I Celti - La Storia

Seminario sui Celti

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    I Celti
    Culto, Storia, Origini, e tanto altro...

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    Salve a tutti voi utenti dell'antro che siete capitati qui, per curiosità o meno...
    Quello che potrete leggere nelle pagine a seguere è un piccolo seminario sui Celti, il loro culto, la loro storia e altre informazioni che girano intorno al mito di questo misterioso popolo.

    -----------------
    Capitoli :
    La Storia dei Celti
    L'organizzazione sociale e la letteratura Celtica
    La Religione dei Celti e la consacrazione della Morte
    Festività Celtiche e Divinità Celtiche
    Elenco simboli Erbe e Animali per i Celti
    -----------------

    Questo è il primo articolo sui celti e andremo a parlare della loro storia, via via che verranno pubblicati nuovi articoli troverete il link segnato qui sopra. Non mi resta che augurarvi buona lettura e buon viaggio nel mondo dei Celti =)

    ________________



    Introduzione



    I Celti erano diffusi in molte zone del mondo antico, come ad esempio la Gallia – che corrisponde all'odierna Francia – le Isole Britanniche e la stessa penisola italiana. Purtroppo questo popolo, i cui esponenti erano descritti come alti e biondi, non costituì mai un impero compatto e i Romani, che erano dei gran conquistatori, non ebbero difficoltà ad espandersi nei territori celtici.

    Le origini.
    Non sappiamo molto sull'origine dei Celti. Quello che sappiamo è che uscirono dall'anonimato nella seconda metà del I millennio a.C. e che si fecero conoscere dapprima da società mediterranee quali per esempio i Greci.

    Halstatt.
    La cultura dei campi di urne, chiamata di Halstatt per la necropoli trovata presso Halstatt, nel Salzkammergut, si compone di tre classi sociali: contadini, artigiani e commercianti. Fu un'epoca importante, in cui erano prevalenti le estrazioni di sale e la lavorazione del ferro.

    La Tène.
    La cultura di La Tène, che parte dal V secolo a.C. e si protrae fino ad avvicinarsi all'era cristiana, è un'arte sopratutto incentrata sulla stilizzazione di animali, dèi e uomini e, in quanto tale, è anche forma del patrimonio spirituale.

    La penisola iberica.
    Il popolo dei Celtiberi era situato nella Penisola Iberica e incentrava il suo modo di vita su innovazioni agropastorali e sull'incremento del commercio. Era un popolo formato da una casta di guerrieri e inoltre conosceva la tecnologia per manipolare il ferro.

    L’Italia.
    I Galli scesero in Italia e vi si insediarono soprattutto per il commercio e per il clima mite. La regione di Golasecca, in cui rientrano aree quali la Lombardia occidentale, il Canton Ticino e parte del Piemonte, era una zona di approvvigionamenti e quindi non veniva intesa come popolazione.

    Il Mercenariato. Le vittorie e le sconfitte dei Celti.

    CITAZIONE
    Tolomeo Cerauno. Sconfitto e ucciso dai Celti.

    Bolgio e Brenno. Guide di campagne galliche, nei quali, come
    scrive lo storico Polibio, opera “una furia guerriera contagiosa,
    per così dire, come la peste.”


    Focesi ed Etoli. Scacciano i Celti dal santuario di Delfi
    (l'ombelico del mondo).


    Nicomede I. Dona un territorio ai Celti (o Galati): la Galazia.
    125 a.C. La Galazia diventa Provincia romana.


    Dionisio il Vecchio. Assolda truppe celtiche e così fanno anche Cartaginesi ed Etruschi.

    Mercenari. Dediti soprattutto al vino.

    I Galli, o Celti, o qualsiasi altro nome sia stato dato loro, hanno cercato di sconfiggere i Romani senza alcun risultato. Tuttavia, a ricordo dei precedenti occupanti, una delle colonie militari fondate da Roma venne chiamata proprio Sena Gallica (oggi Senigallia). Anche i Cartaginesi, guidati da Annibale ed alleati a loro volta con i Celti d'Italia sottomessi dai Romani, cercarono di sconfiggere questi ultimi, ma non sortirono neppure loro alcun risultato.

    celti



    La Gallia fino ai tempi di Cesare.

    Quando Cesare arriva nell'attuale Francia, la divide in tre Popoli diversi: Belgi, Aquitani e Celti o Galli. Ne osserva anche l'aspetto economico, come ad esempio l'agricoltura. Cesare bloccò Elvezi e Svevi nel 58 a.C. L'anno successivo, attaccò Belgi e Neruli sconfiggendoli, ma lasciando loro al tempo stesso la possibilità di sopravvivere e la sua protezione come “manifestazione di benevolenza.”2

    Gli Aduatici furono presi di sorpresa dalla sconfitta dei loro compagni Neruli: tentarono di costruire una finta pace per poi ribellarsi, ma il tutto fallì e furono venduti come schiavi. Giulio Cesare nel 61 a.C. ebbe la vittoria definitiva e con essa, nel 59 a.C., anche il consolato. La pace dovette però aspettare l'arrivo di Augusto.

    Vercingetorige.
    Questo condottiero valoroso diede del filo da torcere a Cesare. Infatti, puntando alla distruzione dei luoghi di approvvigionamento, voleva riconquistare la libertà. Ritiratosi infine ad Alesia, tentò alcuni attacchi frontali che vennero però respinti, facendo quindi rientrare la rivolta e determinando anche la condanna a morte dello stesso Vercingetorige.


    Britanni e Romani.
    celtic
    Anche in Britannia, i Romani cercarono la conquista e la trovarono, ma con non pochi problemi. Quando il popolo celtico capì che c'era bisogno di riunirsi, lo fece sotto un capo di nome Cassivellauno re dei Catuvellauno, ma ben presto i Romani conquistarono la fortezza principale di Cassivellauno e Cesare obbligò quella popolazione alla sottomissione, costringendola a pagare un tributo annuo. Un altro imperatore si occupò dei Celti in Britannia: si chiamava Claudio. Era il 43 d.C. e inviò il suo generale Aulo Plauzio a conquistarla e vi rimase fino al 47. Aulo Plauzio combatté contro un successore di Cassivellauno, che non rispettò i patti.

    Quest'uomo si chiamava Cunobeli. Altre rivolte ci furono, ma tutte furono soffocate. Voglio però citare quella di Boudicca, principessa degli Iceni. Era il 60 d.C. ed ella conquistò Colchester, Londra e St Albans, distruggendo la seconda
    di queste tre città ed occupando la terza. Morì in un massacro e lì finirono anche i movimenti di resistenza celtica. Tutto questo avvenne sotto il governatore Svetonio Paolino. Dal 78 all'84 d.C. Giulio Agricola sconfisse i Pitti e l'imperatore Adriano, tra il 117 ed il 138, rinforzò il territorio stabilendo in quel luogo forze armate e facendovi costruire una muraglia nota come Vallo di Adriano. Così fece anche il suo successore Antonino Pio tra il 138 ed il 161, erigendo un'altra muraglia un po' più a nord. In Britannia, il dominio romano durò fino al 407 d.C. allorquando ripresero le lotte tra i Celti ed altri nemici. Il popolo celtico in Britannia era variegato e, in alcuni luoghi, molto meno consistente che in altri per colpa del terreno arido e del clima. Questa parte della popolazione era dedita al nomadismo, ma comunque si trattava di abili artigiani. Invece, gli altri popoli “fissi” erano dediti all'agricoltura, all'apicoltura, all'industria ed alla metallurgia.


    Sottomissione a Roma.


    Benché i Romani li avessero conquistati, alcuni di loro tentarono la rivolta. Per esempio, nel 147 a.C. un certo Viriata tentò l'impresa ma fu assassinato. Un altro, di nome Serturio, nel 77 a.C. fu chiamato per guidare una rivolta contro i Romani, ma non ebbe fine migliore del precedente. Le due ribellioni in Gallia dei Celti vennero da parte dell'alleanza dei traditori romani. Una accadde sotto l'imperatore Nerone nel 68 d.C. ad opera di C. Giulio Vindice e li portò a manifestare scontento per la pressione tributaria. Un'altra avvenne sotto Giulio Civile, che voleva costruire uno Stato indipendente insieme a tribù germaniche e celtiche. Tutto ciò non servì a niente ed essi furono costretti a trattare la pace nell'autunno del 70. La sottomissione a Roma fu anche definitiva, perché Roma diede ai popoli Celti quella civilizzazione che loro non conoscevano.


    Il Cristianesimo nei confronti dei culti celtici.

    Ciò che i Celti non potevano accettare della religione cristiana era il fatto di dover rinnegare le loro tradizioni. I Cristiani proibirono in diversi concili, come quello di Arles nel 452 e quello di Nantes del 568, le forme di culto celtiche, considerandole sacrileghe per il culto cristiano.

    Il monachesimo irlandese.

    In Irlanda, la religione Cristiana e quella celtica coesistettero pacificamente. Non ci fu nessuna sorta di violenza tra la tradizione celtica e la religione cristiana, ma anzi San Patrizio, con un astuto stratagemma, impedì i sacrifici. Racconta infatti la leggenda che potesse far risuscitare con la magia l'eroe Cuchulainn. Importante è sottolineare che raggiunse questo scopo riuscendo ad amalgamare bene il culto della natura con la Parola del Vangelo. San Patrizio fu inviato come vescovo da Roma e promosse con successo il monachesimo, facendo erigere diversi monasteri. San Colombano, invece, promosse l'attività missionaria dei monaci nel 563, fondando il monastero di Iuna che diventò un riferimento importante per i conventi minori. Per parte sua, San Colombano fondò anche tre altri monasteri in Borgogna, andò in Svizzera e si fermò in Italia fino alla morte, che avvenne nel 615, portando con sé due Regole fondamentali in aggiunta a quelle Benedettine. Ci sono altri personaggi che portarono il monachesimo irlandese fuori dall'Irlanda, ma noi ci fermiamo qui. Il sistema irlandese si ispirò ad un modello di tipo individuale anziché ad un modello complesso come quello della Chiesa di Roma. Il rappresentante ufficiale era l'Abate: era lui che si relazionava con l'esterno. Insomma, il monachesimo irlandese, proprio per il rispetto delle tradizioni, ci ha permesso di conoscere alcune cose sui Celti che altrimenti ci sarebbero rimaste precluse. Le cattedrali gotiche hanno avuto anche derivazioni celtiche che, tramite il monachesimo irlandese, hanno fatto presa anche sulla cristianità. A Chartres, una delle cattedrali gotiche, vive il culto delle Vergini Nere, associate dai Celti nella Dea Bianca e Dea Nera, rispettivamente Luna Nuova e Vecchia, Dea della Morte e della Divinazione che si identifica in Madre – Vergine – Sposa.

    __________________________



    Qui la fine del primo capitolo sui Celti, a breve in un altro articolo analizzeremo la loro organizzazione sociale e la letterature e l'arte celtica.


    Fonte:
    Wikipedia - i Celti

    Fonti Bibliografiche:
    Angela Cerinotti, I Celti, Verona, Demetra, 1998, pag. 32

    Edited by Black&White - 12/12/2018, 11:21
     
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    Non dimentichiamo che i Romani sono stati il popolo più forte dell'antichità, per questo sconfossero facilmente i celti, ma nulla toglie che pure la loro cultura è molto interessante. Soprattutto per quanto riguarda le rune, O questo alfabeto era dei germanici e degli scandinavi. Mi sa anche dei celti o galli.
    Quindi, l'Italia del nord è tutta gallica, mentre quella del sud è greca? Siccome la Magna Grecia era parte solo del centro sud Italia.
     
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    CITAZIONE (sir Kromalot @ 9/4/2019, 19:49) 
    Non dimentichiamo che i Romani sono stati il popolo più forte dell'antichità, per questo sconfossero facilmente i celti, ma nulla toglie che pure la loro cultura è molto interessante. Soprattutto per quanto riguarda le rune, O questo alfabeto era dei germanici e degli scandinavi. Mi sa anche dei celti o galli.
    Quindi, l'Italia del nord è tutta gallica, mentre quella del sud è greca? Siccome la Magna Grecia era parte solo del centro sud Italia.

    sir Kromalot nel sud ci sono anche dei "normanni". Per esempio vi sono siciliani biondi con occhi azzurri; come in Piemonte, (e in altre zone del Nord Italia) vi sono persone con "sangue arabo" dovute alle scorrerie dei saraceni ed arabi, fermati e vinti a Poitiers dall'Esercito di Carlo Magno.
     
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    Zinny, hai ragione, infatti la Sicilia ha tre anime; greca classina, normanno sveva ed araba.
     
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