L'ospedale psichiatrico visto da uno sciamano

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  1. Parabellum_
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    shaman-indian




    Secondo gli sciamani la malattia mentale simboleggia la “nascita di un guaritore”, spiega Malidoma Patrice Somé. I disturbi mentali sono emergenze spirituali, crisi spirituali e devono essere presi in considerazione come tali per aiutare il guaritore a “nascere”.

    Ciò che nella cultura Occidentale viene visto come malattia, il popolo Dagara lo considera una “buona notizia dall’altro mondo”. La persona che sta attraversando la crisi è stata scelta come mezzo per comunicare un messaggio alla comunità dal regno dello spirito.

    “Disturbi mentali e disturbi comportamentali di ogni tipo sono tutti segni che due energie incompatibili si sono fuse nello stesso campo,” dice il Dott. Somé. Questi disturbi si verificano quando la persona non viene assistita nel rapportarsi con la presenza dell’energia del regno dello spirito.

    Una delle cose che il Dott. Somé notò quando arrivò negli Stati Uniti nel 1980 per i suoi studi universitari fu il modo in cui l’Occidente tratta la malattia mentale.
    Quando un suo collega fu ricoverato in un istituto mentale a causa di “depressione nervosa” il Dott. Somè decise di andare a fargli visita. Non sapeva però che questa visita sarebbe stata per lui una fonte di riflessione.

    “Ero così scioccato. Quella fu la prima volta che mi sono ritrovato faccia a faccia con ciò che viene fatto qui alle persone che presentano gli stessi sintomi che ho visto nel mio villaggio”.
    Ciò che colpì il Dott. Somè fu che l’attenzione ai sintomi era basata sulla patologia, sull’idea che quella condizione era qualcosa che doveva essere fermata.
    Questa visione era in completa opposizione con il modo in cui la sua cultura considera questa situazione.

    Mentre si guardava intorno nel reparto osservando i pazienti, alcuni in camicie di forza, altri tenuti in celle perchè sotto farmaci, altri urlando, fece questa considerazione: “Così è questo il modo in cui i guaritori che stanno tentando di nascere vengono trattati in questa cultura. Che peccato! Che peccato che una persona finalmente allineata con la potenza dall’altro mondo venga così sprecata”.

    Noi occidentali non siamo educati ad affrontare e riconoscere l’esistenza di fenomeni psichici, di un mondo spirituale. In effetti le abilità psichiche sono quasi denigrate.

    Quando le energie del mondo spirituale emergono in una psiche occidentale, l’individuo è completamente incapace di integrarle o anche soltanto di riconoscere cosa sta accadendo. Il risultato è tremendo: senza il giusto contesto e assistenza nei rapporti con un altro livello di realtà la persona è considerata folle.
    Il dosaggio pesante di farmaci anti-psicotici aggrava poi il problema e impedisce l’integrazione delle due energie che potrebbe portare allo sviluppo dell’anima e alla crescita dell’individuo che ha ricevuto queste energie.

    Nel reparto di salute mentale il Dott.Somè vide molti esseri in giro fra i pazienti, “entità” che sono invisibili alla maggior parte delle persone ma che gli sciamani e sensitivi sono in grado di vedere.
    “Sono loro la causa della crisi in queste persone”, ha detto. Gli sembrò che questi esseri stessero cercando di eliminare i farmaci e i loro effetti dai corpi delle persone con cui stavano cercando di fondersi, aumentando così il dolore dei pazienti.
    “Gli esseri agivano quasi come una sorta di escavatore nel campo energetico delle persone. Le persone a cui stavano facendo tutto ciò urlavano e basta” ha detto. Non poteva più stare in quell’ambiente e dovette andar via.

    Nella tradizione Dagara la comunità aiuta la persona a conciliare le energie di entrambi i mondi. La persona così è in grado di essere un ponte tra i mondi e aiutare gli altri con le informazioni e le guarigioni di cui hanno bisogno.
    La crisi spirituale si conclude con la nascita di un nuovo guaritore.

    Gli esseri che stavano aumentando la sofferenza dei pazienti in ospedale stavano in effetti cercando di fondersi con loro per trasmettere dei messaggi dall’altro mondo. Le persone con cui avevano scelto di unirsi non ricevevano assistenza per imparare a essere un ponte tra i mondi e tentativi di unione degli esseri erano falliti.
    Il risultato è stato il mantenimento del disordine iniziale dell’energia e l’aborto della nascita di un guaritore.

    “La cultura occidentale ha sempre ignorato la nascita di un guaritore”, afferma il dottor Somé. “Di conseguenza, ci sarà una tendenza dall’altro mondo a continuare a provare con quante più persone possibile, nel tentativo di attirare l’attenzione di qualcuno”. Gli spiriti sono attratti da persone i cui sensi non sono stati anestetizzati, “La sensibilità è praticamente letta come un invito a entrare”, osserva.

    Coloro che sviluppano i cosiddetti disturbi mentali sono più sensibili ed ecco perchè le entità del mondo dello spirito li scelgono, nella cultura occidentale sono considerai semplicemente ipersensibili.
    Le culture indigene non la vedono in questo modo e di conseguenza le persone effettivamente sensibili non si sentono troppo sensibili, sanno semplicemente che il loro compito è fare da ponte tra i due mondi.

    Come trattano gli sciamani quella che in Occidente è chiamata Schizofrenia?

    La schizofrenia è caratterizzata da una speciale “ricettività a un flusso di immagini e informazioni che non possono essere controllate”, ha detto il dottor Somé. “Quando questa condizione si verifica in un momento che non viene scelto personalmente, e in particolare quando si tratta di immagini che fanno paura e non coerenti, la persona va in delirio”.

    In questa situazione è necessario prima separare l’energia della persona dalle energie estranee, utilizzando la pratica sciamanica (nota come “sweep”) per cancellare la seconda aura della persona. Con la pulizia del campo energetico la persona non viene investita da marea di informazioni e non ha più ragione di essere spaventata e turbata, spiega il dottor Somé.

    Dopodichè è possibile aiutare la persona ad allinearsi con l’energia dello spirito che sta cercando di venire dall’altro mondo passando attraverso la persona e far nascere il guaritore. e? il blocco di questo passaggio in cui lo spirito sta cercando di emergere che crea problemi.
    “L’energia del guaritore è un’energia ad alta tensione”, osserva. “Quando è bloccato, brucia la persona. E ‘come un corto circuito. Questo è il motivo per cui può essere davvero spaventoso e capisco perché questa cultura preferisce confinare queste persone”.
    Ancora una volta, l’approccio sciamanico è quello di lavorare sull’allineamento delle energie, non c’è blocco e la persona può diventare il guaritore che è destinato ad essere.

    Bisogna sottolineare però che non tutti gli esseri spirituali che entrano nel campo energetico di una persona sono lì per promuovere la nascita di un guaritore. Ci sono anche energie negative pure, presenze indesiderate nell’aura. In questi casi l’approccio sciamanico è quello di rimuoverli dall’ aura, piuttosto che lavorare per allineare le energie discordanti.

    Alex: Pazzo negli Stati Uniti, Guaritore in Africa

    Per testare la sua convinzione che la visione sciamanica della malattia mentale vale anche per il mondo occidentale, così come nelle culture indigene, il Dottor Somè portò con sè un malato mentale al suo ritorno in Africa, nel suo villaggio. “Sono stato spinto dalla mia curiosità di scoprire se c’è verità nell’idea che la malattia mentale sia collegata all’allineamento con un essere proveniente da un altro mondo” ha detto il Dott. Somé.

    Alex aveva 18 anni, aveva avuto un crollo psicotico all’età di 14. Aveva allucinazioni, tendenze suicide e aveva attraversato cicli di depressione pericolosamente gravi. Era in un ospedale psichiatrico, sotto farmaci, ma non stava guarendo. “I genitori avevano fatto di tutto, senza successo” ha detto il Dott. Somé. “Non sapevano cos’altro fare”.

    Con il loro permesso, il Dott. Somè portò Alex con se in Africa. “Dopo otto mesi lì, Alex era diventato abbastanza normale. E’ stato in grado di aiutare i guaritori nelle guarigioni; stava seduto con loro tutto il giorno e li aiutava, li assisteva in quello che stavano facendo con i loro pazienti . . . Ha trascorso circa quattro anni nel mio villaggio”.
    Alex era rimasto per scelta, non perché aveva bisogno di essere guarito. Si sentiva “molto più sicuro in Africa che in America”.

    Per allineare la sua energia con quella dell’essere spirituale Alex ha attraversato un rituale sciamanico leggermente diverso da quello utilizzato con le persone della cultura Dagara. “Il risultato è stato simile, anche se il rito non era letteralmente lo stesso “, spiega il Dott. Somé. Il fatto che allineare l’energia abbia funzionato per guarire Alex ha dimostrato al Dott. Somè che la connessione tra mondo spirituale e malattia mentale è davvero universale.

    Dopo il rituale, Alex ha iniziato a condividere i messaggi che lo spirito aveva per questo mondo.
    L’intera esperienza lo ha portato ad andare al college per studiare psicologia. Ha deciso di tornare negli Stati Uniti dopo quattro anni perché “ha scoperto che tutte le cose che doveva fare erano state fatte avrebbe quindi potuto andare avanti con la sua vita”.

    L’ultima volta che il Dott. Somé ha sentito Alex, il ragazzo stava frequentando la scuola di specializzazione in psicologia ad Harvard. Nessuno pensava che sarebbe mai stato in grado di completare gli studi universitari, tanto meno ottenere un grado avanzato.

    Un approccio sacro rituale alla malattia mentale

    Uno dei doni che uno sciamano può portare al mondo occidentale è quello di aiutare le persone a riscoprire i rituali.
    “L’abbandono dei rituali può essere devastante. Dal punto di vista spirituale, il rituale è inevitabile e necessario se si vuole vivere” ha scritto il Dott. Somè in Ritual: Power, Healing and Community. “Dire che il rituale è necessario nel mondo industrializzato è un eufemismo. Abbiamo visto con la mia gente che è probabilmente impossibile vivere una vita sana senza di esso”.

    Il Dott. Somè ha capito che i rituali usati nel suo villaggio non potevano essere semplicemente trasferiti in Occidente, così durante i suoi anni di lavoro sciamanico ha progettato rituali che soddisfano le esigenze molto diverse di questa cultura.

    Una di queste esigenze è ad esempio che le persone capiscano che il loro disagio proviene dal fatto che sono “chiamati da esseri provenienti da un altro mondo a collaborare nel lavoro di guarigione”. Il rituale permette loro di uscire dal disagio e accettare questa chiamata.

    Un’altra necessità riguarda l’iniziazione. Nelle culture indigene di tutto il mondo, i giovani sono iniziati all’età adulta quando raggiungono una certa età. La mancanza di tale iniziazione in Occidente è parte della crisi che le persone vivono.

    Un altro rito che va molto bene per le persone che chiedono il suo aiuto è fare un falò e metterci dentro elementi che simboleggiano le questioni che si stanno accendendo nella persona. “Potrebbe essere rabbia e frustrazione nei confronti di un antenato che ha lasciato un’eredità di omicidio e riduzione in schiavitù o qualsiasi altra cosa, cose con cui il discendente deve convivere “, spiega lo sciamano.
    “Se queste cose vengono viste come ciò che sta bloccando la persona , lo scopo di vita e anche il punto di vista della persona sulla vita come qualcosa che può migliorare, allora ha senso cominciare a pensare in termini di come trasformare quel blocco in una strada che porti a qualcosa di più creativo e appagante”.

    Fonte: Visione Alchemica

    Voglio condividere questo interessante articolo trovato sul web. Essendo io una paziente psichiatrica mi fa un po' tristezza... Ma anche gioia.

    Edited by Black&White - 18/5/2018, 09:35
     
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    Mi sembra una questione molto interessante.
    Ovviamente credo non si possa applicare a tutti i casi clinici, ma in ogni caso l'aiuto di uno sciamano o di un "esperto" in questo campo potrebbe essere un inaspettato e prezioso aiuto per qualsiasi tipo di malato. Forse non guarirà determinati casi "particolari" ma se riuscisse a far fare anche solo un piccolo miglioramento sarebbe di certo un sollievo per le famiglie e per il paziente stesso... credo.
     
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  3. Quetzalcoatl
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    Se solo si curasse anche lo spirito insieme al corpo, la psichiatria avrebbe ottenuto molti più progressi.
     
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  4. …giunco…
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    Sono d'accordo. Nelle equipe mediche non guasterebbe un membro che si occupi delle questioni più spirituali,ma purtroppo la medicina di casa nostra si dedica solo ad una parte della persona. Come dice Huginn magari non funzionerebbe in tutti i casi..spesso ci sono danni o malfunzionamenti neurologici alla base di alcune patologie,ma anche solo un miglioramento sarebbe un grande sollievo!
     
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    Jung aveva giá avvertito l'esigenza di lavorare con i pazienti psichiatrici da prospettive diverse che non quelle puramente biologiche....ovviamente in una societá dove solo il farmaco cura e la stessa prospettiva psicologica è guardata spesso con diffidenza, figuriamoci se poteva attecchire un pensiero del genere😑

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    (Guardate a partire dal min. 20 più o meno)
     
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  6. Parabellum_
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    Avete detto cose molto interessanti. In effetti, nella mia esperienza, molto spesso si guarda solo il passato, il dolore, non lo spirito o gli spiriti. Certo, non dico che siamo tutti guaritori, come scritto ci sono anche spiriti maligni puri, però un aiuto spirituale servirebbe. Non a caso moltissimi pazienti psichiatrici si rivolgono alla religione cattolica o all'esoterismo.
     
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    Purtroppo la religione cattolica a volte scambia questi casi con la possessione. Si viene esorcizzati e poi "abbandonati" a se stessi.
    Fortunatamente alcune cliniche all'avanguardia decidono laddove è possibile di eliminare i farmaci
    Nella struttura che frequento, in alcuni casi di autismo e di schizofrenia e bipolarismo, o disturbi comportamentali vengono curati con la musica.
    Il terapista (che si occupa anche di recupero dei carcerati), crede che la musica lenisca le ferite dello spirito, e che chi ha determinati problemi psicologici, abbia di conseguenza problemi nello spirito.
    Dunque ai bambini (si occupa nel centro solo dei bimbi ed in carcere dei minori), insegna uno strumento e forma delle "band"..il suo stile è il rock poiché dice che aiuta a "sfogare" e se sfoghi "guarisci"
    Certo non è uno sciamano e non vi è alcun rito ne cerimonia, però è un'alternativa occidentale che più esperti farebbero bene a considerare.

    Bel post, grazie per la condivisione.
     
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  8. Parabellum_
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    Purtroppo è molto difficile eliminare i farmaci: per alcune patologie sono utili. Fortunatamente c'è anche l'arte e la musicoterapia, che diciamo è qualcosa di spirituale.
     
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    Che bello Dark, ce ne vorrebbero di più di strutture di questo tipo!
     
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    Ci sono vari indirizzi in psichiatria, alcuni fondalmentalmente basati sul concetto di malattia mentale come disfuzione organica( prettamente correlati con la psichiatria delle origini che deriva a sua volta dall'approcio neurologico) curabile con psicofarmaci e altri che mirano a considerare il malato psichiatrico più secondo un modello bio-psico-sociale, quindi la malattia deriva da alcuni aspetti biologici curabili con la psicofarmacologia ma anche dall'atteggiamento della società verso il diverso( aspetto su cui si basa l'opposizione cieca della Antipsichiatria che rifiutava pure i farmaci).
    In effetti le culture più "primitive" erano sicuramente più includenti e il" matto" secondo la cultura occidentale aveva una sua funzione, dunque le manifestazioni più estreme della malattia erano contenute. Da noi tutto il contrario, prevaleva l'istituzione manicomiale e il tentativo di nascondere il diverso. Dunque il povero etichettato come tale finiva in un manicomio e l'istituzione totalitaria stessa non offriva nessun mezzo per la cura se non l'isolamento e la contenzione fisica.
    Per superare la malattia, accanto alla psicofarmacologia, è importante un aiuto psicologico, sia singolo, sia di gruppo( gruppi di ascolto nei casi meno gravi, gruppi di attività ludiche- arte- pittura, scultura, musica) e un reinserimento progressivo nella società.
     
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  11. Wayward Son
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    Ciao a tutti, intanto chiedo scusa se non sono stato attivo negli ultimi mesi ma semplicemente non credo più in ciò che credevo prima o quasi, ma comunque la mia curiosità verso i culti e le religioni non è svanita.
    Negli ultimi messi ho iniziato un percorso di psicoterapia, la psicologa ha riconosciuto in me alti livelli depressivi, scissione, depersonalizzazione, derealizzazione e altri dettagli che non ricordo.
    Ovviamente, ai giorni nostri, la conoscenza riguardo questo tema è molto più profonda rispetto al passato, soprattutto rispetto al periodo di nascita delle varie religioni. Dubito infatti che le diverse culture riconoscano i disturbi psichiatrici, ma arrivati a questo livello, qualcuno dovrà pur aver dato delle spiegazioni "religiose". La mia domanda è : nelle varie culture e religioni, la malattia psicologica come viene trattata? Che causa gli va attribuita? Che rimedi vengono proposti?
     
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  13. Nin.lil
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    Ciao ho letto oggi l'articolo nonostante sia datato ed è davvero interessante quello che dice l'autore. Nella mia vita ho avuto diverse crisi dipressive, anche gravi, fortunatamente sono stata solo leggermente "impasticcata" in quanto (allora ero minorenne) i miei genitori erano contrari all'uso di psicofarmaci e sapete cosa mi aveva portato a queste crisi? Il sentire troppo... Ero diventata una spugna, assorbivo le energie e le entità di tutti quelli che mi circondavano e non ero in grado di gestirle e questo mi mandava in corto circuito ero arrivata al punto di non voler più uscire dalla mia stanza per paura di venire investita dal "male" del resto del mondo... Alla fine col tempo, l'allenamento e l'aiuto di mia madre che non mi faceva sentire "pazza" ma solo una persona con una sensibilità diversa dalle altre ho imparato a gestire la cosa. A volte la situazione sfugge ancora di mano e l'equilibrio (come in questo periodo) traballa un po ma credo di essere in grado di gestire meglio la cosa... Grazie per lo spunto di riflessione..
     
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    CITAZIONE (Wayward Son @ 18/5/2018, 03:30) 
    Ciao a tutti, intanto chiedo scusa se non sono stato attivo negli ultimi mesi ma semplicemente non credo più in ciò che credevo prima o quasi, ma comunque la mia curiosità verso i culti e le religioni non è svanita.
    Negli ultimi messi ho iniziato un percorso di psicoterapia, la psicologa ha riconosciuto in me alti livelli depressivi, scissione, depersonalizzazione, derealizzazione e altri dettagli che non ricordo.
    Ovviamente, ai giorni nostri, la conoscenza riguardo questo tema è molto più profonda rispetto al passato, soprattutto rispetto al periodo di nascita delle varie religioni. Dubito infatti che le diverse culture riconoscano i disturbi psichiatrici, ma arrivati a questo livello, qualcuno dovrà pur aver dato delle spiegazioni "religiose". La mia domanda è : nelle varie culture e religioni, la malattia psicologica come viene trattata? Che causa gli va attribuita? Che rimedi vengono proposti?

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  15. Taraverde
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    Bella questa discussione, da addetta ai lavori mi sembra molto interessante.
    Tuttavia leggo interventi che sostengono che gli approcci occidentali alla clinica non tengono conto della dimensione spirituale, e questo è vero, ma solo in parte.
    Tolte tutte le scuole teoriche classiche ( ma nemmeno tutte: Jung ad esempio studiò il buddismo, i chakra, ecc..), esistono approcci come la biotransenergetica, la mindfulness ( quella vera, quella del Budda, non il protocollino MBSR DI kabat- Zinn anti stress...oddio che orticaria), la psicosintesi che invece la tengono molto in considerazione. E questa oramai è la piega che sta prendendo la salute mentale, la gente sta pian pianino capendo

    Edited by Taraverde - 9/7/2019, 19:01
     
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35 replies since 19/5/2017, 15:10   1836 views
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