Dovresti fare incanti per conto di altri?

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  1. Morgain
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    Ho trovato un topic interessante su questo blog e ho voluto rigirarvelo.





    Dovresti lanciare incantesimi su/per gli altri?

    Se parli pubblicamente della tua pratica magica, potresti sentirti chiedere se esegui incantesimi su o per gli altri. Come eseguire incantesimi d'amore o riguardanti il denaro,per rimuovere malefici / energie negative. O forse stavi parlando con un amico che sta avendo difficoltà a avere un appuntamento o un nuovo lavoro e hai pensato che forse potresti aiutare. Ma dovresti?
    Questa è una decisione che ogni praticante dovrà rispondere per se stesso. Non c'è una risposta universalmente corretta, e si può decidere diversamente anche caso per caso. Qui di seguito ci sono 3 domande da porsi. Questi vi aiuterà a prendere in considerazione alcuni aspetti riguardo ciò su cui siete a vostro agio o meno riguardo il praticare o meno sugli/ per gli altri.

    Ti sta bene influenzare le energie degli altri?
    Un modo per rispondere potrebbe essere chiederti se saresti felice con gli altri che lanciano incantesimi che potrebbero influenzarti oavere effetti su di te. Potrebbe dipendere dalla persona e/o dall'incantesimo! Potresti essere a tuo agio con incantesimi di protezione, ma non vorresti essere coinvolto nelle loro questioni amorose.

    Hai bisogno del permesso per lanciare incantesimi sugli altri?
    Molti sono della convinzione che sia buona abitudine chiedere il permesso prima di lanciare qualsiasi incantesimo su o per altre persone. Alcuni pensano che senza questo consenso, si potrebbe invadere le loro energie e lo spazio personale. Un'altra cosa da considerare è che la persona può avere propri incantesimi di protezione o scudi energetici su di sé e non può ricevere quell'energia magica a meno che non sappia di essa per poter essere ricettiva a riguardo.

    Vuoi trascorrere tempo e la tua energia per fare incantesimi per gli altri?
    Forse dipende dalla persona, o dall'incantesimo. Potresti decidere di dire di non fare un incantesimo di fortuna per un conoscente, ma di dire sì a un incantesimo di guarigione quando richiesto da un amico. Oppure deciderai che il tuo obiettivo è quello di aiutare il più possibile. Alcuni sono anche riusciti a rendere questo un lavoro redditizio!
    Potresti scegliere di usare il tuo tempo per insegnare loro a eseguire il loro incantesimo. In questo modo possono usare le loro capacità e energie - e non la vostra!
    Tutto dipende da quanto tempo e da quanta energia avete e siete disposti a spendere per gli altri. E in particolare chi, se ce ne sono, quegli altri.


    Tutte queste opzioni sono valide. Indipendentemente da ciò che decidi è meglio per te, per favore sii anche consapevole e rispettoso delle diverse decisioni degli altri. Questo include anche gli altri praticanti o amici magici e non, che hanno chiesto di non praticare incantesimi su di loro.








    Cosa ne pensate? Io penso sia giusto chiedere un parere prima di performare qualcosa e soprattutto non vorrei immischiarmi nelle questioni amorose o litigi altrui, praticherei solo protezioni e magia verde.
     
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  2. WinterMute
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    Ritengo che il consenso sia necessario, per una questione di quieto vivere e di civiltà, nonchè di onestà.
    Mi è capitato di praticare determinati incanti o sigillazioni a favore di terzi, ma ho sempre avuto necessità del loro consenso.
    Credo che il consenso renda la magia più efficace (un consenso che potrebbe essere benissimo estorto, con l’inganno... ma questi sono altri problemi).

    Il fattore energie/tempo da dedicare ad altri è forse quello più importante... vista la scarsità di questi elementi, credo sia giusto per noi riflettere a lungo se occuparci o meno delle problematiche che affliggono terzi.
    Non è egoismo: è solo preservazione della propria energia, evitare che si disperda in mille rivoli.

    Articolo interessante, comunque :)
     
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  3. celtic man
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    Vorrei esprimere la mia opinione in merito:
    "attuare una magia" o "fare un incantesimo" è di fatto un atto di forza. Ovvero intervenire in qualche modo mutando quello che Platone avrebbe definito "il divenire".
    Ora, non dico che praticare la magia sia eticamente sbagliato, poiché io stesso la pratico, dico solo che è una operazione che muta quello che è il corso degli eventi.
    Io mi affido al druidismo, cioè una pratica celtica praticata dagli Antichi Druidi che potremmo erroneamente definire "magia verde", ovvero cerco di trovare il giusto equilibrio tra me, le pratiche che adotto e che eseguo e la Natura.
    Inoltre c'è da dire che la magia è come un coltello da cucina: lo puoi usare per tagliare la ciambella o per infilzare un essere umano.
    La magia è quindi un mezzo non una religione ma secondo me andrebbe anche trovato il giusto compromesso con la spiritualità e cercare di operare in serenità.

    Tuttavia è anche comprensibile il "Mors tua vita mea" ovvero quando si sceglie di proposito la magia come mezzo per "lottare".
     
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    Non sono d’accordo, o meglio lo sono, sul fatto che la magia muti il corso degli eventi. Ogni nostra scelta ed azione muta il corso degli eventi, sia per noi medesimi che per terze parti.
    Per questo c’è chi vuole chiedere il consenso, chi vuole insegnare ad altri, e chi semplicemente vuole approfittare delle proprie capacità senza troppi scrupoli di coscienza.
    Perché così è nella vita. Puoi fare le tue scelte seguendo un credo spirituale oppure no. La magia non ha niente di diverso nei riguardi del fato, rispetto ad ogni altro nostro pensiero ed azione.

    Tornando al tema iniziale, sicuramente operando col consenso altrui si ha più efficacia ed immediatezza. E trovo onesto insegnare a chi ha volontà di imparare. Sinceramente sono una persona piuttosto introversa nella vita, per cui sono poche persone più vicine ad intravedere il mio credo e le mie pratiche, per cui nessuno mi ha mai chiesto niente di che.
    Dipenderebbe dalla persona, e dalla richiesta ecc.
    Una persona sì, mi ha chiesto se volevo farle una protezione non troppo tempo fa, ma non ho voluto perché era una sorta di parassita che mi si stava attaccando più gli davo corda. Per cui ho lasciato perdere del tutto. Fosse stato un rapporto diverso, più amichevole, l’avrei fatto volentieri.
    È giusto decidere consapevolmente cosa si vuole fare della propria energia e tempo.
     
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  5. Taraverde
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    Secondo me se c'è un consenso esplicito non c'è nulla di male perché non si interferisce. Purché ovviamente non si pratichino rituali di magia rossa e nera, beninteso.
     
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  6. WinterMute
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    CITAZIONE (celtic man @ 3/11/2019, 01:37) 
    La magia è quindi un mezzo non una religione ma secondo me andrebbe anche trovato il giusto compromesso con la spiritualità e cercare di operare in serenità.

    Tuttavia è anche comprensibile il "Mors tua vita mea" ovvero quando si sceglie di proposito la magia come mezzo per "lottare".

    Concordo, la magia non è uno strumento come un computer, un coltello, o una ruota, che agiscono, compiono il proprio lavoro, e fine...
    C’è bisogno di una connessione specifica con questo “strumento”, che un coltello o un computer non richiederanno mai: non è abilità, piuttosto è una sintonia profonda.

    Concordo sul ricercare equilibri, anzi eleverei questo come criterio assoluto: la Quiete personale, inteso come raccoglimento che evita la dispersione inutile delle energie, deve essere sempre salvaguardata.
    Altrimenti rischiamo di perderci, e di utilizzare male il nostro “strumento”.

    CITAZIONE (Louvel @ 3/11/2019, 02:32) 
    La magia non ha niente di diverso nei riguardi del fato, rispetto ad ogni altro nostro pensiero ed azione.

    ...È giusto decidere consapevolmente cosa si vuole fare della propria energia e tempo.

    Queste sono considerazioni che aprono un problema molto più grande, che forse esula dall’argomento della discussione: quanto è lecito, eticamente e moralmente, intervenire sul flusso naturale degli eventi.

    È un problema filosofico immenso, che va al di là del semplice consenso dell’altra persona (se l’altra persona accettasse che le facessimo del male, col suo consenso, sarebbe tutto a posto comunque?).
    Al di là del lato strettamente operativo, pratico, e dell’eventuale ricaduta su di noi operatori di effetti negativi - insomma, al di là del mio “utile” e del lato tecnico - forse c’è un aspetto etico da non sottovalutare.
    Il fatto che possiamo farlo, ci rende legittimo farlo?

    Scusate se ho esulato dall’argomento del topic, eventualmente.

    Edited by WinterMute - 3/11/2019, 10:28
     
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  7. celtic man
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    WinterMute, era sottinteso il fatto che non fosse uno strumento materiale ma un qualcosa che necessita della spiritualità come appunto ho detto prima.
     
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  8. WinterMute
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    Celticman, ti stavo dando ragione, mi sono espresso male.
     
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    Qui si parla di etica e di quando agire o meno. Ma se ragioniamo in un'ottica più ampia e guardiamo il corso degli eventi da un'ottica non soltanto fisica, ci rendiamo conto che anche la magia stessa ne fa parte. Quindi la considerazione è: se la magia fa già parte del corso di eventi, forse in realtà l'utilizzo della stessa non lo cambia.
     
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    Grazie Paradox per aver espresso in 4 righe quello che intendevo XD
    Se si vuole agire pro o contro terzi, la propria etica è sempre alla base della decisione, il metodo scelto influisce solo sull’efficacia a seconda delle abilità del singolo (prendendo il caso estremo del volere morto qualcuno, c’è chi ha i soldi per pagare un killer, chi sa usare la chimica organica e preparare un veleno, e chi è più portato per le fatture di morte).
    Ho cambiato il corso degli eventi? Certo, ogni mattina in cui decido di alzarmi o rimanere a letto, già lo sto determinando.
    Avevo il consenso di qualcuno? Del morto non credo, ma prediamo il caso che fosse una persona cattiva ma intoccabile dalla legge, probabilmente ho il consenso di molte altre persone.
    Ho fatto bene? Questo solo la mia morale interiore può dirmelo, non esistono giusto o sbagliato allo stato naturale, sono nati con la società, e l’individuo non coincide del tutto con essa. Forse ho fatto il bene della società, forse ho fatto un danno a molti per il bene di pochi, o viceversa. Forse ho scelto di volermi prendere addosso un karma, una responsabilità, per risparmiarla ad altri, perché avevo più abilità, più forza d’animo, più energia o più soldi.
    Forse sono solo accecato dalla superbia e ho ucciso una persona che non era migliore o peggiore di molti altri.
    Che differenza fa, per il destino, il mezzo che ho usato? Secondo me, nessuno.

    Questo si applica sempre, ad ogni scelta che facciamo.
    Personalmente non trovo così complessa la questione etica, è un fine che sarei disposto ad ottenere anche con un altro mezzo, se potessi? E viceversa.
    Per quello che si applica a terzi, è uguale. Se è una persona per la quale mi voglio prendere responsabilità, se è lei a voler imparare, ecc.
    Se invece mi chiede qualcosa che non condivido, o se è una persona che non apprezzo, non son disponibile nemmeno ad insegnarle.
    Per esempio sono della convinzione che la magia non possa creare un legame amoroso, per cui ogni legamento è inutile e deleterio: perché sprecare energie in quella direzione? Se voglio bene a una persona, perché aiutarla a danneggiarsi e a sprecare tempo? Se la disprezzo, perché darle l’impressione di aiutarla? E così via.
     
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  11. minerva83
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    Personalmente ho praticato incantesimi per terzi, perché mi sono stati chiesti, alcune volte mi è capitato che il consenso sia stato idiretto. Mi spiego mi è capitato molto di recente sentire da un amico che sa che pratico la magia, che voleva tantissimo realizzare un suo dediderio, una piccola cosa in realtà, ma per lui era una questione di soddisfazione, una cosa importante. Ho fatto un incantesimo per la realizzazione del suo desiderio, dicendoglielo ovviamente. L'incantesimo è andato a buon fine.
    La magia sin da sempre è di pochi che la sanno realmente praticare e di molti che ne beneficiano, ho sempre trovato egoistico praticare solo per me stessa, ma devo anche dire che personalmente pratico solo incantesimi di "magia bianca" e che generalmente li pratico su persone che sono coscienti di cosa comporta, certo non è un gioco e sicuramente non può essere utilizzato come un giocattolo o come un oggetto, per soddisfare i propri capricci o quelli altrui. Ma non ci trovo nulla di male nel aiutare coloro che lo chiedono, anzi trovo mi abbia sempre arricchita
     
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  12. celtic man
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    WinterMute ok avevo capito male io, scusa
     
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  13. Morgain
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    Mi fa un sacco piacere che vi sia interessata questa tematica!! :) Vi ho letto con piacere, avete smosso argomenti belli. Non avevo pensato alla teoria secondo cui, ogni azione che compiamo, stiamo cambiando gli eventi. E in effetti è vero. Insomma sta tutto nella morale di una persona se attuare magia in ambiti non propri. Riguardo la questione che l'altra persona debba esserne a conoscenza, mi è venuto da pensare a cosa possa pensare una persona qualunque se si ritrova qualche artefatto magico senza essere a conoscenza del rito dietro. Credo verrebbe un po' di paura e nervoso. A voi è mai successo di fare incanti non richiesti, esempio sacchetti, bamboline ecc che dovevano essere messe vicine alla persona "soggetta" ad essi?(e anche se son stati scoperti?) Oppure eevitate queste faccende del tutto?
     
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  14. celtic man
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    No, io personalmente (più che altro perché non ne ho mai sentito il bisogno) pratico soltanto per me.

    Anche se mi è capitato di benedire la mia casa che è condivisa o meditare per mandare energie positive ad una persona alla quale voglio bene.
     
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    Ho tolto un legamento d’amore fatto su mio fratello, anni or sono. Ovviamente vivendo insieme sapevo bene i posti migliori dove nascondergli roba vicino. Se lo scopre non si sconvolge più di tanto, mi conosce, soprattutto sa che se faccio una cosa non è a caso e non è contro di lui. Ma probabilmente non riconoscerebbe nemmeno cos’è, e non se ne curerebbe affatto.
     
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19 replies since 2/11/2019, 23:29   553 views
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