L’antica arte della fumigazione: strumenti, procedimento e raccolta resine

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  1. Lady Lu
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    Un saluto a tutti i magici amici dell'antro! Sarà che l'autunno è alle porte e in questo periodo adoro passeggiare per boschi, campagne e parchi ma ho pensato di chiacchierare insieme a voi della fumigazione. Questa discussione non vuole essere un excursus storico sull'antica arte della fumigazione in quanto mi sembra esista già una discussione di questo genere, né un post in cui si elencano le proprietà di resine e incensi orientali (anche su questo argomento mi pare sia già stato scritto qualcosa nel forum), vuole invece essere qualcosa di più pratico, una chiacchierata sul modo (un modo) in cui pratico questa antichissima arte dalla raccolta alla liberazione dei "profumi".


    Cosa c’è di più estasiante per i sensi di un fumo dal profumo inebriante?
    L’affumicatura è da sempre stata usata per la conservazione dei cibi, è un’arte antica che purtroppo oggi è stata quasi completamente sostituita da metodi artificiali senza l’impiego del fuoco e con l’aggiunta di additivi chimici. Che ne è stato di quel rituale alchemico che coinvolgeva il calore del fuoco con gli oli, gli aromi e le essenze naturali di erbe e resine? E come mai capita che bruciamo degli incensi che abbiamo acquistato in negozio e l’odore di questo invece di riconnetterci con la terra e con noi stessi ci fa venire mal di testa? Oggigiorno troviamo in commercio quasi esclusivamente resine e incensi orientali e dimentichiamo che i nostri boschi possono invece offrirci preziosissimi tesori. Riscopriamo insieme l’arte della fumigazione.

    Strumenti e procedimento


    Prima di tutto dobbiamo avere degli strumenti che ci consentano di effettuare la fumigazione in modo corretto ed in sicurezza. Di cosa abbiamo bisogno?
    Una ciotola che resista al fuoco o un fornellino con setaccio per aggiungere la sostanza da bruciare o una ciotola con dentro della sabbia. Questo perché il carboncino che utilizzeremo raggiunge delle temperature molto alte. Un carboncino, una candela, una pinza e la sostanza che desideriamo bruciare.
    Dopo aver riempito a metà di sabbia la ciotola, accendiamo una candela, prendiamo il carboncino e con la pinza teniamolo sopra la fiamma della candela affinché si accenda e cominci a bruciare. aspettiamo qualche istante o diamo un po’ di aria al carboncino per non farlo soffocare e solo dopo aggiungiamo sopra l’erba o la resina che desideriamo fumigare. Utilizziamo preferibilmente erbe o resine che abbiamo raccolto noi stessi, se non abbiamo questa possibilità acquistiamo da venditori che raccolgono personalmente le sostanze e non negozi che vendono all’ingrosso non sanno nemmeno loro cosa esattamente. La nostra terra, i nostri boschi, i nostri giardini offrono davvero numerosissime sostanze preziose.

    Come e quando raccogliere e conservare le resine


    I nostri alberi sono spesso ricchi di resine perché la resina è in un certo qual modo il sangue dell’albero. La pianta che ha subito una ferita si disinfetta facendo fuoriuscire la resina che cura la ferita favorendo la cicatrizzazione. E’, quindi, più semplice trovare della resina nei boschi in cui sono stati effettuati dei lavori di taglio per la manutenzione del bosco stesso. Facciamo sempre molta attenzione a rimuovere la resina senza lasciare scoperta la ferita, prendiamo quindi solo quella in eccesso senza danneggiare l’albero. Se decidiamo di raccogliere e bruciare gli aghi delle conifere non prendiamo quelli dei germogli primaverili ma gli aghi più vecchi in quanto sono assai più ricchi di oli essenziali.

    La raccolta è più semplice durante l’inverno in quanto la resina è più dura e meno appiccicosa ma nessuno ci vieta di effettuarla durante tutto l’anno. Se la raccogliamo d’estate e fa molto molto caldo possiamo riporre la bustina contenente la resina un po’ in congelatore appena arriviamo a casa in modo che si rapprenda.
    Armiamoci di un coltello o un vecchio cucchiaio che destineremo solo a questo uso perché ripulirli dopo questo impiego risulta molto difficile. Mettiamo la resina dentro una bustina di plastica o un barattolino di vetro in quanto la resina è appiccicosa e tende a sporcare soprattutto i vestiti.

    Lasciamo seccare la resina per una o due settimane in un posto non direttamente esposto ai raggi del sole ma ben areato seppur non eccessivamente caldo e dopo riponetela dentro un contenitore di vetro o piccola scatola in un luogo fresco e asciutto. Lasciate i pezzi più grossi interi fino al momento di utilizzarli così che conservino più a lungo gli olii essenziali al loro interno. Gli aghi si essiccano allo stesso modo e si conservano poi in una bustina o sacchettino o piccolo contenitore di vetro.

    E voi raccogliete da voi stessi le resine e gli aghi delle conifere o usate soltanto resine e incensi "stranieri"? Come esercitate questa arte meravigliosa?

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  2. Katharina Siegel
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    Grazie per questa discussione molto interessante.

    La mia vicina di casa ormai 80enne, mi diceva che su padre andava a cercare la resina dei pini per poi farci delle candele che profumavano casa quindi, un uso diverso delle resine ma con una cosa in comune, profumare.
    Non possono apportare la stessa cosa in quanto l`incenso ha usi magici spirituali e accendere una candela fatta di resina di pino magari non ha le stesse proprietà magico spirituali ma è anche bello vedere/sapere cose antiche utilizzate che come tuo intervento apporteranno a molte persone.
    Grazie Lady Lu.


    È infatti da dire che, sarebbe meglio evitare i bastoncini non solo per la dubbia origine dei prodotti o della veridicità degli ingredienti scritti sulle confezioni ma soprattutto perché, per tradizione non si usavano (se uno non pratica Buddismo e filosofie dove si usavano/usano), ma sarebbe sempre meglio farseli da se.

    Edited by Katharina Siegel - 18/9/2018, 14:50
     
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    Interessantissimo post! Io ho iniziato a dedicarmi alla fumigazione solo qualche mese fa, dopo anni passati ad adorare ogni essenza di incenso che incontravo. Dopo l'acquisto di un libriccino che trattava in maniera semplice l'argomento, decisi di provare a fare i miei incensi da solo. Per le resine mi sono più che accontentato delle varie essenze che crescono spontanee nel luogo in cui vivo. Sopratutto Pini neri e Abeti nelle zone più alte, quercia, leccio, faggio e frassino, ginepro e qualche saltuario albero da frutto. Raccolgo la resina soprattutto in climi freddi e solo da rami spezzati naturalmente dal vento. Non mi piace andare ad incidere ferite nelle cortecce degli alberi poichè alcune specie sono molto sensibili. La mia resina preferita è senza dubbio quella di Pino. La raccolgo in gocce solidificate e la utilizzo direttamente insieme alle altre componenti dell'incenso, senza passare dalla fase di raffinatura. In questo modo il profumo del pino di mischia a quelli del bosco creando un effetto veramente intenso.
     
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  4. Lady Lu
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    CITAZIONE (Katharina Siegel @ 18/9/2018, 11:11) 
    Grazie per questa discussione molto interessante.

    La mia vicina di casa ormai 80enne, mi diceva che su padre andava a cercare la resina dei pini per poi farci delle candele che profumavano casa quindi, un uso diverso delle resine ma con una cosa in comune, profumare.
    Non possono apportare la stessa cosa in quanto l`incenso ha usi magici spirituali e accendere una candela fatta di resina di pino magari non ha le stesse proprietà magico spirituali ma è anche bello vedere/sapere cose antiche utilizzate che come tuo intervento apporteranno a molte persone.
    Grazie Lady Lu.


    È infatti da dire che, sarebbe meglio evitare i bastoncini non solo per la dubbia origine dei prodotti o della veridicità degli ingredienti scritti sulle confezioni ma soprattutto perché, per tradizione non si usavano (se uno non pratica Buddismo e filosofie dove si usavano/usano), ma sarebbe sempre meglio farseli da se.

    Grazie! Però non sono d'accordo sul fatto che le resine dei nostri alberi non abbiamo usi magici o non possano essere utilizzati durante la meditazione o per la creazione i oli, di miscele o di candele ad uso rituale solo perché magari meno conosciute. Sicuramente si possono utilizzare anche solo per profumare, pensiamo a quante erbe e fiori sono alla base di detergenti per la casa, per ammorbidenti, detersivi e saponi, la lavanda è uno degli esempi più diffusi ma questo non la priva certo delle sue proprietà magiche. Io sono del parere che oltre ad un impiego nell'ambito della salute e quindi della cura del corpo esse forniscano un aiuto fondamentale anche nella cura della mente e dello spirito.
    Esiste una pratica di origine orientale chiamata Shinrin-Yoku (che letteralmente significa "bagno nel bosco" quindi immergersi nei boschi), un metodo che sfrutta le proprietà dei fitoncidi prodotti dagli alberi per aumentare la propria energia, alleviare ansia e depressione ma anche stati come ira e rabbia, ridurre lo stress e rafforzare il nostro sistema immunitario. Tra tutti gli alberi le conifere sono i massimi produttori di fitoncidi, responsabili di quel profumo intenso che caratterizza i boschi e "guaritori" naturali. Ora, pensiamo a quale beneficio possa avere sul nostro spirito il "sangue" sgorgato da questi alberi e il potere che può acquisire in ambito magico.
    Con questo mio piccolo off topic vorrei solo far riflettere su quali tesori ci circondano senza (spesso) che ce ne rendiamo realmente conto.
    Non voglio in alcun modo criticare o scoraggiare l'utilizzo o le straordinarie ed uniche proprietà magiche delle resine orientali, degli incensi che possiamo acquistare ma non raccogliere noi (sono resine di alberi diversi dai nostri) e che io personalmente acquisto ed utilizzo e apprezzo. Però anche la resina di Pino o di Cipresso, per fare un esempio, hanno il loro impiego in magia e non sono da meno di altre famose resine.
    Poi, questo è solamente il mio pensiero ed il confronto aiuta sempre.

    CITAZIONE (Æsper @ 18/9/2018, 13:01) 
    Interessantissimo post! Io ho iniziato a dedicarmi alla fumigazione solo qualche mese fa, dopo anni passati ad adorare ogni essenza di incenso che incontravo. Dopo l'acquisto di un libriccino che trattava in maniera semplice l'argomento, decisi di provare a fare i miei incensi da solo. Per le resine mi sono più che accontentato delle varie essenze che crescono spontanee nel luogo in cui vivo. Sopratutto Pini neri e Abeti nelle zone più alte, quercia, leccio, faggio e frassino, ginepro e qualche saltuario albero da frutto. Raccolgo la resina soprattutto in climi freddi e solo da rami spezzati naturalmente dal vento. Non mi piace andare ad incidere ferite nelle cortecce degli alberi poichè alcune specie sono molto sensibili. La mia resina preferita è senza dubbio quella di Pino. La raccolgo in gocce solidificate e la utilizzo direttamente insieme alle altre componenti dell'incenso, senza passare dalla fase di raffinatura. In questo modo il profumo del pino di mischia a quelli del bosco creando un effetto veramente intenso.

    Grazie. Si, esitono diversi libri interessanti che possono aiutare molto e fare da guida e così dare una spinta per cominciare a creare qualcosa da sè.
     
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  5. Katharina Siegel
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    Grazie Lady Lu, non pensavo che si potessero usare le resine in magia in divesi modi se non come incenso.
     
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    resina di ciliegio
     
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  7. Katharina Siegel
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    Che meraviglia Gaela, chissà che profumo.
    A casa abbiamo ciliegie amarene un durone e un pallino ma non ho mai fatto caso alla resina, ho anche un gelso ma non penso la faccia.

    Qualcuno mi aveva detto che la resina di pino bruciata o usata come candela era tossica, quindi era una balla?
     
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    Beh magari a scanso di equivoci usa la con le finestre aperte
     
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