La collina di Tara

L'Antica Residenza dei Re d'Irlanda

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    La collina di Tara
    L'Antica Residenza dei Re d'Irlanda



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    Temair toga na tulach, foatha Erin indradach, Ard-chatir Cormaic meic Airt, Meic chuind chet-chathaig comnairt.

    (Temair, la piu' nobile delle colline Sotto la quale c'e' Erin dei solchi La altezzosa citta' di Cormac figlio di Airt Figlio del potente Conn dalle cento battaglie).
    (Dindshenchas, Poema 1:Temair I, 1-2)




    Le prime notizie relative al Tara (Temair) sono contenute in alcuni manoscritti redatti intorno al VI sec. d.C. Il sito, posto nei pressi della cittadina di Navan, nella contea di Meath, fu il piu' importante sito reale e la residenza del re supremo d'Irlanda durante l'eta' del Ferro e l'alto medioevo. I recenti scavi archeologici hanno permesso di fare luce sia sulle caratteristiche del sito in se stesso sia, piu' in generale, sulla problematica connessa con l'eta' del Ferro irlandese. Recenti indagini archeoastronomiche hanno messo in evidenza l'esistenza di linee astronomicamente significative codificate nelle numerose strutture presenti nel sito, dirette verso i punti di levata e di tramonto del Sole, della Luna e delle stelle piu' luminose, all'orizzonte naturale locale.

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    Introduzione

    Le prime notizie storiche scritte relative a Tara (Temair) risalgono alla metà del VI secolo d.C. e sono per lo più contenute in manoscritti, in poemi, nelle vite di alcuni santi, soprattutto quella di S. Patrizio, in registrazioni annalistiche monastiche e nelle liste dei nomi dei re d'Irlanda. Il materiale documentario combina insieme, miti, leggende e fatti storici e il tutto spesso è difficilmente separabile nelle singole componenti per cui e' talvolta difficile riuscire a comprendere quali siano state le vicende storiche effettivamente avvenute a Tara. Una delle più grosse difficoltà incontrate dagli storici e dagli archeologi che si occupano dell'insediamento di Tara e' proprio l'estrarre quello che dovrebbe essere la verità storica, da questa massa di notizie mitologiche e leggendarie, soprattutto per quanto riguarda il periodo più remoto durante il quale Tara fu fondata e quando la maggior parte delle strutture oggi visibili, fu edificata.

    La collina di Tara è ubicata circa a metà strada tra le città di Dunshaughlin e Navan nella campagna della parte meridionale della contea di Meath, nell'Irlanda orientale.


    Il sito

    Il sito di Tara è molto complesso e comprende più di 30 strutture distribuite per circa 2 Km lungo il bordo di un basso altopiano ad una quota di circa 155 metri s.l.m. Ad ovest l'altopiano si interrompe con una scarpata e dal sito di Tara è possibile, guardando verso ovest, contemplare uno spettacolare paesaggio che permette di spingere lo sguardo per molti chilometri lungo il "Central Plain of Ireland" cioè l'altopiano centrale irlandese. La collocazione topografica fu di fondamentale importanza ai fini della scelta del sito dove edificare l'insediamento che sorge su una collina che anticamente fu di notevole interesse politico e rituale, ma soprattutto un importante luogo sacro.

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    Disposizione delle strutture che fanno parte del sito di Tara. Le denominazioni sono quelle che sono state tradizionalmente ricavate dall'analisi dei testi antichi, principalmente dal Dindshenchas metrico.



    In Irlanda, ma anche in tutta l'Europa celtica, i luoghi elevati erano considerati luoghi sacri e venivano spesso utilizzati dai druidi per le assemblee e le cerimonie religiose. L'idea dell'utilizzo di un luogo elevato per facilitare il contatto tra l'uomo e la divinità è un concetto di derivazione indoeuropea che diventò successivamente anche un elemento tipico del Cristianesimo. Inoltre i luoghi sacri fortificati, che in ambito alpino italiano sono detti "santuari d'altura", avevano presso i Celti anche una funzione di reciproca intervisibilità, improntata ad esigenze di difesa contro gli attacchi esterni. Proprio a Tara questa caratteristica fu sfruttata, secondo la leggenda, da S.Patrizio, primo vescovo d'Irlanda, per prevalere sui druidi pagani del re Laoghaire, ma su questo ritorneremo più oltre. Ricordiamo anche che in Irlanda tutte le grandi necropoli neolitiche costellate di tumuli, quali Newgrange, Knowth, Dowth, Loughcrew etc. sorgono sulla cima delle colline o di altipiani. Nel caso di Loughcrew addirittura, le colline sono due e i tumuli preistorici sono distribuiti sui due cocuzzoli, peraltro visibili, in direzione nord-est, dalla collina di Tara, sulla Slieve na Calliagh, vicino a Oldcastle nella contea di Meath. Lo stesso avviene lungo l'orizzonte meridionale in direzione di Dublino dove le Wiklow Mountains ospitano svariate necropoli neolitiche ricche di tumuli a camera, quali Saggart Hill, Montpelier (the Hell-fire Club) and Seefin. Un po' più a nord sono ubicati i resti dell'antico monastero di Kells e dietro di esso si trova la Hill of Lloyd dove è possibile osservare i resti di alcune strutture murarie di origine preistorica. Nelle vicinanze esiste Teltown il luogo in cui è storicamente attestato lo svolgimento delle "Oenach Tailten", le assemblee presiedute direttamente dal re di Tara e dedicate al dio celtico Lug la cui data durante l'anno pare fosse definita dalla levata eliaca di Sirio o di Regolo e che corrispondeva alla festa di Lugnasad, all'inizio di Agosto. L'orizzonte nord orientale è occupato dalle Cooley Mountains, nella contea di Louth, teatro secondo la leggenda, delle gesta di Cu Chulainn, l'invincibile guerriero che e' protagonista del poema epico "Tain Bo Cuailnge" (il Furto del Bestiame di Cooley), che insieme ad altre leggende (remscela) costituiscono il corpus noto come "Il Ciclo dell'Ulster". Ad est si trova il sito di Fourknocks Hill in cui è possibile rilevare l'esistenza di molti tumuli a camera di epoca neolitica. Tornando a Tara si rileva che la maggior concentrazione di monumenti è posta sulla cima della collina e nei dintorni a qualche chilometro di distanza esistono altri 5 siti fortificati, che sono anche luoghi sacri, la cui posizione fu ritualmente scelta tutto intorno alla collina secondo alcuni criteri astronomicamente significativi, i quali avevano anche importanti risvolti di tipo rituale e sacro. Verso sud abbiamo Rath Maeve, a nord-est è posto Rath Lugh, a nord è posto Rathmiles, ad ovest è ubicato il Riverstown Enclosure e a sud-ovest troviamo il Ringlestown Rath.

    Appare quindi evidente che Tara appartiene ad un sistema più ampio formato da almeno 6 siti tra loro collegati sia dal punto di vista politico e soprattutto da quello rituale per cui e' possibile aspettarci che la loro distribuzione spaziale e quindi le singole ubicazioni siano state definite in origine secondo particolari criteri che i rilievi eseguiti in loco dallo scrivente durante l'agosto del 2003 e la successiva analisi archeoastronomica hanno tentato, di identificare. Esistono molte leggende che narrano che anticamente da Tara partissero 5 grandi strade: "Slige Midluachra", "Slige Asail", "Slige Chualann", "Slige Dala" e "Slige Mor" che sarebbero magicamente apparse dal nulla nel momento della nascita di Conn Cetchathach, un mitico re supremo d'Irlanda. Di fatto, gli scavi archeologici hanno mostrato che a Tara convergono effettivamente 5 antiche strade, ma non e' ancora stato possibile stabilire quanto antiche esse siano e se abbiano qualcosa a che vedere con quanto narrato dalle leggende e dalle tradizioni. Tara è il più importante tra i "siti reali" d'Irlanda, compresi Dun Ailinne nel Leinster, Cruachain nel Connacht ed Emain Macha nell'Ulaid (Ulster), i quali furono le sedi dei "rig" che si combatterono ferocemente per secoli. Tutti i siti sono dotati di una o più strutture circolari delimitate da un vallo e da un corrispondente terrapieno, lunghe strutture lineari e fonti di acqua sacra. Tutti gli antichi "siti reali" irlandesi, non solo i piu' importanti citati poc'anzi, furono edificati su corrispondenti luoghi sacri e di culto preistorici, segno che la sacralità del luogo doveva essere riconosciuta e le veniva attribuita grande importanza ai fini della prosperità dei regni, e loro stessi erano luoghi sacri. L'evoluzione e la progressiva crescita delle strutture edificate nei siti reali veniva accompagnata da una corrispondente costruzione mitologica relativa alle credenze, alle tradizioni, tanto da far diventare sacri questi luoghi, oltre che luoghi di importanza militare e di governo delle varie province. A maggiore ragione a Tara dove l'intervento divino di Lugh, che secondo le leggende, fu re, fu una sua prerogativa. L'indagine archeologica di ciò che è rimasto ci dice che la collina di Tara fu principalmente un sito rituale, un luogo dove la gente andava a seppellire i propri morti e dove venivano celebrati gli eventi più importanti della comunità. Durante l'età del Bronzo e del Ferro, la collina fu protetta dai cinque siti fortificati, i quali erano anche luoghi sacri, i quali erano stati ubicati secondo un criterio rituale, sacro e astronomicamente significativo, intorno ad essa. Di fatto la collina di Tara era inizialmente priva di fortificazioni in quanto i cinque "Rath" satelliti che garantivano la difesa, ma soprattutto erano gli dei che provvedevano alla difesa della sacra residenza reale suprema. Se esaminiamo il "Rath na Rioch" cioè il sacro recinto reale osserviamo che si tratta di un recinto rituale destinato a delimitare uno spazio sacro più che un recinto edificato con funzione difensiva, in quanto il vallo è posto all'interno rispetto alla palizzata e non all'esterno come avviene, secondo logica, nel caso di tutti i siti fortificati di origine celtica. Lo stesso accade nel caso degli altri "siti reali" capitali delle altre tre province. Si tratta quindi di una struttura rituale non destinata a proteggere chi stava dentro da eventuali pericoli esterni, ma a difendere chi stava fuori da potenti forze ultraterrene che venivano in questo modo contenute e confinate all'interno del recinto sacro. Sulla collina di Tara esistono attualmente non meno di 30 strutture visibili e molte altre sono ormai invisibili, ma rilevabili dall'alto mediante prospezione aerea, soprattutto con tecniche all'infrarosso oppure mediante prospezione geofisica con tecniche georadar.


    Le origini mitiche e le leggende

    Tara fu la leggendaria residenza degli antichi re supremi d'Irlanda, di cui si trova traccia in numerosissime leggende; vediamo ora di fornire un'interpretazione tratta dalle fonti principali della mitologia celtica irlandese. Secondo le leggende esisteva anticamente luogo mitico che si chiamava Temair i cui abitanti erano persone comuni, alcuni erano più saggi, altri meno. Alcuni si ponevano domande, altri meno, ma tutti erano legati dall'amore per la loro terra, la loro collina. Un giorno, o forse una notte, nel momento in cui il giorno si incontra con la notte, e quindi non è né l'uno né l'altro: un tempo fuori dal tempo e dal mondo, una grande nube di nebbia avvolse Tara e in quella occasione comparvero degli esseri strani che dichiararono di essere della stirpe dei "Thuata De Danann", cioè il Popolo dei Dana, la mitica stirpe di origini divine che secondo la mitologia irlandese "venne dal nulla e scomparve nel nulla" (la citazione e' tratta dai "Miti delle Invasioni d'Irlanda"), e di venire dalle terre a nord del mondo. Gli abitanti di Tara fuggirono spaventati e per molto tempo si tennero alla larga da quegli strani esseri che abitavano la collina; ma i più saggi tra loro, incuriositi, si avvicinarono e accettarono di incontrarsi con loro.

    Da quegli incontri, e da quegli strani esseri, gli abitanti di Tara impararono molte cose: la Scienza, la Magia, l'Arte, l'Astronomia, l'Erboristeria, la Musica, la Medicina. Secondo le leggende quindi il sapere astronomico derivava direttamente da esseri dotati di prerogative divine. Ma i "Thuata De Danann" non si limitarono a questo: regalarono a quei primi uomini saggi, quattro doni i quali erano oggetti dotati di poteri soprannaturali che avrebbero costituito da quel momento in poi la dote dei re supremi d'Irlanda. I quattro doni erano: una coppa (identificabile secondo la tradizione nel Graal, mito che compare in tutte le antiche tradizioni del pianeta), una pietra, una lancia, tradizionalmente identificata con la lancia con cui il centurione Longino trafisse il costato di Gesù Cristo (si dice anche che la stessa lancia sarebbe appartenuta ad Hitler e che ora sia quella conservata al Museo di Monaco) e una spada che e' stata identificata con Excalibur, la mitica spada di Re Artù.

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    La pietra, la Lia Fail, o "pietra del destino", fu usata per riconoscere, tra i vari pretendenti al trono, la persona degna di essere designata tra i vari candidati al trono supremo d'Irlanda; infatti al cospetto del vero "Ard-Ri", la pietra emetteva un grido. Secondo alcuni studiosi, la "Lia Fail", non avrebbe mai lasciato l'Irlanda e sarebbe quella attualmente posta alla sommità della "Teach Cormaic", secondo altri studiosi sarebbe stata oggetto di grandi contese e più volte trafugata e presa con la forza dalle varie fazioni. Per molto tempo una pietra identificata come la Pietra del Destino è stata a Westminster, sul trono dove incoronavano i re inglesi, poi, nel 1997, con una solenne cerimonia voluta dalla regina Elisabetta, e' stata riportata in Scozia, a Scone nel Perthshire, dove era conservata prima che Edoardo I la trafugasse. Con questi quattro doni iniziò la stirpe degli Alti Re d'Irlanda, gli Ard-Ri, e Tara ne divenne la dimora reale; iniziò così un'era di grande prosperità e benessere e Tara fu un esempio di regno illuminato per tutto il resto del mondo. I re di Tara, gli Ard-Ri, erano sovrani molto particolari: avevano la caratteristica comune di essere infinitamente generosi con chi era al loro fianco e lavorava per il benessere di Tara tanto che con questi, gli Ard-Ri dividevano ogni loro avere. Tara era un esempio di società giusta e democratica; in quel luogo si svolgevano le assemblee a cui presenziavano tutte le fasce sociali, e sia i Druidi che il Re si attenevano alle decisioni prese collettivamente.

    Tara era anche il posto dove si formavano sia i druidi che i guerrieri, perché era un luogo sacro e una fortezza dove i guerrieri si preparavano alle battaglie e dove i druidi mantenevano aperta la porta del "Sidhe" cioè l'"altro mondo", il mondo degli eroi, degli esseri mitici e degli dei. Secondo una leggenda fu proprio a Tara che Merlino, il druido, trovò le pietre adatte per erigere il suo grande tempio, e le trasportò, con la sua magia, fino nel sud dell'Inghilterra costruendo il complesso megalitico di Stonehenge. Sulla collina di Tara risiedevano gli esseri invisibili, con tutte le loro caste e gerarchie, da quelli burloni a quelli che davano un aiuto concreto agli abitanti. Ai re di Tara i druidi dei "Tuatha de Danann" insegnarono a riconoscere i posti magici dove incontrare gli esseri invisibili, gli spiriti della natura, poiché questi esseri non stavano ovunque, ma si incontravano in luoghi ben precisi. I re di Tara avevano un'insegna, una spilla magica, che era stata loro consegnata dai "Tuatha de Danann" quale simbolo del loro regno. Era un oggetto di grande potenza il cui significato veniva trasmesso di re in re; con questo oggetto magico essi proteggevano tutta la nazione e da esso traevano forza per il loro regno. Un gioiello prezioso, decorato con filigrana d'oro, ambra e smalti, risalente all'VIII secolo, è stato effettivamente rinvenuto nel 1850 sulla spiaggia di Bettystown, poche miglia a sud della collina di Tara. Il reperto è stato identificato come la mitica spilla di Tara, "the Tara Brooch", ed è attualmente conservato al National Museum di Dublino.

    Quando i Tuatha de Danann se ne andarono sparendo del nulla, avvenne tutto in una notte, o meglio nuovamente nell'incontro tra giorno e notte (per gli irlandesi antichi e più in generale per le popolazioni celtiche, i momenti di transizione erano ritenuti di pertinenza divina, quindi l'alba e il tramonto erano ritenuti momenti particolarmente importanti). Nessuno se ne accorse: se ne andarono nel nulla, come dal nulla erano venuti. Si dice che parte di loro tornò nelle Terre a nord del mondo, e che altri invece si rifugiarono nel "Sidhe", l'Altro Mondo; ma gli Ard-Ri avevano ormai imparato ad usare i quattro doni, e Tara restò ancora per molto tempo un esempio di società giusta e progredita, un esempio per tutta l'umanità. Quando il mondo piombò nelle barbarie, fu necessario proteggere l'esperienza di Tara per preservarla per le umanità future. Apparentemente tutto si disperse: dei quatto doni nacquero ogni sorta di dicerie e di superstizioni e tutto si tramutò in un mito. Il Graal fu visto in ogni parte del mondo, la pietra cambiò decine di volte posto e possessore, la lancia fu identificata con la lancia che ferì Gesù Cristo, la spada diventò Excalibur, la spada di Artù. La spilla di Tara venne ritrovata secoli e secoli dopo sulla spiaggia delle terre nei pressi dell'antico regno, e degli antichi abitatori di Tara si perse ogni traccia, ma secondo la tradizione locale in realtà gli Ard-Ri e il loro popolo non andarono da nessuna parte, sono ancora lì, a Tara, nel mondo invisibile che sta accanto al nostro.

    Secondo numerose leggende, Tara fu governata per lungo tempo da esseri divini i più importanti dei quali furono il dio Lugh e la dea Medb. Lugh è il più importante degli dei del pantheon celtico ed il termine significa "brillante" o anche "luminoso". I suoi attributi principali erano le competenze nel campo militare, artigianale e sacerdotale: praticamente Lugh era abile in qualsiasi cosa, concetto che in antico irlandese si traduce in "samildanach". Lugh rappresenza la derivazione divina del regno di Tara che si manifesta attraverso le "grida" della "Lia Fail" (la pietra del destino) che emetteva suoni quando veniva toccata da un individuo degno di aspirare al regno di Tara. Nel testo mitologico Cath Maige Tuired (la Battaglia di Moytura) è descritto l'arrivo di Lugh sotto le mura di Tara. Egli arrivò a Tara, quando la città era governata dal re Nuadu, indossando una corona regale, portando una lancia la cui punta rifletteva costantemente l'immagine del cielo stellato, e accompagnato da una banda di stranieri. Il portinaio, che non lo riconobbe, chiese a Lugh cosa sapesse fare (nessuno che non praticasse un'arte o un mestiere poteva entrare a Tara) e il dio elencò le sue abilità nei vari mestieri, ma il portinaio le respinse tutte, una per una, dicendo che persone abili in ciascuno di quei mestieri erano già presenti nella città. Allora Lugh disse al portinaio di chiedere al re se esistesse in Tara una singola persona capace di svolgere abilmente tutti i vari mestieri, contemporaneamente. Il re Nuadu ammise che non esisteva in Tara una persona simile e permise a Lugh di entrare nella città; quando lo vide, riconobbe il dio e gli cedette il trono; Tara quindi ebbe un re divino. La leggenda ebbe una sua funzione infatti la presenza di un re-dio legittimava la supremazia del re di Tara nei confronti di tutti gli altri re dei vari regni d'Irlanda in quando tramite con gli dei. Al fine di legittimare questa caratteristica in maniera pubblica, l'investitura del re seguiva un particolarissimo cerimoniale che non è però storicamente documentato. Esiste però una descrizione di esso contenuta nel testo "Baile in Scail" (la Visione del Fantasma) che risale al IX secolo d.C., che racconta la cerimonia dell'investitura.

    Nel racconto è Lugh stesso che agendo come un profeta predice il nome di una serie di futuri re di Tara che appartengono alla dinastia degli Ui Neill provenienti dall'Irlanda settentrionale e centrale. Lui ordina ad una giovane donna, probabilmente la dea della sovranità, di offrire a Conn Cetchathach, una bevanda contenuta in una coppa d'oro, in questo Conn diventa il primo re capostipite della dinastia degli Ui Neill. La sovranità di Tara impersonata da una giovane donna e' chiaramente in relazione alla dea Medb, nome che, curiosamente, in antico irlandese di riferisce all'avvelenamento. Di fatto la leggenda riferisce che il re dopo aver bevuto dalla coppa si addormenta in un sonno artificiale indotto dalla dea, che dorme con lui simboleggiando un rito di fertilità e l'unione tra il re e la terra di Tara che dovrà governare. Nel caso mancasse un candidato adatto a ricoprire la carica di re cioè il "ri Temro" è la stessa Medb che governa Tara fintanto che era possibile identificare il personaggio adatto a diventare re. La dea aveva l'abitudine di apparire come una vecchia megera al possibile candidato e chiedergli di essere baciata. Così avvenne, secondo la leggenda, nel caso di Niall Noigiallach (Niall dai Nove Ostaggi) e si suoi fratelli. La leggenda, risalente al XI secolo d.C., "Echtra mac nEchdach Mugmedoin" (le avventure dei figli di Eochaid Mugmedon), ci racconta come tra tutti i figli di Eochaid Mugmedon, solo uno, Niall accettò di baciare la vecchia strega; dopo il bacio la megera si trasformò nella dea Medb e Niall ebbe il regno di Tara.


    Le ricorrenze sacre e le feste rituali

    L'esistenza, durante l'anno celtico, di molte festività è un fatto noto e ben documentato dai reperti archeologici, dalla storiografia antica e dalle tradizioni che ancora oggi vengono celebrate in svariate località dell'Irlanda. Tra le ricorrenze in corrispondenza delle quali venivano celebrate alcune feste durante l'anno, quattro di esse rivestivano un particolare significato sia dal punto di vista della solennità che della ritualità. Tali ricorrenze erano, in ordine cronologico lungo l'anno celtico irlandese, Samain , Imbolc, Beltaine e Lughnasa, e in corrispondenza di tali ricorrenze, in svariati luoghi dell'Irlanda, si celebravano le feste politico-sociali-religiose note con il nome di "oenach" e presiedute dai vari re provinciali. A Tara la festa presieduta dall'Ard-Ri era nota con il nome di "Oenach Tailten" in quanto veniva celebrata a Lughnasa nella vicina localita' di Tailten (attualmente Teltown). La ricorrenza di Samain, corrispondeva all'inizio dell'anno ed inaugurava il periodo durante il quale era la notte a prevalere sul giorno. Le altre tre ricorrenze corrispondevano ciascuna alla celebrazione di una ben determinata divinità venerata dalle popolazioni celtiche dell'età del Ferro irlandese. La festa di Imbolc era dedicata alla dea Brigit, nome che in irlandese antico aveva il significato di "luminosa", ispiratrice delle arti e dei mestieri. Durante la festa di Beltaine era stabilita l'inizio della stagione estiva, e venivano festeggiate divinità con prerogative di tipo medico. La festa di Lughnasad era ritenuta la più importante di tutte in quanto la divinità celebrata era Lugh, considerato la maggiore divinità venerata dagli irlandesi dell'età del Ferro come testimoniano molti reperti archeologici. Il termine Lughnasa significa "raduno di Lugh" e tale festa coincideva generalmente con le grandi "Oinech" che venivano celebrate nei vari regni dalle varie tribù facenti capo alle varie residenze reali irlandesi. Sappiamo che le date di celebrazione delle feste antico-irlandesi erano decise dalla levata eliaca di 4 stelle, Antares (Samain), Aldebaran (Beltaine), Regolo (Lughnasa) e le stelle della costellazione di Pegaso (Imbolc), come avveniva in tutto il mondo celtico, salvo il fatto che in Gallia la stella indicatrice di Imbolc era Capella, che essendo circumpolare in Irlanda, non tramontava mai e quindi non poteva andare in levata eliaca, ma anche dalla posizione di levata del Sole, all'orizzonte naturale locale, in concomitanza con le levate eliache delle stelle citate; questa pare essere un'usanza esclusivamente antico-irlandese, testimoniata dai numerosissimi allineamenti che è stato possibile rilevare nei siti archeologici risalenti all'età del Ferro, e che ha poi condotto durante la cristianizzazione dell'isola, ad opera di S.Patrizio e dei suo seguaci durante l'alto medioevo, alla "solarizzazione" delle feste agganciandole artificialmente ad alcune date convenzionali fisse del calendario giuliano: 1 Febbraio (Imbolc), 1 Maggio (Beltaine), 1 Agosto (Lughnasad) e 1 Novembre (Samain), durante le quali la declinazione del Sole era 16 gradi sopra l'equatore (Beltaine, Lughnasad) e 16 gradi al di sotto di esso (Samain, Imbolc). Ricordiamoci che nell'Irlanda dell'eta' del Ferro era in uso una sfera celeste di tipo autoctono in cui erano presenti costellazioni diverse da quelle tipiche del mondo greco-romano le quali non avevano ancora fatto il loro ingresso nell'ambiente culturale irlandese. In questo particolare contresto la stella Antares era nota con la denominazione "an Dam Allaid" cioe' "il Cervo Selvaggio", Regolo era "an Coran" cioe' "il Falcetto", Aldebaran era nota come "an Tarb" cioe' "il Toro" e le stelle che fanno parte della costellazione di Pegaso, per gli irlandesi protostorici definivano l'asterismo di "an Coire" cioe' il "Calderone". E' comunque emblematico che il clero cristiano irlandese abbia mantenuto in uso le ricorrenze di origine pagana, ed in più, molte chiese monastiche ed oratori distribuiti sul territorio della verde isola siano orientate verso il punto di levata del Sole in quei quattro particolari giorni dell'anno.



    Fonti:http://www.duepassinelmistero.com/


    Edited by Black&White - 4/1/2019, 11:54
     
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    Sto iniziando a radunare informazioni per il mio prossimo viaggio in Irlanda... Che bellezza!! 😍😍
     
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