Fonetica greca antica e moderna corretta

pensata per i rituali in greco antico e moderno

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    Spero di aver azzeccato sezione, non ne ho trovato una più appropriata, ma essendo qui da poco magari devo ancora imparare a orientarmi. Detto ciò, ho pensato di spiegarvi la fonetica greca in maniera il più chiaro possibile, perché mi sono imbattuta in un rito che richiedeva tale conoscenza che non è accessibile a tutti, perché purtroppo una cultura così ricca è stata tramandata in maniera ingrata, basta vedere molti musei greci e della magna grecia, ricchissimi eppure valorizzati zero.

    Ma passiamo a spolpare la ciccia di questo argomento prima di perderci in chiacchiere.

    Anzitutto va detto come ho già scritto altrove che il greco è una lingua estremamente conservatrice quindi ecco un punto positivo: la fonetica antica è la stessa moderna. Come si può sapere ciò? Lo spiego in modo che possa essere intuibile da tutti: sono stati rinvenuti testi antichi di umili origini, conti di mercanti e situazioni assimilabili e sono stati riscontrati errori grammaticali che facevano capire che l'errore era nell'aver riportato la pronuncia di una parola invece che il modo in cui andava scritta.

    C'è la convinzione errata che chi conosca la pronuncia imparata al liceo classico o a lettere classiche in università conosca la pronuncia corretta greca, nulla di più sbagliato. Quella pronuncia infatti fu creata da Erasmo da Rotterdam per semplificare lo studio della lingua, ma non ha nulla a che vedere con la pronuncia effettiva del greco attico (quello che troviamo per la maggior parte nei testi antichi) o del neogreco.

    Il greco, qualunque sia la sua "età", è una lingua dalla pronuncia fortemente mediterranea, infatti se ci farete caso pronunciando un po' di formule vi renderete conto che vi ricorderà un po' lo spagnolo, per via delle vocali fortemente aperte e delle s sorde (quelle come in "sasso" per intenderci) con cui terminano moltissime parole.

    Andiamo alla pratica spicciola:

    Anzitutto tutte le vocali sono aperte, ovvero mentre le a, le i e le u hanno una sola versione, come in italiano, le e e le o sono tutte ugualmente aperte, come la prima e di èdera e la prima o di òsso; inoltre non esistono le doppie, anche se ci sono nello scritto vanno lette come una vocale singola.

    Passiamo all’alfabeto, vi ho affiancato minuscole e maiuscole per poi analizzarne la pronuncia:


    α Α alfa, "a", uguale alla a italiana;
    β Β vita, "v", uguale alla v italiana;
    γ Γ γama, ecco questo suono non esiste nella fonetica italiana e in realtà è specifico greco. E' un suono gutturale ma non è decisamente una g, è una via di mezzo piuttosto roca tra una g e una r. (aiutatevi con il traduttore dal greco di google per dubbi sulla singola parola, potrà sembrare naif ma prendendo le parole singole e non cimentandosi in traduzioni ci azzecca);
    δ Δ δelta, vale a dire la d detta tra i denti, esattamente come la pronuncia corretta di "those" in inglese;
    ε Ε epsilon, "è", la e aperta;
    ζ Ζ ζita, la "z" sonora, dolce, quella che si produce mimando il ronzio di una zanzara;
    η Η ita, "i", uguale a quella italiana;
    θ Θ θita, "th", la t tra i denti, quella che pronunciamo quando diciamo correttamente "thank you" in inglese;
    ι Ι iota, "i", uguale a quella italiana;
    κ Κ kapa, "k", uguale a quella italiana;
    λ Λ lamδa, "l", uguale a quella italiana;
    μ Μ mi, "m" uguale a quella italiana;
    ν Ν ni, "n" uguale a quella italiana;
    ξ Ξ csi, "x" uguale a quella italiana;
    ο Ο omiχron, "ò" la o aperta;
    π Π pi, "p" uguale a quella italiana;
    ρ Ρ ro, "r" uguale a quella italiana;
    σ Σ σiγma, "s" aspra, quella di "osso", attenzione! suona sempre come se fosse una doppia, è l'unica consonante ad avere questo comportamento;
    τ Τ tau, "t", uguale a quella italiana;
    υ Υ ipsilon, "i", ma cambia comportamento a seconda dei dittonghi di cui parlerò sotto, per cui per ora consideriamola come una i quando viene trovata da sola;
    φ Φ fi, "f" uguale a quella italiana;
    χ Χ χi, una c aspirata, non come quella toscana, ma come se avesse qualcosa di profondamente gutturale, anche in questo caso usate internet per poter sentire direttamente;
    ψ Ψ psi, ps;
    ω Ω òmèγa, "ò", la o aperta;

    Abbiamo poi i dittonghi.
    Anche i dittonghi ει e οι si leggono "i", mentre αι si legge"è";
    Passiamo poi alle supersorprese che fa υ che come ho detto sopra si comporta in maniera davvero peculiare.
    Se ου diventa semplicemente "u", al contrario dopo α e ε diventa una “v” davanti a vocali e a β, γ, δ, ζ, λ, μ, ν, ρ e una “f” davanti ai restanti.

    Vediamo infine i gruppi consonantici particolari:
    γγ va letto “ngh”;
    γκ va letto “nk”;
    ντ va letto “nd”;
    μπva letto “mb”;
    Inoltre ogni qualvolta che le lettere gutturali greche incontrano una lettera che suona come è o i (quindi anche dittonghi) si dice che si “addolcisce” ovvero forma una sorta di suono simile ad una “j” o come la y di yogurth. I restanti suoni nel gruppo consonantico restano gli stessi.
    Va infine detto che tutte le parole che non hanno accento si "appoggiano" unendosi in un'unica parola a quella che seguono. A volte si uniscono anche piccole parole accentate per dare un senso di "bel suono" alla frase, ma sono tutti accorgimenti che sarebbe troppo difficile spiegare in questa sede senza uno studio approfondito della lingua.

    Queste informazioni sono reperibili anche online, ma purtroppo credo sia molto difficile trovare materiale che renda tutto accessibile anche a chi non ha competenze linguistiche, io stessa, essendo studi che ho fatto svariati anni fa, sono andata a ricontrollare su wikipedia rendendomi conto di quanto fosse ostico per chi non avesse le basi. Quindi spero che questi schemi vi siano utili per i vostri riti ^^. Se qualcosa non vi è chiaro chiedete e cercherò di rispondervi.
    Fonti: Corsi universitari di greco moderno e vissuto sul posto, nella zona greca di Cipro.

    edit
    Inserisco il padre nostro in greco e la sua pronuncia per dare l'idea di come si legga.
    CITAZIONE
    png

    pater imòn, o endìss uranìss;
    aghjiassthito to onomà ssu;
    altheto i vassilia ssu;
    ghjenithito to thelimà ssu;
    oss en uranò kje epì tiss ghjss;
    ton àrton imòn ton epiussion
    dhoss imìn ssimeron;
    kje afess imìn tà ofilimata imòn,
    oss kje imìss afiemen tis ofiletes imòn;
    kje mi isseneghjkjis imass iss pirassmòn,
    allà risse imàss apò tu ponirù.
    Amin.

    Edited by Huginn&Muninn - 22/10/2019, 09:28
     
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  2. Esoterico92
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    Bellissimo post.
    Complimenti😊
     
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    Esoterico92 grazie, spero riesca a chiarire un po' di cose perché ho trovato davvero tanta confusione, a parte qui, in giro! Il greco è bistrattato ><'
     
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    Io non ho studiato né greco né latino per cui questo post è meraviglia pura
     
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    Post bellissimo, complimenti. In realtà anche per il latino ci sarebbe tanto da dire magari un giorno riuscirò a scrivere una cosa utile in merito. Per esempio si dovrebbe distinguere tra latino arcaico, quello usato nei culti, e quello classico, cioè di Cicerone, Catullo ecc. Poi c'è il latino popolare cioè parlato che non era così fortemente strutturato come quello scritto, come ci dimostrano le stesse epistole di Cicerone. Poi il latino filtrato dalla chiesa, quello dei vangeli per intenderci e che è probabilmente il più facile da capire, poche subordinate, costrutti semplici. Infine latino usato nel medioevo, latino usato in ambito scientifico. Però se vogliamo seguire la pronuncia anche qui da un lato il latino classico con la sua metrica desunta da quella greca, da un lato il latino popolare che sorge da un sostrato italico attento non alla durata dei suoni ma a fenomeni come ripetizione di suoni, assonanze, consonanze, vere e proprie rime. Se analizzassimo vecchie formule rituali latine noteremo appunto la importanza di questi fenomeni acustici che servono a ripetere suoni evocativi, una sorta di suono utile al rapporto con il divino ad es. Insomma grazie mille per il post molto stimolante
     
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    Grazie a voi ragazzi! sono d'accordo con te Lelax, sarebbe interessante avere uno specchietto approfondito anche sulla pronuncia latina e se riuscirò a fare studi in merito sicuramente condividerò quello che imparerò! D'altronde credo che nel suono ci sia qualcosa di insito nella ritualità, quindima indubbiamente farebbe bene a tutti, non solo per entrare negli studi ad un livello capillare.
     
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5 replies since 20/10/2019, 01:05   323 views
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