Diana-Artemide

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Morgwen )o(
        +5   +1   -1
     
    .

    User deleted


    Diana - Artemide

    fg_662_1613



    “Colei che ha rotto le proprie catene non può essere fermata”



    Artemide - Diana è una dea ellenica.

    Figlia di Zeus(Giove) e di Leto(Latona) e sorella gemella di Apollo(Febo),nata nell’isola di Delo.

    E’ una delle divinità principali e dai molteplici aspetti.

    E’vista come fanciulla e vergine cacciatrice, ed è considerata dea della caccia, della luce e della Luna, ma anche protettrice degli animali selvatici, delle vergini e delle partorienti.

    Secondo il mito fu anche considerata la dea della pesca e della navigazione, ragione per cui era molto venerata a Creta dove era conosciuta anche con gli appellativi Britomartis(la dolce fanciulla) o di Bictunna(inventrice delle reti). In Arcadia, invece, era considerata progenitrice del popolo e venerata come Agrotera(dea della natura selvaggia) e le feste a lei sacre erano le Muniche e le Bauronie. Inoltre, ad Efesto, Artemide veniva considerata la protettrice della natura ed il suo culto era ben saldo, tanto che sopravvisse fino agli albori del Cristianesimo.

    Secondo la leggenda Artemide nacque prima di Apollo e aiutò la madre a partorire il fratello.
    Un giorno mentre era ancora una bambina di tre anni Zeus la prese sulle ginocchia e le chiese quali doni ella avrebbe gradito.
    Lei rispose che avrebbe voluto l’eterna giovinezza; tanti nomi quanti ne aveva il fratello; un arco e delle frecce; il compito di portare le luce; una tunica da caccia color zafferano con un bordo rosso, che le arrivava al ginocchio; 60 giovani Ninfe oceanine tutte della stessa età, come sue damigelle d’onore; 20 Ninfe dei fiumi che si sarebbero occupate dei suoi calzari e che avrebbero sfamato i suoi cani quando lei non era impegnata nella caccia. Artemide allungò la mano per accarezzare la barba del padre che sorrise con orgoglio. Lo ringraziò, scese dalle sue ginocchia e dopo scese delle Ninfe di nove anni come sue ancelle.

    Altre storie riguardano le sue imprese, secondo le quali alla dea venne attribuito il carattere a volte selvaggio e vendicativo e molte furono le vittime della sua ira.

    Il Tempio di Artemide, che fu considerato una delle sette meraviglie del mondo in epoche passate, era situato nella città di Efeso, nell’ attuale Turchia, a circa 50 km dalla città di Smirme.
    Prima degli scavi archeologici condotti nel 1987 ad opera dell’ Università di Vienna si riteneva che la struttura, nel suo complesso, dovesse risalire al 560 a.C., ovvero all’epoca di reggenza della dinastia achemenide dell’impero persiano.
    La forma più nota dell’edificio è da attribuire all’iniziativa del re Creso di Lidia.
    Fu distrutto da un incendio nel 356 a.C, venne poi ricostruito e nuovamente distrutto dai Goti nel 262, al tempo dell’Imperatore di Gallieno.
    Successivamente venne ricostruito nuovamente dagli efesini ma nel 391, in seguito all’editto di Teodosio che vietava i culti pagani,venne chiuso per poi essere nuovamente distrutto dai Cristiani guidati da San Giovanni Crisostomo.
    Oggi come oggi del tempio non resta che qualche minima rovina, che si possono trovare in Plinio,
    mentre il sito del tempio fu riscoperto nel 1869 da una spedizione sponsorizzata dal British Museum, assieme a numerosi reperti e sculture provenienti dal tempio ricostruito, anche se oggi la perduta meraviglia del mondo non è più visibile.

    In astrologia Artemide è considerata la divinità dominante del segno del cancro, a causa dei comuni legami con la Luna.

    Nella mitologia classica Artemide erra per i boschi insieme ai suoi animali e alle sue ninfe e la sua figura è legata ad eroi come Orione. In quanto fosse venerata come dea protettrice delle partorienti, la si invocava durante il parto e a lei venivano consacrate le fanciulle prima del matrimonio,
    quasi a riscattare la loro verginità, mentre gli efebi usavano offrirle le proprie chiome.
    Legata alla natura selvaggia, a lei erano sacri anche i fiumi e le fonti che la rappresentavano in quanto dea vergine.
    Assorbì in se diverse figure che presentavano tratti comuni o analoghi: ad esempio, il culto di Artemide Lafria e quello di Artemide Efesia, nei quali probabilmente Artemide si sovrappone al culto della grande divinità femmile e materna.

    Per i romani Artemide era conosciuta con il nome di Diana.

    Il suo nome, che in origine sarebbe dovuto essere Diviana, deriva dal termine latino dius (“della luce”) e dall’arcaico divios.

    Data la sua corrispondente greca Artemide, Diana veniva venerata anch’ella come dea della caccia, dea della luce e della luna, signora dei boschi e delle creature selvagge, protettrice dei fiumi, delle sorgenti e delle partorienti ma anche delle donne che sono dedite alla castità.
    Al giorno d’ oggi, con la riscoperta della stregoneria, Diana viene venerata come madre e regina delle streghe, in quanto creò ogni cosa e, dalla sua unione con il fratello Luxfero, nacque la prima strega Aradia.
    Secondo la tradizione Aradia venne mandata dalla madre sulla Terra per insegnare la stregoneria agli esseri umani prigionieri della fame e della schiavitù.
    Inoltre Diana viene associata al regno delle fate come regina, talvolta viene rappresentata come una vera e propria ninfa.
    Considerato anche che viene associata ad altre dee, come Ecate (considerata come il terzo volto di Diana), Selene, come dea eternamente giovane viene associata a Persefone e, data la sua natura libera e indomata, anche alla babilonese Lilith.

    Il primo tempio dedicato a Diana, a Roma, si ergeva sul colle Aventino e fu costruito durante il Regno di Servio Tullio nel VI secolo a.C, esso venne realizzato sulla base del greco tempio di Artemide e funse da modello per gli altri templi, fondati dalle colonie romane.
    Il tempio divenne il nuovo centro fedele della Lega Latina, un gruppo di città-stato indipendenti, guidate da Roma, della quale Diana ne era la protettrice e in suo onore venivano fatti sacrifici durante i Ludi Seculares, considerati il punto di non ritorno tra la nascita e l’ascesa di Roma e marcavano il passaggio di un’era affermando l’intervento divino volto a proteggere il neonato Stato.
    Il tempio era dedicato e festeggiato il 13 agosto, giorno di festa per gli schiavi e divenne per essi luogo di rifugio.

    Il culto di Diana Aricina si svolgeva nel bosco sacro alla dea, situato ai piedi del tempio di Giove Laziale sul monte Albano. Il sommo sacerdote del culto di Diana, ricopriva contemporaneamente la carica di sacerdote e re ed era chiamato Rex Nemorensis. Il Re sacerdote doveva essere uno schiavo fuggitivo che, una volta entrato nel bosco sacro alla Dea, tentava di spezzare un ramo di un albero sacro che cresceva solo li. Era il vischio, pianta che può crescere anche sui tronchi degli alberi. Recuperato un ramo di questa pianta, il nuovo pretendente alla carica di Rex Nemorensis poteva sfidare il vecchio re in un duello all’ultimo sangue, il cui vincitore aveva diritto a fregiarsi del titolo fino a quando non fosse stato ucciso da un altro pretendente.
    Il Re doveva perlustrare e sorvegliare il territorio sia di giorno che di notte, in estate come d’inverno. Gli antichi sostenevano che il culto fosse di derivazione greca, importato in Italia da Oreste, figlio di Agamennone, il quale uccise Toante, re della Tauride, e riuscì a portare ad Ariccia un simulacro di Diana Taurica alla quale era attribuito il sanguinoso rituale.
    Il santuario di Diana Nemorese era considerato un centro federale della lega latina. Lo spostamento del culto dal Monte Artemisio è stato tramandato da Catone, insieme all’elenco dei popoli che partecipavano alle celebrazioni, in cui non figura il nome di Roma. La rifondazione del santuario di
    Diana Nemorese nel bosco Aricino, può essere interpretata come risposta al tempio federale realizzato da Servio Tullio a Roma, sull’Aventino.


    Il culto di Diana rimase molto diffuso anche dopo la cristianizzazione, in tal modo la dea entrò nel mirino della Chiesa, che ordinò ai fedeli di distruggere tutti i suoi templi. Diana Nemorensis, o Luna Calante, Dama protettrice del Lago(Viviana era la sacerdotessa di un tempio dedicato a Diana Cacciatrice esistente ancora al tempo di Artù, luogo dove Merlino incontrò la sua futura compagna Viviana per la prima volta), venne condannata dal clero,come Morgana Regina delle Fate, e divenne Regina delle Streghe.


    Dal momento che Diana è considerato il nome latino di Artemide, il suo aspetto e il suo carattere sono i medesimi della sua corrispondente greca.

    Diana- Artemide è stata sempre raffigurata come una fanciulla dalla bellezza austera, con indosso una tunica fino al ginocchio, nei capelli porta spesso una corona d’alloro oppure un diadema con la luna crescente,armata di faretra e frecce in una mano e con una coppa ricolma di frutti nell’altra, e il cervo e accompagnata dai suoi animali sacri e dalle sue ninfe.
    Altre volte viene rappresentata anche seminuda e con in testa le corna da cervo.

    I simboli di Diana



    Piante,alberi e frutti:
    il lauro, l’alloro, la mela, il melo selvatico,la rosa,l’artemisia,il vischio.

    Animali:
    l’aquila, il cane, il lupo, l’orso, il cervo, la daina, la leonessa, il cavallo selvatico, i felini, l’alce, la quaglia, la lepre.

    Altri simboli:
    Il Sole, la luna crescente e piena, la torcia, l’arco, la freccia, i boschi, le sorgenti, i fiumi, le stelle, la coppa.

    Gli elementi: acqua e terra

    I giorni in suo onore sono: 11 marzo, 18 maggio, 31 dicembre,9 maggio,13 agosto,30 novembre.
    Diana viene celebrata e onorata anche nelle notti di luna piena,
    in suo onore si compiono i Sabbath di libertà e gioia, i canti più felici.

    Diana – Artemide, inoltre, appoggia le imprese di coloro che si ribellano all’ordine sociale soffocante, donando loro mezzi e fortuna. Insegna magia ed erboristeria a tutti coloro che le chiedono un consiglio, si prodiga ad aiutare le donne in difficoltà, aiuta a trovare stabilità nel rapporto d’amore, aiuta la profondità dei sentimenti e premia la lealtà.

    artemis



    nda le fonti sono state diverse, libri e siti questo post non è un copia incolla totale, ho prima salvato ciò che cercavo e l'ho stampato dopodichè ho creato questo post. se è necessario li cerco e li metto benedizioni.

    Per tutte le feste dedicate a Diana ed Artemide potete consultare il nostro Calendario Festività Pagane

    Edited by Black&White - 6/4/2012, 16:04
     
    Top
    .
  2.     +3   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Antriani Fidelis
    Posts
    2,132
    Punti Antro
    +96

    Status
    Anonymous
    Post molto interessante. Aggiungo alcune informazioni.

    Artemide, com'è stato detto, è una dea dai molti volti: non è chiaro se fosse una divinitá originaria onnicomprensiva, o se la sua complessità derivi dall'assorbimento di tratti propri di altre dee. Comunque sia, risulta essere una figura molto interessante e sfaccettata, non priva di contraddizioni: vergine e promiscua (tant'è che le sono sacre le quaglie, note per le loro abitudini non proprio caste^^), protettrice degli animali e cacciatrice, dea della fertilitá e tremendamente distruttiva se adirata... È stata a ragione definita compendio delle diverse potenzialitá femminili.

    A Efeso Artemide è Madre, rappresentata con molte mammelle, dea di fertilitá e protezione per il popolo.
    In alcuni suoi aspetti è una Ninfa al pari delle ancelle cui si accompagna, incarnando così una forza elementare mossa, come le leggi di natura impongono, dagli istinti.
    In quanto Signora delle selve e delle fiere, protegge i cuccioli e gli animali gravidi, punendo chi osi cacciarli; in antichitá proteggeva la dimensione riproduttiva della natura, che incarnava essendo essa stessa dedita a numerose unioni sessuali, e che in epoca più tarda si declinarono nella tutela delle partorienti, allorchè venne sottolineata la dimensione di dea casta e pura. Questa apparente contraddizione trova un suo perché considerando i contesti nel quale il culto e il mito evolvono. In epoca arcaica infatti, la verginitá era da intendersi a livello non tanto fisico, ma mentale: vergine non era equivalente di casto, ma significava indipendente, non sottomesso ad un uomo. Artemide è questo:non si realizza nel matrimonio nè nella maternitá: basta a se stessa, si realizza esprimendosi e raggiungendo i suoi obiettivi. In epoca classica, quando la cultura patriarcale era all'apice, questo concetto di libertá
    (anche sessuale) femminile non era accettabile, se non riferendolo al concetto di illibatezza. Ecco che così la verginità di Artemide divenne anche integritá fisica, e andò ad esprinere il concetto di "foresta vergine", natura selvaggia e mai toccata da mano umana.
    La Artemide Madre, Ninfa protettrice della natura e delle fiere, ha anche l' aspetto distruttivo proprio della Grande Madre archetipica: istinto vitale, che spinge a produrre e riprodurre in continuazione, a divorare e a morire. E infatti, lungi dall'essere una divinitá affabile e dolce, Artemide è una cacciatrice, che reagisce con aggressivitá ad offese e comportamenti irrispettosi. È armata di arco e frecce, a simboleggiare la sua determinazione nel raggiungere gli obiettivi che si pone. È regina delle Amazzoni, da queste adorata come madre della guerra.
    L'aspetto che sembra tuttavia prevalere nella dea è quello di legge naturale, sottolineato dalle numerose celebrazioni svolte in suo onore, durante le quali, nelle notti di luna piena, i fedeli si radunavano nel bosco sacro alla dea e si abbandonavano al suo potere, facendo baldoria e accoppiandosi senza conoscersi.

    Le donne nei miti e nelle leggende. Dizionario delle Dee e delle Eroine
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Filosofa stregonesca

    Group
    Antriani Fidelis
    Posts
    2,112
    Punti Antro
    +48
    Location
    Le Terre celtiche

    Status
    Anonymous
    Bel post Ametista! Sono un po' perplessa, non ho mai letto questa sfaccettature "erotiche" di Artemide. E' stata definita dea delle partorienti per aver ella stessa assistito sua madre durante il parto del fratello gemello Apollo in teoria... comunque grazie mille per aver segnalato quel libro, vado subito a cercarlo! Sembra davvero interessante!
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Antriani Fidelis
    Posts
    2,132
    Punti Antro
    +96

    Status
    Anonymous
    Sì, gli studiosi concordano con l'ipotesi che la caratteristica castitá della dea sia un'evoluzione successiva. Il culto di Artemide sembrerebbe originario dell'Asia Minore, dove era venerata principalmente per le sue caratteristiche di Madre Natura: gli stessi epiteti che le venivano attribuiti ad Efeso sono riferiti principalmente a fiumi, boschi...elementi naturali, che fanno pensare a questa dea come all'incarnazione di forze naturali. E la natura in quanto generativa contempla anche l'aspetto sessuale ^^

    Aggiungo questa cosa, non so se da qualche parte era giá scritto ,ma non mi pare. In Italia il culto di Artemide era molto presente anche in Sicilia, in particolare a Siracusa: Ortigia, nome dell'isola che costituisce la parte storica della cittá, significa "Isola delle quaglie", proprio in onore dell'animale sacro alla dea. Tuttora , camminando lungo le strade del luogo, è possibile osservare i resti del tempio di Artemide, insieme a quello di Apollo e di Atena (su cui è stato edificato il famoso duomo di Siracusa). Ancora, ad Ortigia troviamo la fonte Aretusa, dedicata alla ninfa di Artemide da ella tramutata in fonte affinchè potesse sfuggire alle attenzioni non desiderate di Alfeo.
    Sembra che, proprio a causa della profonda devozione dei siracusani per la dea, in epoca cristiana la sua figura sia stata sostituita con quella di Santa Lucia (patrona di Siracusa). Anche lei vergine, secondo la leggenda legata alle quaglie, e il cui nome ricorda Lucina, che fu anche un epiteto di Artemide nel suo aspetto di portatrice di luce.

    Edited by Ametistablu - 19/8/2017, 23:52
     
    Top
    .
3 replies since 19/3/2010, 00:35   3455 views
  Share  
.