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Spesso mi ritrovo a confrontare le varie differenze e analogie di una determinata figura nelle diverse Mitologie, mi sembra un modo interessante di scoprire cose nuove. Ho usato la funzione cerca e non ho trovato discussioni aperte sui significati dell'Arcobaleno, quindi prendo la palla al balzo e scrivo qualcosa io. (spero che la sezione sia giusta e di non aver fatto una cavolata :S )
L'arcobaleno è un fenomeno straordinario che nell'antichità esigeva una spiegazione e nel contempo vi si sottraeva. Essendo (un tempo) uno dei più misteriosi e magici fenomeni naturali è probabile che nei tempi antichi sia stato considerato il segno più evidente dell'esistenza di un regno soprannaturale.
In molte mitologie l'arcobaleno, opposto alla tempesta, venne considerato un segno di pace o un ponte, per la sua forma. Per i Greci era il ponte di Iride (messaggera degli dei, non che sua personificazione) che collegava la terra al cielo. La dea, al contrario di Ermes, non appartiene al culto ellenico, ma solo al mito, era vestita di "iridiscenti" gocce di rugiada e aveva grandi ali d'oro, era annunciatrice di messaggi funesti.
Nella mitologia nordica è noto come Bifröst e unisce i mondi di Asgard (mondo divino) e Midgard (mondo umano). È formato da tre colori, tra i quali il rosso è in realtà fuoco che arde. L'etimologia è incerta, la forma originale sembra essere Bilröst la quale traduzione letterale sarebbe l'arcobaleno fugacemente intravisto, la traduzione di Bifröst, tuttavia, non è così diversa: l'arcobaleno tremulo o via dei colori (è chiamato anche Ásbrú, "ponte degli Æsir"). Custodito e sorvegliato dal dio Heimdallr, il ponte è destinato a crollare all'avvento del Ragnarök quando i Múspellsmegir lo cavalcheranno per raggiungere il cielo. La cosa che mi incuriosisce della concezione norrena dell'arcobaleno è che, pur essendo un ponte robustissimo e indistruttibile (fino al Ragnarök perlomeno), il suo nome e il suo aspetto "naturale" lasciano ad intendere un qualcosa di quasi intangibile e instabile.
Nell'Epopea di Gilgamesh l'arcobaleno viene descritto come la collana della Grande Madre Ishtar che lo indossa in ricordo del diluvio che ha annientato l'umanità, esso poteva servire da ponte verso il cielo per i devoti oppure come insormontabile barriera.
Nell'Antico Testamento indica invece l'alleanza stretta tra Dio e l'uomo, e anche qui dopo il diluvio.
Nella mitologia Indù, invece, si diceva che l'arcobaleno fosse l'arco di Indra, dio del tuono e delle tempeste. Secondo una credenza, inoltre, gli antichi re del Tibet tornavano in cielo sotto forma di arcobaleno, o secondo altre interpretazioni, tornavano in cielo tramite una corda-arcobaleno.
Alcune culture associavano l'arcobaleno ai serpenti: un "serpente arcobaleno" è presente sia nella mitologia azteca che nella tradizione aborigena australiana, nella quale è il signore delle acque che girovagava nel territorio dando un nome agli oggetti e creando punti di riferimento.
Tra le popolazioni bantu l'arcobaleno è un pitone patrono delle siccità e delle masse d'acqua. Nella mitologia cinese Nüwa (una divinità femminile della creazione) sigilla il cielo squarciato usando delle pietre di sette colori diversi formando l'arcobaleno.
Esistono, infine, tante leggende e racconti sulla creazione e sul significato dell'arcobaleno nelle mitologie dei nativi americani, ma visto che non posso confermare l'attendibilità delle fonti, lascio che siano altri, qualora volessero, a raccontare.
In un certo senso l'arcobaleno è una metafora perfetta per tutta la mitologia, un nesso mentale fra l'ambiente terreno in cui viviamo e le vie misteriose delle potenze celesti.
FONTI: principalmente il mio libro: Mitologie di Christopher Dell, con integrazioni dal web (posso citare i siti o è spam?)
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