Dipsa

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  1. ~Ashaki~
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    La dipsa č un minuscolo serpente estremamente velenoso diffuso nei bestiari medievali. Si diceva fosse cosė velenoso che le sue vittime sarebbero morte prima di diventare consapevoli di essere state morse.

    Fonte

    Ps: Non ci sono ne immagini, ne altre informazioni sul web. Se qualcuno ne sa qualcos'altro aggiunga pure ^^
     
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  2. Ambicatus
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    Io ho trovato questo
    img401
    Mi spiace per il testo in inglese,ma si capisce ;)
    CITAZIONE
    Lucan [1st century CE] ( Pharsalia , book 9,
    verse 867-895): "Tyrrhenian Aulus, bearer of
    a flag, / Trod on a Dipsas; quick with head
    reversed / The serpent struck; no mark
    betrayed the tooth: / The aspect of the
    wound nor threatened death, / Nor any evil;
    but the poison germ / In silence working as
    consuming fire / Absorbed the moisture of
    his inward frame, / Draining the natural
    juices that were spread / Around his vitals;
    in his arid jaws / Set flame upon his tongue:
    his wearied limbs / No sweat bedewed; dried
    up, the fount of tears / Fled from his eyelids.
    Tortured by the fire / Nor Cato's sternness,
    nor of his sacred charge / The honour could
    withhold him; but he dared / To dash his
    standard down, and through the plains /
    Raging, to seek for water that might slake /
    The fatal venom thirsting at his heart. /
    Plunge him in Tanais, in Rhone and Po, /
    Pour on his burning tongue the flood of
    Nile, / Yet were the fire unquenched. So fell
    the fang / Of Dipsas in the torrid Libyan
    lands; / In other climes less fatal. Next he
    seeks / Amid the sands, all barren to the
    depths, / For moisture: then returning to the
    shoals / Laps them with greed -- in vain --
    the briny draught / Scarce quenched the
    thirst it made. Nor knowing yet / The poison
    in his frame, he steels himself / To rip his
    swollen veins and drink the gore. / Cato bids
    lift the standard, lest his troops / May find in
    thirst a pardon for the deed."
    Isidore of Seville [7th century CE]
    ( Etymologies , Book 12, 4:13): The dipsas is a
    kind of asp, called in Latin situla because
    anyone bitten by it dies of thirst. (Book 12,
    4:32): The dipsas is such a rare snake that
    its trampled without being seen. It releases
    its poison before it is felt; it causes no grief
    to the one who will die because its
    appearance anticipates death.

    Fonte
     
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    Gnocca

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    Ma č dipsa indica, variegata o elegans?
     
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    Ho trovato il testo, credo originale, di Lucan, La Farsaglia - Volumi 1-2.
    Sembra corrispondere come contenuto, ma non del tutto, ad esempio i versi sono dal 1719 al 1750 e non dal 867-895...
    Intanto riporto i primi versi, continuando a leggere mi pare ci siano altri casi di morte per morso di Dipsa, riporterō anche quelli appena ho tempo (se vi interessa):

    Il vessilifero Aulo mette il piede
    Sopra una Dipsa, e la calcata serpe
    Ritorce il capo, e al pič che la calpesta
    Saetta un morso. Non dolor, non segno
    Il sottil dente lascia; ed il ferito
    D'esser ferito non s'avvede. Intanto
    Tacito il tosco gli serpeggia in tutte
    Le membra, e una vorace occulta fiamma
    Che le viscere cerca e le midolle,
    Gli asciuga i fonti della vita. Brace
    E' il palato: la lingua arida squamma:
    La pelle orrida e crespa al sudor niega
    Gli usati varchi, e delle ardenti ciglia
    La vena delle lacrime rifugge.
    L'accolta vampa ei tien per sete; e ratto,
    Non rispettando nč l'onor dell'armi,
    Nč gli editti del duce, al suol l'insegna
    Abbandona; e per quivi intorno aggira
    In cerca d'acque. Ma gli stemperati
    Bollimenti dell'aure accendon fiamma
    Sopra fiamma; e la stessa onda č nuova esca
    Al chiuso foco. Quinci forsennando
    Si conduce nel mar delle propinque
    Sirti, e l'amaro umor ne ingozza. Alfine
    Per la gran rabbia dell'arsura, a cui
    Pių non č dato di trovar ristoro,
    In sč medesimo disperatamente
    Si rivolge col brando: all'una e all'altra
    Palma di taglio i sanguinosi vasi
    Del carpo incide: gli squarciati polsi
    Porta alla bocca: e del bollente rigo,
    Che dan le arterie, l'arse fauci allarga,
    E tracannando il proprio sangue spira.

    ...forse si capisce pių in inglese xD
     
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  5. ~Ashaki~
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    CITAZIONE
    Il vessilifero Aulo mette il piede
    Sopra una Dipsa, e la calcata serpe
    Ritorce il capo, e al pič che la calpesta
    Saetta un morso. Non dolor, non segno
    Il sottil dente lascia; ed il ferito
    D'esser ferito non s'avvede. Intanto
    Tacito il tosco gli serpeggia in tutte
    Le membra, e una vorace occulta fiamma
    Che le viscere cerca e le midolle,
    Gli asciuga i fonti della vita. Brace
    E' il palato: la lingua arida squamma:
    La pelle orrida e crespa al sudor niega
    Gli usati varchi, e delle ardenti ciglia
    La vena delle lacrime rifugge.
    L'accolta vampa ei tien per sete; e ratto,
    Non rispettando nč l'onor dell'armi,
    Nč gli editti del duce, al suol l'insegna
    Abbandona; e per quivi intorno aggira
    In cerca d'acque. Ma gli stemperati
    Bollimenti dell'aure accendon fiamma
    Sopra fiamma; e la stessa onda č nuova esca
    Al chiuso foco. Quinci forsennando
    Si conduce nel mar delle propinque
    Sirti, e l'amaro umor ne ingozza. Alfine
    Per la gran rabbia dell'arsura, a cui
    Pių non č dato di trovar ristoro,
    In sč medesimo disperatamente
    Si rivolge col brando: all'una e all'altra
    Palma di taglio i sanguinosi vasi
    Del carpo incide: gli squarciati polsi
    Porta alla bocca: e del bollente rigo,
    Che dan le arterie, l'arse fauci allarga,
    E tracannando il proprio sangue spira.

    Mi piace tantissimo, č stupendo il testo.
     
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4 replies since 20/2/2015, 16:14   708 views
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