Angeli, demoni ed etica personale

Meditazioni su quel che è giusto

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    Buonasera a tutti,
    È un bel po'di tempo che non mi cimento nell'appuntare qualcosa sull'Antro... Stasera volevo condividere un pensiero che mi è saltato in testa:

    Da sempre si associa la figura dei demoni alle paure (o incertezze) che si affrontano nella vita. Sia la cultura orientale (Taoista e Buddhista in primis) che quella occidentale (Ebraica/Cristiana e Islamica) sono d'accordo a riguardo. Come d'altra parte sono d'accordo nell'associare gli Angeli con le sicurezze e le certezze che ci si pone...

    Ma quel che a mio parere dovremmo chiederci è: perché appoggiare di volta in volta un Demone (paura) o Angelo (sicurezza)?

    Altra domanda: perché si parla sempre di "abbracciare i propri demoni"?

    Le certezze sono la via per la tranquillità, ma sono anche la strada per diventare spocchiosi e invadenti alle volte.
    D'altro canto, le paure sono ciò che ci destabilizza, ma al contempo ci evitano di fare fesserie.

    Quindi, cosa ascoltare tra Angeli e Demoni? La risposta sta solo e soltanto nell'etica personale, e nel concetto per cui Bene e Male, in quanto concetto assoluto, non possono esistere.

    Spero che questa breve riflessione possa essere un buono spunto di meditazione per il lettore.

    Buona notte a tutti!
     
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    Il bene e il male come concetto assoluto non esistono.
    Nel bene c'è sempre un po' di male e nel male, nell'errore, nell'incertezza c'è sempre qualcosa di buono. È l'equilibrio di tutto...
    Se non avessi mai abbracciato i miei demoni, non mi fossi mai confrontata con i punti più bassi, le pulsioni più istintive del mio animo non mi sarei mai potuta conoscere realmente, non avrei mai potuto progredire, la staticità non è una peculiarità dell'essere umano...
    E se avessi fatto solo il bene non avrei mai potuto guardare nell'abisso e anche così sarei stata manchevole di una parte dell'insieme...
    La luce sarebbe luce se non ci fosse il buio a fare da contrappunto?
     
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    Ottimo spunto di riflessione e discussione perfetta per tornare dopo un anno di inattività.

    Partiamo dalla seconda domanda che a mio avviso è un mix tra cultura di massa e psicologia: si parla di abbracciare i propri demoni inteso come non rinnegare i "lati oscuri" di sé, che vengono invece percepiti come difetti o comunque qualcosa di negativo. Nella cultura perfezionista e di facciata, che è tendenzialmente quella in cui viviamo e cresciamo, ci viene insegnato l'esatto opposto, ovvero quello di combattere i propri demoni, non di abbracciarli, se non addirittura di nasconderli e fare finta di nulla. Per usare un'equazione matematica con riferimenti storici culturali che, a mio avviso, rende bene l'idea... demoni:società=figli down:famiglie nobili nel passato. Negli ultimi decessi invece si è sviluppata una cultura che ha promosso un'accettazione dei propri limiti e delle proprie debolezze, probabilmente su un calco di qualche filosofia orientale.

    Conclusa quindi la questione seconda, a cui ho risposto in maniera la più obbiettiva e corretta possibile, passiamo alla prima che è molto più interessante a mio avviso e sicuramente più inerente al mondo della magia nel suo aspetto filosofico. La risposta dell'utente prima di me porta ad una necessaria premessa da cui bisogna partire per affrontare la questione: cosa sono il bene e il male? Come nascono? Da cosa sono distinguibili? La divisione è netta e, se sì, in cosa consiste?
    Dal momento che hai parlato di certezze e paure, associando quindi la prima al bene e la seconda al male anche se in maniera sommaria, sei entrato molto nel campo della psicologia: le certezze servono per avere un punto fermo centrale che è alla base del nostro senso di appartenenza, ma d'altro canto l'assunzione dei rischi è necessaria non solo per una questione psichica ed evolutiva ma banalmente per affrontare la vita di tutti i giorni nel suo aspetto più becero e banale. Dunque sarebbe necessario stare sempre nel mezzo, come ci insegna la psicologia. Viceversa, religioni come il cristianesimo ci direbbero di sedare i demoni e sicuramente ce ne sarà qualcuna che dirà di fare lo stesso con gli angeli. Quindi direi che ci sono tre possibilità e tutte e tre andrebbero studiate ed analizzate a fondo per poter veramente prendere una posizione, a mio avviso
     
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    CITAZIONE (Lucretia @ 13/5/2023, 14:24) 
    Conclusa quindi la questione seconda, a cui ho risposto in maniera la più obbiettiva e corretta possibile, passiamo alla prima che è molto più interessante a mio avviso e sicuramente più inerente al mondo della magia nel suo aspetto filosofico. La risposta dell'utente prima di me porta ad una necessaria premessa da cui bisogna partire per affrontare la questione: cosa sono il bene e il male? Come nascono? Da cosa sono distinguibili? La divisione è netta e, se sì, in cosa consiste?

    Chiedi cosa sono il bene e il male... Onestamente non saprei ancora dare una risposta. Quello che ho potuto capire fino ad ora è che bene e male sono concetti relativi e che hanno la valenza che una persona gli attribuisce.
    Chiaramente la società, per poter progredire con un certo ordine, ha dovuto dare delle linee guida di pensiero per non incorrere nell'anarchia totale, banalmente uccidere è male e aiutare gli altri è bene e forse è proprio qui che nasce la distinzione tra ciò che è culturalmente buono, cioè finalizzato al progresso e al benessere della società e ciò che è cattivo e che la limita e la blocca. Nel mezzo ci sta tutta la gamma dei grigi, di tutte quelle sfaccettature che non possono essere considerate né cattive né buone...
    Ed è proprio con tutta questa scala di grigi che ci si deve confrontare nella quotidianità. se provo invidia sono cattivo (perché mi hanno insegnato che l'invidia è un brutto sentimento) ma nonostante questo rosico perché vorrei comunque di più di ciò che ho, e questo mi crea un blocco che mi fa soffrire nonostante non ci sia obbiettivamente nulla di sbagliato nel provare determinate sensazioni...
    Per una gazzella il leone è il male perché la vuole mangiare,ma se il leone non dovesse fare il cattivo e dare la caccia alla gazzella morirebbe di fame...
     
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    CITAZIONE (Nuwa @ 13/5/2023, 18:32) 
    CITAZIONE (Lucretia @ 13/5/2023, 14:24) 
    Conclusa quindi la questione seconda, a cui ho risposto in maniera la più obbiettiva e corretta possibile, passiamo alla prima che è molto più interessante a mio avviso e sicuramente più inerente al mondo della magia nel suo aspetto filosofico. La risposta dell'utente prima di me porta ad una necessaria premessa da cui bisogna partire per affrontare la questione: cosa sono il bene e il male? Come nascono? Da cosa sono distinguibili? La divisione è netta e, se sì, in cosa consiste?

    Chiedi cosa sono il bene e il male... Onestamente non saprei ancora dare una risposta. Quello che ho potuto capire fino ad ora è che bene e male sono concetti relativi e che hanno la valenza che una persona gli attribuisce.
    Chiaramente la società, per poter progredire con un certo ordine, ha dovuto dare delle linee guida di pensiero per non incorrere nell'anarchia totale, banalmente uccidere è male e aiutare gli altri è bene e forse è proprio qui che nasce la distinzione tra ciò che è culturalmente buono, cioè finalizzato al progresso e al benessere della società e ciò che è cattivo e che la limita e la blocca. Nel mezzo ci sta tutta la gamma dei grigi, di tutte quelle sfaccettature che non possono essere considerate né cattive né buone...
    Ed è proprio con tutta questa scala di grigi che ci si deve confrontare nella quotidianità. se provo invidia sono cattivo (perché mi hanno insegnato che l'invidia è un brutto sentimento) ma nonostante questo rosico perché vorrei comunque di più di ciò che ho, e questo mi crea un blocco che mi fa soffrire nonostante non ci sia obbiettivamente nulla di sbagliato nel provare determinate sensazioni...
    Per una gazzella il leone è il male perché la vuole mangiare,ma se il leone non dovesse fare il cattivo e dare la caccia alla gazzella morirebbe di fame...

    L'ultima metafora che dici, ammesso che non sia una massima che io non conosco, racchiude perfettamente il discorso e fa capire quanto non si possa neanche ridurre il tutto al meccanicistico hobbesiano "è bene ciò che ti fa stare bene" perché è tutto relativo. È proprio sulla scala dei grigi che bisogna riflettere, perché il nero e il bianco li conosciamo tutti (spero).

    È una domanda senza risposta probabilmente
     
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    Cassandra

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    CITAZIONE (Lucretia @ 14/5/2023, 11:59) 
    È proprio sulla scala dei grigi che bisogna riflettere, perché il nero e il bianco li conosciamo tutti (spero).

    È una domanda senza risposta probabilmente

    ... ed è sulla scala dei grigi che esercitiamo davvero il libero arbitrio. Lì, il karma. Lì, la nostra anima si rivela. Una scelta alla volta...
     
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    CITAZIONE (C@ssy @ 14/5/2023, 12:29) 
    CITAZIONE (Lucretia @ 14/5/2023, 11:59) 
    È proprio sulla scala dei grigi che bisogna riflettere, perché il nero e il bianco li conosciamo tutti (spero).

    È una domanda senza risposta probabilmente

    ... ed è sulla scala dei grigi che esercitiamo davvero il libero arbitrio. Lì, il karma. Lì, la nostra anima si rivela. Una scelta alla volta...

    Ottima considerazione, effettivamente sì. Pienamente d'accordo
     
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    CITAZIONE (Lucretia @ 14/5/2023, 11:59) 
    CITAZIONE (Nuwa @ 13/5/2023, 18:32) 
    Chiedi cosa sono il bene e il male... Onestamente non saprei ancora dare una risposta. Quello che ho potuto capire fino ad ora è che bene e male sono concetti relativi e che hanno la valenza che una persona gli attribuisce.
    Chiaramente la società, per poter progredire con un certo ordine, ha dovuto dare delle linee guida di pensiero per non incorrere nell'anarchia totale, banalmente uccidere è male e aiutare gli altri è bene e forse è proprio qui che nasce la distinzione tra ciò che è culturalmente buono, cioè finalizzato al progresso e al benessere della società e ciò che è cattivo e che la limita e la blocca. Nel mezzo ci sta tutta la gamma dei grigi, di tutte quelle sfaccettature che non possono essere considerate né cattive né buone...
    Ed è proprio con tutta questa scala di grigi che ci si deve confrontare nella quotidianità. se provo invidia sono cattivo (perché mi hanno insegnato che l'invidia è un brutto sentimento) ma nonostante questo rosico perché vorrei comunque di più di ciò che ho, e questo mi crea un blocco che mi fa soffrire nonostante non ci sia obbiettivamente nulla di sbagliato nel provare determinate sensazioni...
    Per una gazzella il leone è il male perché la vuole mangiare,ma se il leone non dovesse fare il cattivo e dare la caccia alla gazzella morirebbe di fame...

    L'ultima metafora che dici, ammesso che non sia una massima che io non conosco, racchiude perfettamente il discorso e fa capire quanto non si possa neanche ridurre il tutto al meccanicistico hobbesiano "è bene ciò che ti fa stare bene" perché è tutto relativo. È proprio sulla scala dei grigi che bisogna riflettere, perché il nero e il bianco li conosciamo tutti (spero).

    È una domanda senza risposta probabilmente

    Il problema però a mio avviso è che siamo permeati (parlo in generale non in questo specifico caso) dal "senso del peccato" che ci fa vedere il male, ci fa vedere "demoni" ovunque. Probabilmente secoli di civiltà ci hanno programmato per vedere anche nella "scala dei grigi" solo il male...
    Banalmente mi rendo conto che pulsioni estremamente umane e naturali (sano desiderio sessuale, appagamento del palato per un buon cibo, voglia di non fare nulla per esempio...) Che oggettivamente non creano danno o disturbo a nessun altro vengono visti come "peccato" come cose da non fare...ed ecco che compaiono "demoni" ad ogni angolo pronti a schiacciare l'animo umano, a farlo diventare lussurioso o goloso o accidioso quando in realtà sta solo manifestando delle pulsioni naturali...

    Quindi per tornare al post originale, a mio personale avviso, al netto di situazioni estreme (e per estreme in senso negativo potrei citare un omicidio...), non esistono angeli salvatori o demoni tentatori, potrebbero essere considerati concetti che ci sono stati inculcati, ma ci sono solo persone che fanno cose al meglio del loro sentire, se si togliesse un po' di senso di colpa vivremmo senza dubbio meglio e più leggeri 😅

    Scusate lo sproloquio...
     
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    CITAZIONE (Inner Paradox @ 13/5/2023, 00:11) 
    Buonasera a tutti,
    È un bel po'di tempo che non mi cimento nell'appuntare qualcosa sull'Antro... Stasera volevo condividere un pensiero che mi è saltato in testa:

    Da sempre si associa la figura dei demoni alle paure (o incertezze) che si affrontano nella vita. Sia la cultura orientale (Taoista e Buddhista in primis) che quella occidentale (Ebraica/Cristiana e Islamica) sono d'accordo a riguardo. Come d'altra parte sono d'accordo nell'associare gli Angeli con le sicurezze e le certezze che ci si pone...

    Ma quel che a mio parere dovremmo chiederci è: perché appoggiare di volta in volta un Demone (paura) o Angelo (sicurezza)?

    Altra domanda: perché si parla sempre di "abbracciare i propri demoni"?

    Le certezze sono la via per la tranquillità, ma sono anche la strada per diventare spocchiosi e invadenti alle volte.
    D'altro canto, le paure sono ciò che ci destabilizza, ma al contempo ci evitano di fare fesserie.

    Quindi, cosa ascoltare tra Angeli e Demoni? La risposta sta solo e soltanto nell'etica personale, e nel concetto per cui Bene e Male, in quanto concetto assoluto, non possono esistere.

    Spero che questa breve riflessione possa essere un buono spunto di meditazione per il lettore.

    Buona notte a tutti!

    Ricordo una frase di molti anni fa, avevo circa 4 anni e dissi a mia nonna: io ho un angelo sulla spalla destra e un diavolo sulla spalla sinistra, tutti e due mi dicono cosa fare… lascio immaginare la faccia che fece, ero indubbiamente un bambino particolare, ma in una frase apparentemente stupida c’era un significato profondo che si ricollegava a studi cabalistici ed ermetici che ho fatto decine di anni dopo… ci sono due modi per vedere i demoni: o come entità senzienti e quindi energie intelligenti o come parte della psiche di ognuno, personalmente credo nella loro individualità, anche se vi posso garantire che la differenza fra angeli e demoni è praticamente nulla. Entrambi sono pericolosi, entrambi sono qui per aiutarci… mi dispiace del fatto che su questo forum ci siano pochissimi studiosi e praticanti della magia cerimoniale e soprattutto pochissimi maghi veramente liberi dai dogmi inculcati dalla prigione cattolica.. chi ascoltare? Se stessi ovviamente… hai paura che i pensieri che ti balenano in testa non siano tuoi? Che siano influenzati da demoni o angeli? Allora lavora su te stesso, in modo da affinare la capacità discernimento, capire se il pensiero l’intuizione o la pulsione è tua o suggerita da qualcuno… l’umano libero non è colui che può scegliere, ma colui che riconosce la sua capacità di scelta
     
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