Classificazione degli Spiriti

Scala Spiritica

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    Il testo che segue sulla classificazione degli Spiriti è tratto da "Il libro degli Spiriti" di Allan Kardec, uno dei migliori e più completi manuali sullo spiritismo. Buona Lettura :)

    Scala Spiritica

    OSSERVAZIONI PRELIMINARI. La classificazione degli Spiriti è fondata sul grado del loro avanzamento, sui pregi, che hanno acquistato, e sulle imperfezioni, di cui devono ancora spogliarsi. Essa, d’altra parte, non è assoluta ogni categoria presenta, sì, un carattere deciso nell’insieme, ma da un grado all’altro il transito è insensibile, e sui limiti la gradazione sfuma come nei regni della natura, come nei colori dell’arcobaleno, oppure, se si vuole, come nei differenti periodi della vita dell’uomo. Si può dunque formare un maggiore o minor numero di classi, secondo il modo in cui si considera la cosa. Avviene in questo come in tutti i sistemi di classificazione scientifica, che possono essere più o meno compiuti, più o meno razionali, più o meno comodi per l’intelletto; ma, comunque siano, non cambiano per nulla il fondo della scienza. Quindi, gli Spiriti, interrogati sull’argomento, hanno potuto dissentire senza errore nel numero delle categorie. Altri hanno voluto farsi un’arma di questa pretesa discrepanza, senza riflettere che essi non danno alcun peso a quanto è del tutto convenzionale; poiché per essi il pensiero è tutto, lasciano a noi la forma, la scelta dei termini, le classificazioni, in una parola, i sistemi.

    Si badi inoltre di non dimenticare mai che fra gli Spiriti, come fra gli uomini, ce ne sono di molto ignoranti, poiché i fatti dimostrano che niente è più falso del credere che tutti gli Spiriti, perché tali, devono saper tutto. Ogni classificazione richiede metodo, analisi e perfetta conoscenza della cosa. Ora, nel mondo spiritico, quelli che hanno cognizioni limitate sono, come quaggiù gl’ignoranti, inabili ad abbracciare un insieme, a stabilire un sistema: non conoscendo essi classificazioni, o comprendendole solo imperfettamente, reputano di prim’ordine tutti gli Spiriti a loro superiori, senza poter valutare le gradazioni di sapienza, di energia e di moralità, che li distinguono, come fra noi i selvaggi si distinguono dagli uomini civilizzati. Ma anche quelli stessi che sono capaci possono variare nei particolari secondo il loro avviso, poiché si tratta di una divisione, che non è assoluta. Linneo, Jussieu, Tournefort, hanno avuto ciascuno il proprio metodo, e la botanica non si è mutata per questo, poiché non inventarono già né le piante, né i loro caratteri, ma ne osservarono le affinità, e in ragione di queste formarono i gruppi o classi. Alla stessa maniera abbiamo fatto noi: non abbiamo inventato né gli Spiriti, né le loro qualità; ma li abbiamo osservati e giudicati dalle loro parole e dai loro atti, e poi classificati per affinità, secondo i dati che essi stessi hanno fornito.

    Gli Spiriti ammettono generalmente tre categorie principali o grandi divisioni. Nell’ultima, cioè nell’ultimo gradino della scala, sono gli Spiriti imperfetti, caratterizzati dal predominio della materia sullo spirito e dalla propensione al male. Quelli della seconda, Spiriti buoni, hanno per carattere il predominio dello spirito sulla materia e il desiderio del bene. La prima infine comprende gli Spiriti puri, che hanno raggiunto il sommo grado di perfezione.

    Questa divisione ci sembra perfettamente razionale e con caratteri ben delineati: restava solo da rilevare le gradazioni principali dell’insieme per un sufficiente numero di suddivisioni, e lo abbiamo fatto con l’aiuto degli Spiriti medesimi, le cui benevole istruzioni non ci sono mai mancate.

    Con questo quadro sarà facile determinare l’ordine e il grado di superiorità o di inferiorità degli Spiriti, coi quali comunicare, e in conseguenza il grado di fiducia e di stima, che meritano. E’ questa in certo modo la chiave della scienza spiritica, poiché non si saprà mai render ragione delle anomalie, che presentano le comunicazioni degli Spiriti, colui che non impara a conoscerne le disparità intellettuali e morali. Giova per altro avvertire, che non sempre gli Spiriti appartengono esclusivamente alla tale o tal altra classe, poiché il loro progresso va compiendosi a grado a grado, e spesso più in un verso che in un altro. Essi dunque possono riunire in sé i caratteri di più categorie, la qual cosa si può facilmente riconoscere dal linguaggio e dalle loro opere.

    Essi hanno l’intuizione di Dio, ma non lo comprendono. Non sono tutti essenzialmente cattivi: in alcuni vi è più leggerezza, inconseguenza e malizia che vera malvagità. Gli uni non fanno né bene né male, ma già solo col non praticare il bene dimostrano la propria bassezza; gli altri invece si dilettano del male, e godono, quando trovano modo di farlo.

    Terzo Ordine: Spiriti Imperfetti

    CARATTERI GENERALI. - I caratteri generali di questi Spiriti sono: il predominio della materia sullo spirito, la propensione al male, l’ignoranza, l’orgoglio, l’egoismo, e tutte le cattive passioni, che ne sono la conseguenza.

    Possono accoppiare l’intelligenza con la perversità o con la malizia; ma, qualunque ne sia lo sviluppo intellettuale, le loro idee sono poco elevate, e più o meno abietti i loro sentimenti.

    Le loro cognizioni intorno alle cose del mondo spiritico sono limitate, e il poco che ne sanno, si confonde con le idee e i pregiudizi della vita corporea. Per conseguenza, non ce ne possono dare che nozioni false e incompiute; ma l’osservatore attento trova spesso nelle loro comunicazioni, quantunque imperfette, la conferma delle verità insegnate dagli Spiriti superiori.

    Il loro carattere si svela nel linguaggio. Ogni Spirito nelle cui comunicazioni trapela un cattivo pensiero deve essere classificato nel terzo ordine, e conseguentemente ogni cattivo pensiero che ci suggerisca il male, proviene da uno Spirito di questo ordine.

    Vedono la felicità dei buoni, e tale vista è per loro continuo tormento, poiché provano tutte le angosce, che possono nascere dall’invidia e dalla gelosia.

    Serbano la memoria e la sensazione delle sofferenze della vita corporea, e questa impressione riesce loro assai più penosa della realtà. Soffrono dunque veramente tanto dei mali, che hanno patito essi stessi, quanto di quelli che hanno fatto patire agli altri, e, siccome soffrono lungo tempo, giungono a credere di dover soffrire in eterno: Iddio, per punirli, vuole così.

    CLASSE DECIMA: Spiriti impuri. - Gli Spiriti impuri sono inclini al male, e ne fanno l’oggetto delle loro occupazioni. Dànno perfidi consigli, spargono la discordia e la diffidenza, e si pongono qualunque maschera per meglio ingannare. Si attaccano ai caratteri deboli e tali da cedere alle loro suggestioni, allo scopo di perderli, contenti, se possono almeno ritardarne il progresso, facendoli soccombere nelle prove a cui debbono sottostare.

    Nelle manifestazioni si riconoscono dal linguaggio: la trivialità e la rozzezza delle espressioni, negli Spiriti come negli uomini, sono sempre indizi d’inferiorità morale, se non intellettuale. Le loro comunicazioni ne fanno conoscere la bassezza delle tendenze, e, se anche vogliono indurre in errore affettando maniere assennate, non reggono alla lunga senza lasciar cadere la maschera e mostrarsi quali sono in realtà.

    Alcuni popoli ne hanno fatto divinità malefiche; altri li chiamano coi nomi di demoni, geni cattivi, Spiriti del male.

    Durante la loro incarnazione, essi sono esseri dediti a tutti i vizi che sogliono ingenerare le passioni abiette e prave come la sensualità, la crudeltà, l’astuzia, l’ipocrisia, la cupidigia la sordida avarizia. Fanno il male per il piacere di farlo, il più delle volte senza motivo, e, poiché odiano il bene, scelgono quasi sempre le loro vittime tra le persone oneste. Sono veri flagelli dell’umanità, a qualunque grado sociale appartengano, e la vernice della civiltà non li salva dall’obbrobrio e dalla ignominia.

    CLASSE NONA: Spiriti leggieri. - Questi Spiriti sono ignoranti, maligni, capricciosi e beffardi. S’ingeriscono in tutto, e rispondono a tutto, senza darsi pensiero della verità. Si compiacciono nel contrariare, nel procurare meschine soddisfazioni, nell’aizzare a contese, nell’indurre maliziosamente in errore con inganni e tiri scaltriti. A questa classe appartengono gli Spiriti che il volgo chiama folletti. Stanno sotto la dipendenza degli Spiriti superiori, che se ne valgono spesso, come noi facciamo con i fattorini.

    Nelle comunicazioni con gli uomini il loro linguaggio qualche volta esprime pensieri spiritosi e faceti, ma quasi sempre senza profondità: afferrano il lato ridicolo delle cose, e lo espongono con parole satiriche e mordaci; spesso si nascondono sotto falsi nomi, ma più per malizia che per malvagità.

    CLASSE OTTAVA: Spiriti pseudosapienti. - Gli Spiriti di questa categoria hanno invero cognizioni molto estese, ma presumono di sapere più di quanto sanno in realtà. Progrediti come sono per varie ragioni, parlano con una certa gravità, che può trarre in inganno intorno alla loro sapienza, la quale per lo più si riduce in un riverbero di pregiudizi e di idee sistematiche della vita terrestre, e in un miscuglio di qualche verità con gli errori più assurdi, fra cui trapelano la presunzione, l’orgoglio, l’invidia e l’ostinazione, di cui non si sono potuti spogliare.

    CLASSE SETTIMA: Spiriti indifferenti. - Questi Spiriti non sono né abbastanza buoni per fare il bene, né abbastanza cattivi per fare il male: propendono ora verso l’uno, ora verso l’altro. Rimangono a livello della volgare umanità e per morale e per intelligenza, e tengono alle cose di questo mondo, di cui rimpiangono i grossolani piaceri.

    CLASSE SESTA: Spiriti picchiatori e perturbatori. - Questi Spiriti non formano, propriamente parlando, una classe a sé per qualità personali, poiché di tal genere se ne trovano in tutte le classi del terzo ordine. Spesso manifestano la loro presenza con effetti sensibili e fisici, come colpi, movimenti, spostamenti anormali di corpi solidi, e così via. Pare che, attaccati più degli altri alla materia; siano agenti principali delle vicissitudini elementari del globo, operando sull’aria, sull’acqua, sul fuoco, sui corpi duri, od anche nelle viscere della terra. E’ chiaro che questi fenomeni, quando hanno un carattere intenzionale ed intelligente, non sono dovuti ad una causa fortuita o fisica. Tutti gli Spiriti possono produrre siffatti fenomeni; ma comunemente vi si applicano gli inferiori, i quali sono più portati alle cose materiali. Di questi si servono poi gli Spiriti elevati quando giudicano che manifestazioni di simil genere potranno riuscire di qualche utilità.

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    Secondo Ordine: Spiriti Buoni

    CARATTERI GENERALI. - I caratteri generali degli Spiriti buoni sono: il predominio dello spirito sulla materia e il desiderio del bene. Le loro qualità e il loro potere di fare il bene sono in ragione del loro perfezionamento: gli uni possiedono la scienza, gli altri la saggezza e la bontà. I più progrediti uniscono al sapere le doti morali. Poiché non sono ancora interamente liberi dalla materia, conservano più o meno, secondo il proprio grado, le tracce dell’esistenza corporea, sia nella forma del linguaggio, sia nelle abitudini, in cui talvolta si scorge ancora qualche passione. Se fosse altrimenti, sarebbero perfetti.


    Essi comprendono Dio e l’infinito, e godono già la beatitudine dei buoni. Sono felici del bene che fanno, e del male che impediscono. L’amore che li unisce è per loro sorgente di ineffabile felicità, non mai turbata né dall’invidia, né dai rimorsi, né da alcuna delle cattive passioni che formano il tormento degli Spiriti imperfetti: tutti però devono subire ancora prove fino a che non abbiano raggiunto la perfezione.

    Allo stato di Spiriti suscitano pensieri buoni, distolgono gli uomini dalla via del male, proteggono coloro che ne sono degni, e paralizzano l’influenza degli Spiriti imperfetti su quelli a cui non piace subirla.

    Se incarnati, poi sono buoni e benevoli verso il prossimo; non li muove né orgoglio, né rancore, né egoismo, né ambizione; non sentono né odio, né rancore, né invidia, né gelosia, e fanno il bene per amore del bene.

    A quest’ordine appartengono gli Spiriti, che comunemente vengono chiamati geni buoni, geni protettori, Spiriti del bene. Nei tempi di superstizione e d’ignoranza se ne sono fatte altrettante deità benefiche.


    Si possono dividere in quattro gruppi principali.


    CLASSE QUINTA: Spiriti benevoli. - Predomina in essi la bontà, e godono nel prestare servizi agli uomini e nel proteggerli, ma il loro sapere è limitato, sono progrediti più moralmente che intellettualmente.

    CLASSE QUARTA: Spiriti dotti. - Ciò che distingue questi Spiriti è l’ampiezza delle loro cognizioni. Si occupano bensì di questioni morali, ma dànno precipua opera alla scienza, per la quale hanno maggiore attitudine, e che essi considerano dall’unico lato della vera utilità, senza mettervi alcuna delle passioni che caratterizzano gli Spiriti imperfetti.

    CLASSE TERZA: Spiriti saggi. - Altissime qualità morali formano il carattere distintivo di questi Spiriti. Senza avere cognizioni del tutto illimitate, sono tuttavia dotati di una capacità intellettuale, che fornisce loro un sano giudizio sugli uomini e sulle cose.

    CLASSE SECONDA: Spiriti superiori. - Questi Spiriti riuniscono insieme la scienza, la saggezza e la bontà. Il loro linguaggio è tutto benevolenza costantemente dignitoso, elevato, e spesso sublime. La loro superiorità li rende atti più che gli altri a darci, entro i limiti assegnati all’umano sapere, le più giuste nozioni intorno alle cose del mondo incorporeo.

    Comunicano volentieri con quelli che cercano disinteressatamente la verità, ed hanno l’anima abbastanza sciolta dai legami terreni per comprenderla; ma si allontanano da coloro che sono mossi dalla sola curiosità, o distolti, per l’influenza della materia, dal praticare il bene.

    Quando, per eccezione, s’incarnano sulla terra, è per compiervi una missione di progresso, e allora ci offrono il tipo di quella perfezione, a cui può aspirare quaggiù l’umanità.

    Primo Ordine: Spiriti Puri

    CARATTERI GENERALI. - Su questi Spiriti la materia non esercita alcuna influenza, ed hanno un’assoluta superiorità intellettuale e morale rispetto agli Spiriti degli altri ordini.

    Classe prima ed unica. - Gli Spiriti di questa classe hanno percorso tutti i gradi della scala spiritica, e deposta ogni impurità della materia. Poiché hanno raggiunto il vertice della perfezione, di cui può essere capace la creatura, non devono più subire né prove, né espiazioni. Non più soggetti alla reincarnazione in corpi caduchi, vivono la vita eterna in grembo a Dio.

    Fruiscono di una felicità inalterabile, perché non sono più sottoposti né ai bisogni, né alle vicissitudini della vita materiale, ma questa felicità non consiste in un ozio monotono scorrente in perpetua contemplazione. Sono i messaggeri e ministri di Dio, di cui eseguono gli ordini per il mantenimento dell’armonia universale. Comandano a tutti gli altri Spiriti, li aiutano a perfezionarsi ed assegnano loro il proprio còmpito. Assistere gli uomini nei loro affanni, eccitarli ad operar bene e ad espiare le colpe che li tengono lontani dalla suprema felicità, è per essi la più dolce delle occupazioni. Talvolta si denotano coi nomi di angeli, arcangeli o serafini.

    Gli uomini possono mettersi in comunicazione con essi; ma sarebbe veramente stolto chi pretendesse di averli costantemente a sua disposizione.

    Edited by Black&White - 15/6/2018, 10:07
     
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  2. apprendistamedium
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    molto interessante
    complimenti per il post!
     
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  3. oya
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    Come prima cosa é straordinario come hai ristretto il quanto riportato in un libro in un testo relativamente breve e facile da capire. Comunque ho una domanda. Sembra che piu uno spirito sia intelligente, piu sia buono. Non é altrettanto possibile che uno spirito possa evolversi in una maniera pura nella direzione opposta? L'intelligenza non mi sembra un criterio alquanto legato alla bontá. Comunque ben fatto.
     
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    Ciao, ti ringrazio.

    La tua domanda è interessante.

    Secondo la classificazione di Kardec, più gli spiriti sono puri e più è elevata la loro intelligenza. Gli spiriti impuri, al contrario, hanno minore intelligenza perché limitati dal loro attaccamento alle cose terrene.

    Tuttavia, poiché come diceva Goethe, "dove la luce è più forte, l'ombra è più nera", penso che anche gli spiriti che tendono al male e sono di grado elevato possano avere, analogamente agli spiriti buoni, una pari forma d'intelligenza.

    Anche dalla classificazione di Kardec si può presumere che ciò che realmente distingue gli spiriti puri da quelli impuri siano, più che l'intelligenza, le qualità morali, totalmente assenti negli spiriti impuri, anche di grado più elevato.

    E, convinzione mia, penso che siano proprio queste qualità morali a sublimare e completare l'intelligenza degli spiriti puri al massimo grado, cosa che li rende superiori agli spiriti impuri di pari grado e intelletto.
     
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  5. Davatar
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    E' stato confortante trovare proprio le parole di Kardec :) sto leggendo quel testo proprio in questi giorni.
     
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    Mi fa piacere"

    Si puó imparare davvero molto dai testi di Kardec.

    Buona lettura ;)
     
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  7. DarkGothicBloody
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    Ho letto il libro da cui hai tratto tutto ciò e mi complimento per la tua capacita di riassumerlo e semplificarlo.^^
     
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    Mi fa molto piacere questo tuo commento, ti ringrazio tanto :)
     
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    molto bello Lulai: il tuo post è piaciuto anche a me :)
     
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    Grazie mille Asdhe :)
     
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