sakurakoko - 8/11/2013, 17:37
     
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  3. yamato san
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    Ancora una volta complimenti .Per i tuoi post ^^.. E' importante non perdere di vista che la Sardegna è un Isola ^^ ( Ho scoperto anche io l'acqua calda ^^) Intendo dire che per ragion abbastanza evidenti , i vari apporti culturali/Magici , una volta assimilati insieme all'arrivo di nuove genti in cerca di una nuova terra ed opportunità , sono stati mantenuti meglio anche se come in altre regioni spesso si sono dovute inglobare con la religione Leader/Dispotica ( Ancora attualmente in auge...) Piemonte e Sardegna sono state legate per alcuni secoli ( Non dimentichiamo che i Savoia hanno ad un certo punto storico...Rilevato il regno di Sardegna ) In un documento appartenente ad una piccolissima se pur vasta come estensione delle valli di Lanzo Piemonte ( Pian degli asciutti ) Si evince appunto da un processo fatto a due donne presunte streghe e che una di esse era " Sardigna " e stretta amica di una Masca piemontese

    In Casa Savoia , sono sempre stati benvenuti Alchimisti , cartomanti e chiunque avente credito in merito ad arti magiche ed esoteriche e tra questi non sono mancate anziane donne Sarde in grado di " Vedere " Chiaramente eventi importanti come lo potevano essere gli esiti di una battaglia...
    In alcuni rituali ancora praticati , esistono forti analogie con i più antichi riti e magie di origine Babilonese. Inoltre avere nella " Famiglia " Una Strega , era un deterrente nei confronti di chi avrebbe potuto ambire a i beni della stessa..
     
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    Le famose parole di potenza :D complimenti bel post.
     
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  5. _Ishtar_
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    che bel post...io sono anni che cerco qualcuno in grado di insegnarmi la nostra classica "medicina sarda" contro il malocchio...avevo confidato in un'amica di mia nonna che però poi si è ammalata gravemente e non è più stato possibile imparare da lei.
     
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    Valkiria

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    Vorrei condividere alcuni brebus sardi. Presi da un libro regalatami da un familiare..
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  7. yamato san
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