Carnevale

le origini pagane

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    Ho deciso di scrivere questo post ispirata da una conversazione privata sulle tradizioni paesane avvenuta con Freezing Moon. Mi è sembrato strano il fatto che non ci fosse ancora un topic simile, quindi ho pensato di crearlo io stessa. Mi sono concentrata soprattutto sulle origini della festa per una questione di lunghezza e di coerenza col tema del forum.
    Non l'ho messo nella sezione "Storie, leggende e misteri" perché può essere considerata a tutti gli effetti una festa pagana, secondo me.



    Carnevale
    Le origini pagane



    Carnevale è una festa che si celebra nei paesi di tradizione cattolica. In realtà le sue origini sono pagane, anche se non bene definite. Successivamente è stata cristianizzata come moltissime altre feste per permetterle di continuare a coesistere con la cultura cattolica del territorio.

    La parola Carnevale potrebbe derivare da "carnes levares", ovvero "togliere la carne" in quanto il periodo del carnevale è situato prima dei giorni della Quaresima cristiana; o dal più antico "car navalis", antico rito che consisteva nel portare in processione una nave sacra su di un carro, probabilmente per simboleggiare il ritorno all'ordine (il carro) dopo il caos primordiale.

    Secondo alcuni questa festività deriva dalle anctiche feste dionisiache greche o dalle saturnali romane, che si collocavano proprio nel periodo tra Dicembre e Febbraio per celebrare il principio dell'anno e la venuta della primavera, e per offrire doni agli dei protettori.
    Durante queste particolari feste, si realizzava uno scioglimento temporale di tutti i ruoli sociali, gli obblighi e le gerarchie per lasciar posto allo scherzo e alla dissolutezza. Non era raro vedere monarchi umiliati dal popolo e servi che davano ordini a padroni. Chiunque vi poteva partecipare e, grazie a maschere e costumi (che nel tempo sono diventati veri e propri personaggi), in quel periodo specifico si poteva decidere di essere chi si voleva.

    Da un punto di vista religioso e simbolico, quindi, il caos del carnevale sostituiva l'ordine costituito della creazione, che, però, riemergeva rinnovato e garantito per un ciclo solare valido fino all'inizio del carnevale seguente.

    Con l'avvento del Cristianesimo, Papa Gelasio (492-496) ottenne dal Senato l'abolizione delle feste pagane, tra cui quella dei Saturnali, sostituendola con la festa della Candelora. Ma non potendo pretendere che da un giorno all'altro si eliminassero le tradizioni pagane, pur mitigando certe sfrenatezze, queste continuarono a svolgersi come prima e la festa dei Saturnali fece posto ai Ludi e poi al Carnevale.

    Quasi tutti i riti popolari ebbero origine da cerimonie religiose legate all'agricoltura e alla vita del contadino. Le riccorrenze legate ai cicli stagionali avevano lo scopo di rigenerare la terra, affinché desse buoni raccolti per l'anno a venire. Un altro scopo era quello di scongiurare malattie, carestie e guerre, attraverso il sacrificio di un capro espiatorio, che poteva essere una persona, un animale o un oggetto, su cui far ricadere tutte le colpe. Il sacrificio avrebbe ripulito la società di ogni male, a patto, però, che fosse accompagnato da profonda gioia (danze, canti, scherzi, ...) e non da pianto e dolore, perché quella morte significata la salvezza futura di tutta la collettività e di ogni singolo uomo.
    Da qui l'usanza di creare fantocci a cui simbolicamente addossare tutti i mali e poi bruciarli.

    Per la sua connotazione caotica, il Carnevale svolge anche la funzione di liberazione degli istinti individuali nonché di sfogo collettivo nei confronti del potere e di una situazione di perenne precarietà.
    L'elezione del Re Carnevale, reclutato in genere tra gli emarginati e i "diversi", e la sua uccisione presenta un evidente segno di ribellione verso il potere costituito e una valenza purificatoria: infatti, attraverso il rituale si uccide sia il "Re" sia l'anno vecchio e il male.

    Durante questa festa vengono effettuati molti giochi la cui simbologia richiama il passare del tempo e l'allontanamento del "negativo".


    CODICE
    La rappresentazione dei mesi è uno dei rituali del carnevale più conosciuti. Scaturisce dalle feste di inizio di un ciclo annuale e si presenta come un almanacco drammatizzato in cui si fanno parlare i personaggi che personificano i dodici mesi dell'anno, tutti presenti nel giorno in cui inizia il dramma che li avrà come protagonisti. Ogni persona o gruppo di persone scelto dovrà presentare un mascheramento in qualche modo connesso con il Mese e rappresentarlo in una scena eventualmente accompagnata da un canto o da versi a tema (il tutto può avvenire in processione). Le scene sono ritualizzate. I cambiamenti di stagione nella prospettiva magica che li sottende nella rappresentazione sono eventi rituali, lo stesso lavoro diviene un adempimento rituale che ripercorre il mito o i miti che raccontano in ogni attività il dramma che si ripete e ripete il mondo, cancella il mutamento. Un momento fondamentale della rappresentazione dei Mesi è costituito dal controllo e dalla propiziazione del nuovo ciclo attraverso la sua rappresentazione, che avviene proprio nel momento in cui va aprendosi, cioè in Primavera.
    Una caratteristica generale della Rappresentazione dei Mesi è un atteggiamento che potremmo definire di aggressività. Ossia una figura si assume il compito di battere i Mesi se non si comportano bene (questa figura generalmente è il Capodanno). Battere i Mesi significava soprattutto liberare i mesi reali dalle influenze negative (alcuni Mesi nella Rappresentazione erano dovutamente equipaggiati con dei bastoni).
    La rappresentazione dei Mesi ripete il ciclo stagionale annuale, ripercorrendolo drammaticamente per esorcizzare i rischi connessi ai vari passaggi annuali, dal rischio fondamentale della rinascita. Si dà così voce all'incertezza del tempo che scorre. In alcune rappresentazioni vi è la minaccia di battere anche gli spettatori: questo per far sì che il colpito venga protetto da influssi malefici e stimolare così anche le energie riproduttive. Un altro elemento che si trova in questo rito carnevalesco è l'offerta (la questua), come forma propiziatrice di abbondanza.


    Per approfondire il carnevale sardo, cliccare qui.

    Fonti




    Edited by Black&White - 24/1/2018, 00:12
     
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    Grazie! :admire2-onion-head-emoticon:
     
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