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Che bello.
Grazie e complimenti. -
ares.
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di nulla:-) grazie a te, lo finirò appena posso... . -
ares.
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ahhhhh....non finisco più...hahahahahaha.....:-) . -
Lady Lu.
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Ehm......mi son permessa di modificare il titolo da "la ricerca del proprio angelo giuda" in.................. "la ricerca del proprio angelo guida".............
Edited by Lady Lu - 7/3/2016, 22:37. -
ares.
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Grazie...nessun problema anzi grazie mille😊
Che figura...🙍....😅😅😅. -
ares.
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:-) . -
Iaryas.
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Ma i giorni di reggenza ho notato che variano su altri siti. Ce n'è uno attendibile o va in base a quello in cui ci rispecchiamo di più? . -
archangel02.
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E si riparte con gli angeli.
Allora:
Gli "angeli custodi" non sono angeli. Sono spiriti guida, genii appunto. I greci li chiamavano daemoni (esseri che si pongono tra l'uomo e il divino).
Non sono angeli. Gli angeli sono i messaggeri di quello che è conosciuto come il dio cristiano. Sono messaggeri, non guide o altro.. -
ares.
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E si riparte con gli angeli.
Allora:
Gli "angeli custodi" non sono angeli. Sono spiriti guida, genii appunto. I greci li chiamavano daemoni (esseri che si pongono tra l'uomo e il divino).
Non sono angeli. Gli angeli sono i messaggeri di quello che è conosciuto come il dio cristiano. Sono messaggeri, non guide o altro.
L'Angelo custode
Altro che devozione infantile. Gli angeli custodi hanno un ruolo fondamentale per la nostra santificazione. Ma spesso è sottovalutato o censurato anche dai cattolici
«Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10). Non vi è attestazione più certa di questa: Gesù stesso afferma l’esistenza degli angeli custodi e ne spiega la natura di esseri spirituali, eternamente al cospetto di Dio ma anche deputati alla guida degli uomini.
Nella tradizione ecclesiale
La devozione all’angelo custode è sempre stata presente nella tradizione della Chiesa. Per me ha un’importanza particolare, giacché vivo nella parrocchia torinese dedicata agli angeli custodi. La breve preghiera all’angelo custode è una delle prime che mi ha insegnato mia madre e che a mia volta ho insegnato ai miei figli: una preghiera semplice, breve, che i bambini imparano a balbettare facilmente anche quando non sanno ancora parlare per davvero. È una preghiera importante, perché insegna ai piccoli una verità profonda, che per la loro giovane età non sono ancora capaci di comprendere razionalmente: Dio si occupa di ognuno di noi in modo individuale e ci dona una compagnia protettrice.
Per Dio non esiste l’umanità in astratto ma solo il singolo uomo concreto, che è straordinariamente importante ai suoi occhi: per questo lo affida alla cura e alla guida attenta di un angelo. L’uomo quindi non è mai solo, perché l’azione degli angeli lo accompagna durante l’intera vita. L’angelo custode è una difesa costante dalle insidie del demonio, ma anche un istruttore, un ispiratore di buone intenzioni e idee.
Suggeritore e protettore
Il fine dell’uomo è amare, lodare e servire Dio. Ma nella vita terrena sono tante le tentazioni che ci allontanano da questo scopo fondamentale, tanti i rischi di deviare verso fini solo umani. L’angelo svolge il compito di risvegliare in noi il desiderio dell’unione con l’amore infinito del Padre e ci accompagna durante l’ascesa spirituale. L’angelo custode protegge l’anima da pericoli interni ed esterni, la riprende e la richiama quando si allontana dalla giusta via, ci assiste nella preghiera, ispira buone idee alla nostra mente e ci sprona a compiere buone azioni.
Quando l’uomo pecca, l’angelo induce l’anima al pentimento per i propri errori e le proprie colpe, insinua in noi il senso di tristezza e di inquietudine per la perdita della grazia divina e favorisce il ravvedimento per permetterci di ottenere il perdono di Dio attraverso il sacramento della penitenza. Ma il ruolo dell’angelo non si ferma qui. La penitenza, l’offerta personale di qualche sacrificio, fortifica l’uomo di fronte alle tentazioni e lo rende più attento alle vere priorità della sua esistenza. Lo stesso Gesù ricorda che certe tentazioni si vincono solo con la preghiera e il digiuno (cfr. Mt 17,21). È quindi compito dell’angelo custode suggerirci il desiderio di compiere qualche “fioretto”, come si diceva un tempo, per renderci più attenti di fronte alle tentazioni quotidiane. Contro le manovre del demonio l’angelo custode intraprende continuamente un’azione di sorveglianza e difesa. Infatti, a causa della nostra debolezza, spesso non potremmo resistere da soli alle tentazioni e alle avversità che il demonio ci prepara per impedirci di raggiungere la salvezza eterna.
Già nella Lettera agli Ebrei gli angeli vengono indicati come coloro che sono «inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza» (Eb 1,14).
L’angelo e la preghiera
Ma l’uomo ha bisogno anche di vivere una profonda dimensione di unione al suo Creatore, e questo stato si può vivere prima di tutto con la preghiera.
Il nostro angelo custode ci aiuta nella preghiera, stimola in noi il desiderio di silenzio interiore, il bisogno di trovare qualche minuto nella frenetica vita quotidiana per rivolgere mente e cuore al Padre. L’angelo custode è vicino nel momento in cui ci poniamo alla presenza di Dio, quando lodiamo, ringraziamo e chiediamo l’aiuto di cui sentiamo un disperato bisogno. È vicino a noi, prega con noi e offre la nostra preghiera a Dio. L’angelo procura la pace interiore, la serenità, la vera gioia che nasce dalla grazia di Dio. Anche sant’Ignazio di Loyola nelle Regole per il discernimento degli spiriti afferma: «È proprio di Dio e di qualunque angelo buono infondere nell’anima una vera letizia spirituale mediante delle mozioni, togliendo ogni tristezza e turbamento introdotte dal demonio».
Nella Bibbia e nell’arte
L’insegnamento della Chiesa sull’esistenza degli angeli è costante nel tempo perché affonda le sue radici in tantissimi brani del Vecchio e del Nuovo Testamento. E di questa certezza sono espressione anche tante opere artistiche, da dipinti a poesie, da sculture a mosaici per duemila anni di storia cristiana. Solo in tempi molto recenti, un erroneo razionalismo e un esasperato scientismo hanno messo in discussione l’esistenza degli angeli e la loro natura di creature di Dio. Se una cosa non si vede non esiste, si dice: ciò di cui non posso dimostrare la natura è solo frutto della mia fantasia. È la logica perversa che riduce la ragione umana a puro strumento di conferma di realtà empiriche, che limita la potenzialità dell’intelletto a mezzo per ratificare quanto i sensi già provano. Allo stesso tempo si esaltano le passioni, le emozioni forti, e si procede secondo la logica del “secondo me”. E in base ai propri sentimenti si decide quel che è giusto e quel che è sbagliato.
Proprio in un’epoca di grande confusione sulla dignità dell’uomo, di grande incertezza sul ruolo della fede e sul suo rapporto con la ragione, c’è bisogno dell’aiuto forte dell’angelo custode, soprattutto nella sua funzione di consigliere attento. Tutti abbiamo bisogno di discernimento per cercare e conoscere la Verità. A questo proposito mi pare molto bella la preghiera prevista dalla Novena per la Festa degli Angeli Custodi (che cade il 2 ottobre) per il sesto giorno. Si recita infatti: «Angelo, mio custode, consigliere ineffabile che nei modi più vivi mi fai sempre conoscere la volontà di Dio e i mezzi più opportuni per realizzarla, ti saluto e ti ringrazio, insieme a tutto il coro delle Dominazioni elette da Dio a comunicare i suoi decreti e a darci la forza di dominare le nostre passioni. Ti prego di liberare la mia mente da tutti i dubbi importuni e da tutte le pericolose perplessità, affinché, libero da ogni timore, assecondi sempre i tuoi consigli, che sono consigli di pace, di giustizia e di santità».
L’angelo custode e i bambini
Nella tradizione della Chiesa l’angelo custode è sempre stato presente, raffigurato spesso accanto ai bambini. Questa iconografia non deve far pensare che sia una devozione solo infantile. Tanti santi hanno vissuto una profonda devozione verso il proprio angelo custode e l’hanno diffusa come instancabili apostoli presso i fedeli. L’uomo per raffigurare quel che non è umano deve pur sempre usare forme umane, e l’immagine dei piccoli serve ad evocare la purezza, la semplicità, la dolcezza, tutti elementi che costituiscono forme essenziali degli angeli. Gli artisti hanno dato loro forme umane perché gli angeli sono sempre vicini agli uomini: ma non sono umani, e quindi pittori e scultori hanno spesso aggiunto le ali per indicare la loro natura di esseri spirituali. Altre volte l’arte ha conferito loro l’aspetto di guerrieri forti e coraggiosi per indicarne la natura di combattenti contro il demonio e di difensori dell’uomo nel suo cammino terreno verso la vita eterna. O ancora vengono poste nelle loro mani palme, ramoscelli di ulivo, lampade accese, simboli che indicano il ruolo di pace e di illuminazione che ogni angelo custode svolge.
Uno splendido riassunto di tutta la riflessione teologica sugli angeli è contenuto nella preghiera conclusiva della Novena agli Angeli Custodi, che ognuno dovrebbe imparare e recitare ogni giorno: «Angelo benigno, mio custode e maestro, guida e difesa, sapiente consigliere ed amico fedele, a te sono stato raccomandato, per la bontà del Signore, dal giorno in cui nacqui all’ultima ora della mia vita. Ti ringrazio per l’amore che nutri per me, per l’essermi sempre e dovunque vicino come assistente e difensore. Angelo santo, insegnami, correggimi, proteggimi, custodiscimi e guidami per il diritto e sicuro cammino verso il Paradiso. Non permettere che faccia cose che offendano la tua santità e la tua purezza. Presenta i miei desideri al Signore, offrigli le mie preghiere, mostragli le mie miserie ottienimi la purificazione della mia anima per la sua infinita bontà e per la materna intercessione di Maria Santissima, tua Regina. Vigila quando dormo, sostienimi quando sono stanco, sorreggimi quando sto per cadere, alzami quando sono caduto, indicami la via quando sono smarrito, rincuorami quando mi perdo d’animo, illuminami quando non vedo, difendimi quando sono combattuto, sii mio scudo contro il demonio, specialmente nell’ultimo giorno della mia vita. Con la tua difesa e la tua guida, ottienimi di entrare nella tua radiosa dimora, dove per tutta l’eternità io possa esprimerti la mia gratitudine e glorificare insieme a Te il Signore e la Vergine Maria, tua e mia Regina. Amen».....
Fonte, link:
http://www.cristianicattolici.net/angelo-c...esa-bibbia.html
Gli Angeli, aiutano a realizzare i beni particolari, per esempio come angeli custodi di singole persone.
www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=904
LA PROFESSIONE DELLA FEDE CRISTIANA . CAPITOLO ... 411 In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio.
Nella liturgia, la Chiesa si unisce agli angeli per adorare il Dio tre volte santo; 437 invoca la loro assistenza (così nell'In paradisum deducant te angeli... – In paradiso ti accompagnino gli angeli – nella liturgia dei defunti, 438 o ancora nell'« Inno dei cherubini » della liturgia bizantina 439), e celebra la memoria di alcuni angeli in particolare (san Michele, san Gabriele, san Raffaele, gli angeli custodi).
336 Dal suo inizio 440 fino all'ora della morte 441 la vita umana è circondata dalla loro protezione 442 e dalla loro intercessione. 443 « Ogni fedele ha al proprio fianco un angelo come protettore e pastore, per condurlo alla vita ». 444 Fin da quaggiù, la vita cristiana partecipa, nella fede, alla beata comunità degli angeli e degli uomini, uniti in Dio.
www.vatican.va/archive/catechism_it/p1s2c1p5_it.htm. -
archangel02.
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CITAZIONEL'Angelo custode
Altro che devozione infantile. Gli angeli custodi hanno un ruolo fondamentale per la nostra santificazione. Ma spesso è sottovalutato o censurato anche dai cattolici
«Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10). Non vi è attestazione più certa di questa: Gesù stesso afferma l’esistenza degli angeli custodi e ne spiega la natura di esseri spirituali, eternamente al cospetto di Dio ma anche deputati alla guida degli uomini.
Nella tradizione ecclesiale
La devozione all’angelo custode è sempre stata presente nella tradizione della Chiesa. Per me ha un’importanza particolare, giacché vivo nella parrocchia torinese dedicata agli angeli custodi. La breve preghiera all’angelo custode è una delle prime che mi ha insegnato mia madre e che a mia volta ho insegnato ai miei figli: una preghiera semplice, breve, che i bambini imparano a balbettare facilmente anche quando non sanno ancora parlare per davvero. È una preghiera importante, perché insegna ai piccoli una verità profonda, che per la loro giovane età non sono ancora capaci di comprendere razionalmente: Dio si occupa di ognuno di noi in modo individuale e ci dona una compagnia protettrice.
Per Dio non esiste l’umanità in astratto ma solo il singolo uomo concreto, che è straordinariamente importante ai suoi occhi: per questo lo affida alla cura e alla guida attenta di un angelo. L’uomo quindi non è mai solo, perché l’azione degli angeli lo accompagna durante l’intera vita. L’angelo custode è una difesa costante dalle insidie del demonio, ma anche un istruttore, un ispiratore di buone intenzioni e idee.
Suggeritore e protettore
Il fine dell’uomo è amare, lodare e servire Dio. Ma nella vita terrena sono tante le tentazioni che ci allontanano da questo scopo fondamentale, tanti i rischi di deviare verso fini solo umani. L’angelo svolge il compito di risvegliare in noi il desiderio dell’unione con l’amore infinito del Padre e ci accompagna durante l’ascesa spirituale. L’angelo custode protegge l’anima da pericoli interni ed esterni, la riprende e la richiama quando si allontana dalla giusta via, ci assiste nella preghiera, ispira buone idee alla nostra mente e ci sprona a compiere buone azioni.
Quando l’uomo pecca, l’angelo induce l’anima al pentimento per i propri errori e le proprie colpe, insinua in noi il senso di tristezza e di inquietudine per la perdita della grazia divina e favorisce il ravvedimento per permetterci di ottenere il perdono di Dio attraverso il sacramento della penitenza. Ma il ruolo dell’angelo non si ferma qui. La penitenza, l’offerta personale di qualche sacrificio, fortifica l’uomo di fronte alle tentazioni e lo rende più attento alle vere priorità della sua esistenza. Lo stesso Gesù ricorda che certe tentazioni si vincono solo con la preghiera e il digiuno (cfr. Mt 17,21). È quindi compito dell’angelo custode suggerirci il desiderio di compiere qualche “fioretto”, come si diceva un tempo, per renderci più attenti di fronte alle tentazioni quotidiane. Contro le manovre del demonio l’angelo custode intraprende continuamente un’azione di sorveglianza e difesa. Infatti, a causa della nostra debolezza, spesso non potremmo resistere da soli alle tentazioni e alle avversità che il demonio ci prepara per impedirci di raggiungere la salvezza eterna.
Già nella Lettera agli Ebrei gli angeli vengono indicati come coloro che sono «inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza» (Eb 1,14).
L’angelo e la preghiera
Ma l’uomo ha bisogno anche di vivere una profonda dimensione di unione al suo Creatore, e questo stato si può vivere prima di tutto con la preghiera.
Il nostro angelo custode ci aiuta nella preghiera, stimola in noi il desiderio di silenzio interiore, il bisogno di trovare qualche minuto nella frenetica vita quotidiana per rivolgere mente e cuore al Padre. L’angelo custode è vicino nel momento in cui ci poniamo alla presenza di Dio, quando lodiamo, ringraziamo e chiediamo l’aiuto di cui sentiamo un disperato bisogno. È vicino a noi, prega con noi e offre la nostra preghiera a Dio. L’angelo procura la pace interiore, la serenità, la vera gioia che nasce dalla grazia di Dio. Anche sant’Ignazio di Loyola nelle Regole per il discernimento degli spiriti afferma: «È proprio di Dio e di qualunque angelo buono infondere nell’anima una vera letizia spirituale mediante delle mozioni, togliendo ogni tristezza e turbamento introdotte dal demonio».
Nella Bibbia e nell’arte
L’insegnamento della Chiesa sull’esistenza degli angeli è costante nel tempo perché affonda le sue radici in tantissimi brani del Vecchio e del Nuovo Testamento. E di questa certezza sono espressione anche tante opere artistiche, da dipinti a poesie, da sculture a mosaici per duemila anni di storia cristiana. Solo in tempi molto recenti, un erroneo razionalismo e un esasperato scientismo hanno messo in discussione l’esistenza degli angeli e la loro natura di creature di Dio. Se una cosa non si vede non esiste, si dice: ciò di cui non posso dimostrare la natura è solo frutto della mia fantasia. È la logica perversa che riduce la ragione umana a puro strumento di conferma di realtà empiriche, che limita la potenzialità dell’intelletto a mezzo per ratificare quanto i sensi già provano. Allo stesso tempo si esaltano le passioni, le emozioni forti, e si procede secondo la logica del “secondo me”. E in base ai propri sentimenti si decide quel che è giusto e quel che è sbagliato.
Proprio in un’epoca di grande confusione sulla dignità dell’uomo, di grande incertezza sul ruolo della fede e sul suo rapporto con la ragione, c’è bisogno dell’aiuto forte dell’angelo custode, soprattutto nella sua funzione di consigliere attento. Tutti abbiamo bisogno di discernimento per cercare e conoscere la Verità. A questo proposito mi pare molto bella la preghiera prevista dalla Novena per la Festa degli Angeli Custodi (che cade il 2 ottobre) per il sesto giorno. Si recita infatti: «Angelo, mio custode, consigliere ineffabile che nei modi più vivi mi fai sempre conoscere la volontà di Dio e i mezzi più opportuni per realizzarla, ti saluto e ti ringrazio, insieme a tutto il coro delle Dominazioni elette da Dio a comunicare i suoi decreti e a darci la forza di dominare le nostre passioni. Ti prego di liberare la mia mente da tutti i dubbi importuni e da tutte le pericolose perplessità, affinché, libero da ogni timore, assecondi sempre i tuoi consigli, che sono consigli di pace, di giustizia e di santità».
L’angelo custode e i bambini
Nella tradizione della Chiesa l’angelo custode è sempre stato presente, raffigurato spesso accanto ai bambini. Questa iconografia non deve far pensare che sia una devozione solo infantile. Tanti santi hanno vissuto una profonda devozione verso il proprio angelo custode e l’hanno diffusa come instancabili apostoli presso i fedeli. L’uomo per raffigurare quel che non è umano deve pur sempre usare forme umane, e l’immagine dei piccoli serve ad evocare la purezza, la semplicità, la dolcezza, tutti elementi che costituiscono forme essenziali degli angeli. Gli artisti hanno dato loro forme umane perché gli angeli sono sempre vicini agli uomini: ma non sono umani, e quindi pittori e scultori hanno spesso aggiunto le ali per indicare la loro natura di esseri spirituali. Altre volte l’arte ha conferito loro l’aspetto di guerrieri forti e coraggiosi per indicarne la natura di combattenti contro il demonio e di difensori dell’uomo nel suo cammino terreno verso la vita eterna. O ancora vengono poste nelle loro mani palme, ramoscelli di ulivo, lampade accese, simboli che indicano il ruolo di pace e di illuminazione che ogni angelo custode svolge.
Uno splendido riassunto di tutta la riflessione teologica sugli angeli è contenuto nella preghiera conclusiva della Novena agli Angeli Custodi, che ognuno dovrebbe imparare e recitare ogni giorno: «Angelo benigno, mio custode e maestro, guida e difesa, sapiente consigliere ed amico fedele, a te sono stato raccomandato, per la bontà del Signore, dal giorno in cui nacqui all’ultima ora della mia vita. Ti ringrazio per l’amore che nutri per me, per l’essermi sempre e dovunque vicino come assistente e difensore. Angelo santo, insegnami, correggimi, proteggimi, custodiscimi e guidami per il diritto e sicuro cammino verso il Paradiso. Non permettere che faccia cose che offendano la tua santità e la tua purezza. Presenta i miei desideri al Signore, offrigli le mie preghiere, mostragli le mie miserie ottienimi la purificazione della mia anima per la sua infinita bontà e per la materna intercessione di Maria Santissima, tua Regina. Vigila quando dormo, sostienimi quando sono stanco, sorreggimi quando sto per cadere, alzami quando sono caduto, indicami la via quando sono smarrito, rincuorami quando mi perdo d’animo, illuminami quando non vedo, difendimi quando sono combattuto, sii mio scudo contro il demonio, specialmente nell’ultimo giorno della mia vita. Con la tua difesa e la tua guida, ottienimi di entrare nella tua radiosa dimora, dove per tutta l’eternità io possa esprimerti la mia gratitudine e glorificare insieme a Te il Signore e la Vergine Maria, tua e mia Regina. Amen».....
Fonte, link:
www.cristianicattolici.net/angelo-c...esa-bibbia.html
cristianicattolici.net ? Sul serio XD. -
ares.
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Ok e degli altri?....ognuno è libero di credere..ma vietare a priori....Non mi esprimo io ho riportato le informazioni...poi fate voi...
www.angelologia.it/teologia2.htm
1. Sintesi dal Catechismo della Chiesa Cattolica
Il Catechismo della Chiesa Cattolica afferma l’esistenza degli Angeli, come "verità di fede", testimoniata dalla Scrittura e dalla Tradizione (CCC n.328). La loro creazione avvenne dal nulla, secondo il pronunciamento del Concilio Lateranense IV del 1215 (CCC n.327; cf. anche Paolo VI: "Credo del popolo di Dio", 8).
Sempre il CCC specifica inoltre l’identità degli Angeli: sono creature spirituali, dotate di intelligenza e volontà e sono superiori alle creature visibili (CCC n.330). La missione degli Angeli consiste nell’essere servitori e messaggeri di Dio e potenti esecutori dei suoi comandi (CCC n.329).
Particolarmente accentuata è la relazione degli Angeli con il mistero di Cristo: "Cristo è il centro del mondo angelico" (CCC n.331). Questa centralità ha due motivazioni: gli Angeli, insieme all’intera creazione, sono stati creati per mezzo di Lui e in vista di Lui, e inoltre, essi sono messaggeri del suo disegno di salvezza (CCC n.331).
Il CCC delinea una catechesi biblica sugli angeli e sulla loro missione nell’AT e nel NT. I pochi episodi scelti dall’AT (CCC n.332) menzionano i cherubini che, dopo la cacciata dell’uomo, custodiscono il giardino dell’Eden e l’albero della vita (Gn 3,24); gli Angeli che proteggono Lot (Gn 19); l’Angelo che salva Agar e il suo bambino assetati e smarriti nel deserto (Gn 21,17); quello che ferma la mano di Abramo in procinto di immolare Isacco (Gn 22,11-12); l’Angelo che guida il popolo nel deserto (Es 23,20-23); quello che annuncia la nascita di Sansone (Gdc 13); l’Angelo che annunzia la vocazione di Gedeone (Gdc 6,11-24); l’Angelo che assiste Elia in fuga e impaurito, con una focaccia e un orcio d’acqua (1Re 19,5-7).
Gli episodi scelti dal NT menzionano, anzitutto, Gabriele che annuncia la nascita del Battista e di Gesù (CCC n332). Si ricordano poi gli interventi degli Angeli che cantano l’inno di lode per la nascita del Salvatore, ne proteggono l’infanzia, lo servono nel deserto, lo confortano nell’agonia, annunciano la buona novella della resurrezione, lo serviranno nell’ultimo giudizio (CCC n.333).
Si deve dire, contrariamente a una certa cultura moderna, che l’esistenza degli Angeli, sia nel mondo biblico, sia nella cultura pagana e cristiana dei primi secoli della Chiesa, era una verità creduta e posseduta pacificamente da tutti. Il pericolo, talvolta, proveniva dall’esagerazione e dall’esasperazione del mondo angelico, come succedeva, ad esempio, con l’eresia catara.
Nel 1215 il Concilio Lateranense IV si pronunciò contro l’eresia catara. I catari ritenevano Satana essere il Dio dell’AT e creatore del mondo e grande avversario del Dio buono manifestatosi nel NT.
Consideravano Gesù un Angelo inviato dal Dio buono per istruire gli uomini sulla loro patria perduta. Per i catari il mondo materiale era intrinsecamente cattivo, per cui veniva proibito, ad esempio, il matrimonio, l’esercizio della sessualità, il lavoro. I catari contrapponevano al monoteismo cristiano un dualismo di tipo manicheo. Contro l’eresia catara, il Lateranense IV riassume la coscienza di fede biblica ed ecclesiale sull’esistenza e sulla natura degli Angeli.
Oggi è in atto una specie di estraniazione mentale nei confronti degli Angeli: la secolarizzazione convinta ha immesso uno sguardo fortemente scettico su presenze spirituali, che sembrano superflue e appartenenti ad altri mondi culturali ritenuti superati.
Bisogna tener conto di due motivazioni teologiche per una certa marginalizzazione degli Angeli:
1) la gerarchia delle verità di fede pone il mondo angelico non al centro, bensì alla periferia della fede cristiana;
2) la rivalutazione teologica della funzione mediatrice di Maria sembra aver sostituito del tutto la presenza altrettanto protettrice e benefica degli Angeli.
2. Sintesi dalla Teologia Cattolica
SAN TOMMASO
Angelo è un termine di origine greca (ànghelos), che vuol dire messaggero. La prima sistemazione organica della dottrina sugli Angeli fu operata dallo Pseudo-Dionigi in un breve scritto intitolato: "La celeste gerarchia". Quest’opera , anche grazie all’autorevole pseudonimo Dionigi l’Areopagita (V secolo) esercitò un influsso costante e decisivo su tutti i pensatori che vennero dopo di lui. In quest’opera viene fissata la loro distribuzione in nove cori, raggruppati in tre triadi: la prima comprende i Serafini, i Cherubini, i Troni; la seconda le Dominazioni, le Virtù, le Potestà; la terza i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli.
Sant'Agostino dice a riguardo degli Angeli: Angelus officii nomen est, non naturae. Quaeris nomen huius naturae, spiritus est; quaeris officium, angelus est = la parola angelo designa l’ufficio, non la natura ; se si chiede il nome di questa natura si risponde che è spirito, se si chiede l’ufficio, si risponde che è angelo (sant'Agostino, "Commento sui Salmi": 103,1-15).
San Tommaso d’Aquino riprende su larga scala l’insegnamento dello Pseudo-Dionigi, ma lo perfeziona su alcuni punti di capitale importanza, avvalendosi della metafisica aristotelica e della filosofia dell’essere. L’angelologia di san Tommaso è stata il fondamento della teologia angelica per tutti i secoli futuri e su questa impostazione teologica si sono basati tutti gli studiosi, i filosofi e teologi venuti dopo di lui.
Di angelologia l’Aquinate si occupa in molte opere (35 circa), alcune delle quali devono essere considerate vere e proprie monografie sugli esseri spirituali: tali sono in particolare: "Le Creature Spirituali", le questioni 50-64, 106-114 della "Prima Parte della Somma Teologia", i capitoli 73-78 del "Compendio di Teologia". Il trattato degli Angeli che troviamo nella "Somma Teologia" è da considerarsi un vero capolavoro: "per la profondità dei principi…, per la generalità delle intuizioni e per l’armonia e la coerenza di tutte le sue parti" (T. Centi).
Vediamo in breve il pensiero filosofico e teologico di san Tommaso d’Aquino. Due sono le tesi originali dell’angelologia tomista: la "spiritualità" degli Angeli; la "composizione ontologica" degli Angeli.
ANGELOLOGIA TOMISTA: la "spiritualità" degli Angeli
Ai tempi di san Tommaso la maggior parte dei teologi (richiamandosi a sant'Agostino) affermavano che gli Angeli non sono puri spiriti, ma sono anch’essi composti di materia e forma, come tutte le creature. San Tommaso considera invece assolutamente irrinunciabile la tesi della spiritualità degli Angeli, dalla quale ne derivano tutte le logiche conseguenze, di cui le principali sono:
a) Esistenza: volendo Dio creare un cosmo che fosse lo specchio della sua infinita perfezione, era conveniente che producesse, tra le varie creature, anzi tutto quelle che maggiormente gli assomigliavano: tali sono le creature angeliche che sono come Dio, puri spiriti, intelligenti e liberi.
"Pertanto quelli che si trovano al massimo grado tra gli enti creati, sono quelli che maggiormente assomigliano a Dio, e non c’è in essi potenza a essere o a non essere, ma hanno ricevuto da Dio un essere sempiterno…Questi enti in cui non c’è potenza a essere o a non essere, non sono composti di materia e forma, ma sono pure forme sussistenti nel proprio essere, che hanno ricevuto da Dio" ("Compendio di Teologia", c.74, n.128).
b) Finitudine: questa è dovuta non alla materia, che non c’è, ma all’essenza degli Angeli. E’ l’essenza stessa che pone dei confini all’atto dell’essere, che in se stesso è infinito.
Pertanto "anche nelle sostanze spirituali (cioè gli angeli) vi è composizione di atto e potenza (solo Dio è atto puro)….Ora nella sostanza intellettuale creata, si trovano due elementi, cioè, l’essenza (substantia) e l’essere, il quale non è l’essenza stessa: l’essere è il complemento dell’essenza esistente, poiché ogni cosa è in atto quando ha l’essere. Rimane, dunque, che in ognuna delle suddette sostanze si ha composizione di atto e potenza" ("Contra Gentiles", c.53, nn-1282-1283).
c) Personificazione: gli Angeli sono di diritto persone: "infatti tutto ciò che sussiste nella natura intellettuale o razionale ha ragione di chiamarsi persona" ("Contra Gentiles", IV, 35, n.3725).
Quindi gli Angeli godono della perfezione della personalità, che è sussistente nell’ordine dello spirito.
d) Specificità dell’agire: la modalità dell’agire degli Angeli, sia nell’ordine conoscitivo come in quello volitivo, si distingue nettamente da quello che caratterizza l’agire umano. "La conoscenza intellettuale dell’uomo si realizza mediante l’astrazione; la libera scelta mediante la deliberazione. Per quanto riguarda l’ordine conoscitivo, gli Angeli sono dotati di intuizione intellettuale, grazie alla quale, vedono immediatamente (senza astrazione) gli oggetti conosciuti. Mentre per quanto riguarda l’ordine volitivo, le loro scelte sono rapidissime, pressoché immediate (senza formazione di giudizio). E’ dunque evidente che negli Angeli vi è libero arbitrio perfetto" ("Contra Gentiles", q.59,a.1)
ANGELOLOGIA TOMISTA: la "composizione ontologica" degli Angeli
San Tommaso era certamente d’accordo con la scuola francescana nel ritenere che gli Angeli essere finiti; ma, come si è visto, non era disposto a spiegare questa condizione ontologica ripiegando sulla composizione ilemorfica (materia e forma). Certo, se sono finiti deve esserci una ragione intrinseca.
Questa ragione consiste, secondo l’Aquinate, nella differenza e nella composizione che si incontrano nelle creature tra essenza e atto d’essere (actus essendi). Gli Angeli sono finiti perché il loro essere è ricevuto e limitato dell’essenza.
"In tal modo l’essenza della sostanza spirituale, la quale non è composta di materia e forma, rispetto all’essere è come la potenza rispetto al suo atto" ("Le Creature Spirituali", a.1).
ANGELOLOGIA TOMISTA: "l'agire" degli Angeli
Si è già detto dell’agire degli Angeli in generale, sia per quanto concerne l’ordine conoscitivo sia per quanto riguarda l’ordine volitivo. Per entrambi gli ordini l’oggetto primario e principale è Dio (cfr. "Summa Theologiae", Parte Prima, questione 60, articolo 5).
Ma agli Angeli viene riservato un ambito operativo speciale, che riguarda l’uomo. Il loro ufficio principale è essere custodi dell’uomo, difenderlo dalle aggressioni del demonio e di aiutarlo a conseguire la salvezza eterna. Però gli Angeli non possono piegare la volontà umana, perché ciò è esclusivo di Dio. Gli Angeli possono indurre gli uomini con la persuasione e, come possono fare gli stessi uomini, possono muovere la volontà eccitando le passioni (cfr. "Summa Th. q.111,aa.1-4).
Infatti la volontà è soggetta soltanto a Dio, e Dio solo può operare in essa, perché ne è l’oggetto principale quale ultimo fine" ("Somma Teologia, q.57, a.4).
ANGELO CUSTODE
Una breve parola bisogna dire sull’Angelo Custode nella Teologia Cattolica, poiché l’argomento ci tocca da vicino.
Secondo la Tradizione ecclesiale, gli Angeli hanno come ufficio proprio quello di assistere, proteggere , guidare l’umanità perché possa conseguire la salvezza eterna. Alcuni sono preposti a custodire la famiglie, altri le città, altri le nazioni, altri tutte le nature corporee; altri sono preposti alla custodia delle singole persone: a questi si riserva il titolo di "Angeli Custodi".
A questa realtà allude Gesù quando, parlando dei fanciulli, accenna ai loro Angeli (cfr. Mt 18,10).
Già ai primi albori del cristianesimo tale evidenza era accettata e ferma, tanto da indurre i fedeli nel cenacolo a ritenere naturale che l’Angelo Custode di san Pietro l’avesse liberato dalla prigionia (cfr. At 12, 45).
San Tommaso raccogliendo la Tradizione della Chiesa orientale e occidentale, ha dedicato una lunga questione della "Somma Teologia" (q.113 della Prima Parte) al chiarimento di quali siano gli uffici dell’Angelo Custode.
L’Aquinate risolve positivamente la questione dibattuta, già dai tempo di Origene, se l’Angelo Custode sia concesso a tutti o soltanto ai battezzati. Per i non battezzati la presenza angelica è per lo più inefficace a causa della cultura irreligiosa o areligiosa. L’Angelo Custode a questi in modo discreto dona sempre lumi e spinte verso la salvezza, sebbene trovi ripulse e ostacoli dallo spirito del male, che lo avversa.
Dopo la morte "l’uomo non avrà più un Angelo Custode, ma avrà in cielo un Angelo "conregnante", o all’inferno un demonio tormentatore" ("Somma Teologia" q.113, a.4).
Non penso poi che:
"Secondo la dottrina di Agrippa, scrive Lenain, a ciascun uomo sono affidati tre angeli custodi"..
E che fossero degli sciocchi... -
Iaryas.
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La mia domanda era diversa però sono sempre benvenuti scambi di idee . Ma dalla mia esperienza che ho avuto lavorandoci non credo siano solo messaggeri. Poi ognuno ha la propria esperienza, quella maturata sulla sua pelle immagino.
Buona sera a tutti ^^. -
ares.
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Questi giorni derivano da altri testi... . -
Iaryas.
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Grazie per la delucidazione Ares! sarebbe possibile sapere il titolo del testo? .