la nascita degli dei

l'origine del mondo e la cosmogonia

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  1. Imago Arcana
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    IL MITO DELLA SUCCESSIONE



    Esiodo nella Teogonia racconta il mito dell'universo e la storia degli dei immortali, non limitandosi alla raccolta e sistemazione di un insieme di tradizioni, ma attraverso il racconto descrive l'origine dei fenomeni, il presente e celebra l'ordine di Zeus. Discendente della stirpe di Urano "cielo" e Gaia "terra", ultimo figlio di Crono e Rea, è colui che regge l'equilibrio dell'universo. Dopo una lunga gestazione, conflitti e guerre intestine, il mondo degli dei e con esso quello degli uomini trova una sua stabilità grazie alla divinità regale in questione che accede al trono dopo aver dato provo della sua forza e autorità, diventando re su richiesta degli dei in una sorta di monarchia elettiva meritocratica. il poema racconta dunque, muovendo lo sguardo verso il passato del mondo divino, l'eterno presente del regno di Zeus: il cosmo intero. Tre sono le forze in potenza primordiale da cui trae origine l'universo intero: Chaos, Gaia e Eros. Chaos è l'Abisso informe e instabile, Gaia lo spazio stabile e definito, Eros il motore della generazione. Dal primo naque Notte ed Erebo che diedero vita a Giorno e Etere introducendo lo spazio e il tempo. Dalla seconda per partenogenesi (riproduzione verginale) produsse Urano "il cielo" e Poto "il mare". avendo generato Urano, il suo partner maschile, si ridetermina femminile e posti l'uno di fronte all'altro essi costituiscono la coppia primordiale da cui naque la stirpe divina destinata a governare sul creato. tra i loro terribili figli vi sono i Ciclopi, gli Eccatonchiri e i Titani. Questi ultimi si sollevarono contro il padre Urano. tra di essi Crono "il dio dell'intelligenza ritorta" castrò il padre con il falcetto ricurvo (ankylometes, simbolo di una regalità imperfetta) succedendolo nella gerarchia come re. Unitosi con la sorella Rea, genera tre dee: Estia, Demetra e Era, e tre dei: Ade, Poseidone e Zeus (da Dieus o Padre del cielo). Per paura che i figli si rivoltassero come Crono aveva fatto con il genitore paterno, ingoia i nascituri ma Rea la madre, lo inganna facendoli ingoiare una pietra al posto di Zeus che una volta cresciuto libera i fratelli e le sorelle fagocitati facendo vomitare le divinità. Una lunga guerra cominciò allora tra Titani e Cronidi, Zeus e i suoi alleati sconfiggono gli antichi dei rinchiudendoli nella prigione del Tartaro , i reami sotto la terra, gli inferi. Al termine delle battaglie ricevette da Gaia l'incarico di governare il mondo, in qust'ultimo movimento del "mito della successione" nessun erede verrà a trurbare l'ordine di Zeus,nperchè il re degli uomini e degli dei ebbe l'accortezza di ingoiare Mètis "l'intelligenza astuta", divinità possente da cui sarebbe nato il temuto successore; assimilatosi la mètis, e possedendo ormai la capacità di trasformare ogni situazione di svantaggio in vantaggio, Zeus metieta si distingue dai suoi predecessori e diventa il sucessore di se stesso ponendo fine al ciclo regale, assiicurando così la stabilità del cosmo e delle forze molteplici che vi operano.

    LA GENEALOGIA DIVINA



    Nell'inno omerico a Ermes, nella nascita del figlio di Zeus e Maia, si racconta l'origine del mondo, la genealogia divina di ripartizione degli onori, si rivela funzionale in quanto mette in evidenza le articolazioni interne al mondo degli dei e la logica distributiva che assegna a ciascuna divinità il posto che li compete nel pantheon; che non si fa espressione di un pensiero primitivo di origine politeista , ma si tratta in vece di un soffisticato strumento conoscitivo. La rappresentazione genealogica, struttura e designa le potenze che operano nel mondo attraverso parentele e modalità di nascita. Le divinità cosmiche manifestano l'eredità strale dei loro genitori se pur delimitati e precisi, come dalla coppia di Uranidi: Iperione e Theia, nascono Helios "sole", Selene "luna" e Eos "aurora"; idee all'origine dei fenomeni naturali ed essenza degli stessi.

    COSMOGONIA DI PARMENIDE ED EMPEDOCLE



    Parmenide viene di solito presentato come un filosofo speculativo agli antipodi del naturalismo ionico, usava temi biologici, presenti anche nella cosmogonia ionica. Dall'idea generica della rotondità dei corpi celesti e della terra Parmenide poteva ricavare conseguenze sui confini variabili di luce e tenebre, intendendo queste ultime come le ombre che mutano con il mutare della posizione degli astri, più che un'immagine precisa della sfericità della terra, dei corpi celesti o dell'universo intero. Forse perfino la nascita del sole e della luna dalla Via Lattea non aveva il significato di una separazione materiale come intesero gli interpreti posteriori. Può darsi che Parmenide intendesse il mondo astronomico essenzialmente come paesaggio, allo stesso modo dei milesi; ma forse in questo paesaggio introduceva l'idea di uno spostamento unico e ordinato del sole e degli astri che danno la luce, facendo della luce e delle tenebre non due princìpi in lotta, come i mortali pensano, ma due aspetti congiunti della stessa realtà, due aspetti complementari che variano continuamente i propri confini.

    Empedocle introduce i due concetti di aggregazione e di disgregazione, in realtà dietro alle vicende di trasformazioni incessanti permangono costanti ed indistruttibili quelli che chiama "radici" e che poi saranno chiamati elementi (terra, acqua, aria e fuoco). Questa è una grande innovazione, il dominio di ciò che è, è molteplice. Gli oggetti che cadono sotto i nostri sensi non sono altro che mescolanze delle quattro radici secondo diverse proporzioni. Empedocle afferma che le radici siano suscettibili di movimento e per il fatto che esistano forze capaci di creare le aggregazioni a partire dalle 4 radici e le disgregazioni degli oggetti così costituiti. Il nascere ed il morire a rigore non esistono : sono solo aggregazioni e disgregazioni sono prerogative degli oggetti risultanti dalla mescolanza delle 4 radici ; essi sono dovuti all'azione di due forze che Empedocle, attingendo al linguaggio dei racconti mitici, chiama amore e odio. Queste due forze operano non solo sull'universo nella sua totalità , ma anche su ciascuna delle cose che popolano l'universo . Un aspetto fondamentale della loro azione è che essa avviene nel tempo e secondo gradi diversi. Quando l'azione dell'Amore prevale su quella dell'Odio si ha una situazione di pace, che Empedocle , sulla scia di Parmenide, concepisce come una sfera compatta e priva di scissioni al suo interno. Empedocle ci fornisce una sua cosmogonia, una spiegazione sull'origine del mondo.
     
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  2. ~Ashaki~
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    Stupendo! Non sapevo nulla su Parmenide e Empedocle c:

    CITAZIONE
    Chaos è l'Abisso informe e instabile

    Cosa si intende per abisso informe e instabile?
     
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  3. Imago Arcana
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    Da un punto di vista psicanalitico Chao e l'inconscio, Gaia la coscienza e Eros la libido ovvero la forza creatrice e sessuale. sono l'uno il due il tre e uniti il numero 4 o lo zero primordiale. Ma Chaos è duplice, si rivela come forza del primordio e come Tartaro, gli inferi catonici sotto Gaia dove risiedono i Titani, i demoni. In tal senso il chaos Tartaro è l'inconscio e il Chaos originario l'inconscio collettivo di Jung dove risiedono gli Archetipi psicologici (da Archè che vuol dire principio). Queste entità non vanno però lette come interne al microcosmo dell'interiorità umana, ma specchio del macrocosmo esterno al mondo. Scendere negli abissi ed affrontarli significa risalire la creazione fino al principio, andare a contatto con le potenze creatrici distruttrici e nulle. Il Chaos è dunque l'ignoto vacuo, non statico ma dinamico, ne vuoto ne pieno, che contiene e gli opposti mutevoli e illusori del mondo sensibile, i fenomeni che divengono Noumeno al di là dell'inganno e dell'ingannatore del mondo materiale. Informe in quanto al suo interno la forma è vana ed instabile per la sua mutevolezza perenne di scontro/incotro degli opposti. E' eterno perchè lo sono gil elemeti e forze che lo compongono in infinita trasmutazione. Al chaos Tartaro delle entità catoniche si collego l'operatività magica oscura al Chaos primordiale l'operatività dei numi della luce oscura. Scriverò una discussione su questo legato alle varie correnti sataniche.
     
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  4. ~Ashaki~
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    Ti ringrazio ^^
     
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  5. RedJackson
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    CITAZIONE (Imago Arcana @ 1/3/2015, 15:37) 
    Da un punto di vista psicanalitico Chao e l'inconscio, Gaia la coscienza e Eros la libido ovvero la forza creatrice e sessuale. sono l'uno il due il tre e uniti il numero 4 o lo zero primordiale. Ma Chaos è duplice, si rivela come forza del primordio e come Tartaro, gli inferi catonici sotto Gaia dove risiedono i Titani, i demoni. In tal senso il chaos Tartaro è l'inconscio e il Chaos originario l'inconscio collettivo di Jung dove risiedono gli Archetipi psicologici (da Archè che vuol dire principio). Queste entità non vanno però lette come interne al microcosmo dell'interiorità umana, ma specchio del macrocosmo esterno al mondo. Scendere negli abissi ed affrontarli significa risalire la creazione fino al principio, andare a contatto con le potenze creatrici distruttrici e nulle. Il Chaos è dunque l'ignoto vacuo, non statico ma dinamico, ne vuoto ne pieno, che contiene e gli opposti mutevoli e illusori del mondo sensibile, i fenomeni che divengono Noumeno al di là dell'inganno e dell'ingannatore del mondo materiale. Informe in quanto al suo interno la forma è vana ed instabile per la sua mutevolezza perenne di scontro/incotro degli opposti. E' eterno perchè lo sono gil elemeti e forze che lo compongono in infinita trasmutazione. Al chaos Tartaro delle entità catoniche si collego l'operatività magica oscura al Chaos primordiale l'operatività dei numi della luce oscura. Scriverò una discussione su questo legato alle varie correnti sataniche.

    Ciao Imago, sto leggendo con interesse le tue discussioni, e a nome del forum ti ringrazio per esse, ma, c'è sempre un ma... No ci sto capendo nulla! XD
    Nel senso... (dai ci stava bene), tanta tanta tanta filosofia, ma dove si vuole arrivare? Dov'è la pratica in tutto questo? Per di più non vi è un fine in tutto questo. Fine che ti chiederei di palesare, o palesarmi, a titolo di curiosità! Una teoria è tale quando è comprovata, prima sono solo ipotesi, e prima ancora un'idea, ma un fine c'è sempre. ^^ Per quanto la filosofia abbia precorso la scienza, quì si va' un tantinello a (e mi scuserai se son volgare, ma rimango pur sempre toscano) "pisciare fuori dal vaso!"

    Ripeto, pur apprezzando questi sforzi e queste "digressioni", non vi è una direzione, se non tutto dipende da quello che abbiamo dentro, ma in realtà c'è anche fuori, che è un riflesso di quello che abbiamo dentro e fuori! XD Ti citerei la mia professoressa di italiano delle superiori, ma credo che in tal guisa verrebbe presa male sta cosa... quindi torniamo a noi--------> qual'è la parte pratica? Cosa vuoi dimostrare?
     
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  6. Imago Arcana
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    A suo tempo Red a suo tempo, prprio ora sto per inviare una nuova discussione con al suo interno anche delle parti pratiche, tutto ciò era un discrso preliminare: Teorico, necessario come intrduzine. Poi con dovuta pazienza vi postero metodi applicativi che uno può eventualmente far propri, ma non sarebbero efficaci senza lo sforzo puramente mentale e intellettivo a priori. Grazie comunque dei ringraziamenti, lo faccio volentieri.
     
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5 replies since 1/3/2015, 03:46   313 views
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