La Massoneria come prima religione in Francia

E il Cybelismo come sua componente mitologica

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  1. L'Eremita
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    La Massoneria come prima religione in Francia


    Prima Parte - La Massoneria come prima religione in Francia


    Il Cybelismo nella massoneria francese

    Seconda Parte - Il Cybelismo nella massoneria francese


    ***



    Un video che spiega invece approfondisce un po' di più la storia del mito di Cybele
    NB. Non spiega il mito in sé, ma spiega in linea generale la storia e la fortuna del suo culto

    Video

    Chi invece volesse approfondire su Cybele:
    Dea Cybele - Sito: Theoi.com
    Culto di Cybele - Sito: Theoi.com

    ***




    Spero possiate trovare interessanti questi due brevi articoletti, non copiati da nessuno e prodotti da me in prima persona; che con piacere condivido con voi.


    )O(

    Edited by L'Eremita - 5/9/2016, 12:39
     
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  2. Ares
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    Non so quanto giusto sia dire che la massoneria sia una religione...Come fine però vuole anche dare degli insegnamenti etico-morali..
    Ma non la definirei a tutti gli effetti una religione...

    Vero che poteva offrire un orienemento religioso ma non voleva essere a pieno una religione....

    Un Link interessante:

    http://www.cesnur.com/appendice-i-massoner...ia-e-religione/
     
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  3. FaustIlCiarlatano
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    In effetti le logge regolari dichiarano fermamente di non offrire un credo religioso: al contrario, non permettono l'accesso a chi non ha già una fede riligiosa autonoma.
     
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  4. L'Eremita
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    CITAZIONE (Ares @ 5/9/2016, 13:01) 
    Non so quanto giusto sia dire che la massoneria sia una religione...Come fine però vuole anche dare degli insegnamenti etico-morali..
    Ma non la definirei a tutti gli effetti una religione...

    Vero che poteva offrire un orienemento religioso ma non voleva essere a pieno una religione....

    Un Link interessante:

    www.cesnur.com/appendice-i-massoner...ia-e-religione/

    Il link è estremamente interessante, grazie per averlo condiviso. ^^

    La massoneria non è una struttura unitaria ma molto frammentata, sia per strutture, in modo verticale, che per riti delle congreghe, in modo orizzontale, tanto che all'interno di una stessa struttura, due congreghe, possono anche avere riti diversi. Anche dal punto di vista dei riferimenti metafisici non vi è una costanza esatta, ma i materiali, i testi, che utilizzano, non hanno qualsivoglia forma di "canonicità" e vengono scelti in base all'orientamento del gruppo probabilmente; il più delle volte: a parte forse qualche spinta dall'alto a rifarsi a qualche precisa dottrina o testo. In linea di massima tutta la massoneria si rifà comunque ai testi gnostici e neoplatonici, e si orienta in uno spettro, estremamente sfumato, che passa dall'ebraismo, al cristianesimo, al paganesimo; con forti sincretismi. Poi non tutte si rifanno a tutti questi mondo simbolici: è un mondo comunque frammentato e vario. L'unico impianto che si può comunque riconoscere in tutti è almeno una base, nell'interpretazione del cosmo e dell'uomo, derivante dal Neoplatonismo: sulla quale poi possono innestarsi, e varia da gruppo a gruppo, motivi più o meno cristiani, ebraici o pagani.

    La massoneria ha dei miti, che hanno un valore simbolico, e che servono all'etica degli appartenenti ed iniziati. La massoneria ha dei riti, composti da insiemi gestuali, che come segni, con significati specifici, che nella loro totalità, articolati fra loro compongono un para-linguaggio, ante-verbale, in cui i membri vi si riconoscono. Questo crea quindi la stessa comunità cultuale, sia in senso magico-rituale, che sociale e morale. Per di più, attraverso il proprio operato, tendono a far passare i propri messaggi, comunque alla società civile che li circonda, cercando di orientare il mondo secondo un loro concezione etica... Mi pare che la massoneria, strutturalmente, possa essere, a buoni riguardi, definita una religione a tutti gli effetti.

    CITAZIONE (FaustIlCiarlatano @ 5/9/2016, 13:13) 
    In effetti le logge regolari dichiarano fermamente di non offrire un credo religioso: al contrario, non permettono l'accesso a chi non ha già una fede riligiosa autonoma.

    Questo non cade di certo sulle loro teste come un imperativo categorico: ad esempio molti massoni in Italia sono cristiani, pur essendo iniziati, e non gliene frega nulla del neoplatonismo, mentre ad esempio in Francia, o nel New England, il deismo neoplatonico è una componente molto più centrale della loro visione del mondo.

    Basti vedere l' ingresso della Rockefeller Foundation a New York.

    30rockstatue

    Li è palesemente molto più forte il loro sentimento deista.
     
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  5. FaustIlCiarlatano
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    CITAZIONE (L'Eremita @ 5/9/2016, 13:39) 
    Questo non cade di certo sulle loro teste come un imperativo categorico: ad esempio molti massoni in Italia sono cristiani, pur essendo iniziati, e non gliene frega nulla del neoplatonismo, mentre ad esempio in Francia, o nel New England, il deismo neoplatonico è una componente molto più centrale della loro visione del mondo.

    La possibilità stessa di perdurare, da parte della massoneria, dipende dal rispetto imprescindibile delle leggi massoniche di accesso alla Loggia. Il divieto di creare una religione o un culto sincretico interno alla Loggia è espresso come legge inviolabile.
    Chiaramente il deismo, avendo una matrice illuminista, permette una aderenza effettiva all'Arte, di origine neoplatonico-gnostica.

    www.glri.it/
     
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  6. L'Eremita
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    CITAZIONE (FaustIlCiarlatano @ 5/9/2016, 15:04) 
    CITAZIONE (L'Eremita @ 5/9/2016, 13:39) 
    Questo non cade di certo sulle loro teste come un imperativo categorico: ad esempio molti massoni in Italia sono cristiani, pur essendo iniziati, e non gliene frega nulla del neoplatonismo, mentre ad esempio in Francia, o nel New England, il deismo neoplatonico è una componente molto più centrale della loro visione del mondo.

    La possibilità stessa di perdurare, da parte della massoneria, dipende dal rispetto imprescindibile delle leggi massoniche di sccesso alla Loggia. Il divieto di creare una religione o un culto sincretico interno alla loggia è espresso come legge inviolabile.
    Chiaramente il deismo, avendo una matrice illuminista, permette una aderenza effettiva all'Arte, di origine neoplatonico-gnostica.

    www.glri.it/

    Quello che citi non è sbagliato, ma non calza sulla totalità, dovresti vederti prima tutti i tipi di scissioni che ci sono stati in Italia ed all'estero. Tu mi hai postato un esempio particolare, volendolo però far passare come universale, e questo procedimento non è un ragionamento corretto.
    1)Origini della Massoneria - Censur
    2)Obbedienze e riti massonici - Censur

    Tipi di credi massonici con connotazioni mitiche molto forti:
    1) Rito di Memphis e Misraim - ( è quello seguito da Garibaldi) Che è fortemente paganeggiante ed orientato alla religione egizia con, ovviamente, riferimenti gnostico-neoplatonici.
    2) I gruppi seguiti da Moramarco - Sono fortmente gnostici e mescolano lo zoroastrismo al cristianesimo (usando quindi riferimenti gnostici).
    3) In diversi gruppi anglo-sassoni il neoplatonismo è addirittura fondamentale - Soprattutto quello derivato dall' Accademia Medicea, ( attiva nel XV e XVI seecolo), e quindi da Pletone e da Marsiglio Ficino.


    Come poi ho dimostrato nell'articolo, in Francia, vi è nella loro mitologia, in modo diffuso, la centralità di Cybele; non vi è però un qualsivoglia ordine preciso. La costante, un po' di base, che usano tutti, sono i riferimenti neoplatonici, per costruirvi sopra un deismo, più o meno sincretico, più o meno orientato. Rimangono più o meno costanti nel rito, nel costume; ma come miti credono un po' a quello che vogliono; da gruppo a gruppo.

    Edited by L'Eremita - 7/9/2016, 11:45
     
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  7. FaustIlCiarlatano
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    Certamente le norme della Massoneria regolare valgono solo per la Massoneria regolare...
     
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  8. L'Eremita
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    CITAZIONE (FaustIlCiarlatano @ 5/9/2016, 15:29) 
    Certamente le norme della Massoneria regolare valgono solo per la Massoneria regolare...

    I riti e i miti cambiano da loggia a loggia. Le obbedienze invece sono le strutture, a piramide, a mo' di chiesa, in cui le varie congreghe si concentrano. In ambito rituale regolare va inteso nel fatto che il rito fosse dentro a ciò che loro considerano canonico... Ad esempio lampante la Golden Dawn è para-massonica, e nella struttura è decisamente irregolare per rito (basti pensare all'ecclettismo di Crowley).

    Ora la Gran Loggia Regolare d'Italia, non è un rito, ma un'obbedienza, e è la più piccola delle tre maggiori obbedienze italiane. Strutturalmente il GLRI risponde alla Gran Loggia Unita d'Inghilterra, ma poi ogni congrega, o loggia che dir si voglia, può nel rito, o nel mito, a parte direttive precise dall'alto, fare quel cavolo che vuole. Le altre due grandi obbedienze in Italia sono il GOI (Grande Oriente d'Italia - Palazzo Giustiniani) - che oggigiorno è piena di cattolici e gente con idee poco democratiche - e la Gran Loggia d'Italia degli Alam (nata nel 1908 a scissione contro l'introduzione dell'ora di religione cattolica nell'istruzione elementare) - di cui fecero parte tutti i quadri fondatori del fascismo.

    Differenza tra obbedienze e riti:Per evitare di confondersi nell’arcipelago di nomi e di sigle che costituisce oggi la massoneria occorre anzitutto distinguere fra obbedienze e riti, due realtà che sono sovente confuse. Le obbedienze sono federazioni amministrative di logge o di gruppi nazionali di logge, che accettano la priorità di una loggia originaria o almeno accettano di sottoporsi a un certo coordinamento. I riti sono sistemi di gradi massonici, di cui prescrivono non solo le cerimonie ma anche le caratteristiche. All’interno di una stessa obbedienza possono essere praticati diversi riti, senza che questo comporti uno scisma. Per converso lo stesso rito può ritrovarsi in diverse obbedienze, anche se per i gradi superiori il rito è più di una semplice variante cerimoniale: è una via iniziatica, con caratteristiche e insegnamenti specifici che sono trasmessi nei diversi gradi. Tutto questo è chiaro in teoria: ma in pratica questioni di rito hanno spesso determinato scismi anche quanto alle obbedienze, soprattutto perché i riti hanno i loro dirigenti (distinti da quelli delle obbedienze) ed è spesso accaduto che fra i due gruppi dirigenti (che pure dovrebbero in teoria esercitare la loro giurisdizione su ambiti diversi) siano sorte rivalità e conflitti.

    CITAZIONE (FaustIlCiarlatano @ 5/9/2016, 15:04) 
    La possibilità stessa di perdurare, da parte della massoneria, dipende dal rispetto imprescindibile delle leggi massoniche di accesso alla Loggia. Il divieto di creare una religione o un culto sincretico interno alla Loggia è espresso come legge inviolabile.

    medaglia_GLDI

    Non vedi quanto simbolismo neo-platonico, pitagorico, e quindi neopagano (la sfinge, od il sole "Aton"), straripa anche solo da un semplice stemma come questo!?

    E' palese...
     
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  9. Ares
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    Scusa eremita ma questi dicono che non è una religione:

    www.granloggia.it/page/massoneria-e-religione

    Che abbia dei rituali non ne fa una religione che abbia un fine di elevazione dell'uomo non ne fa una religione poi se la si vede come tale beh ok...

    Che prenda effigi e simbolismi in giro non ne fa una religione...:-) più un luogo di pensiero...E di studio se vogliamo e di ricerca "della verità"...che alla fine lo facciamo tutti ognuno a suo modo..
     
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  10. L'Eremita
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    CITAZIONE (Ares @ 5/9/2016, 23:30) 
    Scusa eremita ma questi dicono che non è una religione:

    www.granloggia.it/page/massoneria-e-religione

    Che abbia dei rituali non ne fa una religione che abbia un fine di elevazione dell'uomo non ne fa una religione poi se la si vede come tale beh ok...

    Le fonti citate in quella pagina, sono di un periodo in cui vi era ancora l'inquisizione, e la persecuzione per chi non fosse stato cristiano ('700). Poi, siccome è iniziatica, e si svolge per gradi, all'inizio non entri subito a conoscenza dei loro miti... Poi non tutte sono proprio indirizzate ad una forte connotazione fideistica, alcune si, altre no, ed il panorama è estremamente frammentato (sopra ho postato degli esempi). Indubbiamente - a discapito di come loro si definiscano - da un punto i vista sociologico od antropologico è una religione.
     
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  11. Ares
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    Ok eremita non insisto..La troveremo nei prossimi libri storia delle religioni :-)
     
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  12. L'Eremita
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    Sulla statua della Libertà:

    Statue-279x386-less-shadow

    Come si può notare, il basamento, fatto sulla falsa riga delle fortificazioni del '500 e del '600, ormai antiquate nel XIX secolo, è in realtà un stella ad 11 punte, un endecagramma (hendecagram) tipica del pitagorismo e della massoneria.

    eleven-pointed-star
    image046 Questa è della Golden Dawn.
    statue-of-liberty-c1970s-granger

    ***
    Se ciò fosse vero, la statua della Libertà non sarebbe solo un simbolo, ma bensì una gigantesca dagida, che per la mentalità magica, degli adepti della massoneria, sarebbe costantemente evocata e posta in realtà. Vi è da notare bene, che gli antichi greci, quando praticavano le evocazioni - per loro che ci credevano - non lo facevano - quasi mai - nel nulla o nell'aria, ma costruivano delle statue con le braccia ed il capo mobili, simili ai moderni burattini, che l'entità avrebbe dovuto muovere "entrandovi"; tali statuette si chiamavano dagide. Personalmente sono ATEO, e non credo nell'effettiva esistenza di queste cose, però credo, e sono affascinato, che cose vecchie di migliaia di anni, ed indubbiamente legate ad una mentalità magica, siano proposte anche in età contemporanea, da personalità milionarie e profili istituzionali; i quali, nella loro formazione, ancora vi credono, molto probabilmente.

    ***

    Testo:


    The Babylonian Ishtar, Imperial Rome’s goddess Libertas was Papal Rome’s “MOTHER OF THE HARLOTS AND ABOMINATIONS OF THE EARTH" [Nota mia: qui il riferimento, che può far sorridere, è a Crowley ed alle sue stramberie della Golden Dawn] and the template for America’s Statue of Liberty.

    One of the many proofs of Freemasonry’s cult of liberty, and furthermore of its deep influence upon our culture and mentality, is the Statue of Liberty. This colossus in New York’s harbor was conceived by Freemasons, financed by Freemasons, built by Freemasons, and installed by Freemasons in a Freemasonic ceremony. The poem about “the huddled masses” inscribed on its base was written by American Jewess, Emma Lazarus.

    The maker of the statue was Freemason Frederic-Auguste Bartholdi. He had already made a statue of the Freemason Marquis de Lafayette for the city of New York, for the occasion of the centenary of the signing of the Declaration of Independence.

    800px-Frederic_Auguste_Bartholdi
    Frédéric-Auguste Bartholdi, conosciuto anche con lo pseudonimo Amilcar Hasenfratz (1834 – 1904), è stato un patriota e scultore francese. Fervente repubblicano e sostenitore degli ideali garibaldini, tanto da vestire generalmente in camicia rossa. Nella guerra franco-prussiana del 1870 fu aiutante di campo di Giuseppe Garibaldi e ufficiale di collegamento tra il Governo Francese e l'esercito dei Vosgi, Fu iniziato alla Massoneria il 4 ottobre del 1875, nella Loggia Alsace et Lorraine di Parigi.Il suo nome è legato principalmente alla Statua della Libertà, donata dalla Francia agli Stati Uniti e situata all'ingresso del porto di New York.

    Bartholdi sailed to America, at the suggestion of other Freemasons and kindred spirits in France, for the purpose of proposing the project. Although he had no drawings as he set sail, his Masonic biographer writes, as he entered New York harbor, “he caught a vision of a magnificent goddess (Nimrod’s Semiramis — Isis or Astarte), holding aloft a torch (of Illuminism) in one hand and welcoming all visitors to the land of freedom and opportunity” (signifying Brotherhood control of the American people by the “liberties” perpetrated against them).

    [...]

    The traditional Masonic ceremony was observed. The cornerstone being found square, level and plumb, the Grand Master applied the mortar and had the stone lowered into place. He then struck the stone three times, and declared it duly laid. Then the elements of “consecration” were presented, corn, wine, and oil.

    The “Most Worshipful” Grand Master then spoke a few words. He posed the question: “Why call upon the Masonic Fraternity to lay the cornerstone of such a structure as is here to be erected?”

    His answer was: “No institution has done more to promote liberty and to free men from the trammels and chains of ignorance and tyranny than has Freemasonry.”

    [...]

    The statue arrived in dismantled pieces in June of 1885. The statue was dedicated on October 28, 1886. President Grover Cleveland [who although sympathetically disposed toward the craft was not a Freemason] presided over the ceremony and Freemason Henry Potter, Episcopal Bishop of New York gave the invocation. Freemason Bartholdi pulled the tricolor French flag off the statue’s face. The main address was given by Freemason Chauncey M. Depew, a United States Senator.

    Leslie_Liberty
    Rappresentazione artistica della cerimonia di fondazione della statua della Libertà.

    Fonte: The Statue of Liberty a "masonic" goddess from the top to bottom - Sito: friends of the american revolution


    ***




    The hidden Goddess in Freemasonry - William Bond

    E' un testo scritto non da uno storico di professione, e si vede, trattando certi argomenti, come la religione, non in modo distaccato, ma da dentro, sotto certi versi (come se l'autore credesse in parte nelle idee di ciò che scrive). Comunque offre, una valida, e molto ricca (di esempi), anche se non completa, panoramica sopra il simbolismo di divinità femminili all'interno di alcune branche della massoneria. E' un testo, che arricchisce, oltre a confermare in molti luoghi, la tesi da me sostenuta all'inizio.

    Il punto di vista dello scrittore tendenzialmente è piuttosto libertario anche se, non so perché, magari lo è stato in passato, usa un massiccio vocabolario ed una massiccia dose di luoghi comuni conservatori, che a tratti, per chi non condivide, possono rendere noiosa la lettura.

    Edited by L'Eremita - 7/9/2016, 11:27
     
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  13. Sappho of lezvos
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    Ovviamente anche analizzando in primo luogo le fonti della letteratura massonica si possono trovare i riferimenti a Cybele. Riporto di seguito un breve estratto di un più lungo trattato; il quale però non è incentrato solo sulla figura di tale divinità. Questo a controprova che effettivamente tale dea è considerata e fa parte dell' immaginario mitologico della massoneria: cioè non lo dico io ma lo dicono loro - fratelli massoni - in prima persona.

    Fonte: Rito di Memphis e Misraim - Massoneria di Rito Egizio - Su Cybele e Inanna

    La letteratura sumerica ci ha tramandato un complesso di canti, che solo in modo approssimativo possono essere congiunti in un'unica trama, pur riferendosi tutti alla stessa vicenda, considerata talvolta con differenze cospicue. Questo complesso tramanda le vicende della giovane dea Inanna, la Venere dei Sumeri, e del suo sposo Dumuzi, il pastore. Alcuni canti celebrano l'incontro e il flirt delle due divinità (diciamo così per semplificare perché sulla divinità di Dumuzi ci sarebbero precisazioni da fare), altri ne celebrano le nozze e infine altri riferiscono della triste fine di Dumuzi, trascinato agli inferi dai demoni. Esiste poi una serie di canti che esaltano la figura di Dumuzi, e che furono erroneamente considerati relativi ad una resurrezione del del dio (che non avviene). Una sintesi recente, che espone tutta questa materia si può reperire in P. Mander, Canti sumerici di amore e morte - La vicenda della dea Inanna / Ishtar e del dio Dumuzi / Tammuz (Edito da Paideia). Ora questa sembrerebbe una bella trama che ha dato origine a d'un filone di letteratura poetica a carattere tragico-amoroso, ma se la si considera in controluce, illuminata dal trattatello delll'Imperatore Giuliano Alla madre degli Dei, si scoprono sorprendenti analogie, non solo di dettaglio, ma, e soprattutto, di struttura. [...] si veda Antecedents in the Cuneiform Literature of the Attis tradition in Late Antiquity, Journal of Ancient Near Eastern Religion 1, pp. 100-149. Giuliano espone una variante molto particolare di un mito sulla dea madre Cybele e sul semi-dio Attis e ne fornisce l'interpretazione in una chiave neoplatonica particolare.
    Cybele è una dea celeste, madre degli Dei, e Attis è il semi-dio (semi-dio in quanto immutabile come gli dei) che ella ama; esposto al fiume Gallo (che Giuliano interpreta come la Vita Lattea, sotto la quale scorre il mondo del divenire), Attis, che reca un berretto stellato [Nota mia: un berretto frigio con un pentacolo], segno della sua origine divina, saltando e ballando, si spinge fino alle estreme regioni inferiori, come un raggio di sole. Il limite estremo da lui raggiunto è la grotta della ninfa, che Giuliano definisce come limite estremo della materia. Onde impedire che Attis superi questo limite estremo, il Fuoco del Leone [Nota mia: il Leone sta come ipostasi della Temperanza dei Valori Cardinali cattolici, cioè all' Andreia/Coraggio delle Virtù platoniche], attivato da Helios, il Sole, mutila il semi-Dio, evirandolo e bloccando così una generazione senza fine delle forme, che rimangono, infatti, in numero limitato.
    Attis è chiaramente l'elemento intermedio, che Giuliano definisce come "la sostanza dell'intelligenza feconda e creatrice che genera ogni cosa fino all'ultimo livello di materia, e che contiene in sé insieme tutte le ragioni e tutte le cause delle forme materiali": un Demiurgo che da forma alle realtà immerse nel mondo della generazione e del divenire. In Giuliano appare dominante il tema della Provvidenza, ( al par.6), [Nota mia: cioè il divenire che, da impianto medio-stoico, quando il Logos interiore è sintonizzato con il Logos esteriore (che muove il pneuma), si manifesta come Sofia. Non a caso nei cristianesimi orientali e negli gnosticismi la Provvidenza è la Sofia; mentre nel cattolicesimo, maschilizzato, diviene lo Spirito Santo (pur mantenendo nell'iconografia la colomba -ipostasi della Sofia-)] ampliato appunto, nell' indicazione della funzione di Attis, che viene detto Logos , (al par.19), principio ordinatore del cosmo; secondo le parole di Giuliano stesso, la funzione del Logos "ha reso così bella questa sozzura (il mondo della materia) da trasformarla in in qualcosa che nessuna arte od intelligenza umana saprebbe imitare".


    ***



    Mie annotazioni:

    Nello Stoicismo l'ideale dell'uomo è quello di raggiungere l'apatia dalle pulsioni emotive basse, così da poter fare entrare il proprio Logos mentale, che si da mediante la Sofia, cioè il Sapere/Conoscenza, in sintonia con il Logos universale (identificato da loro con il Diòs - cioé Zeus - ma inteso come Dio); il quale è un principio razionale personale - ma impersonificato - che muove il divenire, nella materia, mediante la sua azione sul Pneuma, la parte più sottile della realtà fatta da un composto degli elementi più volatili, ma che innescano tutte le trasformazioni e movimenti, il Fuoco e l'Aria.

    Già da questa base metafisica ben si capisce come la Gnosi faccia man bassa di queste costruzioni teoriche, arricchendo e decorando poi la metafisica con tutto ciò che mitologicamente gli aggrada: basti vedere che già nell'antichità vi era una gnosi ebraica, una cristiana, una zoroastriana, una egizia, una pagana, e più che mescolavano nomi assieme... Oggi la Gnosi, fuori dalla massoneria, è in pratica ravvisabile come culto di tradizione sociale nello Yazidismo (che geograficamente in mesopotamia mescola, su di un impianto simile, nomi e figure zoroastriane, islamiche, e dell'antico paganesimo semitico).

    Il Neoplatonismo non propone l'apatia come ideale, ma la giustizia data da una temperanza: cioè rifà proprie le Virtù del platonismo Sophia, Andreia, Temperanza, Giustizia (che sono poi - medio Agostino - i Valori Cardinali cattolici); ma ingloba anche elementi del medio-stoicismo come la Sophia come entità anche personale, oltre che come virtù, o come ente della realtà; mescolando insieme i vari elementi.

    Elemento del Neoplatonismo che andrà nella Gnosi è proprio il superamento della realtà, mediante l'ascesi, ed il raggiungimento del mondo altro: questo perché oltre al mondo intelleggibile del platonismo, aggiungono un Uno, antecedente a tutto, da cui discendono e con cui sono in collegamento le anime, e solamente sotto vi è l'intelleggibile, e quindi ancora sotto il sensibile. Questo processo la rende una filosofia abbastanza diversa da quella platonica, in cui un processo del genere era abbastanza impossibile.

    Questa costruzione ben evidenzia quanta influenza il Neoplatonismo di Plotino (che secondo Porfirio ha trasceso ben 4 volte la materia) ha avuto tanto sulla Gnosi, quanto sulle eresie Gnostiche medievali come il Catarismo: per cui l' Uno diviene - impersonale ed incosciente - la vera divinità ed il dio biblico (cioè il Dio Padre cristiano o l' Adonai Tetragrammton ebraico) viene parificato al Demiurgo, che reo di incastonare le anime gli uomini nella materia, ed in una società che fa soffrire e rende miserabili i più, diviene quindi una figura malvagia.

    ***



    Alla luce delle speculazioni di Giuliano su questo mito, acquisisce nuovo significato il mito riferito nel complesso dei canti sumerici di Inanna e Dumuzi. Come prima cosa, si deve il ruolo di Inanna nella regalità, poiché in un periodo di alcuni secoli, a cavallo del III e del II millennio a.C., ella si congiungeva - secondo modalità a noi ignote - con il sovrano, facendo quindi discendere su di esso la forza divina che ella attingeva in cielo. In alcuni casi il sovrano durante queste nozze sacre (hieros gamos) [Nota mia: in linea di massima - con nomi mitologici diversi - celebrate in tutte le realtà antiche-animistiche, da Atene alla Mesopotamia, dall'Egitto ai culti folklorici dei contadini europei (fino ai primi del '900). Ad esempio ad Atene il dio involto era Dioniso] si identificava con Dumuzi. Il sovrano che riceveva la forza sacra attraverso la Dea, l'avrebbe poi irrorata sul suo regno, che quindi, essendo nella grazia degli Dei, sarebbe stato prospero e sereno.
    La dea Inanna ha come caratteristica quella di unire domini opposti: come nel rito delle nozze sacre unisce il mondo terreno - il cui apice è il Re - con quello divino, così ella, attraverso il fascino, unisce i generi opposti. I suoi sacerdoti, maschi, erano vestiti da femmine, per simboleggiare la funzione di "ponte" [Nota mia: cosa tipica della magia simpatetica, e che si attuava in tutte le religioni antiche-animistiche: sacerdotesse di dei maschi diventavano uomini e sacerdoti di dee femmine si vestivano da donne: ovviamente con variazioni da luogo a luogo. Ultimo residuo odierno di questo è ad esempio il travestimento del carnevale (che prima del '900 si otteneva con frasche, pelli e corna, oppure invertendo i vestiari di genere)] della dea; ella stessa era rappresentata ed elogiata, in canti sacri, come prostituta (affacciata alla finestra, per attrarre i passanti), e a lei facevano riferimento le ierodule del tempio. Queste peculiarità si riconoscono nell'aspetto dell'astro pianeta Venere, che o precede il Sole che sorge, o lo segue tramontando, unendo così, in un luminosissimo punto, giorno e notte.
    Ma Inanna corrisponde anche alla ninfa, in quanto potenza di attrazione che opera la generazione continua delle forme.
    Possiamo così sottolineare il parallelo:

    Come Cybele, Inanna è 1. Madre degli Dei, 2. Regina del Cielo, 3. esercita una grande potenza.
    Come la ninfa, Inanna 1. E' dotata di fascino irresistibile, 2. E' connessa ad un luogo chiuso, il Palazzo o il Carcere (riferibili al grembo), cui la caverna della ninfa è paragonabile: questo punto è complesso, ma le prove ci sono. La prigione delle forme materiali corre immediatamente alla mente.

    Come Attis, Dumuzi 1. mostra natura celeste (berretto [frigio] stellato [pentacolo-pentalfa] di Attis), 2. è anch' egli semi-divino, 3. ha un carattere mediano come si evince, in particolare, ma non solamente, dall'impersonificazione che ne fanno i Re nelle Nozze Sacre, 4. seppur rapito dai demoni compie comunque una Katabasi agli Inferi, 5. il Sole interviene con un ruolo salvifico sia nei confronti di Attis che di Dumuzi.

    ***



    Mie annotazioni:

    Qui vorrei evidenziare il fatto che in connessione ad Inanna vi è il mito della la famosa discesa agli inferi dell'eroe mesopotamico Gilgamesh, il quale scoperta e colta l'erba/alga dell'immortalità, terrorizzato però dal drago/serpente, se la lascia scappare (perdendola).

    Un'alta annotazione di similarità è possibile per il dato che l' Attis del mito presentato da Giuliano sia evirato, a conclusione di una Katabasi in onore di una Dea in quanto Madre (Cybele), salvandosi dagli inferi, ma rimanendone sterile. La Kore, che in età classica verrà detta Persefone ed in ambito romano Proserpina/Cerere, similmente affronta un viaggio agli inferi, e ne esce pure, ma rimanendone - sua caratteristica peculiare - totalmente sterile.

    ***



    Questi sono i punti di contatto principali, ma quelli meno appariscenti sono spesso ancor più significativi.

    In conclusione, appaiono due assi discendenti, che si possono porre in parallelo, e quello di Cybele - Attis - Ninfa costituisce un chiaro sistema simbolico cosmologico, come Giuliano [Nota mia: nel suo sistema neoplatonico] dimostra.

    Ecco i due assi in prospetto:

    I) Inanna > Cybele > Cielo immoto dell'assoluto.
    II) Inanna > Ninfa > Seduzione e attrazione.
    III) Dumuzi > Attis > Portatore della bellezza celeste nel mondo delle forme.

    ***



    Mia annotazione:

    Nell'Aristotelismo il principio primo della realtà è il motore immobile, che senza subire passioni, restando immoto, genera in altre cose il movimento. Ora nella sua metafisica parrebbe oscillare tra uno solo ed unico, mentre in descrizioni più fisico-ontologiche, soprattutto degli astri, ne nomina addirittura 55, uno per ogni sfera celeste. Difatti per il sistema aristotelico, ma anche per molti altri antichi, ogni costellazione, od astro, o insieme di più, era un cielo, cioè una sfera, trasparente, ma materiale, su cui erano attaccati tali enti luminescenti. Ogni cielo poi avrebbe ruotato in suo senso, rendendo così mobili, nel cielo, le costellazioni e gli astri. Questa struttura siderale ad insiemi concentrici è fatta propria dal Tolemismo, che verà ripreso poi nel medioevo cattolico, e diverrà per secoli una dottrina astrofisica: da qui derivano i modelli delle sfere armillari di cerchi che girano, ognuno in una propria direzione, gli uni dentro gli altri (come degli strati a mo' di cipolla).

    Nel Neoplatonismo e nella Gnosi, che mescolano nozioni di diversi sistemi, i vari cieli dell'aristotelismo, si sovrappongono agli strati che portano dal sensibile all'intelleggibile: i quali paiono quindi - in un modo forse complesso per noi da intendere - un misto di materialità, sempre minore salendo, e di intelleggibilità iperurarnica. Non è quindi strano che per certi neoplatonici il motore immoto diventi lo strato primo del cielo, oltre lo stesso iperuranio (in cui giacciono dei ed idee), cioè l'Uno (quello a cui i Catari medievali, come Plotino come antico, volevo con tanta foga ritornare). Mentre nella sovrapposizione onto-teologica delle università del cattolicesimo medievale si sovrappone, questo motore immobile, al Dio Unico, della Bibbia; sovrapponendosi ed identificandosi a differenti livelli [in base ai pensieri dei vari autori scolastici (uno ad esempio per tutti Tommaso d'Aquino)].

    ***



    Quindi Inanna è sia la parte del cielo degli Dei che la seduzione della ninfa, e Dumuzi, nella forma che del Re che reca l'abbondanza al suo regno, corrisponde ad Attis, che rende bello il regno della materia.

    Ora, l' interpretazione metafisica che Giuliano attribuisce alla variante del mito di Cybele e Attis a lui nota (forse conosciuta in quanto essendo, essendo l'imperatore, era a capo di numerosi collegi sacerdotali) si estende benissimo ai canti di amore e morte sumerici di Inanna e Dumuzi, rendendo ragione di molti e numerosi epiteti e dettagli descrittivi [...]

    Edited by Sappho of lezvos - 25/9/2016, 16:23
     
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