Salice

dall'1 al 10 marzo - dal 3 al 12 settembre

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Administrator
    Posts
    10,894
    Punti Antro
    +302

    Status
    Offline
    Salice
    dall'1 al 10 marzo - dal 3 al 12 settembre
    Calendario Celtico degli Alberi

    jpg



    Sa sempre approfittare del momento presente, e non si lascia scappare nessuna occasione di gioia.
    Detesta i compromessi, la sua fragilità è tutta una montatura, è un commediante e sa come utilizzare l'apparente debolezza per raggiungere i suoi scopi. Molto intelligente, con uno sviluppato senso artistico, ha una grande immaginazione e intuizione.



    I nati sotto il segno del Salice sono persone che amano la natura, e come l'acqua che scorre senza mai fermarsi, sono individui in costante evoluzione. Tutto ciò che possa metterli alla prova e farli crescere viene affrontata dai nativi con coraggio e dinamismo. Apprezzano l'armonia e, spesso, sono attratti dal lusso e dal bello: ciononostante, rimangono persone che non hanno mai pretese eccessive. Come l'albero che li rappresenta, hanno la tendenza ad essere un po' melodrammatici, ma alla fine essi si dimostrano spesso essere quei soggetti teneri e gentili che, invece di opporsi al vento che soffia, riescono a resistergli sfruttandone il moto, muovendosi con esso e di conseguenza.

    green%20landscapes%20nature%20trees_wallpaperbeautiful_50
    Il Salice è un albero che si abbandona languidamente ai capricci del vento ed è da sempre simbolo di nostalgia. I nati di questo segno ne ereditano la nostalgia ed hanno una forte tendenza alla malinconia. Nel tentativo di contenere questa caratteristica, il Salice si spinge verso la libertà, anela ricercare, intuire, sedurre. In genere i nati sotto questo segno sono piuttosto egoisti e potrebbero essere degli ottimi artisti se riuscissero ad accompagnare il gusto per il dramma con un ironico senso della messinscena.

    Il terrore del tempo che passa, l'angoscia di subire degli abbandoni, temporanei o definitivi, ed il terrore superstizioso della morte rendono spesso il Salice un amante infedele. Per giustificare la tendenza alla tristezza, questo segno si circonda anche nella vita quotidiana di eventi patetici, influenzando anche la vita di chi gli sta intorno. In cambio, il Salice riesce a dare un amore molto tenero e sensuale. I Faggi o gli Ulivi, capaci di non cedere a questo influsso melodrammatico, ne sapranno approfittare.

    Pro:
    I nati del Salice hanno un naturale senso di sicurezza e sanno direzionarsi facilmente nella vita di tutti i giorni. Sono capaci di tradurre le proprie idee come pochi, grazie ad una spiccata creatività che, unita ad una grande tolleranza del diverso e un gusto particolare per la filantropia, li rende persone di successo, specie in campo artistico. Anche quando sembrano dei deboli, i nativi possono tirare fuori una grinta inaspettata, e una resistenza da fare invidia!

    
Contro:

    Il loro carattere sensibile, a volte, è il loro principale nemico. Quando non riescono a raggiungere un traguardo, o non hanno risultati immediati, tendono a buttarsi giù, a diventare pessimisti e malinconici. Spesso e volentieri si rifugiano nella fantasia per sfuggire a tutte quelle circostanze negative che dovrebbero cercare di migliore agendo concretamente.


    Amore:

    I nativi sono partner che ricercano armonia ed equità in un rapporto di coppia. L'unica cosa che sopportano a fatica è un'altra persona che imponga la propria autorità su un'altra. Al contrario, hanno bisogno di provare sentimenti all'unisono con il proprio amante.

    Erbe:

    Valeriana, Melissa, Crescione, Acetosa

    Salute:
    Schiena, Psiche, Vie Respiratorie, Sistema immunitario, Gambe

    Segno Zodiacale corrispondente:
    Pesci, Vergine


    CITAZIONE
    Il Salice, Etimologia e usi medicinali

    Il latino salix, -icis risale a una radice indoeuropea con alternanza *səlik (in latino), *selik (nel greco ἑλίκη helíkē), *sol(i)k (nell'area germanica[1] cfr. antico alto tedesco salaha, tedesco Salweide, anglosassone sealh[2]); la voce latina è collegata anche con l'irlandese sail[1][2].

    Nei dialetti italiani il nome della pianta è perlopiù derivato dall'acc. salicem in forma sincopata salce (salice è un latinismo)[1], con passaggio alla declinazione in -o (salcio)[1] e spesso in forma femminile: abruzzese sàucia, laziale sarcia o sàucia, pitiglianese la salce[2]; il ligure ha il maschile saxo. In area romanza, da saliceus derivano il solandro salécia, il bolognese salìz, il provenzale saletz; dalla forma tarda *salicārius il catalano salguer, il portoghese salgueiro, lo spagnolo salguera, il veneziano salghèr, il friulano salgàr (cfr. i cognomi italianizzati Salgari e Saligari); da *salicum il rumeno sargǎ, il guascone saligo, ligo, lo spagnolo sarga.

    Come pianta ornamentale nei giardini o per decorare grandi vasche, stagni e le rive dei corsi d'acqua.
    I vinchi vengono impiegati in agricoltura per legare le viti, mentre i vincastri sono utilizzati per realizzare cesti, stuoie, oggetti vari.
    Il legno bianco rosato, tenero, leggero, pieghevole, poco resistente, si presta per realizzare casse da imballaggio, attrezzi e sculture, per la produzione di truciolati e cellulosa, utilizzato come combustibile (apprezzato soprattutto nella fase di accensione) e per fornire un carbone per la preparazione della polvere pirica.
    La corteccia di quasi tutte le specie contiene:
    tannini che vengono utilizzati per la concia del pellame;
    salicina (v. sotto).
    Le foglie come foraggio per gli ovini.

    Le foglie e la corteccia del salice sono menzionati in antichi testi medici egizi del II millennio a.C. (papiro Ebers, papiro Edwin Smith). Il celebre medico greco Ippocrate ne descrisse nel V secolo a.C. le proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie, ribadite e ulteriormente studiate da altri medici antichi, come Dioscoride e Plinio[3].

    In modo meno documentato, le foglie e la corteccia del salice furono usati da molti popoli, anche primitivi, come gli Indiani d'America e gli Ottentotti, nonché dalla medicina popolare medioevale.

    La Scuola medica salernitana, come già Dioscoride, attribuiva al salice proprietà antiafrodisiache.

    Nel 1763 il reverendo inglese Edward Stone studiò le proprietà antimalariche della corteccia di salice. Benché fosse in errore nell'attribuire affinità tra il salice e il chinino, i suoi risultati dimostrarono inequivocabilmente le proprietà antifebbrili della corteccia di salice.

    Nell'Ottocento i progressi della chimica permisero di isolare il principio attivo contenuto nella corteccia del salice: la salicina, isolata allo stato puro per la prima volta da Henri Leroux nel 1828. (Rimandiamo alla voce acido acetilsalicilico per la storia dell'aspirina, chimicamente molto affine alla salicina.)

    Attualmente vengono utilizzate a scopo medicinale le specie S. alba, S. caprea, S. purpurea, S. aurita e S. nigra.

    Lo sciroppo, il decotto, il vino medicato, la polvere ricavata dall'essiccazione della corteccia di ramoscelli di 2-3 anni, hanno proprietà astringenti, curative del reumatismo cronico, antisettiche e febbrifughe;

    @ Il decotto per uso esterno viene utilizzato per irrigazioni, impacchi e bagni antireumatici;
    @ Il decotto degli amenti fioriti raccolti in marzo-aprile ha proprietà calmanti e anafrodisiache;
    @ Il carbone vegetale ricavato dal legno ha proprietà assorbenti e carminative.

    salix-babylonica_O1

     
    Top
    .
0 replies since 19/12/2015, 15:32   351 views
  Share  
.