Zafferano

[Amore, Guarigione, Felicita’, Lussuria, Forza, Poteri psichici]

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    Zafferano



    Genere: Maschile

    Pianeta: Sole

    Elemento: Fuoco

    Poteri: Amore, Guarigione, Felicita’, Lussuria, Forza, Poteri psichici





    Uso Magico:

    Viene aggiunto ai sacchetti per l’amore e a quelli per aumentare la lussuria.

    E’ usato negli incantesimi per la guarigione.

    L’infuso si puo’ usare per lavare le mani prima delle operazioni magiche.

    Bere un infuso di zafferano consente di prevedere il futuro.

    Ingerire zafferano allontana la malinconia.




    (Fonte: Cunningham's Encyclopedia of Magical Herbs di Scott Cunningham)
     
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  2. Lady Lu
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    Lo zafferano, o Crocus sativus, è una spezia, un’erbacea perenne, che appartiene alla famiglia delle Iridacee.
    La spezia si ottiene dalla raccolta a mano degli stimmi filiformi del fiore. Probabilmente è originario dell’isola di Creta e oggi coltivata in Asia Minore e in alcune zone del Mediterraneo tra cui l’Abruzzo, le Marche, la Sardegna, la Spagna, la Francia, La turchia e il Marocco.
    Per ulteriori approfondimenti sulla pianta e la sua coltivazione, nonché sulle sue proprietà terapeutiche, vi consiglio di leggere questo bell’articolo http://antrodellamagia.forumfree.it/?t=67089083

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    Impiegata come colorante e aromatizzante da oltre 4000 anni è la spezia più costosa: occorrono 150 mila fiori raccolti uno ad uno e oltre 400 ore di lavoro per ottenere un chilo del prezioso ”oro rosso” o "oro degli Dei". I fiori vanno raccolti nelle prime ore della giornata e con un taglio effettuato con l’unghia del pollice sull’indice.
    Il più antico documento che attesta la produzione dello zafferano è un papiro egizio del XV secolo a.C., il suo nome deriva dall’arabo za’ faran (che è giallo), riferito al colore che dava ai cibi e alle stoffe.
    Sono stati ritrovate tracce di questa spezia in graffiti preistorici raffiguranti animali e risalenti a circa 50000 ani fa, in un caverna dell’Iraq.

    Anche Ovidio racconta della famosa spezia. Egli narra che un tempo molto lontano viveva una ninfa, Smilace, la quale s’innamorò di un giovane guerriero mortale, Krocus. Il loro era un amore ardente, passionale, ostacolata dalle divinità. Queste si intromettevano facendoli litigare, rendendoli ossessivi e infelici. La loro storia non fu a lieto fine, la disperazione condusse Krocus al suicidio e Smilace impazzì per il dolore.
    Gli dei si impietosirono e trasformarono i due amanti in piante.
    Lei fu trasformata Smilax aspera (la salsapariglia), una pianta dalle foglie a forma di cuore e dai rami leggeri e molto flessibili completamente ricoperti di spine, simbolo di un amore tenace ma esasperato.
    Lui fu trasformato in Crocus sativus (lo zafferano), i cui fiori erano viola a rappresentare i suo amore arrogante per una divinità ma il suo cuore aveva il caldo colore del sole.

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    I Persiani lo impiegavano nei riti di culto verso le divinità ma anche come medicina o semplice profumo. Sciolto in acqua e legno di sandalo era ottimo per un bagno rigenerante al termine di una giornata faticosa. Gli stimmi disciolti nel tè caldo erano un magico rimedio contro la malinconia.

    Secondo una leggenda del Kashmir la spezia fu importata nella zona da due stranieri. Disgraziatamente i due forestieri si ammalarono gravemente e supplicarono due santoni di una tribù locale di guarirli. Furono guariti e ricompensarono e ringraziarono i loro salvatori facendogli dono di alcuni bulbi di zafferano. Questo episodio viene ancora ricordato durante la festa per la raccolta della spezia, anche se non tutti concordano con questa leggenda.

    Lo zafferano è presenta anche nella mitologia romana. Il dio Mercurio, protettore dei commerci e dei guadagni aveva sbagliato il lancio del disco e colpì il suo caro amico Crocus uccidendolo. Affinché tutti gli uomini ricordassero per sempre il suo adorato amico tinse col suo sangue i fiori dello zafferano.
    Questa origine mitica conferma l’associazione della spezia al culto tombale che aveva luogo nel corso dei misteri eleusini. Esso sarebbe impiegato fin dall’epoca micenea per uso sacro: Stazio documenta l’uso di bruciarlo nel rogo dei personaggi pubblici più illustri. Viene nominato tra i fiori raccolti dalla Kirke nel giardino della dea Ecate. È una maga figlia del Sole e signora delle piante da cuoi trae gli elementi per la preparazione dei suoi filtri. Tale fiore, Croco, oltre ad avere effetti afrodisiaci può essere letale, un potente veleno.

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    Plinio scrive che i Fenici lo usavano non per usi culinari ma esclusivamente per tingere stoffe; le tuniche dello splendido colore giallo vivo piacevano molto alle eleganti signore. Si tratta di fiori antichissimi.
    Lo zafferano ha offerto il proprio colore dorato anche ad abiti religiosi e sacri quali le toghe degli antichi egizi, il vestito del Dalai Lama, i fili di lana dorati dei preziosi tappeti persiani,gli abiti e i calzari dei re di tutti i tempi. Anche le spose dell’antica Roma indossavano dei veli tinti con lo zafferano: forse per le sue proprietà afrodisiache.
    Utilizzato nell’antica anche in ambito cosmetico, le donne spolveravano le loro gote, labbra e capelli con questa polvere dorata. La stessa Cleopatra usava colorare così la sua pelle.
    La spezia era un ingrediente irrinunciabile anche per bagni, olii per massaggi, unguenti e profumi preparati dagli egizi ai greci ai romani, dai cinesi agli indiani.

    Profumo allo zafferano.
    In una bottiglia di vetro munita di tappo mettere 50 ml di alcool etilico e 44 gocce di olio essenziale di bergamotto. Aggiungere 15 gocce di olio essenziale di limone, 4 gocce di olio essenziale di curali e infine 1 goccia di olio essenziale di lavanda, 1 goccia di olio essenziale di rosmarino e 2 pizzichi di zafferano. Agitare prima dell’uso.

    Come tutti sanno è unico nel campo culinario, tipico della cucina tradizionale, straordinario in quella moderna. Il suo sapore esclusivo lo rende un ingrediente ineguagliabile.


    Fonti
    Appunti personali e www.laconteaincantata.net
     
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  3. yamato san
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    Se desideriamo utilizzare lo Zafferano per pozioni /Filtri magici , dovremo spostare la nostra attenzione sullo Zafferano Selvatico (Crocus Biflorus Miller )
    che cresce praticamente in tutta Italia con una particolare variante anch'essa selvatica presente in Sardegna ( Crocus minimus ) O Abiòi ( In Sardo ) .
    Il fiore selvatico cresce nei boschi , o nei prati frequentati dal bestiame che si nutre di erba ( Il fiore ha bisogno degli elementi contenuti dal concime animale )

    La sua fioritura è prettamente invernale, generalmente da settembre a febbraio con eccezione di quello Sardo che lo si può trovare fino a maggio.
    La presenza di alcuni alcaloidi ha favorito il suo utilizzo per la preparazione di un potente allucinogeno utilizzato in antichità dalle sacerdotesse Greche , per i rituali di divinazione , più tardi dalle nostre Streghe per preparare pozioni che sfruttano a pieno le sue proprietà , capaci di intorpidire la mente , ed eccitare i " Sensi ^^ " Una delle " Ricette delle streghe più temute erano i Biscotti allo zafferano, che venivano offerti ad un ignaro giovane , che da li a poco avrebbe dimenticato La sua fidanzata , e contemporaneamente sarebbe stato irresistibilmente attratto sessualmente dalla persona che gli aveva offerto i biscotti.

    Lucrezia ( Borgia ) Tra le sue più segrete e letali pozioni ne vantava una dall'irresistibile profumo , che da afrodisiaco concludeva in infallibile veleno...
    La sua polvere ed il suo profumo favoriscono tutto quello che riguarda il terzo occhio ( Ghiandola Pineale ) il kumkum ( La polvere rossa , rosso gialla con cui si segnano la fronte le giovani spose Indiane ed i religiosi ( Santoni induisti ecc. ) E principalmente composta da zafferano selvatico.
    Il fiore era anche uno dei componenti di alcune pozioni utilizzate dai Rosacroce per rallentare la vecchiaia , aumentando le capacità funzionali della ghiandola Pineale.
    Attached Image
    zafferano selvatico

     
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2 replies since 13/7/2011, 18:22   3336 views
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