Chi è Enki?

Le cronache della terra...

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  1. piumino789
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    Le cronache della terra: Cronologia

    (compilato da Zacharia Sitchin sulla base delle tavolette sumeriche Enuma Elisch, Oxford, Ashmolean Museum, estratto da Le guerre atomiche al tempo degli dei, 2004, Piemme)

    Trascritto da Marcello Soave
    Eventi prima del diluvio (anni fa)





    450000 Su Nibiru, un membro lontano del nostro sistema solare, la vita va lentamente estinguendosi a causa dell’erosione dell’atmosfera del pianeta. Deposto da Anu, il sovrano Alalu fugge a bordo di una navetta spaziale e trova rifugio sulla Terra. Qui scopre che sulla Terra si trova l’oro, che si può utilizzare per proteggere l’atmosfera di Nibiru.



    445000 Guidati da Enki, figlio di Anu, gli Annunaki (gli alieni del pianeta Nibiru, i biblici “nefelim” che Sitchin chiama col loro nome sumerico, probabilmente discendenti dai Pleiadiani di Meier NDR) arrivano sulla Terra, fondano Eridu – la Stazione Terra I – per estrarre l’oro dalle acque del Golfo Persico.

    430000 Il clima della Terra si fa più mite. Altri Annunaki arrivano sulla Terra, e tra loro Ninharsag, sorellastra di Enki e capo ufficiale medico.

    416000 Poiché la produzione d’oro scarseggia, Anu arriva sulla Terra con Enlil, il suo erede. Viene deciso di estrarre l’oro vitale attraverso scavi minerari nell’Africa meridionale. Le nomine avvengono per estrazione: Enlil conquista il comando della missione sulla Terra, Enki viene relegato in Africa. Anu, mentre si accinge a lasciare la Terra, deve fronteggiare la minaccia del nipote Alalu.

    400000 Tra i sette insediamenti funzionali della Mesopotamia meridionale figurano il porto spaziale (Sippar), il centro di controllo della missione (Nippur), un centro metallurgico (Badtibira), un centro medico (Shuruppak).
    I metalli arrivano per mare dall’Africa; una volta raffinati, vengono poi inviati agli Igigi (i trecento Annunaki assegnati alla navicella spaziale e alla stazione di passaggio su Marte; rapirono le femmine terrestri per sposarle; ribelli in più di un’occasione NDR) rimasti in orbita, poi trasferiti su navette spaziali che arrivano periodicamente da Nibiru.

    380000 Appoggiato dagli Igigi, il nipote di Alalu cerca di ottenere il dominio della Terra. La fazione di Enlil vince la Guerra degli Antichi Dèi.

    300000 Gli Annunaki che lavorano nelle miniere d’oro si ammutinano. Enki e Ninharsag creano dei Lavoratori Primitivi attraverso al manipolazione genetica degli ovuli di donne-scimmia; le nuove creature sostituiscono gli Annunaki nelle attività manuali. Enlil fa irruzione nelle miniere e porta i Lavoratori Primitivi all’Eden in Mesopotamia. Avendo ottenuto la capacità di procreare, l’Homo sapiens comincia a moltiplicarsi.

    200000 La vita sulla Terra regredisce durante una nuova era glaciale.

    100000 Il clima torna a riscaldarsi. Gli Annunaki, con crescente disappunto di Enlil, sposano sempre più spesso le figlie dell’Uomo.

    75000 Comincia la “maledizione della Terra” – una nuova era glaciale. Tipi regressivi di uomo vagano per la Terra. Sopravvive l’uomo di Cro-Magnon.

    49000 Enki e Ninharsag elevano alcuni umani imparentati con gli Annunaki el ruolo di comandanti di Shuruppak. Enlil, furioso, trama la rovina del genere umano.

    13000 Accortosi che il passaggio di Nibiru in prossimità della terra provocherà un immenso maremoto, Enlil costringe gli Annunaki a giurare di non rivelare all’umanità la catastrofe imminente.

    Eventi dopo il diluvio (A.C.)

    11000 Enki rompe il giuramento, dà istruzioni a Zisudra/Noè di costruire un’imbarcazione sommergibile.
    Il Diluvio spazza tutta la Terra; gli Annunaki assistono alla distruzione totale della loro navicella rimasta in orbita. Enlil acconsente a concedere a ciò che resta del genere umano utensili e sementi; tra le montagne comincia l’agricoltura. Enki addomestica gli animali.

    10500 I discendenti di Noè ottengono in sorte tre regioni. Ninurta, il più importante dei figli di Enlil, bonifica le montagne e drena i fiumi per rendere abitabile la Mesopotamia; Enki rivendica la valle del Nilo. Gli Annunaki mantengono il possesso della penisola del Sinai per costruirvi un porto spaziale post-diluviano; un centro di controllo viene istituito sul Monte Moriah (la futura Gerusalemme).

    9780 Ra/Marduk, figlio primogenito di Enki, divide il dominio dell’Egitto tra Osiride e Seth.

    9330 Seth cattura Osiride, lo fa a pezzi e diventa unico sovrano della valle del Nilo.

    8970 Horus vendica suo padre Osiride scatenando la Prima guerra della Piramide. Seth fugge in Asia, si impadronisce della penisola del Sinai e di Canaan.

    8670 Per contrastare il controllo di tutte le attrezzature spaziali nelle mani dei discendenti di Enki, la fazione di Enlil scatena la Seconda Guerra della Piramide. Ninurta, vittorioso, svuota la Grande Piramide di tutto il suo equipaggiamento.
    Ninharsag, sorellastra di Enki ed Enlil, convoca una conferenza di pace. Viene riaffermata la divisione della Terra. Il dominio dell’Egitto passa dalla dinastia di Ra/Marduk a quella di Thoth. Come nuovo punto di riferimento viene costruita la città di Eliopoli.

    8500 Gli Annunaki fondano gli avamposti presso i luoghi d’accesso alle attrezzature spaziali: uno di essi è Gerico.

    7400 Col proseguire dell’era di pace, gli Annunaki consentono all’umanità di compiere altri passi avanti; comuncia il periodo neolitico. Semidèi governano l’Egitto.

    3800 A Sumer (Irak NDR) ha inizio la civiltà urbana quando gli Annunaki vi rifondano le antiche città, a cominciare da Eridu e Nippur.
    Anu arriva in pompa magna sulla Terra. Una nuova città, Uruk (Erech), viene costruita in suo onore; egli fa del tempio la dimora della sua amata pronipote Inanna/Ishtar.

    La sovranità sulla Terra (A.C.)

    3760 Il genere umano ottiene la sovranità. Kish è la prima capitale sotto l’egida di Ninurta. A Nippur viene creato il calendario. La civiltà sboccia a Sumer (la Prima Regione).

    3450 Il primato a Sumer passa a Nannar/Sin. Marduk proclama Babilonia “Porta degli Dei”. Episodio della Torre di Babele. Gli Annunaki confondono le lingue dell’uomo.
    Fallito il suo “golpe”, Marduk/Ra torna in Egitto, depone Thoth e cattura il suo fratello minore Dumuzi, che si era fidanzato con Inanna. Dumuzi viene accidentalmente ucciso; Marduk viene imprigionato vivo nella Grande Piramide (di Giza NDR). Liberato poi attraverso il condotto di emergenza, va in esilio.

    3100 Dopo 350 anni di caos, il primo faraone egizio si installa a Menfi. La civiltà arriva nella Seconda Regione (l’Egitto NDR).

    2900 A Sumer il potere regale passa alla città di Erech. Inanna ottiene il dominio sulla Terza Regione (Harappa e Moenjo-Daro NDR); comincia la civiltà dell’Indo.

    2650 La capitale reale di Sumer viene più volte spostata. L’autorità regale si deteriora. Enlil perde la pazienza per la disobbedienza delle moltitudini umane.

    2371 Inanna si innamora di di Sharru-Kin (Sargon). Egli fonda una nuova capitale, Agade (Akkad). Nasce l’impero accadico.

    2316 Con l’obbiettivo di governare tutte e quattro le province, Sargon preleva un po’ di suolo sacro da Babilonia. Divampa di nuovo il conflitto Marduk-Inanna, e finisce solo quando Nergal, fratello di Marduk, si reca dal Sud dell’Africa a Babilonia, per convincere Marduk a lasciare la Mesopotamia.

    2291 Naram-Sin sale al trono di Akkad. Spinto dalla bellicosa Inanna, penetra nella penisola del Sinai e invade l’Egitto.

    2255 Inanna usurpa il potere in Mesopotamia; Naram-Sin contamina Nippur. I Grandi Annunaki fanno sparire Agade. Inanna fugge. Sumer e Akkad vengono occupate da truppe fedeli a Enlil e Ninurta.

    2220 La civiltà sumerica si eleva a nuove vette sotto i sovrani illuminati di Lagash. Thoth aiuta il suo re Gudea a costruire un tempio-zigurrat per Ninurta.

    2193 Terah, padre di Abramo, nasce a Nippur in una famiglia di alto rango sacerdotale-politico.

    2180 L’Egitto viene diviso: i seguaci di Ra/Marduk mantengono l’alto Egitto (il Sud); i faraoni suoi avversari ottengono il trono del basso Egitto (il Nord).

    2130 Poiché Enlil e Ninurta sono sempre più spesso lontani, declina anche in Mesopotamia l’autorità centrale. Il tentativo di Inanna di riottenere la sovranità per Erech non dura a lungo.

    Il secolo fatale (A.C.)

    2123 Abramo nasce a Nippur.

    2113 Enlil affida le terre di Shem a Nannar; Ur viene dichiarata capitale del nuovo impero. Ur-Nammu sale al trono e viene chiamato Protettore di Nippur. Un sacerdote di Nippur – Terah, padre di Abramo – viene a Ur per stringere un legame con la corte reale.

    2096 Ur-Nammu muore in battaglia. Il popolo considera la sua morte un tradimento di Anu ed Enlil. Terah parte con la sua famiglia per Harran.

    2095 Shulgi sale al trono di Ur e rafforza i legami imperiali. Mentre prospera l’impero, Shulgi cede al fascino di Inanna e diviene il suo amante. Concede Larsa agli Elamiti in cambio dei loro servigi come “legione straniera”.

    2080 Principi tebani fedeli a Ra/Marduk, durante il regno di Mentuhotep, si spingono a nord. Nabu, figlio di Marduk, fa proseliti per suo padre nell’Asia occidentale.

    2055 Su ordine di Nannar, Shulgi manda truppe elamite a sedare la rivolta delle città cananee. Gli Elamiti arrivano alla porta della penisola del Sinai e del suo porto spaziale.

    2048 Shulgi muore. Marduk si sposta nella terra degli Ittiti. Abramo viene mandato a Canaan con un corpo scelto di cavalieri.

    2047 Amar-Sin (il biblico Amraphel) diventa re di Ur. Abramo va in Egitto, ci resta cinque anni, poi ritorna con atre truppe.

    2041 Amar-Sin, spinto da Inanna, forma una coalizione di re dell’Oriente e lancia una spedizione militare a Canaan e nel Sinai, con a capo l’elamita Kedorla’omer. Abramo blocca la loro avanzata alle porte del porto spaziale.

    2038 Mentre l’impero va disintegrandosi, Shu-Sin subentra ad Amar-Sin sul trono di Ur.

    2029 Ibbi-Sin subentra a Shu-Sin. Le province occidentali sono sempre più inclini a riconoscere Marduk come loro divinità.

    2024 Alla testa dei suoi seguaci, Marduk marcia su Sumer e si incorona da sé sovrano di Babilonia. I combattimenti si estendono alla Mesopotamia centrale. Il tabernacolo di Nippur viene attaccato in maniera sacrilega. Enlil chiede che Marduk e Nabu vengano puniti; Enki si oppone. Nergal e Ninurta distruggono (con bombe atomiche NDR) il porto spaziale e le ribelli città cananee (Sodoma e Gomorra NDR).

    2023 I venti portano su Sumer la nube radioattiva. La gente muore di una morte terribile, gli animali periscono, l’acqua è avvelenata, la terra si inaridisce. La grande civiltà di Sumer si esaurisce. La sua eredità passa alla progenie di Abramo, poiché egli genera – all’età di cento anni – un erede legittimo: Isacco.

    Altra spiegazione:

    Edited by piumino789 - 28/12/2012, 18:22
     
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  2. jamato
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    Esistono sparse un pò ovunque delle comunità (Enkite) da qualche anno anche in Italia, il loro scopo è la divulgazione della verità,della conoscenza riguardante il vero Dio Creatore (ENKI).
    ho letto il libro perduto del dio ENCHI, (Macro ediz.) E' interessante, sopratutto il ricordo/traccia collettivo che si riscontra in moltissime culture anche molto antiche, sparse non solo nella mezzaluna fertile (Tigri ed Eufrate). Ed è sconcertante come realmente le religioni di stato si siano date da fare nei secoli per rendere "invisibile" La divinità, in effetti l'operazione di smantellamento esistenza/consapevolezza è stata operata quasi chirurgicamente dalla memoria ancestrale dei popoli moderni, a favore di religioni che enfatizzano la sofferenza/dolore ( non diventi un santo se non sei stato martorizzato) e dove la rassegnazione per il proprio stato evolutivo, anche in termini più terreni.... deve essere accettato con serena ....Rassegnazione.....
     
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  3. piumino789
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    Ma vedi è questa l'idiozia più assoluta,l'inculcure culturalmente che devi soffrie,solo così potrai trovare il regno dei cieli.....e i popoli tutti succubi,e ignoranti...e la conoscienza che risiede nell'uomo?addormentata...Tutti i popoli antichi parlano di esseri evoluti-visitatori-che portarono loro conoscienza ed evoluzione,hai letto le cronache di akakor?Qui descrive, sensa prendere nessuna posizione,la città sotterranea di akakor,dove vi risiede uno scrigno,con la verità dentro,lasciato dai visitatori con 6 dita..nel 43 alla fine della seconda guerra mondiali,molti tedeschi andarano a vivere nella città sotterranea,e non lasciarono più alcuna traccia di loro..è un libro ed un racconto che risale ai nostri giorni,il fatto che non prenda alcun tipo di posizione,e descriva solamente è indice di veridicità,oramai tutto ciò che ci è pervenuto dagli antichi è stato filtrato dagli uomini,e conseguentemente manomesso....la verità non la sapremo di certo da queste traduzioni antiche,l'unica cosa certa ,è che i visitatori vi sono stati,e in quasi tutte le popolazioni antiche...
     
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  4. jamato
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    Piumino, il vero ostacolo siamo noi, un cacciatore, uno scout, non ha dubbi quando scopre delle tracce, sa esattamente quale animale è passato di li, da quanto tempo, il sesso e l'età. Noi abbiamo le tracce storiche, antichi scritti verosimilmente testimoniati da civiltà più diverse e distanti da loro....Ma abbiamo bisogno di prove, oggi abbiamo anche tecnologia e documentazioni che provano fatti accaduti, apparizioni, ma ....abbiamo bisogno di prove... Probabilmente la massa, non crederebbe neppure se un essere extra terrestre o altro, si presentasse in una trasmissione in TV. Di contro le aspettative interiori sono state così disattese, ignorate e trascurate e li dove si pretende che siano, sono inaffidabili imbrobe e senza quel peso e consistenza che in generale si desidererebbe, che ognuno a modo suo cerca le sue "prove".. Chi non legge l'oroscopo? quali testate o emittenti non dedicano spazio ad articoli/trasmissioni Ecc. Che trattano L'ignoto, il mistero? Ci voleva Vanna marchi per capire che la nostra socetà è disidratata spiritualmente? Non poter credere in nulla,o il dover conformarsi in questa o quella squadra religiosa,ha sortito un effetto contrario inaspettato anche da chi da sempre manipola menti fantasie e necessità delle masse. Prendi la magia in generale, occidentale o orientale, in tutte le sue forme, probabilmente è uno degli scibili più ricchi ed antichi del mondo, ma viene trattata come una Prostituta, evitata criticata e derisa di giorno, cercata sussurata, ed amata di notte, la religione che tutti vorrebbero ma che mai oserebbero dichiarare.

    Un abbraccio a tutti.
     
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  5. piumino789
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    E' normale,la magia è un mezzo x risvegliare la conoscienza dormiente.....purtroppo l'uomo è stupido....
     
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    La massa non può far nulla, l'individuo può fare molto... per se stesso.

    Solo una cosa mi incuriosisce di questi Enkisti... perchè associare Enki a Satana? :)

    En-Ki significa Principe della Terra... solo perchè Shaytan è il Principe di questo Mondo?
    Allora per assonanza En-Lil o Principe del Cielo sarebbe Gesù Cristo? Ma andiamo, dai... :)
     
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    Heyoka

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    La teoria è interessante...... sono molte le popolazioni di cultura tribale che asseriscono che noi si venga dalle stelle....................................................................Evitata e criticata? Amata di notte? Io personalmente non ho nessun problema a dichiarare apertamente quali sono le mie convinzioni e che pratico le cerimonie dei Nativi Americani con chicchessia, anzi, porterei volentieri ogni giorno la penna d'aquila che ho ricevuto quando sono diventato un "guerriero" se non mi avessero chiesto di farlo solo per le cerimonie!
    Se sei fiero di quello che sei, non hai nessun motivo per nasconderti!

    Hoka Hey! (trad. Oggi è un buon giorno per morire)
     
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  8. piumino789
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    Enki è stato distorto con Satana sempre il solito motivo umnano,il potere... Anke ciò che ci è pervenuto fino ad oggi di Enki è distorto.....nessuno in realtà sa chi fosse,si presume,per quel poco che si è riuscito a tradurre di esatto,che fosse un visitatore,che come altri avesse portato ai Sumeri,Babilonesi etcc...metodi evolutivi x crescere,come dimostrano in modo lapalissiano tutti iresti a partire dalle Piramidi stesse,di culture extraterrestri..
     
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    "Enki è stato distorto con Satana"... da chi? E per quale motivo? Perchè gli Enkisti dicono "Heil Satan" se è un nome distorto?
    Dove sta la connessione Enki-Satana?
     
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  10. piumino789
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    semplice ,sta nel potere...con il cristianesimo può apparire strano,ma nel modo contorto del pensiero occidentale,il potere lo ha il male,mentre il bene si sacrifica umanamente, sacrificandosi x dimostrazioni alle idiolegie idiote dei sacerdoti di un tempo..satana ,oggi,rppresenta tutto ciò,che va contro le idiologie occidentali,che adorano un dio sacrifigo x la salvezza,niente di più idiota che la mente umna possa concepire.
     
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    Parli in modo emozionale e non mi interessa... io voglio solo sapere chi per la prima volta ha associato il nome di Enki a Satana e per quale motivo. Fatti crudi... e basta.
     
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  12. piumino789
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    aaa ok cercherò se ti interassa così tanto..a me basta la fonte che reputo indissolubile..poi se te vuoi -IL-cercheremo l'ìdiota-no problem..sai io non ho la verità assoluta,ma se tu l'hai noi siamo qui..in attesa faccela conoscere..
     
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    Io mi sono sempre basato sui fatti.
    Non amo affrontare le cose in modo superficiale.
     
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  14. piumino789
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    perfetto cerca..facci sapere..noi attendiamo da chi è più evoluto..
     
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  15. Kumo
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    Copia_de_Enki



    Dimora Abzu/Aspu
    Nome Enki, Ea, El, Yah, Elohim (En=En
    Numero Sacro 40
    Genitori Nammu
    Consorte Ki/Ninursagh
    Simboli Corona ornata di Corna, Capra, Carpa, Corvo, Canne, Serpente, Caduceus,
    Giorno Lunedì
    Zodiaco Capricorno
    Quattro creatori An, Ea, Enlil, Ninhursag
    Triade cosmica An, Ea, Enlil
    Figli Ne ha avuti diversi accoppiandosi con le stesse figlie, il più importante è Marduk
    Funzioni Dio dell'acqua, mare, laghi, fiumi, signore dell'Aspu, della creazione, della sagezza, dei "Me", della bontà, della pazienza, dell'abbondanza, della fertilità, della magia, della vita, della giustizia, della risoluzione, del Kur (oltretomba), del soccorso, della persuasione, della medicina.
    Consigliere Isimud



    ea_c



    Enki è un dio della Mitologia sumera, più tardi conosciuto come Ea in accadico e nella mitologia babilonese. Originariamente era identificato come la divinità protettrice di Eridu, la capitale religiosa dell'antica Mesopotamia. Più tardi l'influenza del suo culto si diffuse in tutta la Mesopotamia, nella regione di Canaan e tra gli Ittiti e gli Hurriti. Era la divinità dei mestieri (gašam), del bene, dell'acqua, del mare, dei laghi (a, aba, ab), della sapienza (gestú, letteralmente "orecchio") e della creazione (Nudimmud: nu, somiglianza, dim mud, generare). È stato associato alla fascia meridionale delle costellazioni chiamate stelle di Ea, ma anche con la costellazione AŠ-IKU, il quadrato di (Pegaso). Il suo numero sacro è il 40.
    Un vasto numero di miti riguardanti Enki sono stati raccolti da molti siti di scavo, estesi dal sud dell’Iraq fino alla costa orientale. Le sue prime apparizioni possono essere rinvenute in iscrizioni cuneiformi attraverso tutta la regione, risalenti prevalentemente a partire dal terzo millennio dell'era ellenistica. I suoi miti sembrano aver influenzato alcune storie bibliche e coraniche.
    L'esatto significato del suo nome è incerto: comunemente viene tradotto come "Signore della terra": il sumerico EN viene tradotto con l'equivalente di signore, originariamente veniva attribuito agli Alti Sacerdoti; KI è spesso tradotto con terra. Esistono altre teorie riguardante l'attributo ki, indicando come origine un probabile kig2 che significa pesce (o meglio un tipo di pesce), o kur che significa tumulo sepolcrale. Il nome Ea è probabilmente di origine hurrita mentre altri sostengono che probabilmente sia di origine semitica e possa avere una derivazione dalla radice semitica occidentale *hyy la quale significa "vita" ed in questo caso utilizzato per "primavera", "acqua corrente". In sumerico E-A significa "la casa dell’acqua" ed è stato suggerito che questo nome fosse originariamente attribuito al tempio della divinità di Eridu.

    Il principale tempio di Enki è chiamato E-abzu, che significa tempio abzu (anche E-en-gur-a, che significa casa delle acque sotterranee), un tempio di tipo ziggurat circondato dalle paludi dell’Eufrate presso l’antica costa di Eridu nel Golfo Persico. Egli era il custode dei poteri divini chiamati Me, i doni della civilizzazione. La sua immagine è un serpente con una doppia ellisse, o Caduceus molto simile al Bastone di Asclepio utilizzato come simbolo della medicina. Viene spesso raffigurato con una corona ornata di corna della divinità vestita con la pelle di una carpa. Considerato come il modellatore del mondo, dio della saggezza e di tutta la magia, Enki era caratterizzato come il signore di Abzu (Apsu in Accadico), il mare d'acqua dolce o sotterraneo situato all’interno della Terra.

    Caducus



    Nel successivo racconto epico babilonese Enûma Eliš, Abzu, il generatore degli dei è inerte e addormentato ma la sua pace viene disturbata dagli dei più giovani, così predispone che vengano distrutti. Suo nipote Enki, scelto per rappresentare i giovani dei, lancia un incantesimo su Abzu incantandolo in un lungo sonno, in modo da confinarlo nelle profondità della Terra. Successivamente Enki stabilisce la propria dimora nelle profondità di Abzu. Enki, quindi, assume tutte le funzioni di Abzu, compresi i suoi poteri come signore delle acque e della fertilità.
    Le prime iscrizioni reali del terzo millennio a.C. menzionano “le canne di Enki” (Phragmites australis).
    Nonostante tali canne fossero un importante materiale dedicato alla manifattura, come nell'intreccio di cestini e contenitori, e raccolto all’esterno delle mura cittadine, era utilizzato principalmente per il trasporto dei morti o dei malati. Questo fatto collega Enki con il Kur o l’oltretomba della mitologia sumera. In un’altra tradizione ancora più antica, Nammu, la dea creatrice della materia primordiale e divinità madre ritratta come “colei che ha dato alla luce i grandi dei”, veniva raffigurata come la madre di Enki e forza creatrice dell’acqua, e si diceva che la sua esistenza precedesse quella di Ea-Enki.
    Benito afferma "Con Enki si osserva un interessante cambiamento nel simbolismo dei sessi", l'agente fertilizzante è anche l’acqua, in Sumero 'a' o 'Ab che significa anche sperma. In un passaggio di un inno sumero, Enki si sofferma su degli alvei vuoti e li riempie con la sua 'acqua'. Questo passaggio potrebbe riferirsi alla ierogamia (rito di accoppiamento fra due divinità) o matrimonio sacro di Enki con Ki/Ninhursag (la terra).
    I suoi simboli includono una capra ed un pesce, che poi combinati insieme in un'unica bestia si trasformano nella Capra del Capricorno, riconosciuta anche come la costellazione zodiacale del Capricorno .

    Oasi_WWF_della_Palude_del_Busatello_(Gazzo_Veronese_VR)_Giornata_delle_Oasi_2012-04-25_photo_WWF_Verona_Paolo_Villa_9085



    -----Miti-----



    Enki e Ninhursag e la creazione della vita e della malattia

    Il mito cosmogenico diffuso comunemente nella terra dei Sumeri, era quello della Ierogamia, un matrimonio sacro in cui i principi divini in forma dualistica degli opposti si sono riuniti come maschio e femmina per dare vitsmo. Nel poema epico Enki e Ninhursag, Enki come signore di Ab o delle acque dolci (anche la parola al co a sumera per sperma), vive con la moglie nel paradiso di Dilmun dove:

    « La terra di Dilmun è un luogo puro, la terra di Dilmun è un luogo pulito,
    La terra di Dilmun è un luogo pulito, la terra di Dilmun è un luogo luminoso;
    Colui che è solo se stesso giù nel Dilmun,
    Il luogo, dopo che Enki si è pulito, quel luogo è luminoso. »



    Nonostante sia un luogo dove "il corvo ferito non grida" e "il leone non viene ucciso, il lupo non afferrò l'agnello, sconosciuto era l'uccisore del cane infanticida, sconosciuto era il grano divorato dal cinghiale", Dilmun non aveva acqua e Enki, sentite le grida della sua dea Ninsikil (dea protettrice di Dilmun), ordina al Dio-Sole Utu di portare acqua fresca dalla terra a Dilmun. Come risultato:

    « La sua città Beve l'Acqua dell'Abbondanza,
    Dilmun Beve l'Acqua dell'Abbondanza,
    I suoi pozzi di acqua amara, si sono tramutati in pozzi di acqua buona,
    I suoi campi e le sue fattorie producono colture e cereali,
    La sua città, ecco che è diventata la casa delle banche e le banchine della terra. »


    Il racconto successivo, con analogie al racconto biblico del frutto proibito, ripete la storia di come l'acqua fresca dia vita ad una terra arida. Enki, Il Signore delle Acque, "ha causato il flusso dell'acqua del cuore" e rendendo fertile la sua consorte Ninhursag, conosciuta anche come Ki o Terra, dopo "I suoi nove giorni divenuti i suoi nove mesi, i mesi della 'femminilità'… come il burro buono, Nintu, la madre della terra, … come burro, diede alla luce Ninsar (dea delle piante)". Quando Ninhursag lascia Enki, egli giace sopra Ninsar in qualità di Signore delle Acque. Enki non sapeva che ella fosse sua figlia, ed a causa della somiglianza di Ninsar con la sua assente consorte, la seduce avendo un rapporto sessuale con lei. In seguito Ninsar diede alla luce Ninkurra (Signora della fecondità e del pascolo), ma Enki viene nuovamente lasciato restando solo. Per la seconda volta Enki, nella sua solitudine, trova e seduce Ninkurra, e dall'unione dei due viene alla luce Uttu (ragno tessitore, il tessitore della rete della vita).

    Per la terza volta Enki soccombe alla tentazione, e tenta di sedurre Uttu. Sconvolto dalla reputazione di Enki, Uttu si consulta con Ninhursag, che, sconvolta dalla natura capricciosa e promiscua del suo sposo, consiglia Uttu di stare lontano dalle rive del fiume ed dai luoghi a rischio inondazione, casa di Enki. In un'altra versione del mito Ninhursag prese il seme di Enki dal grembo di Uttu e lo seminò nella terra dove rapidamente germinarono otto piante. In questo racconto troviamo Isimud (dio messagero di Enki), con il doppio ruolo di servo e assistente:

    "Enki, nella palude, nella palude giace disteso, Cosa è questo, cosa è questo. Il suo messaggero Isumud gli risponde, Mio Re, questo è un albero-pianta, gli dice. Lo taglia per lui ed Enki lo mangia".

    E così, nonostante gli avvertimenti, Enki consuma gli altri sette frutti. Consumando il suo stesso sperma, Enki cade in uno stato di gravidanza con vari rigonfiamenti nella sua mascella, nei suoi denti, nella sua bocca, nei suoi fianchi, nella sua gola, nelle sue membra e nelle sue costole. Gli dei confusi non sanno cosa fare, e gli gridano di sedersi nella polvere. Poiché Enki non possedeva un utero con cui partorire, stava morendo a causa dei gonfiori che andavano peggiorando. A questo punto del racconto compare la volpe che si reca da Enlil, Re degli Dei, domandandogli:

    "Se porto Ninhursag al tuo cospetto, quale sarà la mia ricompensa?. Successivamente la sacra volpe ritrovò la dea Ninhursag portandola al cospetto di Enlil."


    Ninhursag cede alle richieste e prende l'Ab (acqua o seme) di Enki all'interno del suo corpo, e diede alla luce gli dei della guarigione da ogni parte del suo corpo. Abu per la Mascella, Nintul per l'anca, Ninsutu per il dente, Dazimua per il Fianco, Eshagag per gli Arti. L'ultimo, Ninti (dalla costola) che è anche un gioco di parole per la Signora della Vita, il titolo proprio di Ninhursag. La storia riflette simbolicamente il modo in cui viene portata avanti la vita con l'aggiunta dell'acqua dalla terra, ed una volta cresciuta, l'acqua è necessaria per portare le piante a frutto. Si consiglia anche l'equilibrio e la responsabilità, nulla deve eccedere. Ninti, il titolo di Ninhursag, significa anche la madre di tutti i viventi, e più tardi fu il titolo dato alla dea hurrita Kheba. Nella Bibbia fu anche il titolo dato a Eva, in Khavvah Ebraico (חוה), in aramaico Hawwah, che venne fatta da una costola prelevata dal petto di Adamo, in una strana analogia del mito Sumero, in cui Adamo, non Enki, cammina nel Giardino dell'Eden.


    Enki e la Creazione dell'Uomo

    Dopo sei generazioni di Dei (nel racconto babilonese Enuma Elish), nella settima generazione (accadico shapattu o sabath), i dei più giovani chiamati Igigi, i figli e le figlie di Enlil e Ninlil, si rifiutarono di svolgere i loro doveri e continuarono nella loro opera di creazione. Abzu, il Dio delle acque dolci, co-creatore del cosmo, per punirli minacciò di distruggere il mondo inondandolo con le sue acque. Terrorizzati, gli dei si riunirono per cercare di salvare le loro creazioni. Enki promise di aiutarli e di confinare Abzu nei canali di irrigazione e di confinarlo nel Kur, sotto la sua città di Eridu. Ma l'universo era ancora minacciato da Tiamat, infuriata a causa dell'imprigionamento di suo marito e consorte Abzu, e dietro suggerimento di suo figlio e visir (consigliere) Kingu, decide di portare avanti l'opera di distruzione iniziata da Abzu. Gli dei si riunirono nuovamente terrorizzati, e si rivolsero ad Enki per trovare aiuto, ma quest'ultimo, colui che imbrigliò Abzu nei canali d'irrigazione, rifiuta questa seconda richiesta di aiuto. Gli dei cercano aiuto ovunque ed il patriarca Enlil, loro padre e dio del Nippur, promette di sconfiggere Tiamat e salvare il mondo, a patto che venga incoronato re degli dei. Nel racconto babilonese, il ruolo di Enlil viene assunto da Marduk, il figlio di Enki, e nella versione assira viene assunto da Asshur. Così Tiamat viene sconfitta da Enlil con "le frecce del suo vento" lanciate giù attraverso la sua gola.

    Ricostruendo il paradiso con un arco proveniente dalla sua costola, Enlil pone la sua coda nel cielo come la Via Lattea, e dalle sue lacrime nasce la sorgente del Tigri e dell'Eufrate. Ma esiste ancora un problema, chi si prenderà cura del cosmo?. Enki, che sarebbe potuto andare in loro aiuto, giace in un sonno profondo, e non gli è possibile udire il loro lamento. Sua madre Nammu (creatrice anche di Abzu e Tiamat) porta le lacrime degli dei ad Enki e dice:

    « O figlio mio, svegliati dal mio letto, dal mio sonno, fai ciò che è saggio,
    Modella i servi per gli Dei, affinché possano produrne il loro (pane?). »



    Così Enki consiglia di creare i servi degli dei, l'umanità, fatti di sangue e argilla. Questo racconto è simile alla creazione di Adamo nel Corano, dove viene raccontato come l'umanità fosse stata creata dall'argilla e un grumo di sangue (mestruale?). Era desiderio di Enki mantenere in vita Kingu (primogenito di Tiamat), ma gli Igigi decisero comunque di ucciderlo, convincendo infine Enki ad usarne il sangue per creare il primo uomo. Così Enki creò il primo uomo, il primo dei sette saggi o Abgallu (*Ab = acqua, *Gal=grande, *Lu= Uomo), conosciuto anche come Adapa, con cui ha sempre mantenuto una stretta amicizia. Enki raccoglie a sé un gruppo di divinità per aiutarlo nella sua opera, i quali vennero chiamati i buoni e principeschi modellatori. Così racconta a sua madre:

    « O madre, le creature il cui nome tu hai pronunciato, esistono,
    Legati agli dei essi saranno;
    Miscuglio dal cuore di argilla che proviene da oltre gli Abissi (Il tempio di Enki, E'Abzu),
    I buoni e principeschi modellatori addenseranno l'argilla
    Tu, porterai i loro arti nell'esistenza;
    Ninmah (la Dea Madre della terra) (Ninhursag, sua moglie e consorte) lavorerà su di te
    (Nintu?) (divinità della nascita) staranno con i loro modellatori;
    O madre mia, sarai tu a decretarne il fato. »



    Adapa, il primo uomo ad essere modellato, in seguito si reca ad Eridu ricoprendo il ruolo di consigliere del re, quando nella Lista dei Re, il Me del potere sovrano discende da Eridu. Samuel Noah Kramer ritiene che i miti di Enki riguardanti i confinamenti di Abzu, siano di origine più antica della lotta tra Enki e il Drago Kur (l'oltretomba).


    Confusione delle lingue

    Nel racconto epico sumero intitolato Enmerkar e il Signore di Aratta, in un discorso di Enmerkar, si narra come un tempo la lingua fosse una, ma poi divennero molte. La traduzione della tavoletta ad opera di Kramer racconta l’evento:

    « Una volta non c’erano serpenti, non c’erano scorpioni,
    Non c’erano le iene, non c’erano i leoni,
    Non c’erano cani selvaggi, nessun lupo,
    Non c’era paura, nessun terrore,
    L’uomo non aveva rivali.
    In questi giorni, le terre di Subur e Hamazi,
    Le lingue sumere unite in armonia, le grandi terre dei decreti dei principi,
    Uri, la terra di cui tutto era appropriato,
    La terra di Martu, riposava in sicurezza,
    L’intero universo, le persone all’unisono
    Per Enlil in una lingua sola. (Allora) Enki, il Signore dell’Abbondanza (di cui) i comandi sono fidati Il Signore della Saggenza, che comprende la terra,
    Il signore degli dei,
    Dotato di saggezza, il Signore di Eridu
    Cambiò la lingua nelle loro bocche, ha portato discordia in essa Nella parlata dell’uomo che fino ad ora era una. »


    Anche nella Bibbia, nel libro della Genesi: 11,1-9, c'è un racconto eziologico per spiegare la formazione di lingue diverse. Gli uomini avrebbero voluto costruire una enorme torre col solo scopo di diventare famosi, ma Dio punì la loro vanità facendogli scomparire la concordia di intenti e di linguaggio. Il mito biblico insegna che l'egocentrismo impedisce la sopravvivenza di qualsiasi comunità.


    Enki e il Diluvio

    Secondo la mitologia sumera, Enki aiutò l’umanità a sopravvivere al diluvio che fu scagliato sul mondo con lo scopo di distruggere l’uomo. Nella più recente Leggenda di Atrahasis, Enlil, il re degli dei e fratello di Enki, dispone di distruggere l’umanità, infastidito dall’incessante rumore che essi provocano, offensivo per le sue orecchie. Successivamente invia Siccità, Carestia e Piaga per eliminarla, ma Enki ostacola i piani del fratellastro insegnando ad Atraḫasis (per i babilonesi Utanapishtim) i segreti dell’irrigazione, dei granai e della medicina. L’umanità ricomincia a proliferare una quarta volta. Infuriato, Enlil, convoca in concilio gli Dei e strappa loro la promessa di non rivelare all’umanità i suoi piani sul loro totale annientamento. Enki non racconta di questa decisione ad Atrahasis, ma segretamente lo istruisce su come costruire una sorta di barca per la sua famiglia, o di come portarlo nel paradiso all’interno di una barca magica. Dopo sette giorni di Diluvio, Atrahasis libera in cielo una rondine, un corvo ed una colomba, nel tentativo di scoprire se le acque si sono ritirate in qualche luogo. Sul ponte della sua imbarcazione viene compiuto un sacrificio per gli dei che viene da essi apprezzato. Ma Enlil è arrabbiato poiché i suoi piani sono stati nuovamente vanificati, ed Enki viene indicato come il colpevole. Come il dio di ciò che noi chiameremmo ecologia, Enki spiega ad Enlil come sia ingiusto punire l’incolpevole Atrahasis per i peccati dei suoi compagni, e promette che gli dei non elimineranno l’umanità se praticheranno il controllo delle nascite e vivranno nel rispetto della natura utilizzando solo i mezzi che essa fornisce loro. La minaccia/promessa è stata fatta, se però gli esseri umani non adempieranno al loro compito e non manterranno fede al patto, gli dei saranno liberi di devastare la terra ancora una volta. Questo sembra essere il più antico mito del medio oriente tra quelli riguardanti il Diluvio universale.
    Gli studiosi della mitologia mesopotamica, ritengono che Enki/Ea abbia dato origine ad Uriel, uno degli Arcangeli della tradizione ebraica, il quale comunicò a Noè la volontà di Dio di sommergere la terra con le sue acque ed istruendolo su come costruire un'arca che lo avrebbe condotto in salvo.

    Enki e Inanna

    - Nei suoi collegamenti con Inanna, Enki mostra altri aspetti della sua natura non patriarcale. Il mito di Enki e Inanna, racconta la storia della giovane dea del tempio di Eanna di Uruk, della sua visita presso l’anziano dio di Eridu e di come viene intrattenuta in una festa da lui organizzata. Il dio cerca di sedurla con fiumi di birra, ma la giovane dea mantiene la sua virtù, mentre Enki lentamente si ubriaca. Generosamente egli le dona tutti i suoi doni del Me, i doni della civilizzazione. La mattina successiva, con un mal di testa dovuto alla sbornia, chiede alla suo messaggero Isimud del suo Me, ma viene informato che la notte precedente ne aveva fatto dono ad Inanna. Sconvolto per le sue azioni, invia il demone Galla a recuperarli. Inanna sfugge al suo inseguitore e giunge sana e salva alle banchine di Uruk. Enki realizza di essere stato ingannato a causa della sua tracotanza ed accetta un trattato di pace eterna con Uruk. Politicamente, questo mito sembra indicare gli eventi di un precedente periodo in cui l’autorità politica passò dalla città di Enki, Eridu, alla città di Inanna, Uruk.

    - Nel mito della Discesa di Inanna agli inferi, per consolare il dolore della sorella Ereshkigal che era in lutto per la morte del marito Gugalanna (gu=toro, gal=grande, ana=cielo/paradiso), ucciso da Gilgameš ed Enkidu, decide di farle visita. Raccomanda alla sua serva Ninshubur (La signora della sera), di considerare Inanna come la stella della sera, e che se non fosse tornata entro tre giorni, di andare in cerca dell'aiuto di suo padre Anu, o di Enlil, re degli dei, o di Enki. Quando lei non ritorna, Ninshubur avvicina Anu ma si sente rispondere che sua figlia è forte abbastanza da prendersi cura di sé stessa. Enlil dice a Ninshubur che è troppo impegnato ad occuparsi del cosmo per correre in soccorso della nipote. Enki immediatamente esprime preoccupazione e invia il suo demone Galla (o Galaturra o Kurkarra), un essere asessuato creato dalla sporcizia depositata sotto le unghie degli dei, per riportare indietro la giovane dea. Questo fatto potrebbe essere all’origine dei Greco-Romani Galli, androgini sacerdoti appartenenti al terzo sesso, simili agli Indo-Americani Berdache, i quali giocarono un ruolo importante nei primi rituali religiosi.

    - Nel racconto di Inanna e Shukaletuda, Enki stabilisce che Shukaleduta, il giardiniere, si prenda cura delle palme da dattero da lui create; ma egli trovando Inanna mentre dormiva sotto una di esse, la stupra durante il sonno. Una volta sveglia, la dea scoprì di essere stata violata e cercò il miscredente per punirlo. Shukaletuda cercò la protezione di Enki, che, secondo le teorie di Bottero, ne era il padre. Nel classico stile di Enki, consiglia a Shukaletuda di nascondersi nella città, dove Inanna non era in grado di trovarlo. Enki, che si ergeva sempre come il protettore di chiunque cercasse ne cercasse l'aiuto, e come colui che diede i suoi poteri ad Inanna, sfidò la giovane ed impetuosa dea a controllare la sua rabbia per poter assolvere meglio alla funzione di grande giudice. Infine, dopo aver calmato la propria rabbia, anche lei andò in cerca dell’aiuto di Enki, come portavoce dell’assemblea degli dei, degli Igigi e degli Anunnaki. Dopo aver presentato il suo caso, Enki vide che giustizia doveva essere fatta e le promise il suo aiuto, rivelandole il luogo del nascondiglio del miscredente Shukaletuda.

    Rappresentazioni
    Enki era considerato come il dio della vita e del riapprovvigionamento, e spesso veniva raffigurato con due flussi d’acqua provenienti dalle sue spalle, uno era il Tigri e l’altro era l’Eufrate. Accanto a lui erano raffigurati degli alberi, simboli dell’aspetto maschile e femminile della natura, entrambi possedevano l’aspetto maschile e femminile dell’Essenza della Vita, che Enki, come apparente alchimista degli dei, mescolava con maestria creando diversi esseri viventi sulla faccia della terra.
    Il carattere di Enki non è quello di un dio giullare o Trickster, non ha mai imbrogliato anche se spesso viene ingannato, e non è un folle. Enki usa la sua magia per il bene degli altri quando viene chiamato ad aiutare gli dei o gli esseri umani. Enki è sempre sincero nella sua essenza mascolina. È fondamentalmente colui che risolve i problemi degli dei, e rifugge o disarma coloro che portano conflitto o morte nel mondo. È il mediatore la cui compassione e senso dell’umorismo sconfigge e disarma l’ombra del suo fratellastro, Enlil, il dio degli dei. È lo sfidante che mette alla prova i limiti di Inanna nel mito di Enki ed Inanna ed il Me ed in seguito concede graziosamente la sua sconfitta alla giovane dea dell’Amore e della Guerra, rafforzando i legami tra Eridu e la città di lei, Uruk. Così divenne colui che diede i poteri ad Inanna.

    Influenza
    Enki, e più tardi Ea, in alcuni casi veniva raffigurato come Adapa, come un uomo ricoperto con una pelle di pesce, e la sua rappresentazione, con lo stesso nome del suo tempio E-apsu casa delle acque profonde, il che indica decisamente la sua originale forma come dio delle acque. Attorno allo scavo dei diciotto santuari trovati sul posto, furono trovate migliaia di ossa di carpa, probabilmente consumate durante le feste in onore del dio. Il suo culto ad Eridu, risale ai più antichi periodi della storia della Mesopotamia. Non si sa nulla di preciso eccetto che il suo tempio era associato al tempio di Ninhursag, che fu chiamato Esaggila, la casa dalla testa alta (E’=casa, sag=testa, ila=alta o la dea Accade Ila), un nome condiviso con il tempio di Babilonia di Marduk, una Ziggurat (come per il tempio di Enlil a Nippur), la quale era nota come E-kur (kur= collina ), e questi incantesimi consistevano in riti cerimoniali dove l’acqua ricopriva il suo ruolo prevalente come elemento sacro, formando una parte caratteristica del suo culto. Tale culto sembra anche coinvolto nella poesia epica del hieros gamos o matrimonio sacro di Enki e Ninhursag, il quale sembra un mito eziologico della fertilizzazione della terra arida dall’arrivo delle acque d’irrigazione (dal sumero a, ab, acqua o sperma). Nelle prime iscrizioni di Urukagina si va così lontano da suggerire che la coppia divina, Enki e Ninki, fossero i progenitori delle sette coppie divine, includendo Enki come divinità di Eridu, Enlil di Nippur, e Su'em (o Sin) di Ur, dove loro stessi erano i figli di An (cielo, paradiso) e di Ki (terra). La fontana di Abzu dinanzi al suo tempio, fu adottata anche nel tempio di Nanna (in accadico Sin), la Luna a Ur, e tale credenza si diffuse attraverso tutto il Medio Oriente. Si ritiene che queste usanze possano aver dato origine all'uso delle fontane nelle Moschee e all’acqua santa nelle chiese cristiane.
    Che Eridu abbia giocato un ruolo importante negli affari politici sumeri, non è certo, tuttavia l’ipotesi non è improbabile. Tutti gli importanti eventi riguardanti Ea, come nel caso di Nippur, hanno portato Eridu al ruolo di città sacra, ruolo mantenuto per lungo tempo anche dopo che la città perse il suo ruolo di centro politico. I miti in cui la figura di Ea ha un ruolo di primo piano, sono stati trovati nella biblioteca di Assurbanipal, e nell’archivio Ittita di Hattusas in Anatolia. Come Ea, Enki esercità un’ampia influenza all’infuori dei territori sumeri, venendo identificato con El (nome Dio ebraico)(ad Ugarit) e forse Yah (ad Ebla) e nella religione di Canaan con Elohim. Lo ritroviamo anche nella mitologia hurrita ed ittita, come divinità della contrattazione, e particolarmente propizio nei confronti dell’umanità. Tra i Semiti Occidentali si ritiene che Ea fosse equiparato al termine hyy (vita) con riferimento alle acque di Enki come donatrici di vita. Enki/Ea è essenzialmente il dio della civilizzazione, saggezza e cultura. Era anche il creatore e protettore dell’uomo, e del mondo in generale. Le prime tracce di quanto è stato precedentemente detto, appaiono nell’epico racconto di Marduk, il quale celebra i risultati della divinità e la sua stretta connessione tra il culto di Ea ad Eridu e quello di Marduk. La correlazione tra i due nasce da due altre importanti connessioni: (1) il nome del santuario di Marduk a Babilonia presenta lo stesso nome, Esaggila, che ha il tempio di Eridu di Enki e (2) Marduk viene generalmente individuato come il figlio di Ea, i cui poteri derivano dalla volontaria abdicazione del padre in favore del figlio. In accordo a quanto detto, le preghiere/incantesimi originariamente composti per il culto di Ea, furono riscritti dai sacerdoti di Babilonia ed adottate dai fedeli di Marduk, e allo stesso modo gli inni del tradimento di Marduk trovano traccia nel trasferimento degli attributi originariamente appartenenti a Ea nei confronti di Marduk.
    È come terza figura della triade (gli altri due membri erano Anu ed Enlil) che Ea acquisisce il suo permanente e duraturo posto nel pantheon divino. Gli venne assegnato il controllo delle acque, ed in base a questa funzione egli divenne shar apsi, re di Apsu o delle profondità. L’Apsu veniva raffigurato come l’abisso delle acque situate al di sotto della terra, ed essendo il luogo in cui venivano radunati i morti, conosciuto anche come Aralu e situato nei pressi del confine di Apsu, fu designato come En-Ki, ovvero il signore di ciò che è al di sotto, in contrasto con Anu, il quale era il signore di ciò che era sopra o del paradiso. Il culto di Ea si estende a Babilonia e a tutta l’Assiria. Troviamo templi e santuari eretti in suo onore a Nippur, Girsu, Ur, Babilonia, Sippar e Ninive e numerosi epiteti a lui assegnati in base alla forma divina con cui appare, allo stesso modo testimone della popolarità di cui ha goduto attraverso l’intera storia dell’epoca Assiro-Babilonese. La consorte di Ea, conosciuta come Ninhursag, Ki, Uriash Damkina, la signora di ciò che è al di sotto, anche nota come Damagalnunna, signora delle grandi acque, originariamente era alla pari di Ea, ma in epoca Assira e neo-babilonese contraddistinta da un maggiore visione patriarcale, gioca una parte semplicemente associativa al suo signore. In generale, tuttavia, Enki sembra riflettere un’epoca pre-patriarcale, in cui le relazioni tra i sessi erano caratterizzate da una situazione di parità tra i sessi. Nella sua figura, Enki preferisce la persuasione al conflitto, che cerca di evitare per quanto gli è possibile.

    Pesce-Capra



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    Triade Cosmica



    anunnaki




    Fonti
    www.wikipedia.org
    http://oracc.museum.upenn.edu
    www.mesopotamia.co.uk/gods/explore/ellil.html
     
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