Rabdomanzia

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  1. internetdj
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    Anche se non l'ho mai praticata, posto questa mia ricerca per piacere culturale.

    Tipica applicazione della telecinesi è la rabdomanzia, dal greco ràbdos, bacchetta e pantéia, divinazione. Si tratta di una tecnica che impiega l'uso di una bacchetta (di solito una forcella di nocciolo) allo scopo di individuare giacimenti di minerali o localizzare delle acque sotterranee.
    È assodato che l'arte della rabdomanzia esiste sin dalla più remota Antichità. I Cinesi la praticavano già circa duemila anni prima della nostra era ed erano diventati molto esperti nelle ricerche relative al sottosuolo... Si dice che un Imperatore cinese, appartenente alla dinastia Hia, sia stato uno dei più grandi idrologi dell'antichità. Un'incisione su legno, risalente all'anno 147 prima della nostra era, lo raffigurava con in mano un oggetto la cui forma evoca quella di un diapason. Un'iscrizione spiega, senza possibilità di equivoci l'uso di questo strumento per scopi rabdomantici (...).
    Quando Romolo fondò Roma, un etrusco sensibile salì con lui sulla collina e, bacchetta alla mano, determinò la zona di influenze favorevoli per l'edificazione della città. Gli Etruschi, infatti, godevano fama di essere ottimi conoscitori delle influenze cosmiche e telluriche. Ad esempio, per far deviare i fulmini o accelerare la vegetazione, avevano preso l'abitudine di piantare delle aste nel terreno.
    Un'altra utilizzazione più affine alla rabdomanzia: quando le legioni romane avanzavano verso la Gallia e la Germania, le loro armate erano precedute da portatori di bacchette (dette lituus), la missione dei quali consisteva nello scoprire falde sotterranee indispensabili all'alimentazione delle truppe. In questo modo furono scoperte (probabilmente per puro caso) un certo numero di sorgenti termali.
    I sacerdoti della Roma imperiale, dal canto loro, preferivano il pendolino alla bacchetta per trarre i loro auspici. Quando venne scoperta una congiura contro Flavio Valente, nel IV secolo, l'imperatore volle sapere chi lo minacciava. Fissato un anello ad un filo, i sacerdoti fecero oscillare questo pendolino sopra le lettere dell'alfabeto. L'anello prese ad oscillare per fermarsi poi sulle lettere formanti la sillaba: THEO.
    Non si è mai troppo prudenti! Per decreto imperiale, tutti i malcapitati il cui nome cominciava per la sillaba fatale ebbero la sorpresa di vedersi condannare a morte. Ciò non impedì che la storia seguisse il suo corso... infatti fu Teodosio il successore di Flavio Valente (...).
    Si pensa che la rabdomanzia sia una un'abilità naturale nell'uomo, che è sempre stata con lui dall'inizio. Nel corso dei secoli egli usò questa abilità per cercare il cibo ed altre cose di cui aveva bisogno. Questo includeva la comunicazione a distanza con gli altri componenti della tribù. In questo concetto di rabdomanzia comprendo molte delle abilità attribuite a ciò che attualmente vengono definite "ESP".
    Man mano che l'uomo si è sviluppato non ha più avuto bisogno di questa abilità ed oggi essa è ampiamente atrofizzata in modo più o meno notevole. Comunque, questa sensibilità naturale può essere sviluppata di nuovo e riqualificata al fine di essere usata per il benessere di noi stessi e dei nostri simili.
    Si ritiene che la parte dell'essere umano che viene usata in rabdomanzia sia la Mente.
    La Mente, nel senso qui inteso, include quelle funzioni che oggi vengono attribuite al Superconscio, Subconscio ed ai vari livelli di Coscienza. Si potrebbero includere anche l'Istinto e l'Intuizione. Attualmente si conosce assai poco di queste funzioni ed ognuno di noi ha le proprie idee nei loro confronti.
    A mio giudizio la sensibilità radiestesica va classificata tra queste funzioni e quando qui se ne parla si uso la parola Mente che la comprende e, in un certo senso, la definisce. Il rabdomante allenato ed esperto percepisce infatti la risposta alla sua domanda già nella Mente. Egli può giungere alla risposta usando la sola Mente, ma ciò non è facile e si possono commettere errori con facilità. Così, per rendere migliore la comprensione della risposta mentale in modo semplice e tangibile vengono utilizzati dei semplici strumenti.
    Questi strumenti, qualunque cosa essi siano, le mani, la bacchetta di nocciolo, pendolini, ecc., vengono attivati dai muscoli secondo le istruzioni della Mente e si muovono in concordanza col codice che il rabdomante ha prestabilito. Questo è il motivo per cui esiste un numero infinito di variazioni tra gli strumenti e nel loro modo di agire.
    Un volta si pensava che il rabdomante captasse le emanazioni delle sostanze che stava cercando (acqua, minerali, ecc.), ma con il diffondersi dell'uso della rabdomanzia a distanza (fatta su mappe o disegni del luogo), si è compreso che questa non era una valida spiegazione. Con la rabdomanzia a distanza è infatti possibile fare delle ricerche stando nella propria abitazione e la distanza o la profondità a cui si trova la sostanza non sembrano fare alcuna differenza. Sono certo che è una possibilità della Mente, ma non conosco come funziona.
    Solitamente si suddivide una ricerca in tre fasi distinte:
    La ricerca vera e propria fatto in casa su mappe o disegni o attraverso il sistema di domande e risposte; questo lavoro viene fatto con un pendolo.
    Verifica della ricerca precedente fatta sul terreno utilizzando una bacchetta da rabdomante.
    Ricerca di tutte le prove possibili per verificare l'accuratezza dei dati raccolti. Questa è la parte più importante perché nessuna ricerca può essere considerata valida fintanto a che la terza fase non ha comprovato la sua accuratezza.
    Normalmente, quando ci si accinge ad iniziare una ricerca, si cerca di ottenere tutte le informazioni disponibili e le si valutano con attenzione.
    Subito dopo si formulano le domande finalizzate alla ricerca e se ne trovo la risposta mediante la Rabdomanzia. Quando vengono poste le domande, che devono essere semplici e chiare, è essenziale "spegnere" il cervello ed i suoi pensieri e permettere alla Mente di essere libera nelle sue funzioni per poter dare una risposta che non sia influenzata da pregiudizi e preconcetti. Questo è un aspetto importante e l'uso della sensibilità naturale ha bisogno di essere debitamente addestrata.
    Concludo dicendo che la capacità di fare il vuoto mentale richiede pratica e allenamento ed è importante per evitare che il risultato della ricerca sia falsato dalle idee contenute nella memoria che potrebbero far credere vera una cosa solo perché lo si desidera intensamente. Ritengo che questa sia la più grande fonte dei fallimenti dei rabdomanti. Credo anche che la suddivisione della ricerca nelle tre fasi descritte più sopra sia il solo modo per aggirare il problema, specialmente per i rabdomanti alle prime armi. Una volta che essi avranno imparato a gestire questa procedura dovrebbero essere sulla strada buona.



     
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  2. yukino^_^
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    bella,una ricerca molto accurata happy.gif
    ho letto qualche settimana fa un'articolo di un uomo che va in giro per il mondo a smascherare i falsi medium/santoni/sensitivi che aveva riunito un gruppo di rabdomanti in un'area apparentemente incolta e aveva chiesto loro di individuare una sorgente.In realtà lui aveva fatto interrare una serie di tubi in cui scorreva l'acqua secondo un percorso preciso,ma più della metà dei rabdomanti affermò che non ci fosse acqua o sbagliò completamente posto..
    ..però uno dei rabdomanti gli portò un pezzo di carta in cui aveva tracciato con sbalorditiva precisione la mappa dei tubi..

    Voi che ne pensate?
     
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  3. internetdj
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    Probabilmente i rabdomanti sono andati in confusione in quanto i tubi non sono una cosa "naturale". I rabdomanti probabilmente percepiscono solo l'acqua che è in un determinato luogo grazie alla natura
     
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  4. ambra91
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    wow! L'ultimo rabdomante ci è riuscito^^... a meno che nn sia andato nottetempo a rubare la mappa... cmq il fatto che qualcuno alla fine nn riesca, nn vuol dire necessariamente smascherarlo... magari quelli potevano essere degli impostori, ma si sa che impostori ci sono x tutte le categorie^^
     
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  5. internetdj
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    Purtroppo gli impostori ci sono ovunque, ed è per questo che secondo me (per la paura di essere additati come truffatori) tante persone che hanno delle capacità se ne stanno nell'ombra
     
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  6. .:Irish Rose:.
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    In varie occasioni si è parlato della rabdomanzia e della sua non scientificità, e non si vogliono qui ripetere i molteplici concetti su questo argomento, altrove espressi. Si cercherà piuttosto di fornire alcune schematiche nozioni di idrogeologia, onde pervenire alla conclusione che la rabdomanzia non ha senso di esistere non in quanto fenomeno non spiegabile o dimostrabile, ma poiché teoricamente basato su un principio errato, talmente errato che porlo come base per l'elaborazione della teoria, pregiudica la teoria stessa.
    L'idrogeologia è la scienza che studia le acque contenute nel sotto suolo, ossia il loro moto e la loro presenza nel terreno. Per affrontare questi argomenti, si deve definire la permeabilità idrica, che è la capacità di un corpo a farsi attraversare dall'acqua; l'unità di misura della permeabilità è il darcy, che ha le dimensioni di una velocità.
    Come tutti i corpi solidi, i terreni possono essere permeabili, oppure impermeabili. A loro volta, i terreni permeabili possono avere una permeabilità primaria (per porosità), cioè legata alle loro modalità genetiche, oppure una permeabilità secondaria (per fratturazione), cioè sviluppata dopo la loro formazione. Riassumendo, possiamo avere 3 tipi di terreni:
    1) terreni permeabili per porosità (es. sabbie);
    2) terreni permeabili per fratturazione (es. basalti);
    3) terreni impermeabili (es. argille).

    Cerchiamo di capire come si muove l'acqua sotterranea in ognuno dei tipi di terreni così definiti.
    In un deposito sabbioso l'acqua proveniente dalla superficie, si infiltra per gravità e si dirige verso il basso secondo un percorso tendente alla verticalità. Il tragitto viene interrotto dall'incontro con un terreno impermeabile, che ne ferma la caduta. A questo punto, l'acqua impregna uniformemente la sabbia per un certo spessore; quando il carico cresce per l'arrivo di altra acqua, inizia la migrazione dell'acqua, sempre di poro in poro, nella direzione della pendenza del letto argilloso. L'acqua inizia così il suo moto attraverso il terreno, ma è chiaro che si tratta di un movimento uniforme che interessa tutto il deposito sabbioso. Il tutto si può paragonare a una spugna inzuppata, poggiata su un piano lievemente inclinato.
    Nei terreni rocciosi l'acqua non trova pori nei quali infiltrarsi e migrare; la gran parte di questi terreni sono impermeabili (basti pensare alle lastre di pietra sulle soglie) e si lasciano attraversare dall'acqua solo in virtù della loro fratturazione, quasi sempre presente. In questo caso, l'infiltrazione non avviene uniformemente, ma secondo le vie preferenziali di deflusso, dettate da piani di frattura che formano un reticolo di "lamine" che drenano l'acqua verso il basso, fino a trovare il solito orizzonte impermeabile e debolmente inclinato: qui inizia il moto orizzontale.
    In questo ambito, un caso particolare è dato dalle rocce carsificate, ossia che presentano una fitta rete di condotti sotterranei (anche molto sviluppati, fino alla formazione di vaste grotte sotterranee), prodotti dalla dissoluzione della roccia per opera proprio delle acque circolanti. In questo caso, l'acqua non si muove tanto nelle fratture quanto soprattutto nei condotti carsici, acquistando così una velocità di migrazione notevole.
    Nei terreni impermeabili, infine, l'acqua non si muove, per definizione. Ciò non significa che questi terreni non si "bagnino" (si pensi a un'argilla), ma quasi sempre la loro porosità è data da pori talmente piccoli che l'acqua li riempie senza riuscire a passare da un poro all'altro, in buona parte per effetto delle tensioni capillari.
    Questo è ciò che accade nel sottosuolo (i colleghi mi perdoneranno le imprecisioni dovute alla schematizzazione eccessiva). Ora, è universalmente noto che i rabdomanti "seri" (delle teorie di alcuni poco seri si occupano i libri di barzellette) cercano l'acqua con la bacchetta o col pendolo, cercando La Vena. L'immaginario collettivo ha sempre avuto ben presente questa locuzione: "la vena d'acqua".
    Ma alla luce delle elementari nozioni esposte sopra, che cosa è questa vena?
    Ribadisco che non si vuole qui aprire la pur vasta discussione sulle capacità del rabdomante o sulle percezioni di cui egli è dotato; si cita solamente quanto gli stessi rabdomanti dicono: essi affermano di riuscire a trovare l'acqua attraverso l'individuazione delle vene. Da ciò discende la ovvia conseguenza che in un campo sufficientemente poco esteso, un rabdomante indicherà dei punti in cui "l'acqua c'è" perché lì passa "la vena", e punti a distanza di pochi metri dai precedenti, in cui "l'acqua non c'è". Questo è senza dubbio ciò che accade fruendo delle capacità extrasensoriali del rabdomante (sempre secondo lui).
    Adesso torniamo per un attimo all'idrogeologia. Facciamo due ipotesi:
    a) il campo è costituito da terreni sabbiosi, oppure
    b) da terreni rocciosi:
    a) se siamo con i piedi sulla sabbia, è chiaro che quanto sta affermando il nostro rabdomante non ha alcun senso: l'acqua c'è o non c'è, per tutto il terreno sabbioso. Pensiamo alla spugna sul piano inclinato: in qualunque punto, la spugna contiene acqua, oppure è tutta asciutta. Le variabili a questo stato, sono date soprattutto dalla forma del substrato impermeabile, ma si può tranquillamente dire che si tratta solo di casi particolari. Conclusione: in questo caso il rabdomante cerca la vena (come sempre), ma in una spugna voi la vena dove la cerchereste?
    b) Se siamo su un terreno roccioso, è vero che l'acqua si muove nelle fratture, ma il moto è gravitativo e tende anche in questo caso a scendere fino a raggiungere il substrato impermeabile, raggiunto il quale ci sarà una "lama" d'acqua che scivolerà secondo la direzione di pendenza. Insomma, la bacchetta che cosa segnalerà? Le fratture molto inclinate che portano l'acqua verso il basso? Oppure l'acqua che scorre sul "fondo"? (Ma anche in questo caso, come nel precedente, l'acqua c'è o non c'è...).
    In entrambi i casi (e in natura non esiste una terza possibilità) è insensato dire che in un certo punto si trova acqua, e due metri più in là dell'acqua non c'è ombra. Come già accennato, questo potrebbe anche succedere (e i geologi lo sanno bene), ma sono casi molto particolari, assai poco frequenti. Non mi pare di aver mai sentito che i rabdomanti siano specializzati in casi particolari... .

     
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  7. internetdj
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    Perfetta come sempre happy.gif
     
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  8. Koshiro_Syder
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    beh...che abbiano sbagliato effettivamente non vuol dir nulla...anche alla migliore strega può non riuscire un rituale ogni tanto...
     
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  9. internetdj
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    Questo è normale wink.gif
     
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  10. ____Õblivîon~
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    MMmh... io sono un rabdomante :D
    Mio zio mi ha detto di provare, ho preso un bastoncino di ulivo curvo(le tradizioni D:)tra le mani stringendolo nei pugni e ha iniziato a girare da solo all'indietro(gira nella direzione in cui c'è acqua)
    In pratica lui è più esperto, talvolta sa anche indicare la profondità.
    Io son rimasto così O____________O
    Era strano vedere quel coso che si muoveva da solo tra le mie mani XD
     
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  11. Nikola768
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    Buongiorno a tutti , vorrei riprendere questa discussione in quanto l'argomento mi interessa molto . Da qualche mese mi sono avvicinato a questa ricerca , ho letto alcuni libri che evito di citare poiché ripetono sempre le medesime cose e di risultati mi sembra ce ne siano pochi . Volevo chiedere se qualcuno all'interno del forum riesce ad utilizzare il rametto o le bacchette a elle per trovare acqua o metalli . Ho seguito le istruzioni dei vari guru ( anche personaggi famosi che di questa attività hanno fatto un lavoro ) . Quello che ho capito e che si tratta comunque di radioestesia che parte dalla persona e non dalla bacchetta o altro . Quindi mi sono concentrato sulla meditazione e respirazione yoga . Credo si chiami respiro di fuoco , ma a volte ho risultati e a volte no . In alcune occasioni ho fatto test con le bacchette seguendo misurazioni apparentemente di risonanza scientifica. Effettivamente ho trovato oggetti ferrosi solo con le bacchette ma su 5 buche a terra positive ne sono state due . Per l'acqua purtroppo e più difficile fare test , e solo in poche occasioni mi sembra di sentire una forte tensione ( in due occasioni si e rotto il ramo). Mi sono avvicinato anche al pendolo , sempre per la medesima ricerca , ma sembra molto più complicato interpretare. Se qualcuno avesse consigli accetto molto volentieri.
     
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10 replies since 17/8/2005, 18:19   1283 views
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