DEJAVU

nn confondiamoci.. qst è..

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. __Piper__
        +1   +1   -1
     
    .

    User deleted


    il deja'vù significa già visto,.
    a volte si sogna qualcosa che si è poi avverato e ricordiamo nel momento ciò che abbiamo già visto,a volte viene considerato uno scherzo del cervello,per altri è un fenomeno di precognizione.
    Io propendo per la precognizione,in quanto la tua storia non si basa su un semplice attimo,dove c'è l'illusione che il cervello ti mostri qualcosa appena avvenuta e rimostrandotela,come un cd che si era incantato per un attimo e tu vivi il deja'vù.
    In questo caso hai affermato ciò che stava per accadere!un sogno,potrebbe essere,ma il ricordo dei sogni in base alla scenza ufficiale e l'analisi celebrale ti porterebbe ad avere un deja'vù di pochi istanti ,non abbastanza per farti affermare in anticipo ciò che avevi visto nel sogno,inoltre non ci sarebbero elementi che ti porterebbero a ricordarlo.
    La precognizione(o percezione psi) può essere qualcosa da considerare,non è così improbabile per una parte degli scienziati,inoltre gli stessi servizi segreti americani hanno ammesso che durante la guerra fredda hanno studiato i fenomeni psi e hanno dato vita alle psico-spie .Secondo alcuni dati sarebbe la ghiandola pineale che emette una sostanza che permette certe doti extra-sensoriali.


    Analizzato da esperti......



    CAPITA di recente di chiedersi "che cos'è il déjà vu?" Il déjà vu ha questo di strano: è un'esperienza molto comune e allo stesso tempo non se ne sa quasi nulla. Per coloro che non l'hanno mai provato spieghiamo che per "déjà vu" si intende: la sensazione soggettiva che una situazione sia stata già percepita precedentemente, associata alla consapevolezza che non può essere accaduto. Alla fine del diciannovesimo secolo gli psicologi produssero qualche spiegazione di questo strano e misterioso fenomeno, ma poichè si presentava troppo raro e troppo effimero da catturare in laboratorio e siccome non produceva alcun comportamento esterno misurabile, la psicologia lo archiviò presto in un cassetto con su scritto “interessante, ma inspiegabile”.Nel corso degli ultimi venti anni, forte dei progressi nel campo delle neuroscienze, qualche ardito studioso ha riaperto il cassetto e ha cercato di tirar fuori una spiegazione convincente che si armonizzasse con le conoscenze acquisite sul funzionamento del cervello. Il prof. Alan M Brown psicologo alla Southern Methodist University ha scritto un libro nel 2003 dal titolo "The Déjà Vu Experience: Essays in Cognitive Psychology" (Psychology Press) in cui fa il punto sulla situazione della ricerca. In questa review Brown stima che il 60% della popolazione generale abbia avuto almeno una esperienza di déjà vu, in maggiore frequenza sotto stress (Neppe, 1983); la durata tipica di un episodio non supera una manciata di secondi.

    Secondo Brown le teorie attuali sul déjà vu possono essere classificate in quattro sottogruppi:1) Spiegazioni puramente neurologiche: il déjà vu sarebbe il risultato di una breve disfunzione/interruzione del sistema nervoso, simile a quelle causate dall’epilessia.Questa idea trova supporto nella constatazione che i soggetti epilettici riferiscono spesso episodi di déjà vu proprio prima di un attacco. I ricercatori hanno inoltre scoperto che il déjà vu può essere attivamente indotto stimolando elettricamente certe regioni del cervello.Nel 2002 il medico austriaco Josef Spatt ha suggerito che il déjà vu possa esser causato da un breve e inappropriato attivarsi della corteccia paraippocampale che è notoriamente associata con la capacità di rilevare la familiarità. In altri termini mentre si sta osservando una scena nel presente si attiverebbe erroneamente questa porzione del cervello che le attribuirebbe "per sbaglio" le caratteristiche che normalmente accompagnano un ricordo consapevole.
    2)La teoria del processamento duale. Nel 1990 Pierre Gloor condusse alcuni esperimenti che suggerirono la possibilità che la memoria coinvolgesse due distinti sistemi neurali uno per il recupero del ricordo e un altro per la "sensazione di familiarità". Secondo il neuroscienziato il déjà vu si verificherebbe nei rari momenti in cui il nostro sistema per la familiarità è attivato e quello del recupero mnestico no. 3)La teoria attenzionale suggerisce che il déjà vu sia il frutto di una “doppia percezione”. L'informazione in entrata sarebbe processata pre-attentivamente cioè in maniera non cosciente, subliminale se preferite. A questo punto si verificherebbe una sorta di piccolo black out e immediatamente dopo l’informazione verrebbe riprocessata in maniera attenzionale cioè consapevole.La sensazione di familiarità sarebbe dovuta semplicemente al fatto che quella porzione di mondo, pur non accorgendomene minimamente, “l’ho già vista” un attimo prima. 4)Le teorie mnestiche. Queste teorie ( che sono le più romantiche se vogliamo) propongono che il déjà vu sia scatenato da qualcosa che abbiamo davvero visto o immaginato prima, sia nella vita cosciente che nella letteratura, in un film o in un sogno. Sostengono che un singolo elemento familiare appartenente a un altro contesto sia sufficiente a scatenare una esperienza di déjà vu. Ad esempio se mi succede a casa del mio nuovo vicino è probabile che quel divano color ocra che ha in salotto sia identico nel colore e nell’aspetto a un divano della casa di campagna di mia nonna, ma io non posso riconoscerlo in questo nuovo contesto.Si tratterebbe insomma di un errore di memoria: il ripescaggio di un elemento senza che sia accessibile il contesto complessivo. E' un po’ quello che capita quando siamo sicuri di riconoscere una persona e non riusciamo a ricordare assolutamente chi sia e dove l’abbiamo vista prima. Ma il bello (o il brutto a seconda dei punti di vista) deve ancora venire: esistono persone che soffrono di dejavecu cronico, lo sperimentano continuamente lungo il corso della giornata e sono continuamente persuasi di aver già vissuto mentre vivono!E’ apparso due giorni fa un articolo (scaricabile pdf) su questo incredibile disturbo mai studiato prima d’ora, pubblicato sulla rivista Neuropsychologia a firma di Chris Moulin e colleghi dell’Institute of Psychological Sciences dell’Università di Leeds.Il dott. Moulin ha raccontato le amare bizzarrie che sperimentano i suoi pazienti e la necessità di incentivare lo studio di questo fenomeno, vero e proprio rompicapo del cervello.
     
    Top
    .
  2. _Athamé_
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    concordo che si tratti di un fenomeno di precognizione...
    mi è successo alcune volte...però mai volontariamente... -_-
    e sopratutto mi è successo di sapere cosa stava per accadere, poco prima che succedesse, non solo quando l'evento si era già svolto... l'ultima volta mi è successo mentre ero con dei miei compagni di classe...ne ho preso qui uno e gli ho detto: "adesso succede questoe quest'altro..." ed è successo... roba di un minuto cmq nn la vita intera... ^_^
    te l'avevo forse raccontato piper...ti ricordi? escludo la teoria della memoria ( la storia del divano della casa in campagna ) io non mi ricordo neanche cosa ho mangiato a colazione...e poi il mio compagno di cui ho avuto il deja vu non ci sta nella casa di mia nonna...stona con la tappezzeria... :shifty:
     
    Top
    .
  3. __Piper__
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (_Athamé_ @ 31/7/2007, 14:58)
    . l'ultima volta mi è successo mentre ero con dei miei compagni di classe...ne ho preso qui uno e gli ho detto: "adesso succede questoe quest'altro..." ed è successo... roba di un minuto cmq nn la vita intera... ^_^
    te l'avevo forse raccontato piper...ti ricordi? escludo la teoria della memoria ( la storia del divano della casa in campagna ) io non mi ricordo neanche cosa ho mangiato a colazione...e :shifty:

    si si mi ricordo cmq è verissimo.. io penso che ci vuole un pò di meditazione per magari chi lo sa riuscire a controllarli.. a me capitano di continuo.. che rimango li cm una demente..


    Riporto l'articolo!CHICAGO, Stati Uniti (Reuters) - Molte persone hanno sperimentato un dèjà-vu -- quell'inquietante sensazione di aver già provato qualcosa che ci sta succedendo -- e ora i ricercatori americani hanno identificato la parte di cervello responsabile di questo evento, sostenendo che ciò possa condurre a nuove cure per i problemi di memoria.

    Gli scienziati sostengono che i neuroni nella zone dell'ippocampo, centro di memoria del cervello, creano una mappa mentale di nuovi posti ed esperienze, per poi immagazzinarli per un uso futuro.

    Ma quando due esperienze si assomigliano molto, queste mappe mentali si sovrappongono ed iniziano a sfumare.

    "Il déjà-vu si verifica quando quest'abilità è messa alla prova", spiega Susumu Tonegawa, professore di biologia e neuroscienze al Massachusets Institue of Technology di Cambridge, il cui lavoro è pubblicato sulla rivista "Science".

    In realtà si tratta semplicemente di una malformazione nell'abilità del cervello di fare ordine nelle nuove informazioni, ovvero nella memoria episodica.

    Un'abilità che ci permette ad esempio di riconoscere velocemente volti diversi, e che tende a diminuire con l'età.

    Lo scienziato sostiene che lo studio mette un punto a 35 anni di dibattito su come il cervello può distinguere fra luoghi ed esperienze simili.

    Il punto è che nn si assomigliano, sono perfettamente identiche tanto da riuscire a dire cosa accadrà nell'attimo successivo



    poteri riportare una cosa molto simile che tengo sempre cm esempio mio...

    allora la vita è cm una scuola puoi essere promosso o bocciato Se vieni bocciato,dovrai ripetere la classe,cioè dovrai reincarnarti ma.....
    sempre nella stessa classe.
    Comunque consolati:tu non ricorderai nulla di questa vita ma,in certi brevi momenti,può avvenire uno sdoppiamento del tempo.
    Ecco il deya-vu.

    tu è cm se sapessi qlcosa dell'anno precedente della scuola che rifacendolo ti tornano a galla cose e fatti.. qst può essere una spiegazione.. anche se io cm ho detto in altri post credo poco alla reincarnaione.. oppure..

    il deja vu alla fine, secono me nn è altro che la in realtà un fenomeno di RALLENTAMENTO DEL TEMPO, come se la normale successione dei secondi subisse una sorta di freno e tra questi secondi dilatati si insinuasse la nostra impressione di aver già vissuto quei momenti..

    poi qst è un parere ceh condivido ringrazie david un utente di una disussione fatta sul sito il grande esperimento.. ... vedi, dal mio punto di vista esistono alcuni momenti nella vita dove una parte di noi, quella più vera e profonda, si stacca dalla vita ordinaria e ha la possibilità di "vedere" il mondo e la realtà da un altro punto di vista rispetto al quotidiano. Sono proprio quei brevi attimi i veri, grandi momenti di coscienza e la cosa paradossale è che tali momenti spesso vengono vissuti ... inconsciamente. La vita durante il sonno vissuta "da svegli"; il deja vu "cosciente": questi sono alcuni di quei momenti. Fortunatamente ce ne sono anche altri, almeno a livello potenziale: individui particolarmente evoluti sono in grado di vivere "coscientemente" moltissimi momenti della propria vita. La vera coscienza, e questo va chiarito per capirci fino in fondo, la vera coscienza è Conoscenza. Per questo motivo nel momento di vera coscienza si può vedere oggettivamente ciò che sta per accadere o ciò che è già accaduto come se la cosa accadesse nel medesimo istante. La vera coscienza vede il Tempo come Spazio, non fa differenza tra il prima ed il dopo: tutto è posto come su un piano bidimensionale, il presente, il passato, il futuro, come un quadro.


    inoltre ho trovato alcuni termini

    - Jamais-vu, letteralmente significa il "non ricordare" di aver visto qualcosa prima. La persona sa che l'evento è accaduto, ma l'esperienza non le è familiare. - Presque-vu, ovvero "ricordare quasi", ma non del tutto. È la tipica sensazione del "ce l'ho sulla punta della lingua". - Déjà-visité: la strana conoscenza di un posto nuovo. Qui la persona potrebbe riconoscere la strada da percorrere in una nuova città, un ambiente, pur sapendo che ciò non dovrebbe essere possibile. Oltre ai sogni per spiegare questo fenomeno si sono evocate la reincarnazione e anche il viaggio fuori dal corpo. - Déjà-écouté: sentire qualcosa apparentemente già sentito. Al contrario del déjà vu e del déjà veçu, che implicano la precognizione, ci si riferisce in modo specifico a una sensazione mentale. - Déjà-éprouvé, letteralmente significa già provato.




    cmq sia tu approfondisci se riesci sempre di più e cerca di viverli.. e capirli.. è cm accorgersi ch estai sognsando mentre sogni.. ed è possibile...

     
    Top
    .
  4. David Nest
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ciao sono nuovo e vorrei farti una domanda a me i dejàvù capitano molto spesso si possono controllare o comunque amplificarne l'effetto?
     
    Top
    .
  5. __Piper__
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    certo .. un giorno lessi che se ti concentri ne puoi captare l'arrivoe cmq comandarlo leggermente... anche se nn credo centrino molto altrimenti sarebbe cm una premomonizione... alla fine il dejavù è una cosa passata.... per cosa vorresti controllarlo??? nel senso ... significa già visto .. è una cosa che cmq ti sembra di aver giàvissuto .. per qll intendo anche controllarla... nn so qnt possa essere produttivo ...
     
    Top
    .
  6. */Anna.
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Quando ho studiato Platone, ho pensato che le idee di cui parla siano proprio questi deja-vu.
    Su voyager, hanno fatto vedere una testimonianza interessa che quasi non sembrava un deja-vu ma qualcosa di continuo.
    Io avevo sentito anche che fossero elementi del nostro DNA, quindi magari un bisnonno che ha vissuto una situazione simile.
    Però non so.
     
    Top
    .
  7. Tenri
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    di deja' vu ne ho ogni giorno , anzi ogni notte diciamo , e accadono sempre in tempi brevissimi precisi fino all'ultima sfumature...il peggio sono i deja'vu di morte...temendi da sopportare x me..
     
    Top
    .
  8. Ignis92
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    In realtà si tratta semplicemente di una malformazione nell'abilità del cervello di fare ordine nelle nuove informazioni, ovvero nella memoria episodica

    se poi ci si aggiunge una buona dose di autoconvincimento ed ego ecco che diventiamo dei "lettori del futuro" xD...con questo non voglio dire che non è possibile ma semplicemente che buona parte delle persone si lascia trascinare dal proprio ego ;)
     
    Top
    .
  9. § Deadly Doll §
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Da che io sappia sono sensazioni percepite a livello inconscio e fisico che hanno a che vedere con esperienze che crediamo di aver passato. Difatti chi ha piena coscienza dei dejavù evita di agire in maniera errata secondo ciò che gli suggerisce il ricordo mai esistito liberando l'inconscio e non so se si potrebbe intendere come 'previsione', anzi, la reputo una mera percezione.
     
    Top
    .
  10. azuka
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    a me è capitato di andare a Roma e di avere un deja'vu in una piazza, era come se ci fossi già passata in un tempo remoto, o forse, più probablmente l'avevo vista alla tv, il bello però è che io vivo in sardegna xD
     
    Top
    .
  11. Ayame <3
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Ogni volta che sogno (sempre), al risveglio ho sempre la sensazione che quel sogno io lo viva, a volte mi sembra così reale....
    La cosa strana è che molte volte non si tratta di un ricordo, o certe volte si tratta di un ricordo mischiato alla mia attuale vita...e il bello è che nella vita reale certe volte, il tempo o qualcos'altro nel sogno mi si manifesta anche nella realtà. Mia mamma mi ha detto che forse era un DEJA VU, ma poi non sa dirmi altro. Voi che cosa ne pensate?
     
    Top
    .
  12. creaturella
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Io ultimamente continuo ad avere un sacco di deja-vu ma non brevi come è scritto qua.. i miei durano parecchi minuti e ogni volta che ne faccio uno sembra allungarsi rispetto al precedente.. Perchè? Io non studio magia anche se mi interessa molto...
     
    Top
    .
  13. Desya
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Io vado a periodi, mi ricordo un periodo particolare della mia infanzia in cui sognavo praticamente cosa sarebbe successo il giorno dopo.. magari non tutto ma le cose 'importanti'' cosa avrebbe detto il maestro come eran vestiti i mieie comagni di classe cosa ci dicevamo ecc ecc.. quasi ogni notte.. è stata un esperienza stranissima.. mi capita in periodi in cui son particolarmente sensibile.. per esempio mi si è ripresentato proprio negli ultimi giorni, e mi rendo conto di averlo già vissuto in sogno qualche secondo prima che accada :) e uando dico nell orecchio al mio moroso chi dirà cosa ride come un pazzo :/
    boh che cosa strana :)
     
    Top
    .
  14. Mare81
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Un altra cosa che mi succede spesso è di pensare ad un persona che da molto tempo non vedo..cosi dal nulla mi viene in mente...e massimo il ggiorno dopo la vedo! non c'entra il deja vù o si?
     
    Top
    .
  15. <<MORDRED>>
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    E se fossero anche i pensieri di quella persona diretti a te che provocano quella sensazione?Se la coesione del vostro mentalismo che si focalizza su voi 2, portasse a manifestare le circostanze per cui poi avviene l'incontro?
     
    Top
    .
27 replies since 13/6/2007, 20:31   3560 views
  Share  
.