Messa nera

il sesso e i sacrifici cruenti

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    Antriani Fidelis
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    Hieronymus_Bosch


    Dopo il Sabba, la messa nera è la cerimonia più importante del culto stregonico e satanico. Essa dovrebbe aver preceduto il Sabba se non essersi confusa con esso in origine. Nella storia, la messa nera vera e propria appare nel Medio Evo; se ne trovano numerose traccie, segrete beninteso, nel XV° secolo.
    Il XVI° secolo ne vede celebrarne fin nei maggiori palazzi patrizi, e sembra anche a Roma, in Vaticano
    Ma è nel XVII° secolo che la messa nera si diffonde , diventando per così dire di pubblico dominio. Le donne dell’aristocrazia fanno celebrare l’ufficio infernale offrendo il proprio corpo nudo come altare
    Le donne della borghesia fanno altrettanto; queste pratiche erotico-mistiche arrivano al popolo, si radicano nei costumi e vi restano fino alla Rivoluzione, che trasformerà il rito, e in che modo! La messa cambierà colore, da nera a rossa, e verrà celebrata molto laicamente sul patibolo in onore di divinità ideologiche e sanguinarie. “Gli Dei hanno sete!” - scrisse Anatole France.
    Molto si è scritto sulle messe nere tanto che gli autori non sono d’accordo né sulle origini né sui rituali! J.-K. Huysmans ha dato una famosa descrizione della messa nera moderna nel suo romanzo L’Abisso. Il dottor Légué, in un’opera intitolata Medici e Avvelenatori ha studiato le messe nere del Gran Secolo. Jehan Sylvius ha fornito una documentazione credibile sulle messe nere che si celebravano a Parigi dalla fine del XIX° secolo fin dopo la Prima Guerra Mondiale. Jean Lignières ha pubblicato una storia delle messe nere e qualche descrizione di queste infernali cerimonie. Infine, di recente, uno scrittore di talento, ben documentato sulle vicende dell’occultismo nero, René Thimmy, in Magia a Parigi, ha dato delle informazioni su certe messe nere celebrate nei quartieri alla moda e nei dintorni di Parigi. E' sempre doveroso citare i lavori seri sulla questione, perché la messa nera ha dato la nascita a tutta una letteratura fantasista. Tutti hanno attinto ad un fondo comune e lavorato d’immaginazione per il resto, tanto più che la documentazione scarseggia ed è difficile assitere ad un’autentica messa nera. Sottolineo non a caso la parola “autentica” perché impresari teatrali organizzano delle pseudo messe nere a beneficio di viziosi e annoiati i quali pagano a caro prezzo il singolare privilegio di essere imbrogliati sulla mercanzia! Queste messe nere non son altro che volgari ammucchiate, a volte interrotte dall’arrivo improvviso di poliziotti curiosi… Tali cerimonie sono troppo “erotiche” per poter figurare degnamente in un lavoro sulla magia e l’amore.


    La messa nera si svolge esattamente come la messa ordinaria di cui segue riti e le cerimonie. Il fulcro è del pari la consacrazione dell’ostia ma vi si sommano delle pratiche sacrileghe: l’ostia viene profanata in onore di Satana, al quale è richiesto di accordare tutto ciò che gli viene richiesto nel corso di questo sacrificio deviato dal suo scopo reale. Secondo la teologia cattolica, la messa è il rinnovamento del sacrificio del calvario per la redenzione del mondo. Secondo la “diavologia” la messa nera è il rinnovamento di questo stesso sacrificio per la consacrazione del mondo a Satana, tramite l’offerta di una vittima pura e senza macchia. Una volta, si immolava un fanciullo, come in quella cerimonia che Caterina de’ Medici si dice che fece celebrare al Louvre durante la malattia di Carlo IX nel 1647, e che è conosciuta sotto il nome di Oracolo del sangue: In funzione di quest’ufficio sacrilego si predispose segretamente un fanciullo alla sua prima comunione e un cappellano del Louvre, prete perverso, venne incaricato di prepararlo. Nella camera dove giaceva agonizzante a letto il re fu allestito un altare con due ceri neri raffiguranti il demonio che calpesta la croce. A Mezzanotte, in presenza della regina e di pochi fidati, fece il suo ingresso un giacobino satanista, esperto di magia nera, vestito con una casacca adorna di una croce rovesciata. L’indegno monaco cominciò a dire la messa infernale consacrando due ostie, una bianca e l’altra nera. La bianca fu data in comunione al fanciullo che venne sgozzato subito dopo sui gradini dell’altare. La testa del poveretto, tagliata di netto, venne messa sanguinante sopra la grande ostia nera posta al fondo della patena. Si portò allora la testa sopra un altro altare, in mezzo a lampade magiche, ed il monaco congiurò Satana di rendere un oracolo, rispondendo per mezzo della bocca della testa sanguinante, a una questione segreta che il re non osava risolvere e che non aveva confidato a nessuno. Il demonologo Bodin, al quale si deve questo racconto, afferma che la testa rispose in latino, con voce debole e strana senza più nulla di umano. Il re atterrito urlò con voce rauca: Allontanate quella testa! Allontanate quella testa!… e fino al suo ultimo respiro, gridò questa frase angosciata, sebbene coloro che non erano stati partecipi della cerimonia segreta credettero che il re avesse fatto allusione alla testa dell’ammiraglio de Coligny, ucciso nella famose notte di San Bartolomeo. Oggi, i satanisti che celebrano tutti i giorni a Parigi, a Lione e ad Avignone le messe nere, non sgozzano più fanciulli. Si contentano di sacrificare una colomba bianca. In determinate cerimonie si uccide un agnello, simbolo del Cristo: Agnus Dei. Beninteso, per celebrare validamente una messa nera, occorre un prete. Il più celebre fra questi sacerdoti sacrileghi fu, nel XVII secolo, l’abate Guiburg, che celebrò la messa nera d’amore di cui stiamo per raccontare. “Quest’uomo – scrive La Reynie – che non può essere paragonato a nessun’altro in tema di avvelenamenti e del loro uso, di malefici, di sacrilegi e di nefandezze, conoscente e conosciuto da tutti gli scellerati, autore di un gran numero di crimini orribili e sospettato di aver preso parte all’esecuzione di molti altri, quest’uomo che ha sgozzato e sacrificato molti fanciulli, che oltre ai sacrifici cui era aduso, aveva confessato abominazioni tali da non poter venire riferite”, quest’uomo era veramente un mostro ed un vero sacerdote di Satana: aveva avuto numerosi figli dalle sue amanti – tra le altre la nipote del boia – che gli servivano da infame altare per le sue infernali cerimonie. Annegava o strangolava le creature innocenti oppure le lasciava ad una donna denominata La Chanfrein che li vendeva ad uno scudo per servire nelle messe nere ed esservi immolati. Quest’orribile sacerdote era aduso celebrare messe nere sui più aristocratici ventri femminili del Gran Secolo. Fu lui che escogitò la messa dello sperma nel corso della quale confezionava una pasta congiuratoria mescolando seme maschile a farina. “Gli archivi della Bastiglia, - scrisse J.-K. Huysmans – ci informano che agì in tal modo su richiesta di una dama chiamata la Des Oeillettes. Questa donna, in stato mestruale, gli dette del sangue, l’uomo che l’accompagnava si ritirò in un andito della camera dove si trovavano e Guiburg raccolse il suo sperma nel calice, poi aggiunse del sangue in polvere, della farina, e dopo certe cerimonie sacrileghe, la Des Oeillettes se ne andò portandosi seco la pasta”. Questo filtro era destinato a Luigi XIV. La più celebre tra le gran dame che ricorse agli uffici di Guibourg fu la marchesa di Montespan, favorita del re. Quest’ultima si rivolse a Satana, per conquistare definitivamente il cuore del re. Ambiziosa fino all’eccesso, desiderava che Luigi XIV ripudiasse la regina per poterlo sposare solennemente a dispetto di tutta l’Europa. Subito, grazie all’intervento di una strega famosa, la Voisin, vennero compiute delle congiurazioni maleficianti a Saint Germain e a Parigi; ma poiché queste cerimonie non produssero alcun effetto e le fatture non erano capaci di far morire la duchessa de la Vallière, la Montespan si decise ad infliggere il gran colpo, rivolgendosi all’abate Guibourg di cui era grande la reputazione per tutto ciò che si riferiva agli affari di tal fatta. La prima messa nera venne celebrata al castello di Villebousin, presso Montléry; la seconda, quindici giorni più tardi, in un capanno diroccato e abbandonato, vicino Saint Denys. Maggiori dettagli si hanno per la terza messa nera che fu celebrata in casa della stessa la Voisin, in via Beauregard, a Parigi, vicinissimo alla chiesa di Nostra Signora della Buona Novella. Tutto fu predisposto con gran cura per l’infernale cerimonia: un fanciullo era stato messo a disposizione da la Chanfrein, mentre Romani, amante della strega, accendeva il forno. Il boia aveva portato la sera prima del grasso di impiccato, e si è parlato a lungo della fastosa toilette de la Voisin che avrebbe assistito l’abate Giubourg: un meraviglioso vestito di velluto verde acqua, ornato di punte di Francia, del costo di 15.000 lire francesi, ed un ricco mantello di velluto cremisi bordato di preziose pelliccie e delle scarpe di raso bianco ricamato con aquile in oro. Quanto all’abate Guibourg, era vestito con una veste liturgica di fine merletto su cui poggiava la casacca rossa con una testa di becco ricamata in argento, circondata di segni cabalistici e diabolici… Eccoli riuniti, il prete perverso e la strega, nel luogo segreto che funge da oratorio satanico. Un ampio altare ricoperto da un drappo nero è predisposto assieme ai due candelabri adorni di ceri prodotti con una miscela di sugna di becco e grasso umano. La Montespan attende in una stanza vicina. La sua anima dannata, la Des Oeillettes, la sveste, toglie l’abito prezioso e le magnifiche collane. Un ultimo velo copre le sue forme quando la Voisin va a chiamarla e siccome la marchesa esita nel disfarsene, la strega gli dice: “Voi sapete, Signora, che affinchè il patto sia onnipotente dovrete distendervi completamente nuda sull’altare. Mediante la protezione di Satana, che vi copre, la vostra rivale sarà sconfitta, la regina verrà ripudiata e il trono di Francia vi apparterrà assieme al cuore di Luigi di Bourbon”. Con quale accenti la strega pronuncia quelle parole che fanno fremere di piacere la sua nobile cliente? Sono tali, quelle parole, che la marchesa non esita più: cade l’ultimo velo ed essa appare nuda, tutta nuda, splendida nelle sue forme scultoree. La si direbbe una Venere vivente che va a d offrirsi agli omaggi dei suoi adoratori… Allora la Voisin spinge la marchesa verso l’altare su cui bruciano i profumi cari a Satana: giusquiamo, benzoino, datura e mirra. Il sacerdote è là… la bionda Athénaïs de Montespan si adagia sul dorso, offre il suo ventre allargando le gambe e le braccia, l’abate Guibourg dispone sulla splendida carne che vive il calice e la patena, e l’ufficio comincia: Nel nome di Astaroth, di Lilith e di Baal-Zeboub! Gloria a Te, Satana, Maestro dei Mondi!… Io avanzerò verso l’altare dell’oscuro re degli Inferni. Che la nostra carne goda di spasmi infiniti. Il nostro successo è nel nome di Satana. Colui che regna sulla terra e regnerà nei cieli. Gloria a Lucifero! Ora e nei secoli dei secoli! La messa si svolge, rispettosa di tutti i riti, di ogni gesto. Satana rimpiazza semplicemente Dio; e i Demoni e Geni del male vengono chiamati al posto e in luogo dei santi, dei profeti e dei martiti. In differenti fasi dell’infernale sacrificio, quando il celelbrante deve baciare l’altare, l’abate Guibourg si inchina e bacia le diverse parti del corpo della signora di Montespan: i seni, le coscie e il sesso che freme sotto il biondo vello. Ma ecco che giunge il momento della consacrazione: Guibourg mescola nel calice la cenere di un piccolo fanciullo bruciato nel forno, un’ostia consacrata, un po’ di urina, dello sperma e del sangue mestruale. Occorre ora un po di sangue fresco, da un’essere innocente, per finire la miscela e formare la pasta congiuratoria. Giunge all’ora nell’oratorio la Des Oeillettes con il bambino datole dalla Chanfrein; lo passa all’abate Guibourg che lo innalza sul corpo della marchesa dicendo: Nostro Signore ha detto: “Lasciate che i fanciulli vengano a me”. Io, suo sacerdote, ti sacrifico a Te, Satana, costui, affinchè ti sia offerta gradita e perché tu mi possa accordare ciò che ti domando. E che il suo sangue mescolato a queste specie renda potente il filtro d’amore che verrà assorbito dal re. Amen! Risponde la Montespan con voce grave. Allora, con un colpo di coltello, Guibourg recide il collo della vittima innocente: la povera piccola testa si piega, le sembianze sconvolte dall’orrore e dalla sofferenza mentre il sangue scorre e cola sulla nuda carne della marchesa. Guibourg dirige il getto purpureo verso il calice, la pasta si forma, si densifica; poi passa il piccolo cadavere a la Voisin che lo getta immediatamente nel forno ardente. L’infernale sacerdote consacra le specie, si comunica al calice, spande un po della mescola sulle labbra e sul sesso della marchesa. La messa è finita
    Guibourg legge il vangelo di San Giovanni al contrario: Che la Carne si faccia Verbo! Amen!… Infine, svolgendo la pergamena dov’è inscritto il patto, legge solennemente mentre la marchesa di Montespan ripete dopo di lui, parola per parola: “Io, Françoise-Athenaïs de Rochechouart, nata Mortemart, marchesa di Montespan, chiedo l’amicizia del Re e di sua signoria il Delfino. Che il Re possa amare solo me!.. Che mi introduca nel suo Consiglio… che lasci la sua tavola e il suo letto per me!… che abbandoni Fontages e che essa muoia!… che la regina sia sterile e ch’egli la ripudi!… e che il re mi sposi a dispetto dell’Europa! Amen! Rispondono la Voisin e la signorina Des Oeillettes. Andate, la messa è stata detta! Gloria a te, Satana! “La messa ha termine – scrive Roland Brévannes nella sua curiosa opera su I Grandi Satanici – senza che l’ufficiante comunichi con l’altare mediante un sacrilegio carnale; perché come non si può toccare la regina, non si deve – a meno di essere Lauzun – toccare la favorita che ambisce spodestarla e che è già più regina di lei stessa ormai… Il sacerdote sessantenne è stato scelto perché con lui questa suprema pratica del rituale satanico sarebbe vana e la tentazione non sarebbe capace di indurlo a commettere l’oltraggio di lesa maestà”. La piccola marchesa di Fontanges morì qualche mese dopo, all’età di vent’anni. Fu tutto ciò che Satana concesse, perché se la Montespan rientrò nelle grazie del re non venne però da questi sposata come le avrebbe desiderato. Quanto a la Voisin, implicata nel famoso affare dei veleni, venne arrestata, sottoposta a tortura giudiziaria ed infine arsa viva il 22 febbraio 1680. Subì in tal modo la sorte di numerosi stregoni; tuttavia se un gran numero di questi fu innocente, la Voisin meritava almeno un po’ la sua sorte: aveva sacrificato duemila bambini

    Da :B. Anel-Kham
    THEORIE ET PRATIQUE DE LA MAGIE SEXUELLE
     
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  2. green forest
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    Post interessante, grazie di averlo postato!!! :-)
     
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  3. Tremotino8
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    Questa contessa mi ricorda le cerca-legamenti, farebbero di tutto per soddisfare il proprio egoismo. Un post terrificante, che fa riflettere sul lato oscuro della magia. Grazie Aurora.
     
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    La duchessa de la vallier era stata avvelenata poi con un veleno volatile,sparso sopra un mazzo di fiori.
    Anche la montespan non ha fatto una bella fine ,ha fatto 7 figli col re e poi quando era sformata dalle gravidanze,il re l'ha allontanata da corte,sposando poi la maintenon che realmente è diventata regina,visto che il re era vedovo.
    La maintenon era più brutta,però più intelligente della montespan e faceva del re quello che voleva,addirittura andava alle riunioni con i ministri.
     
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  5. Ares
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    https://www.google.it/amp/www.baroque.it/o...a-nera.amp.html

    dall'Abate Guibourg,1600 circa formulò uno dei primi "riti" della messa nera..

    In cio che è arrivato fino a noi,proprio L'abate Étienne Guibourg celebra una messa nera sul corpo di Madame de Montespan in presenza della La Voisin..

    Reale potere del sacrificiò e paura,o semplicemente autoconvinzione..
    Ciò che ne deriva di sicuro è che si cerca di mettere al centro l'uomo al posto di Dio,dove tutto avviene per essere capaci di fare ciò "che si vuole"
     
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  6. Ares
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    Pare comunque che nel 1963 in vaticano avvenne una messa nera,nella Capella paolina.

    È ancora diffusa come pratica e ne abbiamo un esempio anche qua:

    http://www.tempi.it/messa-nera-campus-harv...ma#.WQHE7dZyzqA

    Se solo si lasciassero le costrizioni umane..ma mio pensiero^^
     
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  7. green forest
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    La chiesa fa tutto ciò che condanna e predica ciò che punisce...la poteosi dell'ipocrisia XD...
    Si facevano e si fanno tuttora..
     
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    Interessantissimo e molto dettagliato

    CITAZIONE (_Aurora_ @ 26/4/2017, 21:15) 
    Una volta, si immolava un fanciullo, come in quella cerimonia che Caterina de’ Medici si dice che fece celebrare al Louvre durante la malattia di Carlo IX nel 1647, e che è conosciuta sotto il nome di Oracolo del sangue: In funzione di quest’ufficio sacrilego si predispose segretamente un fanciullo alla sua prima comunione e un cappellano del Louvre, prete perverso, venne incaricato di prepararlo. Nella camera dove giaceva agonizzante a letto il re fu allestito un altare con due ceri neri raffiguranti il demonio che calpesta la croce. A Mezzanotte, in presenza della regina e di pochi fidati, fece il suo ingresso un giacobino satanista, esperto di magia nera, vestito con una casacca adorna di una croce rovesciata. L’indegno monaco cominciò a dire la messa infernale consacrando due ostie, una bianca e l’altra nera. La bianca fu data in comunione al fanciullo che venne sgozzato subito dopo sui gradini dell’altare. La testa del poveretto, tagliata di netto, venne messa sanguinante sopra la grande ostia nera posta al fondo della patena. Si portò allora la testa sopra un altro altare, in mezzo a lampade magiche, ed il monaco congiurò Satana di rendere un oracolo, rispondendo per mezzo della bocca della testa sanguinante, a una questione segreta che il re non osava risolvere e che non aveva confidato a nessuno. Il demonologo Bodin, al quale si deve questo racconto, afferma che la testa rispose in latino, con voce debole e strana senza più nulla di umano. Il re atterrito urlò con voce rauca: Allontanate quella testa! Allontanate quella testa!… e fino al suo ultimo respiro, gridò questa frase angosciata, sebbene coloro che non erano stati partecipi della cerimonia segreta credettero che il re avesse fatto allusione alla testa dell’ammiraglio de Coligny, ucciso nella famose notte di San Bartolomeo. Oggi, i satanisti che celebrano tutti i giorni a Parigi, a Lione e ad Avignone le messe nere, non sgozzano più fanciulli.

    Una descrizione più accurata di così, non la si potrebbe avere, mi ha fatto riflettere molto questo post. Grazie mille per averlo condiviso ^^
     
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  9. CalipsoSeele
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    Accurato e terribile quello che succedeva, molto interessante.
     
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  10. colombangela
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    questa sera aggiorno con nuove informazioni. devo rileggere per evitare di aggiungere cose già scritte
     
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    Figline Valdarno

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