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Lamia romana
Mito della Lamia
L'origine di questa figura va probabilmente ricercata nell'archetipo della dea della notte o dea-uccello dal quale originarono Ištar, Atargartis e Atena. La connessione con la notte (per associazione: magia, soprannaturale, mistero, ma anche morte, fenomeni inspiegabili e così via) spiega, almeno in parte, l'ambivalenza di sentimenti nei confronti della lamia. Altro elemento da tener presente è il processo di autentica demonizzazione o mistificazione subito da numerose figure di divinità o semi-divinità antiche, in specie dalla fine del mondo classico in poi. In altri termini, non è da escludere che qualcosa di analogo abbia preso forma anche a proposito della lamia, determinando nella cultura popolare una serie di credenze e precauzioni superstiziose da prendere per difendersi da essa (in molti casi la superstizione si qualifica come insieme confuso e volgarizzato di superstiti lacerti di paganesimo). Secondo il mito originale, Lamia era la bellissima regina della Libia, figlia di Belo: essa ebbe da Giove il dono di levarsi gli occhi dalle orbite e rimetterli a proprio piacere. Presto Giove si innamorò di lei provocando la rabbia di Giunone, che si vendicò uccidendo i figli che suo marito ebbe da Lamia. L'unica figlia ad essere risparmiata fu Scilla; probabilmente, anche Sibilla si salvò. Lamia, lacerata dal dolore, iniziò a sfogarsi divorando i bambini delle altre madri, dei quali succhiava il sangue. Il suo comportamento innaturale fece in modo che la sua bellezza originaria si corrompesse, trasformandola in un essere di orribile aspetto, capace di mutare forma e apparire attraente per sedurre gli uomini, allo scopo di berne il sangue. Per questo motivo la lamia viene considerata una sorta di vampiro ante litteram. Il poeta Orazio nella sua Ars Poetica descrive le lamie come esseri mostruosi, capaci di ingoiare bambini e di restituirli ancora intatti se si squarcia loro il ventre.Del resto, la letteratura latina abbonda d'esempi di donne "al di fuori degli schemi", dedite alla magia e al vampirismo. Tra l'altro, l'atteggiamento nei confronti di questi fenomeni (e della donna di potere, maga o strega) risulta essere ambivalente, di paura da una parte, di ammirazione dall'altra. Lamia nel medioevo si dice fosse la prima sacerdotessa del culto di LilithAspetto e simbologia
La Lamia venne descritta come metà donna e metà serpente, riconducibile quindi alla natura della madre Terra, il cui simbolo fu, in tutte le religioni, il serpente. Come il serpente fu sacro nel matriarcato (popolazioni pre-indoeuropee) divenne mostruoso e demoniaco nel patriarcato (indoeuropei). Nonostante questo aspetto "prefissato", simile a quello di una dea egizia, Lamia ha la capacità di mutare forma come meglio crede, solitamente si mostra come una donna sensuale, e questo ha fatto trovare una connessione tra le lamie romane e le empuse greche.Proteggersi da una Lamia
Secondo gli antichi, il sale era in grado di uccidere le lamie se gettato loro addosso: nel medioevo, veniva posto del sale sulle panche delle chiese per farci rimanere le lamie attaccate. Un metodo più "all'antica" sarebbe offrire un bambino, possibilmente il proprio, per placare lo spirito del demone. A deduzione personale, visto che le Lamie secondo alcuni autori facevano parte delle belve che accompagnavano Hekate, è possibile che chiedere aiuto a lei possa funzionare. -
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Davvero bello, spero di poter studiare meglio la religiosità romana. La lamia insomma, era considerata un essere mostruo ma è proprio la parola mostro che è particolare, non deriva cioè da un termine totalmente negativo, infatti Monstrum deriva da monere cioè ammonire consigliare, così come cambiano i significati delle parole talvolta anche i simboli cambiano. Certo che questa figura della vampira è poco conosciuta, ma una domanda, ricordo male o era raffigurata coi capelli rossi e la pelle particolarmente chiara? . -
.Davvero bello, spero di poter studiare meglio la religiosità romana. La lamia insomma, era considerata un essere mostruo ma è proprio la parola mostro che è particolare, non deriva cioè da un termine totalmente negativo, infatti Monstrum deriva da monere cioè ammonire consigliare, così come cambiano i significati delle parole talvolta anche i simboli cambiano. Certo che questa figura della vampira è poco conosciuta, ma una domanda, ricordo male o era raffigurata coi capelli rossi e la pelle particolarmente chiara?
La pelle chiara sicuramente è generica come per tutte le donne greche, specialmente le nobili. Per i capelli rossi non so.