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Il Galdr è un'antica pratica magica che si attribuisce ai popoli norreni e germanici. In antico norreno, infatti, questa parola assume il significato di "incantesimo", in questo caso incantesimo runico che veniva cantato da una o più persone. Il Galdr può consistere nel cantare una sola runa o più rune legate in un canto magico.
Questo canto magico permette al praticante di entrare in una sorta di trance in cui riesce a comprendere meglio l'impronta energetica di ogni runa. Utilizzando il fiato ed il respiro per vocalizzare le rune, si dà letteralmente vita alla runa cantata portandola quasi alla realtà se così possiamo dire. Chi è appassionato di mitologia norrena sa quanto sia importante il fiato per dare vita. Si pensi, ad esempio, ad Askr ed Embla, i primi due esseri umani che nacquero da due ceppi, un frassino ed un olmo, a cui Odino diede forma umana e vita attraverso il soffio vitale.
Nell'antichità questo canto veniva osservato maggiormente dalle donne ma non vi sono fonti che lo accertino completamente. Possiamo però sicuramente dire che questi canti avvenivano in situazioni particolari come ad esempio per favorire la guarigione di un individuo oppure per la vittoria in battaglia, ecc...
Il Galdr può essere quindi praticato con una sola runa o con più a seconda di cosa si vuole ottenere. Ogni runa ha un suo suono e una sua frequenza che però diventano abbastanza soggettive in base alla persona che le vocalizza.
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Le vocalizzazioni
FEHU
fffffffffaaaaaaa Ffffffffeyhooooo
URUZ
uuuuuuuurrr Uuuuuurruuzzz
THURISAZ
th-th-thu-thurisaaz
ANSUZ
aaaaaaaaaaaaaa aansuzz
RAIDHO
rrrrrrrrr rrrrrRaidhooo
KENAZ
Keh- kkkkkeenazzz
GEBO
geh - geh - geh
WUNJO
wwwwwwwwwwwunjooo
HAGALAZ
hhhhhhhaagggaalllaaaaaaaaz
NAUTHIZ
nnnnnnn
ISA
isisisisisisaaaa
JERA
yyyyyyyyeeeeerraaaa
EIHWAZ
eiiiihhhhwaazzz
PERTHRO
peh- perth- perthrooo
ALGIZ
Aaaaaalgizzzzzzzzz
SOWILO
ssssssooowweeeeloooo
TIWAZ
tiw- tiw- tiwwwaaazzzz
BERKANA
bbbbjjarrkanoooo
EHWAZ
eeeeeeiiiihwwaaaazzzz
MANNAZ
mmmmmmmmmmmm
LAGUZ
llllllllllllllll
INGWAZ
Iiiiiiiiinnnnnnngggggg
DAGAZ
dhaaa-dhaaa- dhagaaaz
OTHALA
ooooooooooooooo
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Come
Consiglio di iniziare questa pratica prendendo del tempo per voi e solo per voi. Andate in una stanza buia isolandovi dalla luce e dai suoni il più possibile. Disegnate una runa alla volta utilizzando un pennarello rosso e della carta bianca. All'inzio della visualizzazione è bene utilizzare la luce fioca di una candela. Tenete la runa che avete disegnato davanti agli occhi, ad una distanza che vi permetta di vederla intera e bene, cercate di imprimere l'immagine nella vostra memoria e vocalizzate la runa scelta.
Quando avreste imparato tutte le rune, solo allora potrete compiere lo stesso canto senza il disegno e se volete anche al buio. Personalmente preferisco continuare a tenere la luce della candela.SPOILER (clicca per visualizzare)Contenuti tratti dal libro "Runegaldr"
Edited by Lady Isy - 28/3/2018, 08:08. -
Lady Lu.
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Bell'articolo! Interessante e sicuramente da provare, in particolare per chi segue una via "nordica" ma anche per gli altri, personalmente vedo le rune come un linguaggio che potremmo definire "universale" di cui è possibile fruire anche se si seguono altre vie.
C'è per te una durata di tempo o un numero di volte consigliato (nel senso di più appropriato o ideale) o minimo per vibrare ciascuna runa?. -
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Grazie Lady Lu!
Se posso consigliare, il modo migliore è quello di vocalizzare e disegnare una sola runa al giorno concedendosi 20/30 minuti di tranquillità. Funziona un po' come la meditazione per intenderci. Come durata di vocalizzazione non c'è un'indicazione precisa. La tonalità deve senz'altro essere bassa. A me piace vocalizzare, stare in silenzio e ripetere la vocalizzazione della runa scelta. Esistono anche delle posizioni stile yoga da abbinare, tecnica che si chiama Stadha. Potrei farci un altro post
Edited by Lady Isy - 28/3/2018, 10:29. -
Lady Lu.
User deleted
Grazie per la risposta e le indicazioni, in realtà una discussione in cui si accostano le posizioni con la vibrazione delle rune penso potrebbe interessare a molti! .