la Volva

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    Völva

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    Conosciuta volgarmente come "la strega nordica", la Volva era molto più di questo.

    Ella era una figura di spicco nella società nordica. (parliamo dell'epoca vichinga tra i 900 ed il 1000.)
    Spesso la sua dimora aveva sede lontano dal resto del villaggio, il quale faceva riferimento a lei per quanto ne concerne profezie e divinazione.

    Le Volva erano per la maggior parte donne ed erano le protettrici del Seidr, una pratica magica di forte impatto che Freya stessa apprese ed insegnò.
    Un uomo che si avvicinava a questa pratica era visto come un'omosessuale o un uomo poco virile dato che il rito prevedeva anche movenze molto femminili ed intonazioni che un uomo potrebbe fare solo in quello che oggi musicalmente viene chiamato falsetto.

    La Volva era facilmente riconoscibile all'interno della società. Si distingueva dapprima per il suo bastone ("volva" significa difatti "portatrice dell bastone") e poi per il modo in cui era vestita. I colori che componevano il suo vestiario erano quasi sempre azzurro, verde o arancione. Ogni colore era difatti riservato ad una classe sociale. I colori della Volva erano secondi solo al rosso, destinato allo Jarl ed al Re. Spesso possedeva anche ricami in passamaneria per ostentare la sua importanza sociale o era munita di una pelliccia per proteggersi dal freddo in inverno. Non mancavano collane ricche di simboli religiosi e perline e la sua sacca in pelle con i suoi strumenti da divinazione che teneva appesa alla cinta.

    Una delle fonti primarie per comprendere la Volva e la mitologia nordica in generale viene dal Vǫluspá, chiamato anche "la profezia della veggente". In questo importante poema dell'Edda, una Volva inizia dicendo agli uomini di fare silenzio e di stare ad ascoltare la storia che lei stessa narrerà ad Odino. Una storia di come avviene la creazione del mondo, dei primi uomini, di come sono composti i nove mondi su Yggdrasil e di come, un giorno, giungerà la grande battaglia finale, il Ragnarok, per poi risorgere la vita.

    Tutt'oggi ci sono fonti sul come praticare il Seidr ma non mi sento di condividerle in quanto pratica molto rischiosa sia fisicamente che per lo spirito. Essendo una pratica sciamanica, il rischio di restare "sospesi" è molto alto. (motivo per cui si effettuava in gruppo e mai la Volva in solitaria.)

     
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